Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Il sistema di messa a fuoco mediante traslazione del primario nasceva per esigenze particolari e ben definite : avere uno strumento polivalente ed adattabile ad ogni circostanza. Ovviamente parliamo di strumenti commerciali che dovevano essere usati al fuoco diretto, con il diagonale, con il riduttore di focale o con ogni altra diavoleria esistente. Si era, però, all'epoca della pellicola e della "bassa risoluzione"....oggi è tutto diverso.
- Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Mi associo a quanto detto da Vittorio , e personalmente non condivido questo continuo utilizzo di un sistema ormai sorpassato , esistono altri strumenti tipo alcuni RC commerciali che ben dimostrano che la traslazione del primario non e' necessaria ovviando con messa a fuoco esterna ed eventuali prolunghe non compromettendo l'osservazione visuale .
Molti astrofili possessori di SC commerciali non si sono mai posti il problema o meglio non hanno mai considerato l'upgrade del proprio strumento magari reintubando l'ottica e sostituendo la culatta in fusione con una culatta a primario fisso , Per quel che ne so' dato che a suo tempo mi informai a riguardo l'operazione non mi sarebbe costata nemmeno 1000,00 euro mantenendo un'intubazione a calandrato ma data l'esigua lunghezza del tubo C11 la cosa era ancora accettabile . Magari preferiscono acquistare un paio di oculari da 300,00 euro pensando di vedere meglio ma quando applicano un CCD specie in campo planetario le difficolta' affiorano .
In campo astrofotografico planetario pero' a onor del vero esiste la necessita' di operare a piu' lunghezze focali equivalenti , si passa come ben sapete dalla focale nativa dello strumento a focali equivalenti anche f/30-40 e qui' una progettazione dello strumento ad ok
e' imperativa . Anche se esiste la possibilita' del blocco del primario a mio avviso si tratta solamente di uno stratagème e viene comunque stravolto il disegno ottico piu' performante .
Uno strumento dovrebbe nascere per l'applicazione a cui e' destinato e un f/10 a traslazione sinceramente anche se universale l'ho sempre visto assurdo , poi qualcuno mi sa' dire perche' non sono mai stai progettati SC da f/15 ? Ed un Cassegrain f/20 chiuso con finestra ottica ? Anche se una meccanica truss a mio avviso e' la piu' performante a livello planetario un Cass 250mm f/15-20 chiuso con una buona progettazione riguardante la termostatazione meno critica di un menisco Maksutov sarebbe cosi' critica per il mantenimento degli assi ottici ?
Edited by Andrea Maniero on Jan 15, 2011 at 04:03 PM
Molti astrofili possessori di SC commerciali non si sono mai posti il problema o meglio non hanno mai considerato l'upgrade del proprio strumento magari reintubando l'ottica e sostituendo la culatta in fusione con una culatta a primario fisso , Per quel che ne so' dato che a suo tempo mi informai a riguardo l'operazione non mi sarebbe costata nemmeno 1000,00 euro mantenendo un'intubazione a calandrato ma data l'esigua lunghezza del tubo C11 la cosa era ancora accettabile . Magari preferiscono acquistare un paio di oculari da 300,00 euro pensando di vedere meglio ma quando applicano un CCD specie in campo planetario le difficolta' affiorano .
In campo astrofotografico planetario pero' a onor del vero esiste la necessita' di operare a piu' lunghezze focali equivalenti , si passa come ben sapete dalla focale nativa dello strumento a focali equivalenti anche f/30-40 e qui' una progettazione dello strumento ad ok
e' imperativa . Anche se esiste la possibilita' del blocco del primario a mio avviso si tratta solamente di uno stratagème e viene comunque stravolto il disegno ottico piu' performante .
Uno strumento dovrebbe nascere per l'applicazione a cui e' destinato e un f/10 a traslazione sinceramente anche se universale l'ho sempre visto assurdo , poi qualcuno mi sa' dire perche' non sono mai stai progettati SC da f/15 ? Ed un Cassegrain f/20 chiuso con finestra ottica ? Anche se una meccanica truss a mio avviso e' la piu' performante a livello planetario un Cass 250mm f/15-20 chiuso con una buona progettazione riguardante la termostatazione meno critica di un menisco Maksutov sarebbe cosi' critica per il mantenimento degli assi ottici ?
Edited by Andrea Maniero on Jan 15, 2011 at 04:03 PM
- maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Certo Andrea,
non possiamo che essere totalmente in accordo con quanto tu vai enunciando e con quanto sostiene Vittorio.
I rattoppi , come correttamente tu vai indicando, quindi con il blocco del primario, sono rattoppi. Esistono due ordini di problemi:
a) blocchi il primario ma hai il secondario poco stabile e la lastra correttrice non ben sistemata, con giochi ben oltre le tolleranze che il disegno ottico prescrive;
b) il tubo non è ortogonale nei bordi, cosa fondamentale per una controcella della lastra di correzione.
Questi telescopi erano dunque nati per promuovere il consumer del prodotto, senza andare tanto per il sottile, e giustamente sono stati e sono la strada più corta per cominciare ad avere un telescopio anche grande senza dissanguarsi. In questa visione sono impagabili. Nel momento in cui le esperienze crescono e con le medesime anche le esigenze.......diventano inutilizzabili. Personalmente osserviamo quasi tutte le settimane in vari telescopi (di schema, diametro e marca diversa) e ci siamo fatti delle idee ben precise sui limiti che ciascun modello (compresi i nostri) raggiunge, in termini di durabilità, collimazione, attenta osservazione delle termiche, controllo degli assi.
Noi pensiamo che non siano stati costruiti (se non da artigiani e dietro commessa) SC f 15 o f20 semplicemente perchè la meccanica per farli funzionare minimamente, costerebbe troppo e porterebbe il prodotto a ridosso di un prodotto fatto su misura....ma non con la stessa cura. Per cui il mercato di questi grandi produttori si ridurrebbe a pochi (per loro) esemplari, cadono così i presupposti di marginalità che si attendono normalmente.
Un Cassegrain o Dall Kirkham con lastra di chiusura ha alcuni elementi da ponderare bene (premesso che è fattibilissimo):
a) un più difficile raggiungimento e MANTENIMENTO della situazione termica in prossimità degli elementi ottici;
b) un maggiore costo di intubazione, perchè la lastra piana costa (400 euro solo il multicoating)e a quel punto devi fargli una cella a regola d'arte.
Detto in altre parole se un nostro Dall Kirkham intubato in carbo con truss protetto come il nostro modello standard costa 5100 euro (più IVA), potremmo ipotizzare il medesimo telescopio ad un prezzo di vendita non inferiore ai 6300 euro (più IVA). E' il cliente che a questo punto fa le sue valutazioni.
Noi riteniamo che tappare il buco non sia poi proprio cosi profittevole, anzi stiamo proprio ultimando un 300 mm DK truss tutto aperto senza neanche la protezione sul primario, del resto un vetro da 25 mm lasciato libero con l'ambiente circostante raggiunge velocemente un suo equilibrio e lo mantiene anche. In questo caso l'ottica - purtroppo - non è nostra e ha uno spessore di 46 mm il che da degli elementi ancor critici sulla curva termica della medesima.
NortheK non ama i sistemi MK per tutta una serie di ragioni, e la loro scarsa diffusione sul mercato ha comunque un senso. Se dobbiamo acquistare un MK 250 f 15 planetario, questo (oltre a costare un botto) lascerà l'onore delle armi immediatamente a un DK 250 f 20 o un Cassegrain classico f15.
Cordialmente
Maxproject
0
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:34 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:35 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:37 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:49 PM
non possiamo che essere totalmente in accordo con quanto tu vai enunciando e con quanto sostiene Vittorio.
I rattoppi , come correttamente tu vai indicando, quindi con il blocco del primario, sono rattoppi. Esistono due ordini di problemi:
a) blocchi il primario ma hai il secondario poco stabile e la lastra correttrice non ben sistemata, con giochi ben oltre le tolleranze che il disegno ottico prescrive;
b) il tubo non è ortogonale nei bordi, cosa fondamentale per una controcella della lastra di correzione.
Questi telescopi erano dunque nati per promuovere il consumer del prodotto, senza andare tanto per il sottile, e giustamente sono stati e sono la strada più corta per cominciare ad avere un telescopio anche grande senza dissanguarsi. In questa visione sono impagabili. Nel momento in cui le esperienze crescono e con le medesime anche le esigenze.......diventano inutilizzabili. Personalmente osserviamo quasi tutte le settimane in vari telescopi (di schema, diametro e marca diversa) e ci siamo fatti delle idee ben precise sui limiti che ciascun modello (compresi i nostri) raggiunge, in termini di durabilità, collimazione, attenta osservazione delle termiche, controllo degli assi.
Noi pensiamo che non siano stati costruiti (se non da artigiani e dietro commessa) SC f 15 o f20 semplicemente perchè la meccanica per farli funzionare minimamente, costerebbe troppo e porterebbe il prodotto a ridosso di un prodotto fatto su misura....ma non con la stessa cura. Per cui il mercato di questi grandi produttori si ridurrebbe a pochi (per loro) esemplari, cadono così i presupposti di marginalità che si attendono normalmente.
Un Cassegrain o Dall Kirkham con lastra di chiusura ha alcuni elementi da ponderare bene (premesso che è fattibilissimo):
a) un più difficile raggiungimento e MANTENIMENTO della situazione termica in prossimità degli elementi ottici;
b) un maggiore costo di intubazione, perchè la lastra piana costa (400 euro solo il multicoating)e a quel punto devi fargli una cella a regola d'arte.
Detto in altre parole se un nostro Dall Kirkham intubato in carbo con truss protetto come il nostro modello standard costa 5100 euro (più IVA), potremmo ipotizzare il medesimo telescopio ad un prezzo di vendita non inferiore ai 6300 euro (più IVA). E' il cliente che a questo punto fa le sue valutazioni.
Noi riteniamo che tappare il buco non sia poi proprio cosi profittevole, anzi stiamo proprio ultimando un 300 mm DK truss tutto aperto senza neanche la protezione sul primario, del resto un vetro da 25 mm lasciato libero con l'ambiente circostante raggiunge velocemente un suo equilibrio e lo mantiene anche. In questo caso l'ottica - purtroppo - non è nostra e ha uno spessore di 46 mm il che da degli elementi ancor critici sulla curva termica della medesima.
NortheK non ama i sistemi MK per tutta una serie di ragioni, e la loro scarsa diffusione sul mercato ha comunque un senso. Se dobbiamo acquistare un MK 250 f 15 planetario, questo (oltre a costare un botto) lascerà l'onore delle armi immediatamente a un DK 250 f 20 o un Cassegrain classico f15.
Cordialmente
Maxproject
0
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:34 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:35 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:37 PM
Edited by maxproject on Jan 15, 2011 at 06:49 PM
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Io però non capisco perchè nessuno abbia mai pensato di produrre un SC fatto bene.
Un tubo davvero ortogonale, cella per la lastra, cella fissa del primario, fuocheggiatore esterno, ventole per acclimatare.
Costerebbe di più dei concorrenti usa/cinomessicani ? certo, ma le nicchie di mercato esistono... sul mercato convivono rifrattori semiquasicirca apo e i tec che costano il triplo, si vendono newton in plasticone con lamiera e newton da 6000€ il tutto con le ovvie proporzioni.
E' un ottica tutto fare che se la cava abbastanza bene pur in presenza di meccaniche un pò garibaldine e ottiche industriali tirate a gran numero, con un'esecuzione ben fatta darebbe buoni risultati con i vantaggi noti della trasportabilità e del peso.
Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain
Un tubo davvero ortogonale, cella per la lastra, cella fissa del primario, fuocheggiatore esterno, ventole per acclimatare.
Costerebbe di più dei concorrenti usa/cinomessicani ? certo, ma le nicchie di mercato esistono... sul mercato convivono rifrattori semiquasicirca apo e i tec che costano il triplo, si vendono newton in plasticone con lamiera e newton da 6000€ il tutto con le ovvie proporzioni.
E' un ottica tutto fare che se la cava abbastanza bene pur in presenza di meccaniche un pò garibaldine e ottiche industriali tirate a gran numero, con un'esecuzione ben fatta darebbe buoni risultati con i vantaggi noti della trasportabilità e del peso.
Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain
- maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Ciao Sky, la risposta te la da direttamente Takahashi che li ha prodotti (non sappiamo quanto ben fatti non li abbiamo mai aperti) e subito sospesi. Il mercato non li richiede.
Già lo schema è un compromesso dei compromessi, se poi devi competere a 6000 euro contro i 2000 di un cinomessicano, il "sentiment" del mercato è che sei un ladro.
Ma del resto il nostro dk 230 che è tranquillamente di gran lunga superiore a un C9 non viene mai citato in alta risoluzione rispetto al cinese. Come mai? Ignoranza dell'utenza? Paura del prezzo? Incapacità di comprenderne le prerogative? Non lo possiamo sapere questo, ma comunque è un chiaro indice che su diametri modesti l'utenza fatica molto a capire dei presupposti tecnici di un certo valore. Il paragone sarebbe immediato e ovviamente devastante "costa troppo e la differenza col cinese è minima", posto che l'utente non è che sia poi in grado di dimostrare questo assunto tecnico /teorico (come col DP 100).
Ciao
Maxproject
0
Già lo schema è un compromesso dei compromessi, se poi devi competere a 6000 euro contro i 2000 di un cinomessicano, il "sentiment" del mercato è che sei un ladro.
Ma del resto il nostro dk 230 che è tranquillamente di gran lunga superiore a un C9 non viene mai citato in alta risoluzione rispetto al cinese. Come mai? Ignoranza dell'utenza? Paura del prezzo? Incapacità di comprenderne le prerogative? Non lo possiamo sapere questo, ma comunque è un chiaro indice che su diametri modesti l'utenza fatica molto a capire dei presupposti tecnici di un certo valore. Il paragone sarebbe immediato e ovviamente devastante "costa troppo e la differenza col cinese è minima", posto che l'utente non è che sia poi in grado di dimostrare questo assunto tecnico /teorico (come col DP 100).
Ciao
Maxproject
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- Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Max la risposta riguardo al C9 anche se la conosci gia' , te la voglio esprimere io
Il vostro DK 230 non costa troppo , diciamo il giusto ma costa troppo rispetto al C9 diciamo il doppio . Quindi spesso o sempre si legge nei forum qualcuno che cercando consiglio sull'acquisto di uno strumento ( parliamo di neofiti sia inteso ) vuole passare ad un diametro superiore ma con un certo budget a disposizione , se il budget fosse piu' alto non gli verrebbe comunque consigliato di restare sullo stesso diametro ma a questo punto il consiglio sarebbe di passare ad un C11 ( adesso costa 1900,00 Euro ) che nonostante la cineseria strutturale compenserebbe con 50mm in piu di diametro non vengono nemmeno citati i Meade solo perche' costano qualche biglietto da 100 euro in piu' e strutturalmente non sono cosi' diversi anche se qualcuno ha chiesto : "ma perche' a parita' di diametro pesano di piu'" ? . Poi aggiungi un fok esterno da cristiani , un set filtri per tricromia , ed un CCD per riprese planetarie che ora e' possibile avvicinare per meno di 800,00 euro e ancora non arriviamo al costo del DK 230 solo OTA . Se ho 6000,00 Euro non li investo in un Taka DK da 250mm ma in un C14 che nonostante gli occhi a mandorla con 100mm di diametro in piu' se lo mangia . Questi sono i ragionamenti dell'astrofilo medio e purtroppo nessuno citera' mai non solo il DK 230 ma nemmeno altri strumenti di pari livello .
Come hai ben detto l'utenza fatica a comprendere i presupposti tecnici non solo sui diametri modesti ma anche su quelli maggiori .
Per quanto riguarda ipotetici SC da f/15 a mio avviso avrebbero trovato molti piu' clienti di quel che si pensa entro il diametro dei 250/280mm poi naturalmente l'obbligo di passare a montature adeguate per sostenerli avrebbe limitato il target e Taka ha sospeso per il costo finale non certo per la qualita' , .
Parlando di tubi chiusi o meno io sto' sperimentando di persona ,dopo essere passato per tubi chiusi , che un monolitico aperto non e' il massimo , ovvio che la termostatazione e' migliore non c'e' dubbio ma i problemi in cui mi sto' imbattendo per come si sta' sporcando lo specchio a causa dell'alto tasso di umidita' della zona mi sta' facendo riconsiderare sulla tipologia del mio futuro strumento . Pensare che e' poco piu' di un mese che ho pulito il primario ma adesso mi trovo al punto di partenza , . Dovrei smontare tutto nuovamente e procedere alla pulitura . Anche avendo una meccanica che mi permettesse agevolmente di smontare la cella , dovrei esenguire almeno in inverno molto spesso questa operazione .
Dal punto di vista personale ecco che pur ritenendo un Cassegrain truss la migliore soluzione ( e il mio sogno nel cassetto ) per l'alta risuluzione planetaria mi troverei a scartarla a priori . Pretendere che esista uno strumento "ognitempo" e' troppo lo so ma con una lastra ottica basterebbe dare una pulita .
Edited by Andrea Maniero on Jan 17, 2011 at 11:44 AM
Il vostro DK 230 non costa troppo , diciamo il giusto ma costa troppo rispetto al C9 diciamo il doppio . Quindi spesso o sempre si legge nei forum qualcuno che cercando consiglio sull'acquisto di uno strumento ( parliamo di neofiti sia inteso ) vuole passare ad un diametro superiore ma con un certo budget a disposizione , se il budget fosse piu' alto non gli verrebbe comunque consigliato di restare sullo stesso diametro ma a questo punto il consiglio sarebbe di passare ad un C11 ( adesso costa 1900,00 Euro ) che nonostante la cineseria strutturale compenserebbe con 50mm in piu di diametro non vengono nemmeno citati i Meade solo perche' costano qualche biglietto da 100 euro in piu' e strutturalmente non sono cosi' diversi anche se qualcuno ha chiesto : "ma perche' a parita' di diametro pesano di piu'" ? . Poi aggiungi un fok esterno da cristiani , un set filtri per tricromia , ed un CCD per riprese planetarie che ora e' possibile avvicinare per meno di 800,00 euro e ancora non arriviamo al costo del DK 230 solo OTA . Se ho 6000,00 Euro non li investo in un Taka DK da 250mm ma in un C14 che nonostante gli occhi a mandorla con 100mm di diametro in piu' se lo mangia . Questi sono i ragionamenti dell'astrofilo medio e purtroppo nessuno citera' mai non solo il DK 230 ma nemmeno altri strumenti di pari livello .
Come hai ben detto l'utenza fatica a comprendere i presupposti tecnici non solo sui diametri modesti ma anche su quelli maggiori .
Per quanto riguarda ipotetici SC da f/15 a mio avviso avrebbero trovato molti piu' clienti di quel che si pensa entro il diametro dei 250/280mm poi naturalmente l'obbligo di passare a montature adeguate per sostenerli avrebbe limitato il target e Taka ha sospeso per il costo finale non certo per la qualita' , .
Parlando di tubi chiusi o meno io sto' sperimentando di persona ,dopo essere passato per tubi chiusi , che un monolitico aperto non e' il massimo , ovvio che la termostatazione e' migliore non c'e' dubbio ma i problemi in cui mi sto' imbattendo per come si sta' sporcando lo specchio a causa dell'alto tasso di umidita' della zona mi sta' facendo riconsiderare sulla tipologia del mio futuro strumento . Pensare che e' poco piu' di un mese che ho pulito il primario ma adesso mi trovo al punto di partenza , . Dovrei smontare tutto nuovamente e procedere alla pulitura . Anche avendo una meccanica che mi permettesse agevolmente di smontare la cella , dovrei esenguire almeno in inverno molto spesso questa operazione .
Dal punto di vista personale ecco che pur ritenendo un Cassegrain truss la migliore soluzione ( e il mio sogno nel cassetto ) per l'alta risuluzione planetaria mi troverei a scartarla a priori . Pretendere che esista uno strumento "ognitempo" e' troppo lo so ma con una lastra ottica basterebbe dare una pulita .
Edited by Andrea Maniero on Jan 17, 2011 at 11:44 AM
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
io penso che dipende molto da parecchi fattori, ad esempio se e' il primo telescopio che un utente acquista, senza dubbio e' vero che un northek o omologhi e' difficile all'inizio sfruttarlo al meglio, ma tanto piu per un c14. Ti faccio anche notare che una persona di preparazione ed esperienza, che vede i difetti e che non fa oooooohhhh come un ebete, se prende in mano uno strumento budget lo fa funzionare al meglio, certo entro i suoi limiti ma comunque al meglio; inoltre se un utente di questo tipo eventualmente decide che s'accorge di avere X euro da spendere per rabberciare la baracca, li spende nella maniera giusta, e lo strumento certamente non fara' miracoli ma altrettanto certamente fara' il suo sporco lavoro e ci si potra' togliere anche qualche soddisfazione. Se lo mettiamo in mano al neofita, .....
Secondo me gli strumenti budget hanno due ruoli importanti
1. imparare, perche se i difetti li vedi, impari tanto, soprattutto agli inizi; qui pero' secondo me e' di gran lunga preferibile stare su diametri abbastanza piccoli, al massimo 9" o 11", avendo anche il vantaggio di prezzi stracciati - e inoltre se sono piccoli, funzionano meglio e le loro problematiche (flessioni ecc) sono minori e inoltre (focale meno lunga) si vedono meno.
2. ruolo specialistico in ambito professionale o semiprofessionale, ad esempio fotometria oppure cercatori per strumenti della classe dal mezzo metro in su.
Il resto a mio parere e' una scelta poco oculata che non genera altro che tempo perso (se si provasse a tenerne traccia e calcolarlo a una retribuzione anche da sfigati...) sangue marcio e passaggi di mano sui vari astromercatini dell'usato.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
Secondo me gli strumenti budget hanno due ruoli importanti
1. imparare, perche se i difetti li vedi, impari tanto, soprattutto agli inizi; qui pero' secondo me e' di gran lunga preferibile stare su diametri abbastanza piccoli, al massimo 9" o 11", avendo anche il vantaggio di prezzi stracciati - e inoltre se sono piccoli, funzionano meglio e le loro problematiche (flessioni ecc) sono minori e inoltre (focale meno lunga) si vedono meno.
2. ruolo specialistico in ambito professionale o semiprofessionale, ad esempio fotometria oppure cercatori per strumenti della classe dal mezzo metro in su.
Il resto a mio parere e' una scelta poco oculata che non genera altro che tempo perso (se si provasse a tenerne traccia e calcolarlo a una retribuzione anche da sfigati...) sangue marcio e passaggi di mano sui vari astromercatini dell'usato.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
- maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
La nostra opinione, spiegata bene da Daniela, converge comunque in un punto ben preciso.
Occorre stabilire quanto i cm in più (nel caso citato di un C14 contro un Mw 250 che costa ben 8000 euro più o meno.....cioè quasi il doppio di un DK230 per 2 cm di apertura in più), sono effettivamente un ritorno prestazionale.
Se da un lato aumento la raccolta di luce, il potere risolutivo ecc, dall'altro mangio molte di queste prestazioni per le problematiche dei fuori asse e dei vari dondolamenti. Quanto è grande questa differenza? Bisognerebbe stabilirlo.
Un aspetto non secondario: attrezzare e spostarmi un C14 non è cosa comune per nessuno a meno che non si sia forzuti o che non si usi stazionamento fisso. Questo taglia molta utenza.
Noi siamo fermamente convinti che buona parte dei fruitori di un C9 o similari cambierebbe radicalmente opinione se provasse un nostro DK 230. Abbiamo appena letto di un astrofilo che dedica mezz'ora tutte le sere per collimare il suo C9. E se poi si scollima durante la ripresa?
Crediamo che ad oggi per un amatore medio , inteso come buon astrofilo con le logistiche quotidiane e nei cieli italiani, un telescopio più piccolo ma ben fatto sia la soluzione migliore per praticare il proprio hobby, riservandosi su dimensioni maggiori e relativi costi solo quando tutto il resto è adeguato. Non è detto, sempre secondo noi, che la rincorsa al diametro a discapito della struttura, sia la soluzione migliore, anzi potrebbe essere la peggiore.
Mentre siamo fermamente convinti che chi è esperto cerca aperture maggiori perchè è ovviamente in grado di saperle gestire nel modo migliore (oltre i 250 mm), resta che proprio perchè si sale d'apertura non ci si può più permettere di prendere sotto gamba alcuni aspetti.
La storia di qualunque prodotto industriale dimostra che la qualità vince sempre (ammesso di potersela permettere ovviamente).
Il mass market ci ha disabituati ad approfondire molti temi, NortheK spinge molto su queste questioni che sono alla base del proprio concetto progettuale, e siamo ben consapevoli che passeranno anni prima che una fascia di utenza ben definita sia consapevole di molti temi che noi trattiamo con pedanteria e noiosaggine. Alcuni risultati si vedono già e questo è molto incoraggiante, in precedenza era buio totale.
Sul tubo chiuso solo un piccolo appunto: cosa si intende per specchio sporco?
Maxproject
0
Occorre stabilire quanto i cm in più (nel caso citato di un C14 contro un Mw 250 che costa ben 8000 euro più o meno.....cioè quasi il doppio di un DK230 per 2 cm di apertura in più), sono effettivamente un ritorno prestazionale.
Se da un lato aumento la raccolta di luce, il potere risolutivo ecc, dall'altro mangio molte di queste prestazioni per le problematiche dei fuori asse e dei vari dondolamenti. Quanto è grande questa differenza? Bisognerebbe stabilirlo.
Un aspetto non secondario: attrezzare e spostarmi un C14 non è cosa comune per nessuno a meno che non si sia forzuti o che non si usi stazionamento fisso. Questo taglia molta utenza.
Noi siamo fermamente convinti che buona parte dei fruitori di un C9 o similari cambierebbe radicalmente opinione se provasse un nostro DK 230. Abbiamo appena letto di un astrofilo che dedica mezz'ora tutte le sere per collimare il suo C9. E se poi si scollima durante la ripresa?
Crediamo che ad oggi per un amatore medio , inteso come buon astrofilo con le logistiche quotidiane e nei cieli italiani, un telescopio più piccolo ma ben fatto sia la soluzione migliore per praticare il proprio hobby, riservandosi su dimensioni maggiori e relativi costi solo quando tutto il resto è adeguato. Non è detto, sempre secondo noi, che la rincorsa al diametro a discapito della struttura, sia la soluzione migliore, anzi potrebbe essere la peggiore.
Mentre siamo fermamente convinti che chi è esperto cerca aperture maggiori perchè è ovviamente in grado di saperle gestire nel modo migliore (oltre i 250 mm), resta che proprio perchè si sale d'apertura non ci si può più permettere di prendere sotto gamba alcuni aspetti.
La storia di qualunque prodotto industriale dimostra che la qualità vince sempre (ammesso di potersela permettere ovviamente).
Il mass market ci ha disabituati ad approfondire molti temi, NortheK spinge molto su queste questioni che sono alla base del proprio concetto progettuale, e siamo ben consapevoli che passeranno anni prima che una fascia di utenza ben definita sia consapevole di molti temi che noi trattiamo con pedanteria e noiosaggine. Alcuni risultati si vedono già e questo è molto incoraggiante, in precedenza era buio totale.
Sul tubo chiuso solo un piccolo appunto: cosa si intende per specchio sporco?
Maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
@Carlo: la soluzione del fuocheggiatore esterno ausiliario, alla quale tu giustamente obietti in quanto inelegante, e' comunque una soluzione che fa la differenza tra "mi viene da piangere" e "OK e' ben lontano dal top, ma funziona" ed e' l'unica maniera di effettuare questa transizione dal caso 1 al caso 2 se si hanno pochi soldi da spendere.
@Andrea: perche' vorresti fare un SC a f/15? La lastra avrebbe ben poco da correggere. Possiamo naturalmente, da f/15 in su, fare un MC, che tra l'altro ci permette di lavorare solamente con superfici sferiche, ma li' insorgono altre problematiche, prime fra tutte quelle termiche e di peso con tutto cio' che ne consegue, che oltre un certo diametro fanno desistere e preferire altri schemi. Ricordo che costruttori prestigiosi come Questar hanno fatto dei mak-cass da 7" (se li guardiamo obiettivamente, 7" non sono mica poi un telescopio gigante......) ma..... guardacaso hanno lasciato perdere e preferito concentrarsi sul piccolino 90mm.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
@Andrea: perche' vorresti fare un SC a f/15? La lastra avrebbe ben poco da correggere. Possiamo naturalmente, da f/15 in su, fare un MC, che tra l'altro ci permette di lavorare solamente con superfici sferiche, ma li' insorgono altre problematiche, prime fra tutte quelle termiche e di peso con tutto cio' che ne consegue, che oltre un certo diametro fanno desistere e preferire altri schemi. Ricordo che costruttori prestigiosi come Questar hanno fatto dei mak-cass da 7" (se li guardiamo obiettivamente, 7" non sono mica poi un telescopio gigante......) ma..... guardacaso hanno lasciato perdere e preferito concentrarsi sul piccolino 90mm.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
@Max: dissento che sia una cattiva idea per il costruttore di implementare quel meccanismo primitivo di traslazione del primario. Sono strumenti da battaglia, e devono funzionare con treni ottici diversissimi, e non possono certo sperare in prolunghe iperprecise e ipersolide (anche se uno paga il dovuto e se le fa fare, flette tutto quanto! LOL) ma hanno bisogno di un meccanismo che VELOCEMENTE e A COSTO MINIMO consentano di portarsi in una posizione grossolanamente vicina al fuoco. Da li' in poi, e senza piu modificare il treno ottico (se siamo visualisti, ci organizzeremo con alcuni oculari parafocali oppure faremo uso degli appositi anellini), interverra' la MF esterna, prima per la collimazione e poi per l'osservazione. Che la MF esterna sia una necessita' per qualunque osservatore a parte i fotometristi fuori fuoco e gli spettroscopisti fuori fuoco e quelli che usano il C9 come cercatore, e' il segreto di Pulcinella. Ma mettere la MF esterna di fabbrica significa avere un'escursione insufficiente, significa far arrabbiare quelli di cui sopra (guardate che non sono pochi i C e M che lavorano come muli e strumenti ausiliari in ambito professionale) e significa costare molto piu cari. Inoltre l'essere umano e' un pochettino sciocco mediamente, quindi se uno gli dice "costa X" replica "e' caro!!" ma se uno gli dice "costa x" paga, se poi scopre che senza "y" non funziona, paga "y" senza ribattere e senza calcolare se x+y<X , anzi, se lo si lascia un pochettino a friggere (ad esempio perdere tre o quattro notti di seeing favoloso perche non si riesce a collimare e quando ci si riesce il nostro target e' ormai a 15 gradi d'altezza.....) non solo paga quanto richiesto ma fa i salti di gioia "GRAZIE!! GRAZIE!!! FINALMENTE IL MIO PROBLEMA E' RISOLTO!!!"
Quoto inoltre le osservazioni di Vittorio sulla pellicola, signori ma ve la ricordate la pellicola? Sembra che parliamo di cose di mille anni fa, e invece era solamente l'altro ieri..... comunque per la pellicola, la soluzione della traslazione del primario andava fin troppo bene. E la differenza tra gli strumenti di allora e quelli di oggi e' solo in minima parte dovuta alle economie costruttive e alla delocalizzazione in cina, e' invece dovuta per la quasi totalita' alle modifiche radicali delle nostre aspettative.
Che sono certa presto cambieranno ancora, e cio' di cui oggi leggiamo le lodi sui vari forum, domani sara' imbarazzante quanto certe fotografie di vent'anni fa.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
Quoto inoltre le osservazioni di Vittorio sulla pellicola, signori ma ve la ricordate la pellicola? Sembra che parliamo di cose di mille anni fa, e invece era solamente l'altro ieri..... comunque per la pellicola, la soluzione della traslazione del primario andava fin troppo bene. E la differenza tra gli strumenti di allora e quelli di oggi e' solo in minima parte dovuta alle economie costruttive e alla delocalizzazione in cina, e' invece dovuta per la quasi totalita' alle modifiche radicali delle nostre aspettative.
Che sono certa presto cambieranno ancora, e cio' di cui oggi leggiamo le lodi sui vari forum, domani sara' imbarazzante quanto certe fotografie di vent'anni fa.
Daniela
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