Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Negli strumenti a fuoco posteriore abbiamo dunque diversi compiti da svolgere con il movimento traslante in asse Z del nostro secondario.

E' importante che quando la componente ottica viene mossa, tutto il sistema rimanga meccanicamente in asse (otticamente sarà sempre e comunque da ritoccare). Qui nascono i primi problemi e in dettaglio:

a) mantenimento dell'asse entro due o tre centesimi di mm
b) eliminazione dei dondolamenti dovuti ai movimenti degli spiders che se fissati in modo errato NEL TUBO, provocano una deformazione meccanica
c) eliminazione dei giochi diversi che si creano nella parte in movimento

Se questo non avviene, avremo un fuori asse di per se non grave (nella collimazione si rimette a posto), ma visto che il diavolo si nasconde nei dettagli, abbiamo constatato come il fuori asse sia sempre MOLTO forte e che quindi renda molto laboriosa la centratura dei due elementi (posteriore e anteriore), ben più di quello che sarebbe necessario. NON è un caso se molti strumenti risultano praticamente incollimabili.

Quanto questi spostamenti siano deleteri è stato discusso nel nostro forum , contraddicendo alcune tesi che volevano dimostrare come un fuori asse anche forte poco inficiava sulla efficienza del prodotto. Sarebbe come dire che una fasatura non perfetta del motori inficia poco o nulla sul funzionamento della macchina........tutto è accettabile, dipende dai punti di vista.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Apriamo una parentesi - senza creare confusione - sul tema delle messe a fuoco sul secondario.

Alcuni costruttori le propongono, ma chi veramente ha padronanza del metodo difficilmente si mette a proporre questo sistema. RCOS la applica ma con le dovute raccomandazioni e precisazioni. Perchè: è molto semplice, nessuno è in grado - per limiti della tecnologia moderna - di garantire un mantenimento assoluto dell'asse dello specchio secondario durante il movimento.

Puo' essere utile in piccoli strumenti, ma se già cominciamo ad andare in telescopi fotografici a largo campo è praticamente difficile ottenere costantemente un buon funzionamento del sistema che, manco a dirlo, dovrebbe essere costruito molto molto molto bene e quindi con costi uguali se non superiori ad una messa a fuoco posteriore di alta qualità.

Sul fatto che ci si giochi la partita sulla non conoscenza dell'utenza finale, basta leggere queste righe di un costruttore:

"Il fuocheggiatore ad alta precisione sullo specchio secondario ha una struttura rigida originale che impedisce vibrazioni e movimenti imprevisti durante la messa a fuoco, e permette la messa a fuoco anche nel periodo delle riprese. Il sistema Robofocus installato ( motore passo-passo , controllo multi- funzione e software), consente al dispositivo di messa a fuoco di essere completamente robotizzato ed elimina spostamenti di posizione del piano focale a causa dei cambiamenti di temperatura ."

Non mettiamo la fotografia della realizzazione perchè non è nostro intendimento far identificare il costruttore.

Chiunque ha usato il sistema citato ne conosce i limiti, chiunque conosce un po' di meccanica sa benissimo che è praticamente impossibile far traslare un secondario dalla sua posizione originale senza che la torsione degli spider e i giochi del sistema a scorrimento (a vite o a perno) provochi un fuori asse. E qui parliamo di strumenti a largo campo quindi per sensori molto grandi. Ci sono già e SEMPRE problemi di asse con fuocheggiatori altamente tecnologici dal costo elevato, figuriamoci andare a spostare un secondario in fondo ad un truss che ha di per se una non ortogonalità non eliminabile.........

Maxproject

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Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Andrea Maniero »

Ma tu Max hai un " guru" che ti insegna tutte queste cose ?

C'era la moda del personal trainer e adesso quella del personal "guru" nell'astronomia amatoriale non e' che ti sei affidato a uno di questi ?

" quando non riescono ad attaccare il ragionamento allora attaccano il ragionatore "
" L'invidia e' quel sentimento che nasce nell'istante in cui si assume la consapevolezza
di essere dei falliti " ( O. Wilde )
"..per ogni problema complesso esista UNA soluzione semplice…. ed e’ normalmente sbagliata..."
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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Nei prossimi post porteremo alcuni esempi pratici, cercando di sfrondare quesitoni troppo complesse o cavillose che interessano soprattutto i tecnici , piuttosto che gli astrofili.

Vedremo così, con esempi, quanto possa essere complice di difficoltà nella collimazione e nella correzione dei campi fotografici dichiarati, il mancato mantenimento dell'asse di uno specchio secondario in un telescopio a schema cassegrain (inteso qui nell'accezione classica, cioè per cassegrain si intendono tutti i derivati).

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Qualche dilettante si lancia in elucubrazioni sgangherate (perchè ovviamente non è a conoscenza del mercato) cercando di dimostrare che i nostri ragionamenti non hanno consistenza. Sono poi i medesimi che si sbarazzano a velocità curvatura dei consumer o degli artigianali meravigliosi che "stranamente" avrebbero comunque il minimo sindacale per funzionare . Ergo: si predica bene e si razzola male, nessuno vuole ammettere che oltre al diametro serve anche l'efficienza del prodotto.

Questa premessa è ovvia visto che il tema del supporto in asse del secondario è uno dei patimenti a cui molti astrofili sono sottoposti, e non di così facile risoluzione. Che l'applicazione sia deep sky o alta risoluzione, non è accettabile favoreggiare soluzioni parziali, lasciando libero sfogo a tutto il resto: lo strumento funziona come l'elemento peggiore di cui è costituito e che entra in contatto con il fascio ottico.

Chi utilizza consumer con il secondario fermato dal cartone o dondolante dentro il supporto sa bene a cosa ci si riferisce, chi utilizza montature di elevata qualità, anche in alta risoluzione, sa bene a cosa ci si riferisce, chi usa strumenti di qualsivoglia configurazione o diametro ma subito operativi sa bene a cosa ci si riferisce.

Secondo voi un secondario che va per conto suo ad ogni spostamento ha un senso? Secondo voi il non poter sistemare il corretto back focus nel telescopio ha una logica solo nella testa del progettista ottico?

Secondo voi l'immagine a rombo postata da Andrea da dove arriva?

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »



ecco un supporto , in questo caso per un newton ma togliendo la parte tagliata a 45° e mettendo una piattina, rappresenta il classico supporto per telescopi amatoriali. Fateci caso e controllate: con lievi variazioni a tema il progetto è praticamente uguale a questo.

In questa immagine c'è un bullone centrale che regola la distanza tra i due blocchi, al filetto di questo bullone, al gioco relativo, e alla mancanza di un precarico normalmente, viene affidato il mantenimento dell'asse relativo. Pertanto ogni volta che una delle tre viti a 120° ha un movimento, lo strumento scollima.

Non solo: in telescopi Cassegrain e derivati dove la distanza primario e secondario va trovata in modo preciso, e tale va mantenuta, con un bullone è praticamente difficile arrivare alla misura esatta, ci pensa il gioco del filetto a spostare il posizionamento sia nell'asse Z che negli assi Y e X.

Potremmo mettere altre foto, ma abbiamo un po' le mani legate, capirete che questo è un sito commerciale e non è consentito fare raffronti tra colleghi.

Maxproject


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Edited by maxproject on Dec 1, 2013 at 08:49 PM

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Teo
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Teo »

Infatti li ho sempre visti fatti all'incirca in questo modo e mi son sempre chiesto:" possibile che non si riesca a fare un progetto migliore?". Non dico uno superprecisissimo, uno economico ma con un'idea (e funzionalità) un po' migliore, ogni volta che ci ho messo mano ho avuto la sensazione che a farlo un po' meglio non ci vorrebbe molto.
Vero che ci sono supporti di ottima fattura ma con un prezzo piuttosto alto (non in senso assoluto) che purtroppo non avrebbero senso su un telescopio economico.
Io credo che alcune parti del segmento low-cost (con relativa prestazione) potrebbero essere migliorate senza incidere nettamente nel prezzo, migliorando se non la prestazione (non in maniera determinante) almeno l'esperienza dell'utilizzatore.
Invece si vedono newton low-cost (che low-cost proprio non sono) che utilizzano supporti fatti in quel modo , boh ?!?!

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Frank
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Frank »

Max, prima di dirlo ho voluto dormirci sopra.
Tornando all'immagine deformata la spiegazione non mi convince, come è possibile che un fuori asse restituisca un'immagine deformata simmetricamente ?
L'immagine postata con il supporto secondario mi confonde ancora di +.
Se lo specchio è fuori asse x questo motivo, il fuori asse è dovuto ad una non ortogonalità oltre a decentramento quindi l'immagine deve essere asimmetrica.
Forse una somma di problemi diversi ?

Franco

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massimoboe
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da massimoboe »

Se fossimo liberi di mettere molte foto vi rendereste conto di come , anche i telescopi da migliaia di euro, i supporti secondari siano uguali a telescopi da 500 euro. Detto questo........

Franco il discorso supporto secondario non è in parte legato alla immagine romboidale postata da Andrea (che appena potrà scriverà, solo che per lui il periodo natalizio è nefasto.....lavorativamente parlando).

Diciamo che hai dormito bene, e la notte porta consiglio.......

Ciao
Max

Agli ingegneri piace risolvere i problemi. Se non ci sono problemi sottomano, gli ingegneri li creeranno.
Scott Adams, Il Principio di Dilbert, 1996

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Un progetto migliore delle tre viti a 120° e del dado centrale c'è, ed è il nostro NortheK AxyS.

Il concetto è già stato spiegato qui, nelle pagine dedicate e altrove. Purtroppo il lato negativo è dato dal costo, ma spazza via una volta per tutte il problema del supporto secondario, almeno fino a certe dimensioni.

Dicevamo della vite filettata o meno che nei telescopi amatoriali gestisce l'asse Z dello specchio secondario. In alcuni casi abbiamo un perno filettato molto lungo comandato o da un bullone o da una manopolina più o meno colorata. LA SOSTANZA non cambia, il funzionamento è dato dal gioco del filetto nella sua sede, e siccome nessuno si inventa niente, questi filetti sono commerciali e molto dozzinali, i giochi sono importanti. Quando si gira il dato o la manopolina il secondario "dovrebbe" inscrivere un moto circolare intorno al centroide del perno. Il "dovrebbe" perchè nella maggioranza dei casi è ben peggio.

Qualcuno filetta solo una parte di questo perno, in modo da averne uno spezzone liscio, poi con il dato o la manopolina posiziona e con un grano LATERALE va a spingere sul perno dove non è filettato per bloccare il tutto. Esiste una interessante recensione dove a fronte di una ottica eccelsa, di un costo strumentale molto alto, si verificano gravi problemi sul piano focale proprio per questo grano, che una volta serrato porta fuori asse il secondario.

Recentemente i nostri colleghi, vista l'impossibilità di copiare i micrometri se non a costo di dover alzare molto i listini, stanno proponendo telescopi dotati di bellissime manopoline. Sotto la manopolina cosa c'è? Un filetto ovvio.....ne più ne meno che nel sistema tradizionale.

Al passo del filetto, alla precisione con cui si è lavorato il tutto, corrisponde la precisione del movimento sia esso di spinta che di tensione.

Maxproject

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