Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Avatar utente
enrico
Messaggi: 176
Iscritto il: 01/11/2008, 16:43

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da enrico »

State dicendo che un telescopio per esempio deep deve essere pesante per forza?

Enrico

Not Only Changing looks, But Changing Lives.

Avatar utente
massimoboe
Messaggi: 357
Iscritto il: 25/09/2008, 18:10
Località: Trivero

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da massimoboe »

No, stiamo dicendo che un buon telescopio ha tra i suoi problemi principali quello di tenere tutto in asse e ben posizionato. Questo comporta meccaniche magari complesse, composte da molti pezzi e lavorate bene, questo si può tradurre - entro certi limiti - in un aumento obbligato del peso.

Si possono fare telescopi ultraleggeri, ma come la storia oramai ci ha insegnato, il mantenimento dell'asse e del treno ottico diventa praticamente una battaglia costante tra l'astroimager e il telescopio medesimo, sprecando tempo, voglia e pazienza.

Riteniamo che strumenti eccessivamente leggeri, o alleggeriti con fori/smussi ed eliminazione di pezzi, siamo da guardare con un po' di sospetto da parte del cliente.

Max

0

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Riprendendo un po' il filo del discorso......

Il nostro disco primario, poniamo di peso discreto (7-15 kg), perchè i più piccoli con 2-3 kg non rappresentano un argomento significativo tecnicamente parlando, deve tecnicamente rispondere ai seguenti requisiti:

a) stabile nella cella in una misura sufficiente a consentire la collimazione e a mantenerla durante gli spostamenti sul cielo (non sul trattore);
b) consentire al disco di vetro di raggiungere l'equilibrio termico (se presenta problemi ma non è in temperatura la cosa NON ci deve interessare, non si deve lavorare per correggere un transitorio termico, appunto perchè è "un transitorio");
c) raggiunto l'equilibrio termico non ci devono essere deformazioni date dalla struttura meccanica o dal disco medesimo;
d) consentire al disco di vetro, posizionato verticalmente, di mantenere inalterata la conica anche dopo molti anni (e i sistemi a cannotto centrale hanno molto da insegnare su questo);
e) la cella deve lavorare in modo da evitare scivolamenti anche centesimali della medesima, in funzione del movimento del centro di gravità.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

A prescindere è ovviamente abbastanza inutile perdersi in una infinità di elucubrazioni sui supporti laterali o sul supporto del primario, che deve rispondere a quanto sopra, senza mantenere il rigore tecnico sul tubo o traliccio e sul sistema di sostegno del secondairo.

Quanto ci può importare un supporto laterale perfetto e un sistema truss che flette ? In effetti basta fare delle prove elementari per rendersi conto che, in barba alle menti complicate, avremo sempre e comunque un fuori asse che andrà a sommarsi agli errori di forma del primario.

Nessuno, per il vero quasi nessuno, ammette a chiare lettere i problemi che incontra ad ogni sessione osservativa. Si sforna una immagine ed ecco il miracolo. Quanto si è dovuto lavorare con lo strumento per avere il miracolo? Solo noi li troviamo? O solo noi ce ne accorgiamo e non li nascondiamo?

Su questo concetto si basa la policy aziendale di NortheK, a cui si rivolgono coloro che sono stanchi di vedere l'astronomia trasformata in un calvario per far funzionare il telescopio. A prescindere.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
oreste
Messaggi: 63
Iscritto il: 22/08/2011, 15:28

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da oreste »

Domanda diretta: sotto il disco di vetro del primario cosa bisogna mettere? Ho visto di tutto e alla fine non si capisce cosa è meglio fare. Intendo sui triangolini se ci sono.

Grazie
Oreste

A dir la verità basta un coion, a dir busie ghe vol un bricon

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Dipende dal diametro e peso dello specchio. Si sono sparse molte informazioni al riguardo, con tanto di calcoli teorici che hanno una valenza molto "indicativa" ma non risolutiva.

Per esempio: specchi fino a 250 mm e peso entro i 3 kg. , il normale feltro è più che sufficiente, il peso dello specchio non lo comprime troppo e le dimensioni del disco non creano deformazioni per attrito, questo sia nei laterali che nei triangoli. L'andamento termico del disco se sottile è molto veloce e l'assestamento finale anche.

Negli specchi di maggiori dimensioni, se sottili, ci sono accorgimenti diversi per la base del disco e altri per i laterali. Maggiori sono le dimensioni e il peso , maggiori sono le problematiche.

Nelle celle ST 30 e ST 35 abbiamo adottato procedimenti diversi che non comprendono l'uso del feltro ma nemmeno dei dischetti di teflon.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ad oggi lo status dei materiali che interfacciano vetro/metallo è per tutti i produttori il seguente:

1) feltro
2) gomma
3) metallo con un raggio r determinato
4) sughero
5) cartone (si...)
6) teflon
7) plastica

Le soluzioni 1-4-6 sono le uniche accettabili e hanno un loro senso in funzione del diametro e del peso del primario. Ricordiamo ancora quel LESPERTO che si metteva a deridere un nostro supporto per specchio da 230 mm con interfaccia in feltro, non sapendo che a scrivere idiozie si fa presto, a proporre alternative migliorative no. Naturalmente dovendo sponsorizzare il proprio mercatino orchestrava il tutto in modo adeguato (p.s. il proprio mercatino è di cineseria........).

La soluzione 8 non la diciamo, è nostra e non è il caso di dare la pappa pronta.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »



Ecco la cella professionale per un 32 pollici di RCOS. Si tratta di una cella con le leve di compensazione laterale, quindi nulla di ultra tecnologico ma questa è la tecnica per specchi non alveolati fino a 1,5 metri di diametro. Osservate anche lo spessore del vetro.

Maxproject


Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Edited by maxproject on Aug 16, 2013 at 10:28 PM

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Noterete la semplicità dei supporti laterali. raggiati in modo opportuno e - in questo caso molto robusti dovendo sostenere un disco di quel genere. Notare anche il sistema di centraggio interno al paraluce primario, e gli iniettori di lubrificante sopra ogni placca.

Il tutto è ben spiegato nella bibliografia tecnica. Inutile aggiungere che il tutto è teoricamente molto semplice, ma molto costoso da eseguire a macchina utensile in quanto i piani di lavoro devono essere piuttosto grandi. Ci sono costruttori (non questo) che ancora progettano telescopi da 600-800 mm con profilati tagliati al plasma, e in ferro (poi sono coperti dal cellophan e non vengono usati). Avere possibilità di spesa non necessariamente corrisponde a conoscere la materia.

Maxproject


Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Edited by maxproject on Aug 16, 2013 at 10:37 PM

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Dato quindi un posizionamento al primario, che presumiamo centrato meccanicamente con una approssimazione di 0,1 mm secondo le norme della buona costruzione (se non si rispettano determinati valori, vuol dire che avrete dei laterali che lavorano in modo asimmetrico, ne consegue che i calcoli relativi alle deformate non sono corretti, i risultati variano in funzione dello spostamento del centro di gravità), valore che ci si affannerà a dimostrare che non è influente "scordandosi per caso" il resto, abbiamo stabilito che il disco di vetro deve mantenere comunque la sua posizione con tolleranze sufficienti a consentirgli *** una volta entrato in termica *** di non soccombere a deformazioni sulla conica che non siano dovute alla lavorazione.

A questo punto diremo che il primario è posizionato in modo corretto, sotto - nella faccia non alluminata - avremo una superficie molata (purtroppo non in tutti gli specchi......per economia molti non molano e ci sono superfici piene di gobbe) sulla quale appoggiano i vertici dei triangoli o al centro il cannotto autoportante. Bene: in questi punti - quando lo specchio si espande o contrae per effetto della termica - dovremo avere un alto grado di scorrimento. Questo scorrimento è largamente dato - nella pratica - dal peso del disco, dal tipo di vetro, ecc. Uno scorrimento corretto dovuto alle caratteristiche del vetro comporta la stabilità della figura superficiale, poco ci importa se in fase di acclimatamento avremo delle aberrazioni perchè i laterali hanno poco spazio, la situazione (come ci insegnano i costruttori di grandi telescopi) si normalizza per sua natura non appena il disco inizia a contrarsi.

Un buon costruttore, fatti i suoi 4 conti, realizza con attenzione ogni singolo pezzo in modo tale che , a telescopio operativo, ci sia stabilità del disco e poca o nessuna interferenza al bordo.

(continua)

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)