Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ci sono dettagli, in un progetto che deve mantenere le assialità meccaniche ed ottiche, che sono estremamente rivelatori sulle capacità del progettista e/o sul valore del manufatto.
Il primo dettaglio che deve guardare un acquirente di un telescopio a specchi è come il costruttore ha implementato l'asse centrale del supporto secondario.

con una vite?
con un perno?
e come sono fissati?
e come vengono bloccati?
e cosa li fa muovere?

ragionate su questo insignificante, all'apparenza, dettaglio e già avrete molte risposte.

I "piccoli capolavori di meccanica" aperti sono piccoli capolavori di stupidità progettuale, fatti per abbassare i costi. Ci rifiutiamo di pensare che progettisti ottici e meccanici disegnino volontariamente certe stupidaggini.
Maxproject

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Un elemento importante per il mantenimento delle assialità, ma soprattutto per fare in modo che i calcoli siano uguali alle prestazioni o molto vicini a quanto ci si dovrebbe aspettare, è il montaggio della cella del primario (in questo caso un riflettore), con i giusti angoli rispetto al tubo. Perchè se tanto possiamo regolare il piano dello specchio con il sistema di collimazione?
Considerando che non è possibile avere meccaniche vicine alla precisione di una superficie ottica, questo non ci autorizza a partire con un settaggio 0 sbilenco. I sistemi di collimazione devono lavorare il meno possibile, questo è facilmente intubile se pensiamo che una cella non ortogonale comporta automaticamente un forte asimmetria laterale rispetto al tubo.
Dunque, nei limiti del peso totale (piu' lo strumento è leggero e maggiori sono le difficoltà nell'ottenere alcuni parametri), una volta montato il set ottico dovrebbe essere portato alla collimazione con lievi movimenti di tutti gli elementi, compresa la messa in asse della messa a fuoco.
Ecco perchè - tra l'altro - usiamo i micrometri.

Maxproject

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Avete mai pensato, in un sistema a lunga focale, diciamo 5-10 mt, osservando al fuoco quanto possa essere deleterio lo scivolamento laterale dello specchio primario,di circa 0,01 mm? Sia in termini di collimazione che di perfetto funzionamento di tutto il set up.
E' fondamentale comprendere che il telescopio scolpito nell'acciaio, a livello amatoriale non esiste e a questo spostamento si devono aggiungere le tolleranze di applicazione del treno meccanico, le torsioni e flessioni anche minime di tutto il marchingegno.....
Se sommiamo arriviamo presto presto a valori molto alti che sono estremamente deleteri.
Per esempio ci sono autocostruttori che realizzano strumenti consistenti con il minimo intervento della meccanica, sia per risparmiare sui costi ma anche perchè non padroneggiano la materia. Quando poi osserviamo - per esempio in deep sky - le immagini sono comunque molto belle, ma basta metterle sotto torchio per verificare quanto lo strumento ha problemi di mantenimento del fuoco o della collimazione o di flessioni improvvise.
Nessuno fa miracoli, già spendendo molto si fa fatica ad essere intonsi dai problemi, spendendo pochissimo o arrabattandosi con quello che si trova.......le speranze di successo sono minime.

Maxproject

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daniela
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da daniela »

Esattamente. Siamo tutti ben consapevoli di quanto non sia facile far performare al meglio anche uno strumento molto curato e realizzato con ottime precisioni. C'e' altrove chi fa i miracoli? Bravissimi e buon per loro.

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ma non rimaniamo assolutamente stupiti quando un utente ci invia foto come le seguenti, in cui un blasonato tubo ottico misurato con una semplice barra da muratore (quindi nulla di ultrapreciso, ma ben dritto) risulta a forma di banana. Osservate la parte a sx , è ancora piu' divertente notare come il tubo abbia (cosi ci descrive il proprietario) una forma a banana, con gli estremi pendenti. Eppure non è lamierino sottile e non è un prodotto cinese.

In queste condizioni, mentre lasciamo ad altri esperti dimostrare che i loro trabiccoli sono iper performanti e che la precisione non serve a niente, noi stiamo domandandoci quanto sarà precisa la collimazione, per quanto tempo sarà mantenuta, e......se ruotiamo il tubo?

http://img242.imageshack.us/img242/4352/tubo2.jpg

http://img541.imageshack.us/img541/1425/tubo1f.jpg

Il proprietario ci ringrazia perchè dopo aver letto il nostro forum ha verificato e si è accorto del problema, e si è anche spiegato da solo perchè la collimazione è quasi impossibile.




Maxproject




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Edited by maxproject on Nov 16, 2010 at 01:53 PM
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Vittorio
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Vittorio »

Mi dispiace deluderti, ma un telescopio che ha la barra tipo losmandy montata direttamente sul tubo e senza l'ausilio di alcun anello o flangia non può essere certo uno strumento blasonato! W i muratori!

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massimoboe
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da massimoboe »

Un telescopio preciso sta a un telescopio storto come il presidente Mubarak sta allo zio della Ruby De Gitto.

Buona fortuna!!

Toh becca!

ciao
Max

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ciao Vittorio,
nel caso presentato si tratta di un costruttore da te ben conosciuto, e che ha realizzato un calandrato in alu di buon spessore.
Ma - come abbiamo scritto in precedenza - un calandrato senza anello iniziale e finale presenta un grado di ovalizzazione consistente. Parliamo dunque di calandrati sottili (3 mm), perchè quelli molto spessi, vengono comunque intestati e finiti con un tornio.
Il fatto che il tubo sia simile a una banana ci fa molto meditare. In primo luogo questo significa che ci sono problemi di stabilità e che lo spessore dell'alluminio non è sufficiente, in secondo luogo indica anche un processo di calandratura molto più vicino al lavoro del lattoniere che non del meccanico.
Un astrofilo ben conosciuto con il quale ci siamo scontrati frontalmente poco tempo fa, sosteneva che il fatto che un tubo fosse calandrato storto o dritto non aveva nessuna rilevanza con il funzionamento del telescopio (dimenticando ovviamente, che se è storto è perchè i lembi non sono adeguatamente corretti, e che al movimento del tubo corrisponde anche una variazione incontrollata del baricentro, e - di conseguenza - la collimazione va dove meglio crede), ma non è nostro compito convertire al buon senso chi è convinto di avere una risposta a tutto.
Ad esempio nel nostro piccolino DK 230 abbiamo ricavato il tubo da un estruso di 10 mm riducendolo a 4 con il tornio, nei punti critici (cella e spider) abbiamo lasciato 7 mm di rinforzo in modo che nessuna azione di tensionamento possa far piegare la lega.
Naturalmente un qualsiasi meccanico conferma che un estruso tornito è di gran lunga più resistente di un calandrato di egual spessore.
Il vantaggio è che tutte le dimensioni stanno nella tolleranza minima sindacale di 0,1 mm o meglio.
Nella prima versione ma anche nei nuovi tubi (che hanno gli anelli, ma mantengono la predisposizione), il telescopio viene fissato alla piastra AW300 con delle gondole in lega raggiate della medesima precisione, con tanto di fori angolari per non portare fuori asse il piano.

Ciao
Massimo

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ma ad Astrofest siamo stati anche avvicinati da amici astrofili che ci richiedono una intubazione più professionale el proprio telescopio. Il problema di fondo è sempre e comunque lo stesso: buona ottica, pessima meccanica.
C'è chi ha il tubo storto, c'è chi ha il secondario che dondola o si scollima ad ogni soffio di vento, c'è chi ha le distanze errate e non rivedibili, c'è chi ha comperato roba usata poi non utilizzabile.
Noi siamo a disposizione, non per far patacche e rabberci che sono più una ruberia che non un vero lavoro che si fonda su un concetto tecnico ben preciso, chi ha problemi di ordine meccanico su ottiche già predisposte ci puo' contattare.
Salvo che possiamo anche rifiutare una qualsiasi richiesta quando siamo nelle condizioni di rilevare un onere non giustificato per il cliente, o un set ottico di non sufficiente qualità in rapporto alla meccanica.

Maxproject

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Leggiamo con dispiacere, dei problemi che molti astrofili incontrano con intubazioni molto economiche e molto spartane. L'economia esasperata di queste intubazioni inglesi è giustificata dalla esigenza di intercettare una fascia di utenza che vuole diametro ma non vuole spendere cifre adeguate. Purtroppo l'esito è sempre catastrofico.
Riteniamo che il costruttore dovrebe avere un approccio meno da marketing fantasioso e più da tecnico sincero con il proprio cliente.
Non sempre l'astrofilo è in grado di capire cosa puo valere 1000 euro e cosa può valerne 10000, le lunghe e noiose discussioni di NortheK cercano di ovviare a questo problema, instillando un modo di pensare metodico e severo.
Quando leggiamo questi post di lamentele o di dubbi, abbiamo la conferma che la nostra pignoleria ha un senso ben preciso e una logica tecnica inoppugnabile, con un suo costo ovviamente a cui non tutti possono accedere sfortunatamente.
Ma emerge in modo dirompente il tema degli assi meccanici, ottici e delle flessioni delle intubazioni........poi emergerà quello delle messe a fuoco e delle dovetail.

Maxproject

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