La montatura planetaria di Roberto Milan.
- maxproject
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La montatura planetaria di Roberto Milan.
Abbiamo realizzato per il nostro cliente Roberto Milan, il truss tube UnitorK 35 in versione "alloy", per poter sfruttare e far funzionare finalmente in modo adeguato l'ottica Dall Kirkham 300 f 20 di cui dispone (nel nostro sito c'è una spiegazione dettagliata al riguardo).
Considerando che lo strumento ha finalmento performato come "normalmente" dovrebbe un telescopio di quel diametro, Roberto ha deciso di investire in una nuova montatura per osservazioni visuali (motorizzata). L'opera ha richiesto ben sei mesi di lavoro, porta 80 kg ed è mobile grazie ad un simpatico sistema a carriola. Diciamo una soluzione molto interessante per chi osserva in planetario anche con diametri importanti.
Roberto ha poi ridisegnato la culatta, togliendo il lamieraccio originale con un piastrone da 21 mm di spessore, poi un sistema autocentrante essendo il sistema a supporto centrale (meditino coloro che ancora pensano che un cannotto centrale tiene lo specchio in asse), la costruzione è complessa ed impegnativa e non di minor costo rispetto ad una cella flottante, Roberto per questa ed altre innovazioni si è appoggiato ad un meccanico locale che lo ha aiutato, ma - ricordiamo - che lui stesso ha buone conoscenze di meccanica.
Postiamo volentieri una foto di questa bella impresa, prima di tutto per complimentarci con il nostro cliente, e poi per dimostrare ai tanti esperti che i concetti di base devono essere sempre ben saldi in ogni ideazione.
Seguiranno altre informazioni appena Roberto avrà tempo di postare.
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
Considerando che lo strumento ha finalmento performato come "normalmente" dovrebbe un telescopio di quel diametro, Roberto ha deciso di investire in una nuova montatura per osservazioni visuali (motorizzata). L'opera ha richiesto ben sei mesi di lavoro, porta 80 kg ed è mobile grazie ad un simpatico sistema a carriola. Diciamo una soluzione molto interessante per chi osserva in planetario anche con diametri importanti.
Roberto ha poi ridisegnato la culatta, togliendo il lamieraccio originale con un piastrone da 21 mm di spessore, poi un sistema autocentrante essendo il sistema a supporto centrale (meditino coloro che ancora pensano che un cannotto centrale tiene lo specchio in asse), la costruzione è complessa ed impegnativa e non di minor costo rispetto ad una cella flottante, Roberto per questa ed altre innovazioni si è appoggiato ad un meccanico locale che lo ha aiutato, ma - ricordiamo - che lui stesso ha buone conoscenze di meccanica.
Postiamo volentieri una foto di questa bella impresa, prima di tutto per complimentarci con il nostro cliente, e poi per dimostrare ai tanti esperti che i concetti di base devono essere sempre ben saldi in ogni ideazione.
Seguiranno altre informazioni appena Roberto avrà tempo di postare.
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
- Andrea Maniero
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La montatura planetaria di Roberto Milan.
Aspetto con ansia altre informazioni , l'argomento e' interessante .
Ciao
Ciao
- maxproject
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- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
La montatura planetaria di Roberto Milan.
Roberto ha promesso ulteriori info al riguardo. A fianco della montatura insaccato nel telo c'è UnitorK 35.
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
La montatura planetaria di Roberto Milan.
Per tutto il 2011 sono stato impegnato nella ricerca e nell'esecuzione di soluzioni ottimali per migliorare le prestazioni del Dall Kirkham. Rimaneva da sostituire la culatta originale e completare la realizzazione del congegno meccanico utile a bilanciare il telescopio in declinazione (su quest'ultimo ulteriori informazioni saranno postate in futuro). La nuova culatta è costituita in lega di alluminio Anticorodal, è progettata con dimensioni e spessori adeguati, ed è posizionata definitivamente in un sistema autocentrante molto complesso fra la cella del primario, il suo paraluce, il fuocheggiatore e la struttura a traliccio UnitorK 35.
Con le ultime modifiche apportate il peso del telescopio al netto degli accessori ha raggiunto i 35 chilogrammi. Date le circostanze avevo preso in considerazione di potenziare la montatura equatoriale autocostruita nel 1992, progettata per sostenere telescopi fino a 40 chilogrammi di peso. Dopo due mesi passati a rielaborare disegni senza successo (troppi compromessi) ho deciso di prendere un'altra opzione, quella definitiva: costruire una nuova montatura equatoriale, ma con una portata di almeno 80 chilogrammi. Per osservare in alta risoluzione e per l'imaging di oggetti del sistema solare non serve una montatura "sofisticata", è indispensabile una montatura solida e realizzata secondo i canoni della meccanica di precisione. Sono questi i due pilastri fondamentali di questo tipo di osservazione, tutto il resto è superfluo. In futuro è prevista anche la sostituzione della motorizzazione con il sistema a puntamento elettronico FS2.
(continua)
Edited by roby2008 on Jan 9, 2012 at 11:47 AM
Con le ultime modifiche apportate il peso del telescopio al netto degli accessori ha raggiunto i 35 chilogrammi. Date le circostanze avevo preso in considerazione di potenziare la montatura equatoriale autocostruita nel 1992, progettata per sostenere telescopi fino a 40 chilogrammi di peso. Dopo due mesi passati a rielaborare disegni senza successo (troppi compromessi) ho deciso di prendere un'altra opzione, quella definitiva: costruire una nuova montatura equatoriale, ma con una portata di almeno 80 chilogrammi. Per osservare in alta risoluzione e per l'imaging di oggetti del sistema solare non serve una montatura "sofisticata", è indispensabile una montatura solida e realizzata secondo i canoni della meccanica di precisione. Sono questi i due pilastri fondamentali di questo tipo di osservazione, tutto il resto è superfluo. In futuro è prevista anche la sostituzione della motorizzazione con il sistema a puntamento elettronico FS2.
(continua)
Edited by roby2008 on Jan 9, 2012 at 11:47 AM
La montatura planetaria di Roberto Milan.
I materiali impiegati sono l'acciaio C40, l'acciaio INOX e l'alluminio Anticorodal. Le basi, spesse rispettivamente 14 e 17 mm, hanno un diametro di 240 mm e consentono una regolazione in azimut di circa 10°. L'asse orario è sostenuto da una forcella spessa 20 mm che permette la regolazione di latitudine. Il movimento è affidato a due cuscinetti per asse a rulli conici della SKF tipo "Explorer", con esecuzione CL7C: quelli posizionati in AR hanno dimensioni di 60 mm x 125 mm x 37 mm, mentre quelli in Dec misurano 45 mm x 95 mm x 29 mm.
Le ruote dentate in bronzo B14 hanno un diametro di 180 mm con 240 denti e durante il moto vengono bloccate dall'alto. Non sono protette da un carter, ma questa scelta insolita, rende possibile in qualsiasi momento di sostituirle con altre di diametro maggiore, anche fino a 250 mm.
Le viti senza fine hanno un diametro di 30 mm in AR, di 26 mm in Dec e sono movimentate su cuscinetti obliqui a sfera contrapposti.
Il peso della testa equatoriale è di 82 kg. Per bilanciare il telescopio in ascensione retta vengono usati due contrappesi da 9 Kg cadauno con foro centrale di 60 mm, bloccati da una ghiera filettata a una distanza di 400 mm dal centro di rotazione dell'asse orario. A questi viene aggiunto un contrappeso "mobile" di 14 Kg con foro centrale di 30 mm che scorre su un'asta lunga 300 mm, utile per bilanciare sia il riflettore che il rifrattore apocromatico compresi di qualsiasi accessorio. Con il rifrattore, che ha un peso di 21 kg, non servono i due contrappesi fissi.
Nel complesso tutta la struttura (telescopio+montatura+supporto a carriola) raggiunge i 190 kg di peso.
Un saluto e un ringraziamento a Massimo e Mauro Boetto, Arduino e Gastone che hanno offerto la propria disponibilità, senza il loro contributo avrei potuto fare poco o nulla: grazie del Vostro aiuto.
Roberto Milan
- Andrea Maniero
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La montatura planetaria di Roberto Milan.
A me sembra una gran bella realizzazione , massiccia , granitica niente a che fare con cloni di cinesaglie .
Certo il peso non e' indifferente , da postazione fissa o semovibile ma comunque immagino che garantisca una certa affidabilita' .
Il progetto e' replicabile ? Che tipo di motori ed elettronica hai usato ?
Ciao Andrea
Certo il peso non e' indifferente , da postazione fissa o semovibile ma comunque immagino che garantisca una certa affidabilita' .
Il progetto e' replicabile ? Che tipo di motori ed elettronica hai usato ?
Ciao Andrea
La montatura planetaria di Roberto Milan.
Ciao Andrea,
il progetto e’ molto complesso ed ha subito ulteriori modifiche meccaniche in fase di costruzione. Non e’ facile quindi, per una sola persona, rifare il prototipo. Tieni conto che tutta la struttura e’ in acciaio, ad esempio le forcelle sono saldate e stuccate opportunamente ( non e’ piacevole vedere le saldature), poi bisogna verniciare, assemblare le parti meccaniche e registrarle. E’ un lavoro enorme.
La motorizzazione e’ della Skywatcher ( EQ6 ) con pulsantiera di controllo a tre velocita’. Funziona benissimo, perche’ il movimento degli assi e’ MOLTO fluido ( merito dei cuscinetti SKF Explorer).
Ciao.
Roberto Milan
il progetto e’ molto complesso ed ha subito ulteriori modifiche meccaniche in fase di costruzione. Non e’ facile quindi, per una sola persona, rifare il prototipo. Tieni conto che tutta la struttura e’ in acciaio, ad esempio le forcelle sono saldate e stuccate opportunamente ( non e’ piacevole vedere le saldature), poi bisogna verniciare, assemblare le parti meccaniche e registrarle. E’ un lavoro enorme.
La motorizzazione e’ della Skywatcher ( EQ6 ) con pulsantiera di controllo a tre velocita’. Funziona benissimo, perche’ il movimento degli assi e’ MOLTO fluido ( merito dei cuscinetti SKF Explorer).
Ciao.
Roberto Milan
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La montatura planetaria di Roberto Milan.
Ciao Roby,
la tua creatura è sicuramente ottima, e lo strumento che utilizzi
ti darà sicuramnete delle grandi soddisfazioni.
Io però dei semplici carterini alle corone dentate li farei.
Non posso non farti i miei complimenti più sinceri.
la tua creatura è sicuramente ottima, e lo strumento che utilizzi
ti darà sicuramnete delle grandi soddisfazioni.
Io però dei semplici carterini alle corone dentate li farei.
Non posso non farti i miei complimenti più sinceri.
La montatura planetaria di Roberto Milan.
Ciao Salvatore e grazie per i complimenti.
Lo strumento dopo le modifiche apportate esibisce eccellenti prestazioni, grazie al progetto modulare UnitorK 35 che lavora in perfetta armonia con il supporto del secondario AxyS A1 e la cella.
Roberto Milan
Lo strumento dopo le modifiche apportate esibisce eccellenti prestazioni, grazie al progetto modulare UnitorK 35 che lavora in perfetta armonia con il supporto del secondario AxyS A1 e la cella.
Roberto Milan
- maxproject
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La montatura planetaria di Roberto Milan.
Postiamo noi perchè Roberto ha problemi con il suo pc.
Ecco il sistema micrometrico di regolazione del bilanciamento (gran bel lavoro che vorremmo applicare anche ai nostri strumenti), segue il testo di Roberto:
Per facilitare il bilanciamento del telescopio in declinazione e’ stato ideato
un congegno meccanico a traslazione, con lettura della posizione, che trasforma
il moto rotatorio mediante vite conduttrice, in un movimento lineare. Il moto,
fluido e senza gioco anche durante l’ inversione, e’ affidato a due cuscinetti
assiali a sfera contrapposti. Collocato tra la slitta Losmandy AW 361 e il
morsetto, e’ la soluzione ottimale per spostare di pochi millimetri il
telescopio in declinazione e per impedire improvvisi scivolamenti della slitta.
Roberto Milan
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
Ecco il sistema micrometrico di regolazione del bilanciamento (gran bel lavoro che vorremmo applicare anche ai nostri strumenti), segue il testo di Roberto:
Per facilitare il bilanciamento del telescopio in declinazione e’ stato ideato
un congegno meccanico a traslazione, con lettura della posizione, che trasforma
il moto rotatorio mediante vite conduttrice, in un movimento lineare. Il moto,
fluido e senza gioco anche durante l’ inversione, e’ affidato a due cuscinetti
assiali a sfera contrapposti. Collocato tra la slitta Losmandy AW 361 e il
morsetto, e’ la soluzione ottimale per spostare di pochi millimetri il
telescopio in declinazione e per impedire improvvisi scivolamenti della slitta.
Roberto Milan
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)