Una riparazione inaspettata.

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maxproject
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Una riparazione inaspettata.

Messaggio da maxproject »

Un astrofilo amante delle riprese deep sky ci ha contattati qualche settimana fa. Il quesito posto verteva su di un danno provocato al suo tubo ottico da una forte folata di vento, che lo ha fatto cadere mentre era montato sulla equatoriale, provocando un danno sensibile al tubo in carbonio, al cercatore, al supporto del cercatore.

Abbiamo discusso lungamente sul problema, ne abbiamo visionato le immagini e abbiamo deciso di accettare l'impegno di portare a termine una riparazione quanto più possibile funzionale ed economica. Va detto che il proprietario ha avuto alcuni problemi nell'ottenere assistenza dal costruttore, in virtu' del fatto che il modello è stato realizzato in pochissimi esemplari. Pensiamo che anche il costo sarebbe stato sicuramente superiore, se non altro per gli oneri del trasporto.

Ovviamente il prodotto è di eccellenza e di costo proporzionato, per cui anche la riparazione per quanto possa costare è sempre vantaggiosa, è stata anche una occasione per apportare alcune migliorie al progetto in modo da eliminare il problema e alzarne la qualità. A tutto vantaggio del Cliente.

Nei prossimi post seguiremo il lavoro svolto, tanto per ribadire alcuni concetti semplici, quanto per dimostrare che non è sempre così facile mettere le mani su progetti di altri, occorre un po' di coraggio e una certa dose di perizia.

NortheK si è già specializzata da tempo in interventi di questo tipo, che visto il costo trovano il loro giusto sviluppo in telescopi di fascia alta (mai ripareremo un consumer....).

Seguiremo le operazioni poco alla volta, attualmente rimane l'assemblaggio finale e una revisione del sistema antiriflesso, poi il tubo ottico sarà pronto per il Cliente.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Lo strumento come arrivato in NortheK, poi illustreremo i danni provocati dalla caduta:



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Messaggio da maxproject »

Lo strumento ha implementate due placche in alluminio (una avanti e una dietro in posizione non visibile) che servono per applicare il cercatore e il telescopio guida.

In questa immagine si vede la placca posteriore e un occhio attento noterà delle variazioni di tono nella lucidatura, tendenti al bianco. In questo preciso punto si ha la prima dimostrazione esterna che il carbonio ha subito un danno strutturale irreversibile (delaminazione e distacco delle resine tra i vari fogli che compongono il tubo).



Perchè è avvenuto questo? Ovviamente la spiegazione è molto semplice e le prossime immagini ce lo spiegheranno in modo chiaro.

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Messaggio da maxproject »

Ecco invece una immagine della placca anteriore, per mostrare che è stata applicata (a fianco della messa a fuoco) con 4 viti passanti, così ugualmente a quella posteriore.



Si osservi bene questa foto e la precedente, in cui le testane sono bloccate con viti passanti dentro il tubo in carbonio, sotto ovviamente c'è la rondella e il dadino di chiusura

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Edited by maxproject on Dec 20, 2014 at 03:16 PM

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Messaggio da maxproject »

In questo tubo ottico in carbonio, ogni componente metallico aggiunto è stato bloccato con viti passanti, rondelle e bulloncini.

Qui notiamo un esempio della corona di fori che bloccano le testane, medesimi anche per le placche e la messa a fuoco.

Contrariamente ad altri blasoni (solo di nome ma non di fatto), qui il costruttore ha lavorato bene, utilizzando utensileria per compositi in modo da avere fori puliti e regolari (allungati per poter ovviare alle inevitabili imprecisioni su questo tipo di operazioni).

Questo dettaglio ci aiuterà a capire i prossimi post.



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Edited by maxproject on Dec 21, 2014 at 02:56 PM

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Messaggio da maxproject »

Per meglio capire fin dove è arrivato il danno, riproponiamo la foto precedente con delle indicazioni.

Se potessimo sacrificare il tubo, noteremmo che ad una sezionatura, i singoli fogli si sono staccati e che il foro HA CAUSATO la delaminazione di una buona parte delle struttura. Infatti il foro costituisce corsia preferenziale per le forze che vanno ad agire direttamente sulle resine. In foto non si può mostrare molto bene, ma immaginate di osservare il foro sezionato e di vedere tanti strati strappati e sporchi di resina.

L'idea, paventata da alcuni, di iniettare nuovamente resina nei fogli per reincollare il tutto,è praticamente inapplicabile perchè bisognerebbe demolire la parte, togliere la resina polimerizzata e reiniziare il lavoro. Tuttavia il carbonio (in questo caso un pre-peg) contiene sempre una parte di resine e indurenti per cui si avrebbe come risultato una "patacca" priva delle caratteristiche meccaniche richieste da questa costruzione.

Questo è uno dei tanti motivi per cui scriviamo che IL CARBONIO NON SI FORA. Chi lo fa dimostra di non conoscere a fondo le proprietà del materiale e delle relative resine. Molto strano il fatto che con la presenza di testane, che consentono l'uso di colle apposite, si sia deciso di procedere alle forature. Nel suo insieme la grande quantità di fori ha indebolito parecchio la struttura e un evento imprevedibile (la caduta violenta tanto da spaccare il supporto cercatore) ha dato un esito grave.



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Frank
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Messaggio da Frank »

Max, se la foratura fosse adeguatamente protetta incollando, come si farebbe come con le testane, degli anelli metallici fatti in modo da proteggere anche la sezione oltre le superfici intorno al foro, il tutto avrebbe un senso tecnico oltre che pratico ?
In questo caso mi par di capire che la caduta ha accelerato il processo di sfaldatura che si sarebbe comunque verificato nel tempo, o sbaglio ?
Frank

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

La tecnica di accoppiamento carbonio/metallo è ben conosciuta e applicata con criterio da chi decide di usare questi materiali.

La procedura per chi non sa o vuole risparmiare (e faccio un discorso generale non indicato al tubo in oggetto) , è di forare il carbonio e poi mettere viti/perni passanti magari sostenuti da una placchetta di metallo o una rondella.

Quando il progetto lo consente si fanno gli accoppiamenti con apposite colle bicomponenti e con apposito trattamento termico se necessario, in modo da ottenere la vetrificazione corretta.

Se non si va al risparmio si fanno le testane e SI INCOLLANO sul carbonio (poi pero' occhio che non si scollano più), non servono ne viti ne perni. Il tutto va eseguito a regola d'arte con misure precise. L'incollatura crea uno strato uniforme che mantiene in posizione i due componenti e aumenta la solidità strutturale, evitando sempre e comunque la delaminazione del prodotto. Questo ha un costo che pochi costruttori sono disposti ad aggiungere al prezzo finale, e molti non lo sanno nemmeno (tipico un novello costruttore che diffonde la notizia che i NortheK sono incollati con colle economiche per risparmiare, vorrei fargli vedere quanto costa un tubetto di bicomponente.....).

No non penso che nel tempo si sarebbe avviato un processo di sfaldamento del carbonio, senza un evento scatenante. Ben diverso è il ragionamento sulla resistenza strutturale e il mantenimento corretto dei relativi posizionamenti.

Maxproject

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Frank
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Messaggio da Frank »

Sorry Max, non ho capito. Forse ho formulato male la domanda.

Se utilizzo degli inserti metallici a protezione del foro applicati con le stesse procedure per le testane il tutto ha senso ? Vedi anche solo, per esempio, nell'applicare il supporto cercatore o altro accessorio .

Come effetto scatenante potrebbe essere sufficiente l'uso, il trasporto o sollecitazioni simili ?

Per mantenimento corretto dei posizionamenti, intendi dire che il tubo non ha più la rigidità
per cui è stato costruito e quindi soggetto a flessioni e torsioni dovute a sollecitazioni nell'utilizzo ?

Frank

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

In linea di massima no. Non è sufficiente perchè il manufatto in carbonio deve essere messo in condizioni di lavoro ben precise. E per queste condizioni si intende che la forza di blocco deve essere uniforme per tutto il perimetro del pezzo. Le resine vetrificate hanno la tendenza a creparsi e a delaminare proprio nei punti che non hanno un appoggio sufficientemente saldo. Con le viti questo non lo ottieni e neanche con un lamierino sopra la vite. in questo caso infatti avresti avuto uno spostamento della zona delaminata, magari con forma diversa, ma sempre delaminata.

Escludo che un trasporto fatto bene e l'uso normale possa delaminare un tubo in carbonio, a condizione che il medesimo sia costruito con i canoni della buona norma. Vedrai più avanti un'altra cosa interessante che spiegherà meglio questo concetto. Se pero' hai dei punti di forza (tipico: la crociera del secondario fissata direttamente al tubo con un dado)applicati maldestramente è il caso di riflettere: è evidente che chi lo ha progettato non conosce l'uso del composito e quindi anche la scelta delle pelli e delle resine è fatta un po' spannometricamente ed in questo caso si possono avere amare soprese.

Per l'ultima questione rispondo sinteticamente di si. Poi più avanti vedremo il perchè.

Ciao
Max



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Edited by maxproject on Dec 22, 2014 at 05:12 PM