Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
- massimoboe
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Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
In questo post andremo a presentare un caso emblematico, ma non unico, che talvolta accade con astrofili presunti esperti di telescopi.
Di norma queste persone sono convinte di avere padronanza tecnica, appresa forse sul web o per convincimento personale.
Scarsissimo il bagaglio tecnico, intriso di conoscemenze mai suffragate da dati costruttivi certi. Va da se che se un costruttore realizza un progetto lo fa per ragioni ben precise: costo, funzionalità, design, ecc. Il cliente per primo si dovrebbe domandare cosa ha portato a determinate scelte e non ad altre (anche se di default si pensa che tutto sia fatto "per risparmiare").
A questo punto ci si deve domandare se chi usa sa cosa sta usando. In questa direzione gli sforzi del costruttore devono essere intensi e puntuali, spiegando e cercando di dimostrare che un fattore preciso ha portato a scelte progettuali di un certo tipo.
Quanto sopra esula dal prezzo. Volete foto di blasonatissimi telescopi col primario incollato? Volete foto di nominati riflettori senza sistema basculante? volete foto di costosi telescopi mal progettati che in poco tempo hanno la conica deformata? Volete foto di coloratissimi e "fighissimi" telescopi ultraaperti che nemmeno con due kg di bicomponente restano in asse? Volete foto di nominati newton fotografici che a più di 900 mm di focale si stortano e deformano? Ovviamente.........non si può qui, ma ci sarebbe molto da divertirsi. Appassionati con qualche rudimento di meccanica si mettono a produrre strumenti con un corollario di problemi e fregature innominabili. Nessun appassionato di auto si mette a costruire automobili.
Non sempre il prezzo è sinonimo di qualità, fatto che il prezzo basso è sinonimo di non-qualità, anche su pezzi costosi meglio tenere le antenne in aria.
Gli astrofili, quelli danarosi, sono in alcuni casi perennemente insoddisfatti e sfogano la loro passione cambiando continuamente telescopio, alla ricerca di non si sa che. Chiunque abbia dei capelli bianchi come il sottoscritto sa benissimo che ci vogliono mesi per entrare in confidenza e conoscere a fondo il proprio strumento, e da li trarre delle conclusioni rimarcando le positività e le negatività (che ci sono sempre) di ogni tubo ottico.
Nel nostro caso parleremo di un ottimo strumento, che ha dato splendidi risultati, e che poi è stato rivenduto a tre astrofili diversi. Come è prassi in NortheK abbiamo tracciato il percorso. Notate poi i fenomeni che questo ha scatenato generando opinioni bislacche e pensieri molto in malafede.
Come sempre chi è onesto e ha idee ben chiare non ha nulla da temere, se non che i meno "scafati" abboccano a qualunque stupidaggine , ma sono anche quelli che difficilmente arrivano ad un NortheK.
Alla prossima.
Massimo
Di norma queste persone sono convinte di avere padronanza tecnica, appresa forse sul web o per convincimento personale.
Scarsissimo il bagaglio tecnico, intriso di conoscemenze mai suffragate da dati costruttivi certi. Va da se che se un costruttore realizza un progetto lo fa per ragioni ben precise: costo, funzionalità, design, ecc. Il cliente per primo si dovrebbe domandare cosa ha portato a determinate scelte e non ad altre (anche se di default si pensa che tutto sia fatto "per risparmiare").
A questo punto ci si deve domandare se chi usa sa cosa sta usando. In questa direzione gli sforzi del costruttore devono essere intensi e puntuali, spiegando e cercando di dimostrare che un fattore preciso ha portato a scelte progettuali di un certo tipo.
Quanto sopra esula dal prezzo. Volete foto di blasonatissimi telescopi col primario incollato? Volete foto di nominati riflettori senza sistema basculante? volete foto di costosi telescopi mal progettati che in poco tempo hanno la conica deformata? Volete foto di coloratissimi e "fighissimi" telescopi ultraaperti che nemmeno con due kg di bicomponente restano in asse? Volete foto di nominati newton fotografici che a più di 900 mm di focale si stortano e deformano? Ovviamente.........non si può qui, ma ci sarebbe molto da divertirsi. Appassionati con qualche rudimento di meccanica si mettono a produrre strumenti con un corollario di problemi e fregature innominabili. Nessun appassionato di auto si mette a costruire automobili.
Non sempre il prezzo è sinonimo di qualità, fatto che il prezzo basso è sinonimo di non-qualità, anche su pezzi costosi meglio tenere le antenne in aria.
Gli astrofili, quelli danarosi, sono in alcuni casi perennemente insoddisfatti e sfogano la loro passione cambiando continuamente telescopio, alla ricerca di non si sa che. Chiunque abbia dei capelli bianchi come il sottoscritto sa benissimo che ci vogliono mesi per entrare in confidenza e conoscere a fondo il proprio strumento, e da li trarre delle conclusioni rimarcando le positività e le negatività (che ci sono sempre) di ogni tubo ottico.
Nel nostro caso parleremo di un ottimo strumento, che ha dato splendidi risultati, e che poi è stato rivenduto a tre astrofili diversi. Come è prassi in NortheK abbiamo tracciato il percorso. Notate poi i fenomeni che questo ha scatenato generando opinioni bislacche e pensieri molto in malafede.
Come sempre chi è onesto e ha idee ben chiare non ha nulla da temere, se non che i meno "scafati" abboccano a qualunque stupidaggine , ma sono anche quelli che difficilmente arrivano ad un NortheK.
Alla prossima.
Massimo
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Lo strumento in questione è quello del nostro cliente Gupise, nel thread Northek Dall Kirkham 250 f20 troverete diverse discussioni, scusandoci se alcune immagini si sono perse nel travaso del forum........, ma il succo è che lo strumento è uscito da NortheK perfetto e i raw che Andrea Maniero ha in casa stanno a dimostrarlo.
Poi il cliente, per motivazioni strettamente personali, ha venduto tutta la sua attrezzatura astronomica.
Lo strumento è finito svenduto ad un astrofilo in Veneto, che lo ha spogliato di alcuni componenti e probabilmente non è riuscito a settarlo in modo corretto, a sua svolta lo ha svenduto ad un altro astrofilo, il quale ha pensato bene di reingegnerizzarlo.
Ma di questo parleremo successivamente. Come del fenomeno che da giudizi, non sapendo e non capendo.
Massimo
Poi il cliente, per motivazioni strettamente personali, ha venduto tutta la sua attrezzatura astronomica.
Lo strumento è finito svenduto ad un astrofilo in Veneto, che lo ha spogliato di alcuni componenti e probabilmente non è riuscito a settarlo in modo corretto, a sua svolta lo ha svenduto ad un altro astrofilo, il quale ha pensato bene di reingegnerizzarlo.
Ma di questo parleremo successivamente. Come del fenomeno che da giudizi, non sapendo e non capendo.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Naturalmente non è una crociata contro gli astrofili, ma è come sempre un approccio volto a dire "studiate e cercate di capire", oggi troppi utenti si basano su qualche youtube e pochissime righe lette velocemente. Quanti effettivamente seguono un percorso di apprendimento tecnico per capire cosa stanno facendo, e se la strada imboccata è quella giusta? Duole notare che gran parte della mercanzia in rotazione è proprio di basso livello. I più arguti hanno creato un brand che li rende soddisfatti economicamente, e molti astrofili si fidano del brand. Non è questo il modo di approcciare un prodotto.
I più famosi costruttori restano piantati sui rifrattori, per la semplice ragione che sono facili da costruire e controllare, inoltre ben difficilmente il cliente sentirà l'esigenza di metterci le mani sopra. Nel caso dei riflettori le cose si complicano, perchè non c'è dubbio che occorre una certa maestria per tenere il telescopio in ordine. Esclusi i falegnami con il telescopio cigolante ma grande.
Questo post deve servire da esempio di cosa accade ad un costruttore, pur non essendo chiamato in causa, che poi si ritrova ad aiutare il cliente finale, giusto per rispetto del medesimo e per salvaguardare il marchio.
In questo caso specifico si sono propagate voci tra alcuni astrofili che non conoscono fatti ed antefatti, con alcuni negozi che ne hanno approfittato per soffiare sul fuoco (se non hai altri mezzi........a questo devi abbassarti per mettere insieme il pranzo con la cena). Dimostreremo la poca conoscenza dei primi e la malafede dei secondi.
Massimo
I più famosi costruttori restano piantati sui rifrattori, per la semplice ragione che sono facili da costruire e controllare, inoltre ben difficilmente il cliente sentirà l'esigenza di metterci le mani sopra. Nel caso dei riflettori le cose si complicano, perchè non c'è dubbio che occorre una certa maestria per tenere il telescopio in ordine. Esclusi i falegnami con il telescopio cigolante ma grande.
Questo post deve servire da esempio di cosa accade ad un costruttore, pur non essendo chiamato in causa, che poi si ritrova ad aiutare il cliente finale, giusto per rispetto del medesimo e per salvaguardare il marchio.
In questo caso specifico si sono propagate voci tra alcuni astrofili che non conoscono fatti ed antefatti, con alcuni negozi che ne hanno approfittato per soffiare sul fuoco (se non hai altri mezzi........a questo devi abbassarti per mettere insieme il pranzo con la cena). Dimostreremo la poca conoscenza dei primi e la malafede dei secondi.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Ma per capire bene tutto il filo del discorso, occorre ragionare un attimo sulle cause.
Come ben sapete nella serie 250 abbiamo messo i micrometri e non le viti tira spingi. Il micrometro, come spiegato centinaia di volte in queste pagine, è di elementare uso (si gira a destra o a sinistra con una scala graduata come un VITE) , IL VANTAGGIO è che il tutto è costruito in un unico blocco basculante, ne consegue che non devi armeggiare con chiavi e viti, con tutti i movimenti imprecisi che queste generano.
Pare dunque che l'uso del micrometro è ELEMENTARE, PRECISO E COMODO (noi collimiamo a 500-800x senza nessun problema e senza l'uso di chiavi), inoltre il micrometro sul SECONDARIO avanza o arretra il secondario per avere il punto di fuoco che ci serve. Ultimamente abbiamo svolto questa operazione a 350 x senza problemi di spostamento della stella dal campo.
Diremmo che i concetti sono ELEMENTARI e semplici. Tutta la meccanica è fatta perchè occorrano pochi spostamenti per entrare in asse nel più assoluto comfort e sicurezza.
Dobbiamo CONSTATARE che alcuni astrofili - sopratto i non clienti - NON hanno capito questo concetto elementare, testato e sperimentato per dieci anni, in barba alle brugole graduate che spingono una molla.
Detto questo è molto mortificante sentire negozi che ci chiedono di collimare i nostri tubi. NEGOZI e non astrofili. Allora ci spieghino che differenza c'è a girare due viti con una brugola o girare una manopolina con una mano. Evidentemente non stiamo parlando di gente che ha padronanza delle regole elementari di ottica e di meccanica, men che sa di cosa sta parlando. Questo - ovviamente - ha fatto sparlare lingue lunghe. Ma i fatti dimostrano la verità, e chi non sa resta nel suo giro di lesperti.
Massimo
Come ben sapete nella serie 250 abbiamo messo i micrometri e non le viti tira spingi. Il micrometro, come spiegato centinaia di volte in queste pagine, è di elementare uso (si gira a destra o a sinistra con una scala graduata come un VITE) , IL VANTAGGIO è che il tutto è costruito in un unico blocco basculante, ne consegue che non devi armeggiare con chiavi e viti, con tutti i movimenti imprecisi che queste generano.
Pare dunque che l'uso del micrometro è ELEMENTARE, PRECISO E COMODO (noi collimiamo a 500-800x senza nessun problema e senza l'uso di chiavi), inoltre il micrometro sul SECONDARIO avanza o arretra il secondario per avere il punto di fuoco che ci serve. Ultimamente abbiamo svolto questa operazione a 350 x senza problemi di spostamento della stella dal campo.
Diremmo che i concetti sono ELEMENTARI e semplici. Tutta la meccanica è fatta perchè occorrano pochi spostamenti per entrare in asse nel più assoluto comfort e sicurezza.
Dobbiamo CONSTATARE che alcuni astrofili - sopratto i non clienti - NON hanno capito questo concetto elementare, testato e sperimentato per dieci anni, in barba alle brugole graduate che spingono una molla.
Detto questo è molto mortificante sentire negozi che ci chiedono di collimare i nostri tubi. NEGOZI e non astrofili. Allora ci spieghino che differenza c'è a girare due viti con una brugola o girare una manopolina con una mano. Evidentemente non stiamo parlando di gente che ha padronanza delle regole elementari di ottica e di meccanica, men che sa di cosa sta parlando. Questo - ovviamente - ha fatto sparlare lingue lunghe. Ma i fatti dimostrano la verità, e chi non sa resta nel suo giro di lesperti.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Ed ecco il primo rinnovamento tecnologico di un NortheK DK 250. L'utente ha pensato che fosse molto innovativo (in funzione di non si sa cosa), mettere del teflon per i rubinetti nel filetto del paraluce.
Evidentemente ha pensato che la pressione cerebrale fosse di almeno 6 o 7 bar e che il paraluce non fosse in grado di reggerla.
Se viene progettato un sistema di filetto e ghiera, che va chiuso senza l'uso di chiavi, ma solo con una leggera pressione delle mani, ci sarà qualche motivo.
Il filetto è di alluminio quindi facilmente rovinabile, il risultato di questa operazione è stato quello di stortare il paraluce, con la pratica impossibilità di allineare gli elementi ottici.
Ma se leggerete i prossimi post , capirete perchè si è arrivati a tanto. Noi - di primo acchito - ci siamo pure preoccupati che si fosse deformata la conica del primario (fatto molto frequente nei telescopi progettati da lesperti del settore e ANCHE da qualche blasone), lo star test finale ci ha tranquillizzati.
Massimo
Evidentemente ha pensato che la pressione cerebrale fosse di almeno 6 o 7 bar e che il paraluce non fosse in grado di reggerla.
Se viene progettato un sistema di filetto e ghiera, che va chiuso senza l'uso di chiavi, ma solo con una leggera pressione delle mani, ci sarà qualche motivo.
Il filetto è di alluminio quindi facilmente rovinabile, il risultato di questa operazione è stato quello di stortare il paraluce, con la pratica impossibilità di allineare gli elementi ottici.
Ma se leggerete i prossimi post , capirete perchè si è arrivati a tanto. Noi - di primo acchito - ci siamo pure preoccupati che si fosse deformata la conica del primario (fatto molto frequente nei telescopi progettati da lesperti del settore e ANCHE da qualche blasone), lo star test finale ci ha tranquillizzati.
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- massimoboe
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Ed ecco il secondo elemento, il quale ci fa capire in profondità, come l'utente abbia incontrato due problemi:
1) non ha capito che il sistema basculante è un sistema molto preciso che richiede pochi spostamenti (altrimenti avremmo messo la vitona con la molla);
2) non ha chiari e non conosce i principi più semplici della collimazione.
Purtroppo non possiamo mettere il video, ma fatto sta che l'utente, accortosi che non riusciva a collimare lo strumento, ha girato allo stremo il micrometro, con il risultato di SFONDARE lo snodo sferico che gestisce la basculazione. Creato questo danno (gravissimo), non è più riuscito in alcun modo a portare il primario in asse con il secondario.
Ricordiamo che il micrometro è centesimale, che richiede abbastanza sforzo per essere girato e che a fine corsa deve solo tornare indietro. Rimane da domandarsi cosa abbia pensato l'utente quando non arrivava in asse con gli specchi. E' possibile che esca da un produttore uno strumento così storto che i due elementi ottici non vanno in asse? E' possibile che il primo proprietario ha usato con profitto lo strumento e che non abbia rilevato questa difficoltà? E' sconveniente interpellare il produttore per sapere come mai questo fenomento (la risposta è: prima ha messo il teflon nel paraluce stortando l'asse, poi ha smontato il secondario e lo ha rimontato dimenticando qualche pezzo e non regolando il centro, poi ha pure stortato uno spider) si è verificato e quali sono i passi per arrivare ad una soluzione?
Appena abbiamo smontato il telescopio, siamo rimasti esterrefatti , mai avremmo pensato che qualche improvvido avesse osato tanto con un telescopio sicuramente costoso e costruito secondo i canoni della buona tecnica.
Da questo abbiamo IMPARATO che bisogna postare un tutorial che indica come costruire con i mezzi casalinghi un sistema che porti in asse le ottiche del telescopio riflettore. La conoscenza è scarsissima, per cui occorre tamponare in qualche modo.
Alla prossima.
Massimo
1) non ha capito che il sistema basculante è un sistema molto preciso che richiede pochi spostamenti (altrimenti avremmo messo la vitona con la molla);
2) non ha chiari e non conosce i principi più semplici della collimazione.
Purtroppo non possiamo mettere il video, ma fatto sta che l'utente, accortosi che non riusciva a collimare lo strumento, ha girato allo stremo il micrometro, con il risultato di SFONDARE lo snodo sferico che gestisce la basculazione. Creato questo danno (gravissimo), non è più riuscito in alcun modo a portare il primario in asse con il secondario.
Ricordiamo che il micrometro è centesimale, che richiede abbastanza sforzo per essere girato e che a fine corsa deve solo tornare indietro. Rimane da domandarsi cosa abbia pensato l'utente quando non arrivava in asse con gli specchi. E' possibile che esca da un produttore uno strumento così storto che i due elementi ottici non vanno in asse? E' possibile che il primo proprietario ha usato con profitto lo strumento e che non abbia rilevato questa difficoltà? E' sconveniente interpellare il produttore per sapere come mai questo fenomento (la risposta è: prima ha messo il teflon nel paraluce stortando l'asse, poi ha smontato il secondario e lo ha rimontato dimenticando qualche pezzo e non regolando il centro, poi ha pure stortato uno spider) si è verificato e quali sono i passi per arrivare ad una soluzione?
Appena abbiamo smontato il telescopio, siamo rimasti esterrefatti , mai avremmo pensato che qualche improvvido avesse osato tanto con un telescopio sicuramente costoso e costruito secondo i canoni della buona tecnica.
Da questo abbiamo IMPARATO che bisogna postare un tutorial che indica come costruire con i mezzi casalinghi un sistema che porti in asse le ottiche del telescopio riflettore. La conoscenza è scarsissima, per cui occorre tamponare in qualche modo.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Abbiamo iniziato a postare un sistema rudimentale , che spiegheremo passo passo, per mettere in asse gli specchi primari.
Naturalmente è casereccio e non è un banco ottico , ma il suo lavoro lo fa bene, da li in poi chi si blocca per eccesso di zelo, esperienza, scientificità, troverà il modo di uscirne.
A volte problemi complessi sono in realtà molto semplici, ma è fondamentale usare la logica e il buon senso, non youtube, influencer, spot vari. Buonsenso.
Massimo
Naturalmente è casereccio e non è un banco ottico , ma il suo lavoro lo fa bene, da li in poi chi si blocca per eccesso di zelo, esperienza, scientificità, troverà il modo di uscirne.
A volte problemi complessi sono in realtà molto semplici, ma è fondamentale usare la logica e il buon senso, non youtube, influencer, spot vari. Buonsenso.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
Ed ecco un titano del mondo telescopico:
"...però vedo che poi sono irrivendibili... c'è un cassegrain proprio da 10 pollici nell'usato che il proprietario non riesce a vendere e che sta cercando di svendere a prezzi da robivecchi".
Che tradotto: i telescopi sono curati ma non si riescono più a rivendere (non per il prezzo che era inferiore a un Celestron), sottointeso perchè forse non vanno tanto bene. Se analogamente si svende un Takahashi è per una situazione contingente, non per il telescopio.
Domanda: in 12 anni quanti NortheK sono finiti nel mercato dell'usato? Risposta: 3. La nostra utenza sa bene cosa vuole e che cosa serve, non rincorre esperti (alla scuola di?) e nemmeno influencer, e nemmeno astroimager prezzolati. I tubi fanno quello che devono e stop senza meraviglie e senza fenomeni, semplicemente lo fanno sempre e bene.
Naturalmente la frase sopra è collegata al telescopio di questo thread.
Poi c'è il corollario degli astrofili molto attenti che "mi dicono che c'è un Northek che ha problemi", ovviamente senza curarsi di sapere il perchè e il percome, e adducendo questo come ad un grave indizio di non qualità. Il tutto viene poi ripreso e divulgato da negozianti che abbisognano di vendere la cinesaglia che è bellissima, buonissima e costa poco (costava poco.....).
Ciascuno, ben inteso, è libero di dire e fare quel che vuole e sicuramente anche NortheK sbaglia e sbaglierà, pero' bisognerebbe essere accorti e usare la stessa metodologia che si usa con altri marchi che - non si sa perchè, forse per il prezzo folle - non si devono mai discutere. C'è un sottile piacere a mettere in ombra un marchio italiano (uno degli ultimi a quanto pare) a favore di materiale estero, ma questo andazzo è iniziato fin dagli esordi, i forum vari sono li a dimostrarlo. Intanto NortheK è ancora qui e ha intenzione di crescere.
Massimo
"...però vedo che poi sono irrivendibili... c'è un cassegrain proprio da 10 pollici nell'usato che il proprietario non riesce a vendere e che sta cercando di svendere a prezzi da robivecchi".
Che tradotto: i telescopi sono curati ma non si riescono più a rivendere (non per il prezzo che era inferiore a un Celestron), sottointeso perchè forse non vanno tanto bene. Se analogamente si svende un Takahashi è per una situazione contingente, non per il telescopio.
Domanda: in 12 anni quanti NortheK sono finiti nel mercato dell'usato? Risposta: 3. La nostra utenza sa bene cosa vuole e che cosa serve, non rincorre esperti (alla scuola di?) e nemmeno influencer, e nemmeno astroimager prezzolati. I tubi fanno quello che devono e stop senza meraviglie e senza fenomeni, semplicemente lo fanno sempre e bene.
Naturalmente la frase sopra è collegata al telescopio di questo thread.
Poi c'è il corollario degli astrofili molto attenti che "mi dicono che c'è un Northek che ha problemi", ovviamente senza curarsi di sapere il perchè e il percome, e adducendo questo come ad un grave indizio di non qualità. Il tutto viene poi ripreso e divulgato da negozianti che abbisognano di vendere la cinesaglia che è bellissima, buonissima e costa poco (costava poco.....).
Ciascuno, ben inteso, è libero di dire e fare quel che vuole e sicuramente anche NortheK sbaglia e sbaglierà, pero' bisognerebbe essere accorti e usare la stessa metodologia che si usa con altri marchi che - non si sa perchè, forse per il prezzo folle - non si devono mai discutere. C'è un sottile piacere a mettere in ombra un marchio italiano (uno degli ultimi a quanto pare) a favore di materiale estero, ma questo andazzo è iniziato fin dagli esordi, i forum vari sono li a dimostrarlo. Intanto NortheK è ancora qui e ha intenzione di crescere.
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Re: Lesperto di telescopi, ovvero credere di sapere e.......
A chiusura, visto che mancava il post, lo strumento è stato totalmente riparato, testato e consegnato al cliente che lo ha inviato per l'ispezione.
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