Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Vittorio
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Vittorio »

vendo telescopio dei cui difetti ottico meccanici ho ampiamente discusso su molti forum popolari e che sono stati ben risolti dal costruttore...... Forse parlare troppo non è il miglior modo per liberarsi di ciò che non ci soddisfa..... come dice Crozza, imitando il famoso (o famelico) politico : amico fatti li ca..i tuoi! In privato, poi, vengono fuori lamentele e verità

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Frank
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Frank »

Vittorio, hai perfettamente ragione, però bisogna sottolineare che continuando a cacciare la testa sotto la sabbia, di solito, si passa da un catorcio ad un'altro e il cerino resta nelle mani di entrambi. Non mi pare un bel risultato.
Franco

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enrico
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da enrico »

Condivido Frank, ma un'altra risposta che mi viene in mente è che forse molti astrofili non sanno nemmeno che il telescopio non funziona bene. Semplicemente non se ne rendono conto (come il sottoscritto fino a quando non ho provato altro), e ascrivono alcuni risultati alla propria sfortuna, al seeing, a qualche raccordo maledetto, alla serata negata, ecccccccc.........

Enrico

Not Only Changing looks, But Changing Lives.

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Frank
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Frank »

Enrico non voglio infierire, poi sono l'ultimo che può farlo vista la variegata collezione che mi ritrovo in casa, però qualche cosa va detta. Ho cominciato a fare fotografia astronomica nel 1994 con lx200 8" f6 + starlight xpress mx5 + ruota porta filtri e Astroart, non ci ho messo molto a capire che il treno ottico che fletteva di quasi 1 mm non poteva essere normale. Mi sono guardato intorno e visto che meccanicamente non vi erano soluzioni serie a cifre umane ho messo la mx5 in un cassetto e pazienza.
Poco importava, sono sempre stato un visualista e non me la sono presa + di tanto.
Ho continuato a seguire la fotografia astronomica e mentre passava il tempo mi accorgevo che si profilava una relazione sospetta. Le foto miglioravano con 3 variabili, 2 nei primi anni.
Prima variabile = rilascio da parte di nasa e altri di immagini sempre + accattivanti. Seconda variabile software di ritocco sempre + potenti. La terza, dopo un poco, discesa dei prezzi degli strumenti. Allora facciamo 2+2+2= cosa me ne faccio di un buon telescopio, tanto col software posso modificare i miei scatti guardando le immagini rilasciate dagli enti.
Certo poi ci sono persone, a quanto ho capito, come Te che hanno deciso di spendere e di cercare quello che funziona, ma mi pare che non siete moltissimi.

Una piccola parentesi, quando si parla di meccanica, sui costi non vi è molto che si può fare, un telescopio x quanto semplice non è una macchina statica e subisce un sacco di variabile esterne ad es. scossoni di trasporto, salti di temperatura, ecc. se la meccanica non è curata e di conseguenza costosa, funzionerà per quanto ci si accontenta, parentesi chiusa.

Altri invece si sono stufati abbandonando la fotografia.

Quindi x non farla troppo lunga, il fenomeno non è semplice da analizzare partendo dal perche' si fotografa, direi che tutti avevamo ed abbiamo gli elementi per fare delle valutazioni su quello che si compra, sta ad ognuno di noi fare le proprie valutazioni che possono benissimo essere strettamente personali.
But sorry not excuse.

Spero di non essere frainteso in questa ultima parte.

Franco

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Giustamente ciascuno ha il suo bagaglio di esperienze e le proprie opinioni, con i relativi punti di vista.

Resta che NortheK è un marchio che , come qualsiasi altro produttore di un qualsiasi altro prodotto, deve dare un taglio ben preciso alle proprie scelte industriali.

La nosta intransigenza su alcuni aspetti tecnici è ovvio che taglia fuori una parte della potenziale utenza, ma come si è discusso altrove, occorre fare delle scelte. Il prodotto mezzo e mezzo non sta da nessuna parte, ed è condannato rapidamente alla morte, questo è lapalissiano visto che la fascia più bassa migliora e ne intacca le prerogative, mentre chi può aspirare ad un prodotto migliore passa alla fascia più alta. Fatevi un giro ed analizzate i produttori di telescopi.

Per quanto riguarda invece l'imaging, bisogna stare attenti. Tutto vero quanto sottilmente esplica Frank, pero' è anche vero che (in privato) le tribolazioni di chi non fa copia incolla e magheggia tanto con i software sono parecchie. L'utenza NON SI RENDE CONTO di quanto bassa sia la qualità di gran parte dei prodotti amatoriali.

NortheK nella sua filosofia non è interessata ad una utenza che gareggia per la bella immagine (sarebbe bastato prestare 3 o 4 tubi...), come abbiamo detto non è proprio il caso di giocare a fare impressionismo via software. Realizziamo un prodotto tecnico, ne diamo alcune spiegazioni che consentono di giudicare se il prezzo richiesto è congruo o non congruo, e puntiamo ad una clientela con idee molto chiare e solida esperienza di base (che è poi quello che fanno i marchi leader del settore, nulla da scoprire o da inventare). Vorremo evitare di subire recensioni da quelli che negli star party si atteggiano ad esperti e poi li vedi trasalire perchè, tanto per cambiare, il telescopio non si collima, il cavetto non va, il treppiede cede, la messa a fuoco si sposta e slitta, il CCD si inchioda, il tutto molto ben colorato e trendy.

I numeri come in tutti i brand di livello sono "per ora" ridotti, ma questo ogni buon imprenditore lo sa prima di partire.

Un buon prodotto di qualsiasi genere, è un buon prodotto , e i marchi leader in ogni settore hanno seguito questa strada con successo. Ci si domandi perchè i consumer sono falliti uno ad uno e sono stati poi ceduti a chi (molto probabilmente) inizia a passarsela male.

Maxproject


Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Edited by maxproject on Feb 2, 2014 at 03:39 PM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Sempre come tema principale il supporto secondario e il suo centraggio nel tubo, domanda molto semplice :

come mai in alcuni telescopi MOLTO costosi , corredati di truss tube in carbonio, si sente il bisogno di fermare la parte terminale del traliccio con delle barre metalliche, lungo tutto il tubo?

Queste barre metalliche quanto interferiscono con la parte in carbonio (messa per controllare le dilatazioni termiche)? Non si era detto che un buon calcolo strutturale era sufficiente per evitare ogni torsione e flessione? Non era sufficiente cambiare formatura dei tubi e la sezione dei medesimi?

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Alcune marche di telescopi, non solo consumer, hanno la buona abitudine di costruire il sistema a spikes del secondario con due metodi ben identificabili:

a) con il sistema della fusione (nei prodotti di massa), e fondendo gli spikes si fonde anche il blocco centrale di sostegno del secondario e la testana del tubo. Sistema molto economico, adatto per diametri ridotti e con molti dubbi. Sappiamo bene e tutti conosciamo i problemi della fusione in lega;

b) nei modelli più qualificati si passa a fresare da una piastra tutto il blocco di sostegno, quindi anello esterno, raggi, e blocco centrale. Questo metodo consente di ottenere il centro geometrico del supporto secondario rispetto al tubo e nel medesimo tempo di avere, con un solo passaggio in macchina utensile, anche il sostegno e rinforzo al tubo. Ma se il tubo è storto (come nel 90% dei casi) come potro' mantenere il centro del supporto secondario rispetto a tutta la geometria della intubazione? Abbiamo visto soluzioni simili in telescopi da 400-600 mm. Qualcuno per tagliar corto salda gli spider ad un anello di ferro che poi blocca con viti al tubo.

Ciascuno provi a riflettere su queste soluzioni, dove i gradi di libertà si sono quasi azzerati, e ne tragga le inevitabili conseguenze.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Ecco un supporto secondario di un dobson (450 mm) di alta gamma.

Notiamo alcune particolarità:

le viti di tilt sono 4 e non 3 (qualcuno fa battute sceme dicendo che tre sono il massimo e di più non servono, pero' se conoscesse questo costruttore......) e c'è un suo perchè;

il cordino salva secondario incollato;

il galletto che blocca la vite avanti e indietro del secondario che pero' se si allenta fa ruotare lo specchio medesimo.

Questa costruzione è il minimo sindacale per osservare visualmente a bassi ingrandimenti restando collimati.



Qualcuno improvvisatosi costruttore ha dileggiato questa scelta su un nostro prodotto, forse la scarsa pratica lo ha tratto in inganno.

Maxproject

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Frank
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Messaggio da Frank »

Non posso che concordare sull'utilità della quarta vite. Utilizzando entrambi i sistemi, 3 e 4 viti, su diversi telescopi quello a 4 viti e molto agevole oltre che rapido da collimare.
Sostenere il contrario è solo un problema di malafede o di ottusità.
Scusate, una terza possibilità e che chi sostiene il contrario non ha mai collimato un telescopio.
Franco

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Frank
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Messaggio da Frank »

Max, tornando sulle 4 viti di collimazione, esiste qualche motivo che impedisce l'applicazione del sistema anche allo specchio primario ?

Franco