Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Un esempio di come non si costruisce un tubo in carbonio:

http://www.youtube.com/watch?v=jPVkassXrKg&feature=mfu_in_order&list=UL

In uno strumento come questo, è praticamente impossibile mantenere gli assi ottici, e come mai le foto sul web sono meravigliose?

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

I clienti che hanno realizzato questo filmato hanno restituito il telescopio al costruttore, non sono clienti con problemi di budget, ma molto esigenti trattandosi di osservatori montati in remoto e i cui servizi vengono pagati.
Da notare che famosi astroimager spingono l'acquisto di questi strumenti, tutti con il medesimo problema di torsione e flessione, oltre a questioni sulle celle. Contando sulla buona fede di tutti, questo sta a dimostrare ancora una volta che un buon astroimager non è detto abbia medesime competenze strumentali, e dia per assodato che il grado di "difettosità" sia la normalità in quello strumento, questo succede sia nei telescopi costosi come quello del post precedente, sia nei telescopi budget dove ci si spinge a posizioni ipertecniche senza rendersi conto che sono patetiche, visto che i medesimi non sono regolabili con lo stesso grado di precisione.
Sarebbe come discutere sul grado di surriscaldamento dei freni a tamburo in una Trabant.
Fatevi un giro nei forum popolari.............o facciamo noi una statistica?

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Questi ultimi due post calzano a pennello con le argomentazioni sostenute da "esperti" della domenica che giudicano i telescopi dalle foto pubblicate, senza sapere a "priori" cosa c'è dietro sia nella parte elaborativa, sia nella parte gestionale. Essì perchè io posso fare foto buone lavorandoci come un ASINO per far quadrare tutto, oppure monto il tubo e inizio a riprendere, questa è alla fine la differenza.............Oltre a poter spingere un buon telescopio sempre al limite delle sue possibilità (legate all'apertura). Chi afferma il contrario sembra il ragazzino entusiasta perchè è andato veloce in discesa col go-kart a pedali.
Noi preferiamo una macchina che a chiave inserita parte e non che "fortunatamente" parte.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Un esperto astrofilo dice che occorrono centinaia di telescopi e tanti anni di esperienza per produrre telescopi validi. Tra questi cita il marchio nipponico, famoso per molte eccellenze, tra le quali un bellissimo astrografo FSQ106 ED (strumento su cui nessuno può avanzare critiche di un certo rilievo).
Vorremmo domandare a questo astroimager italiano come mai un marchio famoso con 40 anni di esperienza ha questi problemi (che nella lista opportuna trovate in originale e ben spiegato):

Ciao a tutti,

Anch'io ho lottato per immagini con la mia configurazione FSQ106ED, che include una grande e pesante macchina fotografica di grande formato + ruota portafiltri. Come altri hanno già riferito in precedenza, il tubo fuocheggiatore sul mio FSQ soffre di GIOCHI VISIBILI quando cerco di muovere la telecamera /fuocheggiando o a mano, applicando solo forza moderata - il risultato di questo gioco, ovviamente, è la distorisione delle stelle in alcune parti dell'immagine:-(

Ho cercato di ilustrare i sintomi con un paio di immagini, che ho messo in foto, in una cartella con il mio nome. Anche in questo caso, se prendo la macchina fotografica per cercare di spostarla su / giù (come da immagine 1), la parte superiore del tubo focheggiatore mostra chiaramente dentro / fuori il movimento (come da immagine 2).

Tra l'altro, a seguito di discussioni con i più esperti e KKK, questo stesso strumento è stato restituito a XXX, diversi anni fa, per tararlo: al suo ritorno, ho avuto immagini molto buone con la mia macchina fotografica STL11000.
Ma questa 16803 è molto più grande e la ruota FLI è molto più pesante, a quanto pare sono tornato al punto di prima.
Oltre l'approccio radicale di rimuovere l'intero meccanismo del focheggiatore FSQ106ED e la sua sostituzione con un tubo di prolunga, direttamente collegato ad un focheggiatore Atlas, qualcuno di voi è in grado di ottenere risultati decenti con il fuocheggiatore FSQ e una messa a punto di immagini simili. .. o è davvero una battaglia persa, cioè il FSQ focheggiatore non sarà mai in grado di gestire l'ultima generazione di telecamere CCD pesante?
Grazie e saluti,

Antonio Rosalino
PORTOGALLO


La risposta la abbiamo già data in altro post: per poter utilizzare alcuni sensori e campi molto estesi bisogna avere la possibilità di spendere molto di più e di utilizzare masse molto ma molto più importanti e i prossimi sensori che arriveranno sul mercato saranno la morte di molti astrografi attuali. Esortiamo a moderare le pretese in alcuni ambiti se non si hanno i mezzi per sostenerle, FSQ o altri strumenti non potranno fare miracoli, cioè non potranno performare al di sopra di quello che è il massimo previsto dal suo progettista.

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Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Andrea Maniero »

Forse questo astrofilo nonostante la sua figura di quadro in ambito lavorativo ha ancora in testa il concetto di apprendistato o artigianato , potrebbe essere una causa legata alle sue origini oppure una volta lui o qualcuno in famiglia faceva il falegname , ecco che allora si , occorrevano anni e anni di realizzazioni per arrivare ad una certa abilita' e precisione . Al giorno d'oggi con programmi di simulazione , report , una certa preparazione uniti alla possibilita' di accedere a macchine utensili ad alta precisione non servono 40 anni per realizzare un ottimo telescopio , altrimenti non si spiegherebbe come funzionano in modo sufficiente semplici accrocchi autocostruiti .

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Aggiungiamo, visto che ci sono continui richiami alla scientificità dei propri presupposti, con tanto di laurea appesa al muro in cucina, che è dimostrato utile mai affidare solo ad un teorico un progetto, ma bensì occorre un team che va dal commerciale alla parte di calcolo, alla logistica costruttiva, ai processi e ai metodi. In altre parole c'è chi è convinto che solo un ingegnere può produrre elementi certi e definitivi, così non è.
Non a caso noi lavoriamo in team e agli ingegneri deleghiamo solo la parte di calcolo e validazione dei progetti, altrimenti dovremmo costruire silos per missili MIRV diametro 250 mm, al resto ci pensa ciascuno con le proprie competenze professionali: compositi, gestione degli insiemi, ottica, cad/cam, commerciale.
Sarebbe ora di piantarla di disseminare il web di medaglie e logorroiche teorie quando nella pratica un costruttore coscienzioso le applica (in accordo con tutti i rami dell'azienda ovviamente) già per sua natura e compatibilmente con il prezzo di vendita, senza ridursi ad osservare nel cassone di legno e passare il tempo ad insegnare agli altri.
Chi lo ha detto che l'eccellenza è sempre a casa di altri? Ci sono problemi sicuramente di relazione con il mondo esterno.

Maxproject


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Edited by maxproject on Aug 21, 2011 at 11:47 PM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Pare che in questo lunghissimo argomento che abbiamo e stiamo trattando non ci siamo spiegati bene. Si tende a distinguere la collimazione dal mantenimento degli assi.
Naturalmente la collimazione è una cosa, e il mantenimento degli assi è un'altra. Questa è correttezza semantica.
Al pratico però dobbiamo osservare il nostro tutto nel suo insieme. Francamente NON ci serve un tubo ben collimato con la culatta che si "impancia" al peso degli accessori, oppure non ci serve un tubo collimato con un primario che slitta sui supporti.
Ecco il tema: osservare il prodotto nel suo insieme.
Se leggiamo i forum, i libri che vengono venduti per costruire i telescopi, i manuali di tecnica, le monografie su singoli grandi progetti, notiamo immediatamente che un telescopio viene realizzato in diverse fasi (non stiamo ovviamente parlando di chi lavora nel capanno o nello scantinato facendo fare i tubi al carrozziere amico di casa):
a) schema ottico, i suoi dimensionamenti, il tracciamento dei raggi, le performances ottimizzate (il tutto compatibile con il target price che il commerciale ci impone);
b) gli elementi passivi che cercano di mantenere stabile la situazione delle superfici lavorate (raffreddamento, turbolenze dentro il tubo, ecc. il tutto compatibile con il target price che il commerciale ci impone);
c) la struttura meccanica di sostegno delle lenti o specchi, resistenza alle torsioni, alle vibrazioni, peso contenuto se possibile, buona esecuzione in serie (il tutto compatibile con il target price che il commerciale ci impone);
d) ottimizzazione dell'interfaccia metallo/vetro (es. supporti laterali, triangoli inferiori, ecc) al meglio che il target price ci consente e nel modo più assoluto al meglio che consente al telescopio di raggiungere i parametri minimi che il suo diametro, schema e rapporto focale devono essere garantiti al cliente;
e) facilità d'uso da parte del cliente. Un telescopio ultra delicato va bene solo per gruppi di astrofili e in postazione fissa. Non va bene per il singolo soprattutto se itinerante. Moltissime performances vengono cancellate dalla possibilità di settarlo in modo adeguato da parte del cliente (e non vuol dire che il telescopio non va bene, anzi è molto ben fatto, ma non idone ad un certo tipo di clientela);
f) portare al piano focale la situazione quanto più ottimizzata possibile in modo da non introdurre fuori asse, sfuocature, slittamenti, ecc. Da li in poi ci giochiamo ogni discorso con il treno ottico/meccanico posteriore....

Bisogna ben comprendere questi concetti altrimenti si parla di simulazioni al computer che non servono proprio a niente.......

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Messaggio da maxproject »

Un elemento che cancella in modo repentino i nostri ragionamenti ELEMENTARI di tecnica strumentale, cioè i fattori che dividono e tracciano un solco molto profondo tra il prodotto hobbystico e il prodotto tecnico, è alla fine il PREZZO. Possiamo discutere e ragionare per giorni e giorni su un aspetto tecnico da NOI ritenuto fondamentale, ma il nostro interlocutore se non ha la possibilità di acquistare il prodotto, sosterrà fino allo stremo teorie bislacche cercando di giustificare il prodotto hobbystico puro (o quasi giocattolo, o consumer).
Questa alla fine è la vera battaglia che si deve combattere costruendo un telescopio.
Se vogliamo offrire un prodotto minimamente tecnologico ci sono costi elevati di sviluppo e di progettazione.
Ma perchè dobbiamo offrire questi prodotti così "costosi"?
Il mantenimento degli assi ottici e meccanici lo abbiamo trattato più estesamente della correzione ottica delle lenti o specchi, e sapete perchè? Ovvio: qualunque astrofilo con conoscenze di base nella matematica e nella fisica si compera un paio di libri o si scarica un po' di brochures da internet e diventa subito un esperto (tanto chi lo ascolta capisce poco), non ultimo il fatto che noi e Oldham abbiamo sempre sostenuto che molte problematiche relative alle ottiche sono da ascrivere a meccaniche non adeguate.
Dunque ecco un elemento risolutivo. Se un'ottica non è affetta da gravi problemi di norma nella media produzione mondiale funziona sempre bene almeno nei diametri medio piccoli (250-400), ma per poter dire veramente se l'elemento ottico è performante bisogna avere la parte meccanica ottimizzata in tutti gli aspetti.
Cari lettori forse non sapete che il vero problema oggi non è vendere un telescopio, il vero problema è fornire un prodotto di eccellenza tecnologica a tutti coloro che lo desiderano e NON lo trovano sul mercato. Proprio così: chi può spendere fatica molto a spendere e non ha valide proposte.
Vorremmo postare, ma non lo possiamo fare, i fatti che conosciamo di molti nomi altisonanti che hanno deluso e rovinato gli investimenti di molti astrofili, a volte il marketing e le foto sul web giocano brutti scherzi, come quell'astrofilo che ha visionato la nuova Beta di Bellincioni e poi ha optato per un'altra montatura perchè "nera e arancione", saranno poi problemi suoi a farla funzionare.
Il prezzo in definitiva è il primo elemento di scelta (classici i commenti dei visitatori che non guardano il sito ma vanno al listino prezzi direttamente e poi si lasciano andare a elucubrazioni mentali stravaganti), elemento sul quale NOI lavoriamo molto per dare quanto garantiamo e se parlate con un qualunque meccanico progettista che ha una conoscenza di base dei costi e dei tempi, Vi potrà confermare che siamo nella fascia più bassa del listino.
Certamente una lamiera saldata e un tubo di alluminio tornito.....costano molto meno ma i nostri ragionamenti cadrebbero nel nulla e perderemmo tutta quella fascia di astrofili evoluti che si stanno affidando a NortheK.

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Messaggio da maxproject »

Per chi vuole sorridere:

http://http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=16&t=62772]<a href="http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=16&t=62772" target="_blank">http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=16&t=62772</a>

è strano perchè tutto questo sovverte le esperienze pratiche di chi effettivamente cerca il massimo risultato sul sensore.

Il coro di complimenti non si ferma perchè naturalmente basta vedere il rigiro di parole e un po' di numeri per pensare di avere davanti a se un trattato tecnico.

Peccato che ancora una volta il ragionamento lo fa un signore che ragiona solo con i calcoletti al pc, mentre dovrebbe mettersi a fare qualche prova pratica e poi riconfermare quello che dice.

Credo che i molti astroimager che ci leggono hanno capito benissimo dove casca l'asino. Noi non vendiamo i raccordi, al massimo li facciamo su richiesta.

Stupisce che questo signore si sia messo in testa, o quantomeno è convinto nella sua testa di creare chiarezza, mentre sta esplicitamente distorcendo problematiche serie creando disinformazione e diseducazione presso l'utenza.

Pieno appoggio da chi ha problemi ad acquistare un raccordo a 50 euro e magari è pure convinto di aver comprato un prodotto tecnico, ma sempre qui sono i problemi, presto posteremo delle immagini che smentiscono alla radice quanto postato nel forum in oggetto, chissa' come lo spiegherà nella teoria.......... essì caro Dalio chieda un pochino ai Margaro e a tutti gli altri come funzionano i raccordi e se le sue formulette sono corrette, poi quando ha chiesto comperi una manciata di raccordi commerciali e un CCD e poi faccia qualche test. Sembra la tiritera sul tubo storto ecc ecc ecc..........

http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=16&t=62772

Divertente scrivere queste cose, dopo che si sono tolti di mezzo quelli che possono contraddire........classico.

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Edited by maxproject on Aug 27, 2011 at 06:01 PM

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Messaggio da maxproject »

Ci ricordiamo di un astrofilo molto preparato che utilizza un telescopio fotografico GSO in schema RC da 250 mm. L'astrofilo stesso ammette che lo strumento per quello che costa va bene, ma ammette anche che il problema principale e trovare l'asse di tutto il treno ottico e meccanico. Ci raccontava che per poter far funzionare tutto, toglie il tubo dalla montatura lo pone sul tavolo con la culatta in aria e poi passa a montare e centrare tutto quello che sta dietro alla messa a fuoco.
Perchè?
Perchè la messa a fuoco non è ortogonale e i raccordi hanno il loro gioco..........pero' sarebbe interessante che il medesimo misurasse questi parametri per vedere se stanno dentro i numeri del prof. Dalio.

Maxproject

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