Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Quote: Finendo i dettagli del newton 350 mm f 4,1 con il relativo correttore, notiamo quanto sia stato difficile realizzare la meccanica a prova di torsione e flessione. In particolare diamo come dettaglio il solo sostegno della messa a fuoco, autolivellante, dello spessore di ben 15 mm. Questo sostegno è progettato per ospitare di serie da FT da 3" o qualsiasi altra messa a fuoco (FLI ecc) che ci richiede il cliente. Il tutto è ovviamente strutturato per reggere senza problemi sensori di grandi dimensioni oltre che al correttore di campo.
Con questa esperienza ci domandiamo come fanno prestigioni costruttori a tenere un asse ottico su un tubetto di carbonio che pure flette nel momento in cui chiudi le viti di ritenzione, eppure i costi sono molto alti e le foto sono bellissime, che esistano altre verità nascoste?

Maxproject

--- Original message by maxproject on Jun 3, 2011 09:21 PM
Giusto che parliamo di questo telescopio, ieri mentre analizzavamo materiale dei competitor, in una fotografia abbiamo potuto estrapolare alcune informazioni. Si tratta di un newton da 400 mm per deep sky di un nuovo marchio emergente che realizza sistemi esteticamente molto curati.
Rileviamo da una serie di analisi, e riprogettazioni nostre, come il sistema di messa a fuoco sia deliberamente sostenuto da un tubo paraluce e un lamierino. Possiamo pronosticare che la messa a fuoco da 3" e il correttore e il CCD si piegheranno sotto questo peso, come i loro colleghi austriaci? E' una ipotesi naturalmente.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Mentre ci sono fior di astrofili che stanno ancora ragionando, su strumenti budget, delle miracolose Bob Knobs come panacea a tutti i mali della collimazione. Cioè vorremmo capire: bastano tre viti per risolvere il problema di un secondario attaccato con misericordia, in una lastra attaccata con misericordia, in un primario che flette sotto il suo peso spostando il tubo?
Evidentemente non ci siamo mai spiegati bene, ed evidentemente questi utenti nonostante gli anni di servizio, non hanno mai provato altro di più funzionale (anche perchè sul mercato, escluso il nostro supporto AxyS e quello di un altro produttore, non c'è nulla di diverso dai soliti dischetti di plastica/alluminio/legno/lecca lecca e le tre o quattro viti di regolazione).
Si possono estrapolare i fuori asse e le scollimazioni già dai grezzi, che molti non si curano di scartare, anche perchè lo facessero con criteri restrittivi resterebbe ben poco da elaborare.....

Maxproject

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skymap
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Messaggio da skymap »

Non credo che qualcuno compri le bob per migliorare la collimazione, è solo più comodo che trafficare con il cacciavite al buio, anche se io uso quello perchè non vorrei trovarmi peggio a causa di viti che possono avere giochi diversi nei filetti.

Tanto se il secondario è nato male e si scollima spesso i pomellini non cambiano la questione, anzi considerando che un pò di collimazione va sempre fatta mi sono chiesto perchè meade/celestron non le mettano di serie.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Forse perchè non ci sta il tappo del tele, o perchè il Sig. Bob ha fatto un accordo per venderle lui, o forse perchè sanno che poi uno se le compera......le risposte sono infinite.
Tuttavia da come ne parlano sembra che con queste risolvono ogni problema di collimazione.
Noi pensiamo che sia deleterio trasmettere alcuni messaggi ai meno esperti, perchè è normale che in strumenti budget il secondario si sposta in funzione dello spostamento del tubo (e anche il primario se per questo). Stante questo fatto oggettivo come è possibile dimostrare che la collimazione è stata ottenuta durante tutta la sessione osservativa? E come diretta conseguenza: quanti frames scarteremo per il seeing e quanti ne terremo considerandoli "buoni" invece che piuttoso scarsi per la collimazione che si è mossa?
Queste sono domande a cui bisognerebbe rispondere perchè poi l'elaborazione ne risente e parecchio.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

E diviene un obbligo considerare il mantenimento dell'asse ottico dello specchio secondario in un telescopio riflettore. Se pensiamo al retrofit del nostro amico Roberto Milan dove finalmente ha fatto funzionare il telescopio, secondo i criteri effettivi che il suo strumento deve dare e non quelli bislacchi di una costruzione approssimativa, cosa dobbiamo pensare (restiamo in questo tipo di configurazioni) dei secondari nei telescopi budget? I supporti sono o dischetti di plastica, o due dischetti di alu, poi si passa alla colla o a qualche sistema di ritenzione molto economico.
Le tre vitine si occupano di portare in asse il tutto.
Ma: il supporto è meccanicamente in asse con il centro del primario? Se lo è vi viene portato agendo sulla raggiera, oppure sul gioco della lastra, ma se il tubo non è perfettamente allineato vuol dire che la lastra deve avere un gioco molto grande per poter centrare il secondario, e se la lastra ha un gioco molto grande dentro la sua cella, come mantiene la posizione? Pero' c'è anche il secondario che ha un gioco dentro il buco della lastra, a questo punto possiamo pensare che sommando il gioco della lastra più il gioco del secondario avremo una somma di spostamenti che permettono l'allineamento perfetto (semplice e geniale). Ma pero' questi spostamenti vengono poi bloccati e mantenuti? e come vengono bloccati?
Negli "artigianali" il centraggio è affidato alla ovalizzazione del tubo, alle flessioni del secondario, a quanto è stato incollato al centro il secondario (si perchè se allineo tutto e poi il secondario non è incollato al centro del supporto, cosa succede?), allora visto che abbiamo un esempio sotto mano riportato sopra, ci vogliono spiegare gli estimatori di questi telescopi come e perchè parlano di collimazioni perfette? Le verificano ad ogni spostamento? Evidentemente no, perchè poi subentra anche il primario........ma questa è un'altra storia........

Maxproject


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Edited by maxproject on Jun 17, 2011 at 10:14 PM

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Secondo i vari concetti che abbiamo espresso fin qui, parrebbe a qualcuno che il manteniemento degli assi ottici e meccanici è poco influente:
a) nell'osservazione visuale;
b) in alta risoluzione.

A questo si accoda anche un controllo della perfetta messa a fuoco durante la sessione osservativa (fotografica).

Riteniamo di aver mostrato come gli assunti di cui sopra sono dei ripieghi obbligati per chi non ha conoscenze e possibilità diverse. Quando ci sarà qualcuno in grado di dimostrare che un telescopio visuale o fotografico che mantiene gli assi ottici e le collimazioni puo' essere surclassato da un'altro di diametro di poco superiore, allora ammetteremo di aver sbagliato tutto, ma - purtroppo - risulta che non solo la logica tecnica ma anche la storia dei costruttori di telescopi di più alto blasone si attengono alle regole che noi andiamo enunciando.
Eviteremmo di infierire sulle correzioni ottiche superficiali, sui tipi di vetro, sul grado di riflettanza di una superficie ecc. Prima partiamo con una meccanica in ordine e poi possiamo giocare a migliorare ogni altro aspetto.

Maxproject

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Surveyor
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Messaggio da Surveyor »

Le Bob's sono notoriamente piu' comode ma ne piu' precise ne sicure , in oltre un sistema di blocco che assicuri una tenuta della collimazione durante le ossevazion/acquisizioni e' d'obbligo in qualsiasi sistema ottico che si rispetti .
Cio' non e' presente in molti telescopi di fascia commerciale ne tantomeno in blasonati SC dal costo di alcune migliaia di euro , mancano perfino semplicissimi fan per la termostatazione ottica avendo gia' di serie alcune feritoie per il ricambio dell'aria .
Il progetto SC e' molto vecchio ma ancora permette di irretire molti potenziali utenti , un restyling di tutta la filiera produttiva per immettere sul mercato una strumentazione con soli pochi accorgimenti meccanici migliorativi costerebbe troppo e sarebbe controproducente in un momento di crisi mondiale come l'attuale .
Anche gli accessori , i raccordi meriterebbero un discorso apposito dato che in commercio circolano molti manufatti di dubbia precisone .

Ciao

skymap
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Messaggio da skymap »

La ricerca del diametro elevato anche a scapito della precisione o della solidità dello strumento ha molti padri e da molto tempo, forse è nata negli stati uniti (più è grosso, meglio è) e poi ha preso ovunque.

Non si spiegherebbero dobson da 60/80 cm che vengono trasportati in furgone, montati da 3 persone e che richiedono la scala da imbianchino per arrivare all'oculare. Quante notti si riesce ad usare un mostro del genere ? in quelle occasioni si trova sempre il seeing adatto a collimare su una stella o bisogna accontentarsi del laser/stella artificiale ?

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Mark Twain

Surveyor
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Messaggio da Surveyor »

Qualche tempo fa' seguii un utente in un forum , possessore di un Dobson piuttosto importante in quanto a diametro , emerse dai suoi commenti un continuo di inviti ad osservare in una particolare localita' chiamata Tre Cime , localita' che probabilmente gode di caratteristiche interessanti, dal punto di vista della tranquillita' atmosferica .
Tale invito era indirizzato ad alcuni astroimagers planetari che lamentavano la scarsa idoneita' dei loro siti all'imaging planetario .
Questo sedicente "astroimager" dobsoniano forse non teneva conto che mal si addicevano i suoi inviti alle necessita' prime di un astroimager che sono si l'avere un seeing idoneo ma anche le necessita' di essere quanto prima operativi , in ben precisi momenti e senza complicazioni meccaniche derivate da difficolta' di collimazione , fuoriasse ottici e non ultimo la possibilita' di operare comodamente anche in condizioni termiche difficili quali il periodo invernale .
Mi spieghi questo signore ad esempio come sia possibile seguire e documentare con riprese video ed immagini il semplice transito di ombre o satelliti se cio' mi comporta 2 ore di macchina per andare e 2 per tornare dal mio domicilio , senza contare il tempo per l'approntamento di tutto il setup ottico , senza prendersi un giorno di ferie? Teniamo conto che questi fenomeni si possono ripetere anche un giorno dopo l'altro e recarsi a 100km di distanza senza la certezza assoluta di un seeing impeccabile e' una strada difficilmente percorribile a lungo per qualsiasi astroimager che si rispetti .
Semplicita' e precisione meccanica che permettono una fast operation in ogni momento sono quanto di meglo si possa desiderare nellHi-res planetario .

Ciao

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Come di il buon Skymap affermare che tutto cio' che arriva dall'estero è una evoluzione è tipico del provincialismo italiano. Ogni tendenza strumentale è dettata dalle leggi di mercato, dalle mode, dal luogo in cui si vive e dalle abitudini sociali. Pensare di replicare in Italia quando succede in paesi in cui si è abituati a spostarsi per molte ore, in cieli molto bui, è un pochino illusorio. E l'epilogo di Surveryor riconferma non una scoperta di NortheK, ma semplicemente il buon senso contro cui si sbatte il naso dopo fiumi di parole sprecate.

Maxproject

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