Il costruttore dichiara che AxyS viene costruito in alcune varianti, a scelta del cliente talvolta, comunque è disponibile a tre o 4 spiders e con sistema anticondensa per il secondario.
Nel Cassegrain 250 f 15 si è utilizzata la versione a tre spiders in quanto più indicata nell’alta risoluzione, inoltre non si è introdotto il sistema anti condensa di serie in quanto il vetro è alloggiato ben all’interno del telescopio e non risente di problemi di appannamento. Quindi si sono esaminati due elementi fondamentali di questa intubazione: la cella per il primario, montata di serie su tutti gli strumenti di questo diametro, il supporto per secondario montato anch’esso di serie su tutti gli strumenti di questo diametro. Vale la pena di spendere due parole sulla intubazione generale del Cassegrain 250. |
Si tratta, come ben si vede dalla immagine, di un sistema truss in carbonio a otto elementi con il nome commerciale di UnitorK 25, bloccato alle estremità da snodi sferici in acciaio montati su terminali in lega, il tutto fissato in modo opportuno su anelli portanti spianati. Un doppio anello finale è indispensabile per sorreggere i tensionatori degli spider, in modo che nessuna forza riesca a deformare la struttura della intubazione. In questo modo la collimazione risulta più immediata e precisa. Il truss in carbonio a 8 elementi rappresenta la soluzione più leggera e resistente in assoluto. Non sono presenti torsioni e flessioni della struttura, la quale viene ulteriormente rafforzata dal doppio binario – sempre in carbonio ad alto modulo – che sorregge la barra Losmandy di collegamento alla montatura. I tubi di questo doppio binario sono rinforzati ricorrendo a spessori maggiori rispetto a quelli del sistema truss superiore. I tubi sono prodotti da NortheK secondo un progetto proprietario e non sono ricavati da prodotti commerciali.
Si noti il tubo interno in carbonio. Questo è a scelta del cliente, in quanto può essere messo o meno, comunque è facilmente sfilabile togliendo la cella del primario. Esso infatti non ha alcun scopo strutturale ma solo di protezione delle ottiche, oltre ad un tappo metallico fornito di serie. Non si è fatto ricorso a sistemi in carbonio honeycomb per la minor resistenza strutturale e per questioni di gestione termica, inoltre una intubazione in honeycomb pone alcuni problemi di interfaccia metallo-composito che non sono molto economici. In controtendenza ad altri costruttori, NortheK ha scelto una propria strada, più rigorosa e complessa da ottimizzare, ma sicuramente più performante anche se di costo superiore. Il Cassegrain 250 f 15 ha dimostrato in circa due anni di test di saper lavorare sempre al limite delle proprie possibilità date dal diametro e dal rapporto focale, con l’unica variabile del cielo (seeing e trasparenza), questo è un dettaglio molto importante. Quanti telescopi anche più grandi – oltre a porre il tema della logistica – giacciono inutilizzati per molte sere…..Non va dimenticato che lo strumento è trasportabilissimo senza tanti patemi d’animo, basta riporlo anche senza custodia nel sedile potestiore dell’auto e trasportarlo, la sua robusta costruzione non risente minimamente di queste operazioni. In effetti un buon telescopio lo si verifica quando viene spinto ai limiti delle sue possibilità, e assidue osservazioni fotografiche a f 30-40, nonché star test continui hanno dimostrato la validità del progetto (e della qualità ottica). |
Molto significativo questo Ganimede ottenuto con un resize di una immagine a campo più ampio. Sempre con seeing mediamente basso, dimostra comunque che tutto il sistema funziona in modo perfetto e ottimale nonostante venga portato ai limiti. Con seeing migliore, naturalmente anche il risultato è migliore. |
Articolo apparso su “L’Astrofilo” dicembre 2011 in forma ridotta, e qui riportato nella sua completezza.
NortheK ©