Criteri per la costruzione di un telescopio: elementi di costo, scelte tecniche, risultati finali.

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Criteri per la costruzione di un telescopio: elementi di costo, scelte tecniche, risultati finali.

Messaggio da maxproject »

Leggiamo nel web spesso delle considerazioni di astrofili, che con perentoria sicurezza, spargono idee volte più a dimostrare come con poco funziona bene e senza problemi.

Tipico è l'approccio di molti verso i tubi in carbonio. L'idea che passa è che si puo' costruire, ad esempio, un 350 mm con un peso massimo di 20 kg nel tubo. Così si gioca ad assottigliare ogni elemento , compreso il tubo in carbonio (che comunque si deforma, piaccia o no) per alleggerire il prodotto, quasi si trattasse di un aereoplano.

Ma poi andiamo a verificare. Tubi monolitici di esiguo spessore con agganciati tramite viti passanti gli spider del secondario. La culatta è fissata con altrettante passanti direttamente sul carbonio.........

Un tubo in carbonio (parliamo del normale tubo dentro il traliccio) di un telescopio Northek da 250 mm costa circa 400 euro. Ma ad esso non è demandato alcun compito di portanza ma solo di protezione. Allora come la mettiamo con i tubi in carbonio senza traliccio? Quali spessori e quale portanza viene data alla struttura alle estremità?

E non è un caso che nei consumer questa idea riscuota ben poco successo se non quello modaiolo.

A far stupidate ci vuole ben poco, la prima è di evitare le testane (5-600 euro almeno), fissare le medesime con viti (vedasi la riparazione del blasone su queste pagine), ricoprendo il tutto con la parola carbonio mal montato, mal concepito ma molti ad effetto .........e tecnologico. Dopo quasi 10 anni siamo a discutere ancora di questo.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Criteri per la costruzione di un telescopio: elementi di costo, scelte tecniche, risultati finali.

Messaggio da maxproject »

A parte che poi ti ritrovi con commercianti altisonanti che ci interpellano per sapere come si collima un NortheK (già la sola domanda è sintomatica: se al posto delle viti c'è una manopola, dove sarà la difficoltà?), è chiaro che occorre un minimo di pratica per capire cosa e come la si fa. Non ESISTE nessuna difficoltà nella collimazione, salvo quelle che si ritrovano in qualsiasi strumento se non se ne conosce il processo. ANZI: proprio la performance meccanica agevola di molto il processo e, in aggiunta, rende ancora più finito il risultato.

Frutto di queste scelte è stata la progettazione della cella (per esempio del 250 mm, ma cosi' per tutti gli altri , serie 300 - Rapido- ecc), assolutamente performante e studiata per vetri sottili. Oltre oceano vanno di gran moda gli specchi alveolati. Indubbiamente ottima soluzione per controllare le termiche , ma anche e soprattutto per azzerare i costi della cella (tre spintori e un tubo centrale) e per dare "professionalità" ad un ipotetico cliente. Soluzione di valore e di senso tecnico dai 600 mm in su di diametro.

NortheK da sempre segue strade non "marketing" ma di contenuti. Noi preferiamo una meccanica ineccepibile che sfrutta al massimo l'ottica di riferimento. Questo messaggio è molto difficile da trasmettere agli astrofili, i quali, loro malgrado, faticano molto a capirne i contenuti.

Ci sono clienti che hanno acquistato nostri prodotti e si sono trovati in difficoltà nel portarli al massimo delle prestazioni. Ma appena capito ed imparato i rigorosi settaggi necessari (questo vale PER QUALUNQUE TELESCOPIO ammesso che la meccanica lo consenta e lo mantenga), hanno ritrovato un piacere enorme nello strumento acquistato, proprio perchè la promessa di avere il top performance è stata mantenuta.

Resta dunque che una cella NortheK ha costi di riferimento piuttosto elevati, ma che sono necessari per avere risultati all'altezza delle ottiche. A NULLA servono ottiche super lambda se la meccanica non è di conseguenza, in caso contrario un qualunque specchio a 1/4 di lunghezza d'onda e strhel 0,85 è largamente sfruttabile dall'astrofilo medio (e di riflesso: nessun trattamento super riflettente serve se il tubo non è costruito ad arte e con i giusti parametri).

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Criteri per la costruzione di un telescopio: elementi di costo, scelte tecniche, risultati finali.

Messaggio da maxproject »

Consideriamo che agli astrofili vengono vendute super ottiche con correzioni molto elevate (che suscitano ilarità presso i professionisti.....), ma i medesimi non si pongono il tema di come queste correzioni ipotetiche debbano essere montate e gestite meccanicamente.

Se noi prepariamo una super ottica amatoriale e poi la applichiamo a lamiere tagliate al laser (svergolate ovviamente), le medesime lamiere si regolano con viti commerciali (dal passo incerto, tanto che quando le muovi ballano sul loro foro filettato), è regionevole pensare che la collimazione perfetta sarà molto più un caso fortuito che non una regola?

Tanto per essere chiari: su una lamiera storta il piano basculante (ammesso che lo si usi, ma anche no visto che costa) deve recuperare lo storto, ma lo recupera se il medesimo è costruito in modo corretto e non in modo errato come è stato mostrato in questo forum in altri post. Diciamo che poi il sistema tira spingi o con i micrometri deve lavorare per recuperare lo storto (che è storto random non in una posizione definitiva). Avremo sufficiente corsa? E la corsa residura sarà poi sufficiente per la collimazione?

Se si usano lamiere spianate (che costano tre volte tanto) è ovvio che i punti di partenza sono abbastanza vicini e che la corsa delle viti/micrometri può essere sfruttata al meglio, tanto da settare anche il BFL del telescopio medesimo.

Si vuole spendere poco: lamiere laminate (5-6 euro al kg), oppure pezzi a fusione (3 euro al kg), poi pero' i fori di regolazione, il centraggio e la planarità della messa a fuoco, il corretto aggancio al tubo, sono quello che sono e sperare di avere uno strumento serio è un po' come credere agli UFO.

Maxproject


Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Edited by maxproject on Aug 31, 2017 at 10:00 PM

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Criteri per la costruzione di un telescopio: elementi di costo, scelte tecniche, risultati finali.

Messaggio da maxproject »

La difficoltà maggiore sta nel trasmettere all'astrofilo i concetti di base.
Tutti hanno le loro, legittime, convinzioni , molto spesso guidate dal solo valore economico disponibile e non sostenute da dati fattuali e pratici.
Giocoforza facile per alcuni costruttori vendere prodotti molto scadenti ma di grande effetto scenografico, usando la leva del prezzo finale.
E' dunque un elemento imprescindibile capire cosa si sta comperando e assolutamente importante analizzarne le criticità.
In questi lunghi anni di attività abbiamo discusso con tanti amatori, le cui convinzioni sono ferree e sono il riporto di venditori o costruttori. Alla domanda conseguente: perchè questa scelta? Non sono MAI arrivate risposte con un contenuto corretto, ma sempre e solo per il prezzo d'acquisto e per il "marketing" eseguito dal venditore.
Su questa base diventa molto difficile costruire alcuni concetti, ecco perchè NortheK è continuamente impegnata nella propria politica di progettazione, siamo gli unici che la praticano e se andate a leggerVi il materiale di 10 anni fa, i premonitori di questioni che solo oggi alcuni - timidamente - affrontano.
I post di cui sopra sono abbastanza chiari.
Il concetto è: serve un grande telescopio raffazzonato e costruito con poca logica, o è preferibile uno strumento inferiore di altissima fruibilità? A questa domanda possono rispondere tutti gli astrofili secondo il loro punto di vista,ma inconsciamente saranno portati verso il grande strumento scarso piuttosto che verso il piccolo ben fatto. Eccezion fatta per le eccellenze in questo hobby, che non si fanno abbagliare dal marketing multicolor.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)