DK 350
Possedere uno strumento altamente performante per l’alta risoluzione, o per l’osservazione di oggetti poco estesi e luminosi è per molti astrofili un punto di arrivo.
Non è un mistero che l’imaging planetario raccoglie numerosi estimatori tra gli appassionati, e il NortheK Dall Kirkham 350 f 20 è la risposta a questo segmento di astrofili dalle giuste esperienze.
Descrizione
Il NortheK DK 350 è un tubo ottico Dall Kirkham (primario parabolico, secondario sferico), progettato per l’osservazione astronomica in alta risoluzione.
Rappresenta quanto di meglio è possibile trovare sul mercato mondiale nei tubi ottici seriali, e non a caso abbiamo cercato di implementare quanta più innovazione e tecnologia possibile. L’investimento richiesto deve avere sempre e comunque un ritorno dal punto di vista prestazionale.
Così abbiamo optato per il Supremax 33 di Schott per quanto riguarda le ottiche, mantenendo il disco sottile (35 mm), in modo da consentire alla massa vetrosa di seguire in modo ottimale la varianza della temperatura durante la sessione osservativa. Non solo: alle tre ventole (diametro 60 mm) posteriori, abbiamo aggiunto tre ventole radiali che hanno il compito di eliminare lo strato di aria calda interfacciata alla superficie alluminata. Questo è un enorme vantaggio in alta risoluzione, perchè migliora – e di molto – la situazione prestazionale dell’ottica. Le ventole radiali e assiali possono essere comandate (opzionale) da una centralina elettronica che ne regola la velocità, essendo montate su supporti antivibranti è possibile mantenerle in moto a bassa velocità anche mentre si osserva.
La piattaforma di sostegno del primario è realizzata sulla falsariga dei 250 mm, ma ovviamente con maggiori dimensioni e sovradimensionata, non sfugga all’utente che anche qui si sono utilizzati laminati in lega Halo 25, spianati con una tolleranza di 0,1 mm per mq e una tolleranza sullo spessore di 0,05 mm. Il nostro obiettivo: creare una situazione meccanica che non disturbi in alcun modo i dischi di vetro ottico. I pads laterali sono 6 di ragguardevole robustezza e dotati di un sistema per il controllo del parallelismo del disco di vetro (normalmente variante tra 0,5 e 0,7 mm), in questo modo gli appoggi sono regolari e non tendono a creare deformazioni zonali al bordo. Nella scheda della cella per primari StabilobloK 35 troverete ulteriori dettagli.
La messa a fuoco in questo modello è di 2,5″, esuberante per il diametro, ma ben performante del punto di vista meccanico, non serve a nulla un tubo ottico eccellente quando la messa a fuoco flette e torce ad ogni movimento. Visto che stiamo parlando di un’ottica con una focale nativa di 7 mt, è facilmente intuibile quanto sia delicato l’argomento del mantenimento degli assi ottici e meccanici, e la messa a fuoco, con il sistema autocentrante, è il fulcro della soluzione a questo problema.
UnitorK 35 è una grande evoluzione del più piccolo e leggero UnitorK 25, il fratello maggiore è ingegnerizzato in modo diverso, consentendo un più corretto controllo delle forze in masse maggiori, anche il tralicciato in carbonio è di maggior robustezza. Non si vuole in alcun modo incorrere in problemi di torsione o flessione del tubo truss. Il segmento iniziale del truss è protetto da un paraluce in lamiera di alluminio sottilissima (0,8 mm), non avendo la medesima alcuna rilevanza dal punto di vista meccanico si è optato per questa soluzione, elegante, leggera e molto meno dispendiosa, potendo così dirottarne il costo qualora fosse stata in carbonio, in altre parti del telescopio.
Il supporto secondario è l’ormai collaudatissimo AxyS A1, più che adeguato a questo strumento a bassa ostruzione, mentre gli spiders passano da 3 a 4, operazione necessaria per impedire dondolamenti di AxyS su leve più lunghe.
Vi invitiamo a leggere le caratteristiche, in Meccaniche di Precisione, di UnitorK 35 , AxyS A1, StabilobloK 35! Solo così potrete apprezzare il contenuto tecnologico di questo telescopio.
I parametri ottici esatti: back focus, distanza tra primario e secondario, dimensioni delle masse vetrose, sono indicati in modo definitivo e preciso nel certificato ottico allegato ad ogni ottica e/o strumento.
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