Considerando che lo strumento ha finalmento performato come "normalmente" dovrebbe un telescopio di quel diametro, Roberto ha deciso di investire in una nuova montatura per osservazioni visuali (motorizzata). L'opera ha richiesto ben sei mesi di lavoro, porta 80 kg ed è mobile grazie ad un simpatico sistema a carriola. Diciamo una soluzione molto interessante per chi osserva in planetario anche con diametri importanti.
Roberto ha poi ridisegnato la culatta, togliendo il lamieraccio originale con un piastrone da 21 mm di spessore, poi un sistema autocentrante essendo il sistema a supporto centrale (meditino coloro che ancora pensano che un cannotto centrale tiene lo specchio in asse), la costruzione è complessa ed impegnativa e non di minor costo rispetto ad una cella flottante, Roberto per questa ed altre innovazioni si è appoggiato ad un meccanico locale che lo ha aiutato, ma - ricordiamo - che lui stesso ha buone conoscenze di meccanica.
Postiamo volentieri una foto di questa bella impresa, prima di tutto per complimentarci con il nostro cliente, e poi per dimostrare ai tanti esperti che i concetti di base devono essere sempre ben saldi in ogni ideazione.
Seguiranno altre informazioni appena Roberto avrà tempo di postare.

Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)