Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Franco se intendi 4 punti di regolazione sul primario, con il sistema vite non è molto praticabile, mentre con gli snodi su ogni perno come nelle nostre celle si puo' fare, pero' aumentano i costi e avendo noi già raggiunto il massimo della sensibilità non vediamo una gran convenienza.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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Frank
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Frank »

Si intendevo sugli snodi, però vedo che le celle sono dimensionate a multipli di 3, come faresti a dividere in 4. I vantaggi sarebbero avvertibili o i micrometri attenuano la differenza ?
Franco

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Chiaramente la cella va ridisegnata perchè tutto è in funzione dei tre punti.

Per piatti molto pesanti, essendo il nostro un sistema a sospensione, si dovrà opare per 4 perni.

Riteniamo che i micrometri annullino, in questo caso, le differenze.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Parecchi post indietro abbiamo parlato del corretto posizionamento dei sistemi di correzione e spianamento in strumenti fotografici. Naturalmente questo argomento è strettamente correlato al supporto secondario, che deve consentire un posizionamento preciso del medesimo. Dalle figure sotto evidenzieremo come il correttore/spianatore abbia pochissimo margine di manovra, inoltre il lettore tenga presente che OGNI set ottico ha la sua storia e una tolleranza, per cui tutto il sistema di contenimento e posizionamento va fatto regolabile, e poi regolato in fabbrica.

Da qui, e sono solo spot del programma di calcolo ottico, si capisce quanto facciano sorridere i sistemi ballerini in strumenti fotografici, o lamierati non spianati che comportano asimmetrie nei vari pezzi rispetto al cono di luce.

Detto questo, ci rendiamo conto di come sia difficile arrivare alla tolleranza richiesta (e qui scaliamo di 1 mm alla volta), già in fase di montaggio, ne consegue che è molto importante avere un sistema di contenimento del correttore REGOLABILE con una certa precisione.

Guardatevi questi spot, attenzione alla scala laterale, e leggetevi i numeri sotto, poi domandatevi come fanno a garantirvi determinate misure stellari con sistemi ad innesto conico fisso e non regolabile.

Il disco nero grande è il disco di Airy, per una buona funzionalità tutto deve essere concentrato il più possibile dentro il medesimo. Inutile dare performances più piccole perchè nulla può essere più concentrato del disco medesimo (quindi niente microns inscritti in rettangoli, please).

In questo caso, di default, il programma ha calcolato tutto con il correttore a 50 mm dalla superficie del primario. Facciamo solo notare che la superficie non è piatta e quindi non ci si può appoggiare con pezzi meccanici che mantengano i parametri.

48 mm rispetto a 50 mm:



49 mm rispetto a 50 mm:



50 mm di default:



51 mm rispetto a 50 mm:



52 mm rispetto a 50 mm:



(attenzione alle scale diverse).

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Dalle figure sopra, possiamo trarre una serie lunghissima di considerazioni. Sembrano marginali, ma non lo sono, anzi..........sono condizione fondamentale per ottenere quello che l'ottica deve dare.

E qui torniamo alle solite discussioni (così diamo anche un po' di lavoro ai nostri amici tuttologi che potranno sbizzarrirsi in tantissime simulazioni e poi darsi ragione da soli), per esempio se consideriamo che già a un millimetro di distanza dal posizionamento corretto c'è un deterioramento della puntiformità stellare, avremo il nostro da fare per stare sotto questo valore. Le superfici di contatto vanno lavorate con adeguata precisione,e tanto per dire: ogni pezzo della meccanica deve ridurre al minimo il suo grado di incertezza (inutile costruire un bellissimo contenitore per il sistema di correzione, un bellissimo sistema di innesto e poi perdersi nel piatto porta specchio magari deformato perchè non si sono usate lamiere spianate...).

Ogni componente del tubo, dei raccordi, della guida fuori asse, della ruota portafiltri, del CCD, ha i suoi livelli di imprecisione nativi che vanno a sommarsi (o a sottrarsi) ad un parametro di tolleranza generale, che in teoria andrebbe mantenuto. La diretta conseguenza è che chi progetta questo genere di telescopi deve lavorare minimizzando le problematiche di costruzione e tenendo sotto stretto controllo i costi. Chi utilizza questi strumenti deve essere in grado di effettuare settaggi adeguati e ben identificabili che solo dopo un uso prolungato, e con il variare delle stagioni, si possono apportare (quindi in fabbrica non è possibile).

A peggiorare il tutto c'è poi ovviamente la turbolenza atmosferica e il controllo delle termiche che ci mettono del loro........

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Frank
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Messaggio da Frank »

Molto interessante, con buona pace per chi continua a guardare le frazioni di "lambda".
Max forse volutamente, per non infierire, hai dimenticato di citare errori di ortogonalità dovuti a raccordi eseguiti non proprio a "Regola d'arte" (ricordate la tabella con nasi conici e ovali). Ha questi errori, oltre a non sottrarsi praticamente mai, non è possibile porvi rimedio con settaggi vari.
Rimediare con software vari a questi problemi, equivale a lavorare di fantasia e in questo non serve un telescopio.

Franco

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Diciamo che chi ha seguito per lungo tempo questo thread ha incontrato l'argomento della raccorderia, oltre alla discussione e citazione che hai riportato tu relativamente ai vari nasi conici.

Il tutto ovviamente, unitamente a molte altre considerazioni che faremo nel tempo, va ad inscriversi in una filosofia elementare: lo strumento va considerato nel suo complesso prima di darne un giudizio.

Si che si possono avere ottiche meravigliose e nasi storti, ma vi sembra logico? Secondo voi l'efficienza richiesta dalla qualità ottica sarà mantenuta o portata verso il basso? Serve tediarsi con sciocche elucubrazioni sulla correzione ottica (dove, per inciso, pochi sanno di cosa stanno parlando se non riportando cretinotecniche da forum), e poi mettere il resto con materiali da tanto al chilo o di recupero? Ha un suo senso scrivere km di post in cui si tenta di denigrare il lavoro di NortheK (sui tubi truss e monolitici), pensando magari essere anche portatori di chissà quali pensieri che nella realtà suscitano risate e compatimento?

Continueremo nella nostra discussione pacatamente e cercando di affrontare i vari temi. 31000 letture sono più che sufficienti a giustificare questa mole di lavoro, stanno a significare che i concetti non cadono nel vuoto ma stimolano ragionamenti e pensieri, anche se magari non totalmente condivisi.

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Messaggio da maxproject »

In strumenti fotografici a specchio, segnatamente Ritchey Chrétien, si usa frequentemente un semplice spianatore di campo a forma di menisco. Questa soluzione, semplice ed efficace, ha però il lato negativo (per alcuni) di non ridurre il rapporto focale, ma solo di spianare e ampliare il campo corretto sul piano focale.

La soluzione del menisco è molto semplice, anche da montare meccanicamente e, per quanto ci riguarda, è una buona soluzione. Se prendiamo un 300 mm f 8 RC con un buon campo spianato diremmo che non è necessario ridurre la focale a f 7 circa (si ha ovviamente un guardagno in velocità ma alcuni problemi secondari di riflessi parassiti e deformazioni che comunque si manifestano, e non è un caso se i migliori non ne consigliano l'uso). Avremo 2400 mm di focale giusti giusti per oggetti di estensione non esagerata. Viceversa un sistema più complesso e costoso di riduzione e correzione a due o tre lenti trova una giustificazione economica, riducendo il rapporto a f 5 o meno.

Quello che si vuol dire è che la complessità e il costo che la meccanica e l'ottica richiedono, devono avere una giustificazione anche prestazionale.

Un conto è un barilotto per un menisco (quando lo mettono), un conto è un barilotto per sistemi di due o tre lenti.

Maxproject

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skymap
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Messaggio da skymap »

Per uno strumento fotografico deep, dal punto di vista ottico (e pure meccanico per progettazione + utilizzo) è meglio un F8-9 con riduttore spinto o un nativo F3-4 che ha un'ostruzione monstre di 0.50 ?

Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain

Rio
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Rio »

Forse è anche una questione di costi - inoltre, associandomi alla domanda, cambia qualcosa se formulassi come sopra, ma invece che "fotografico" mettessi "visuale" e senza specificare "deep" ?