Ci provo, anche se ho ancora tante cose a cui rispondere qui nel forum e pochissimo tempo a disposizione.
Se parli del 800 mm newton del Celado, questo strumento appartiene ad una classe di telescopi professionali, al limite della gestione amatoriale, e che vengono costruiti senza badare molto ai costi, già che chi li acquista ha le giuste provvidenze economiche.
Parliamo dunque di carpenteria, ma serebbe più corretto parlare di meccanica pesante. Naturalmente i dilettanti si sperticano in considerazioni più o meno risibili, sulla tolleranza di queste costruzioni e sul quello che deve venire fuori alla fine.
Esistono in Italia molti telescopi di queste dimensioni , o poco più piccoli, che denunciano gravi difetti di funzionamento tanto da essere utilizzabili raramente, mai o in piccole porzioni stagionali. La ragione di questo fatto è data dalla considerazione che si è trattato di costruzioni di carpenteria e non di meccanica pesante o di concezioni vecchie come mio nonno: classico l'uso del ferraccio tagliato al plasma e poi saldato. Va da se che in questo caso piastroni da 20-30-40 mm di spessore in ferro hanno una loro vita "termica" che va ad inficiare ogni e qualsiasi speranza di metterci un sensore dietro. Potrei fare nome e cognomi dei costruttori e degli osservatori ma ovviamente non è il caso.
Recentemente ho dibattuto lungamente con un amico sul tema di una forcella per un telescopio da 1,5 mt e sulle tecniche necessarie per ottenere risultati di precisione (lo so....calma eh, la parola precisione mette qualcuno nel panico, ma a tutto c'è una spiegazione) sufficienti a contenere entro limiti accettabili tutti i comportamenti della meccanica.
Tanto per fare un esempio semplice: non si usa ferro ma acciaio (un certo tipo di acciaio), per controllare deformazioni e termiche ovviamente, la forcella viene costruita con profilati commerciali saldati (e un certo tipo di saldatura, certificata). La precisione in questo caso rispetto al disegno finale ha tolleranza di 4 o 5 mm. Si procede poi ad un trattamento termico, in forno, di distensione del manufatto, cioè si riscalda il pezzo e lo si raffredda secondo una curva ben precisa per fare in modo che tutto, comprese le saldature, distendano e scarichino tensioni e disomogeneità (altrimenti il calcolo strutturale non serve a niente). L'ultima fase è quella di portare il forcellone in fresatura dove viene fresato completamente asportando truciolo fino ad una tolleranza nell'ortogonalità degli assi inferiore a un mm.
Idonei attacchi al traliccio permettono di ridurre ulteriormente questa tolleranza, portandola a valori di 0,....
Così il processo per altri pezzi del telescopio. Questa è la procedura oramai ben conosciuta e ben collaudata per costruire telescopi ad uso professionale. E' evidente che non è un costo molto popolare ma tutto sommato ancora abbordabile per chi desidera telescopi così grandi.
Un'altra strada per telescopi meno pretenziosi è quella di costruire scatolati metallici (in acciaio, anche se molti usano il ferro con i risultati finali che si conoscono) e di curarne il parallelismo prima della saldatura, con dei "fazzoletti" o triangoli fresati con precisione e saldati dentro lo scatolato, il quale sarà di conseguenza dentro (forse) le tolleranze cercate, perchè non dimentichiamo che saldare e non fresare ha le sue conseguenze.
Non si creda che un grande telescopio sia costruito con precisioni del centimetro......,perchè poi raddrizzare grandi masse e fare in modo che queste masse stiano dove devono stare con le variazioni termiche, non è poi così semplice. Se è storto per un cm quando dilata o rientra il danno sarà ben più grave e praticamente ingestibile.
Non vorrei approfondire oltre perchè diventa complesso, comunque a grandissime linee questi sono i processi di carpenteria astronomica.
Tanto per dare una traccia, ecco un lavoro di meccanica pesante in un piccolo 600 mm.
(mi sono accorto che ho scritto ferraccio o ferro per esemplificare l'esposizione al lettore. Nella realtà il ferro non viene nemmo più commercializzato, si intende con questa accezzione acciaio a bassisimo tenore di carbonio normalmente lo 0,2%).
Max
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli) Edited by maxproject on Nov 4, 2013 at 11:22 AM