Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Messaggi 544 - 561.

In questi due messaggi Andrea ha postato una prova casereccia di una immagine planetaria per verificare quale sia la reale conformazione della medesima sul piano focale.

La prima , msg. 544, ha la forma romboidale non simmetrica, con una anomala dispersione luminosa verso un lato. La seconda, msg 561, denota che la illuminazione è corretta, che sul piano focale il cono di luce (almeno per le dimensioni prese in esame) è assolutamente simmetrico e non ha dispersioni.

Quando parliamo di tubi e sistemi che consentono il mantenimento di un asse ottico e meccanico, parliamo anche di questo. Se si voleva una prova domestica con tutti i limiti del caso, questa è la dimostrazione che a fare le cose secondo quanto si pensa di fare con economia di mezzi (sprecati in altre risorse) è spesso deleterio.

Come saranno i grezzi dell'aquilone? Sicuri che hanno dato quello che dovevano dare o è solo un ragionamento da tanto al chilo. Perchè se così non è , perchè preoccuparsi della correzione ottica superficiale, delle rugosità, ecc ecc ecc.

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Parlare poi di queste cose (e qui intendo tutti i post precedenti), risulta abbastanza complesso dal punto di vista commerciale. Il rischio di inimicarsi potenziali clienti sprovvisti dei requisiti tecnici minimi, magari non per colpa loro, è abbastanza alto.

Molto più facile, il gioco di alcuni venditori di verità, adulare l'astrofilo di turno per il proprio lavoro, per poi farne carta straccia finito l'uso cui era destinato.

Massimo

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Collegato al ragionamento della regolazione specchio secondario sul suo asse, è importante che i nostri lettori osservino un dettaglio molto semplice.

Recentemente si affacciano nuovi (o vecchi rivestiti di nuovo) produttori di tubi ottici, che mostrano una scarsa padronanza della tecnologia nei materiali compositi.

Non mettiamo le fotografie perchè i costruttori sarebbero facilmente identificabili, preferiamo evitare, piuttosto è importante sottoporre ai lettori un tema interessante.

NortheK applica gli spider del supporto secondario (che ricordiamolo: vanno tensionati con grande cura e servono A PORTARE AL CENTRO OTTICO tutto il meccanismo con buona approssimazione), su degli archetti ricavati alla fresa. Questi archetti sono inscritti tra due anelli in lega che li tengono rigidamente posizionati, delle viti di tensione tirano e spostano ogni singolo spider.

Volete sapere come si fa a risparmiare? Si eliminano i due anelli di lega e si applicano dei dadi/dischi/piattine di lega direttamente sul carbonio e in quei punti si fissano le viti che tirano gli spider.

Chiunque potrà dirvi che il carbonio con spessori per tubi di telescopi non è in grado di resistere a queste forze (famosa la foto di un altrettanto famoso costruttore dove metteva nel suo sito un particolare, in cui si evidenzava molto bene la flessione del carbonio). Il carbonio al suo interno si delamina e si rovina, gli spider non riescono a mantenere una tensione costante e ben regolabile. Ma costa meno!

Non serve incollare sul carbonio delle piattine, dei dadi , dei dischi di alluminio perchè nessuna forza deve agire sul tubo, se si vuole che in strutture diverse da UnitorK la portanza non sia compromessa.

Gli spider del secondario vanno fissati su sistemi indipendenti e molto rigidi che impediscono qualsiasi interferenza sul tubo in carbonio.

Queste cose le scrivemmo già nel 2008, ovviamente i super esperti dissero che non era vero..........peccato che poi la storia ha dato ragione a NortheK (bastava un po' di buon senso....).

Attenzione prima di farsi imbambolare è nei dettagli che si nascondono i problemi.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

E' lo stesso problema che si ha in strumenti commerciali con lastra di chiusura (ma anche in molti artigianali) in cui il secondario balla dentro la sua sede e praticamente si sposta in funzione della posizione del tubo.

Qui avremo uno spostamento del blocco secondario, nel caso di cui sopra avremo una asimmetria del medesimo blocco, che tenteremo di correggere con una collimazione. Alcuni astrofili non di primo pelo si stanno rendendo conto che correggere asimmetrie sostanziose con la collimazione non è producente......

Spendiamo due parole sul carbonio del tubo, dove i più bravi attaccano direttamente i raggi del secondario secondo le buone regole del risparmio, per dire anche che nei siti dei costruttori leggiamo: fibra di carbonio lavorata sottovuoto per ottenere..... Cioè??? noi non conosciamo altri modi per far funzionare il carbonio nei telescopi. Si arriva a proclamare l'ovvio come tecnologia, questo può andar bene per chi vive con la testa dentro un sacco, ma chi ragiona un pochino si rende conto che di tecnologico ci sono solo le panzane

Tuttavia quanto detto sopra ci serve anche per mettere in guardia gli astrofili sia sul fatto che gli spider non si attaccano al tubo in carbo, sia sul fatto che ci sono piccoli archimede che si fanno i tubi in casa (ma dal sito sembra una succursale della Boeing), e polimerizzano con le stufette o magari impregnando il carbonio preso nel negozio di aereomodellismo con la spatola.
In questa condizione il punto del post di cui sopra diventa ancora più grave.

Infatti i clienti ci comunicano la penosa utilizzazione di questi tubi e la grande fatica nel lavorarci, ma oramai i soldi sono spesi......e quello passa il convento.

Un dettaglio significativo che dice molto sul non aver capito quello che si fa: osservate le barre dei tubi truss. Dove vedete che il tappo finale dello snodo è inserito FUORI dal tubo e non DENTRO il tubo, magari poi fissato con una vite (il carbonio non si fora e non si mettono viti....fa parte della prima elementare di chi assembla compositi di qualità), raddrizzate le orecchie e cominciate a domandarvi perchè. Noi non lo spieghiamo ma abbiamo le nostre buone ragioni.

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Edited by maxproject on Dec 29, 2013 at 01:18 PM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

https://www.astronomics.com/20-f8-truss-tube-ritchey-chrtien-optical-tube_p20151.aspx

Quindi possiamo affermare che anche in deep sky, qualunque costruzione funziona sempre, e che tutti i problemi di cui soffrono gli astroimager con telescopi evoluti e sofisticati, sono dovuti all'astroimager medesimo che è un inetto.

Non comperate più RC oltre i 10.000 euro perchè sono soldi sprecati, mettete nel giardino questo bel 600 mm magari sulla EQ8.



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Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Andrea Maniero »

Si e poi vicino una fontanella di acquasanta per confessarsi dopo i bestemmioni per fare funzionare il tutto ?

" quando non riescono ad attaccare il ragionamento allora attaccano il ragionatore "

" L'invidia e' quel sentimento che nasce nell'istante in cui si assume la consapevolezza
di essere dei falliti " ( O. Wilde ) "

" La frustrazione fa pensare di essere sempre perseguitati e insultati " . ( Anonimo )

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Messaggio da maxproject »

Bisogna capire che il problema è la possibilità di spesa.

Divaghiamo un po' sull'argomento del thread, solo per dare una indicazione molto grossolana.

Se andate, per esempio, su CN c'è un thread dove le persone possono mettere le foto dei loro strumenti. Consideriamo CN un forum molto frequentato anche da astrofili di un certo peso (non il migliore, sia chiaro). Bene, osservate tutte le foto postate di questi telescopi. Noterete che anche in un crogiuolo molto grande come CN la qualità del materiale astronomico è livellata al basso con poche eccezioni.

Se si vogliono fare numeri, indispensabili per le CNC ottiche, devi PER FORZA abbassare il costo in assoluto anche della meccanica, il totale è dato dal prezzo più basso che riesci a fare. A questa regola NON si scappa, il circolo è poi vizioso, perchè l'esigenza di ammortizzare impianti costosissimi costringe a prodotti pre-morienti in modo da programmare l'uscita di nuovi sistemi per tempo. Sono strategie industriali ben conosciute e che sfuggono al consumatore medio, siamo più che certi che anche questo strumento sarà lodato e sperticato e che nessuno metterà nero su bianco i limiti di cui soffrirà. Così è per ogni consumer indipendentemente dalla marca a dal modello.

Ma questo processo è figlio anche del ragionamento mal partorito che è indispensabile "averlo grosso". Storto e mal fatto non importa, purchè possa fare un figurone con gli altri astrofili. Il medesimo uso cui nascono molti telescopi è strettamente estetico e poco scientifico.

Vi rimandiamo ad osservare con cura gli astrofili dei paesi europei poveri (est), che ancora e con grande entusiasmo si adoperano in osservazioni da noi snobbate (fotometria ad esempio). Che è poi quello che si faceva quando un telescopio costava 10-20 stipendi.

E' un discorso, ovviamente, molto articolate che non si puo' liquidare in un post, ma che comunque incasella chiaramente le motivazioni della presentazione di prodotti specifici.

Quanto poi al fatto che oramai le aziende orientali (Cina) stiano iniziando a crollare in molti settori, è un altro discorso, di cui parleremo più avanti. Il futuro è in movimento, è quanto mai importante tenere acceso il cervello.

Maxproject

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Messaggio da massimoboe »

Proprio sul supporto secondario, sulla sua costruzione e sulla relativa regolazione del piano ottico (in questo caso determinazione della esatta distanza dal primario), forniamo a richiesta un documento interessante, ancorchè datato , ricavato da:

APPLIED OPTICS/Vol. 15, No.5/ May 1976

Il testo, in inglese, facilmente comprensibile si intitola:

Cassegrain Telescopes: limits of secondary movement in secondary focusing.

Rimarrete abbastanza stupiti nel vedere quanto basse siano le tolleranze in questa regolazione.

Max

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Messaggio da maxproject »

Sempre nel tema del supporto secondario, abbiamo visto una preview del telescopio orientale RC 400 mm in truss tube (che sarà poi anche prodotto nel 600 immaginiamo ed è già distribuito nel 300 mm). E' palese il tentativo di entrare nel mercato degli strumenti per imaging con strutture diverse dal solito lamierato sbilenco che tanto fa arrabbiare i proprietari dei medesimi RC.

Ad un occhio esperto non sfuggono alcune particolarità, certamente non dovute ad insipienza ma piuttosto alla necessità di mantenere il tutto armonico con il rimanente della produzione orientale.

Ci sono grossolane mancanze, la prima che notiamo è la scarsità dei punti di sostegno dell'anello esterno che ritiene gli spider secondario. Con un sistema così grosso e pesante i due anelli (tagliati al laser e di esiguo spessore) tenderanno al dondolamento e alla incurvatura.

Ma questo ha poca rilevanza, visto il prezzo che sarà sicuramente strepitoso (come sono strepitosi i commenti basati sulla foto), e questo ci da un altro metro della preparazione di molti astrofili, i quali sono già convinti di montarlo sulla EQ8 o similari e avere i medesimi risultati di uno strumento che costa 3 o 4 volte tanto.

Chi possiede un RC sa benissimo dove casca l'asino in sistemi truss, e il sistema del secondario è uno dei punti più critici (oltre al cannotto autoportante che ci pare sia applicato, e che a qualcuno, in più di un telescopio, ha già deformato la conica tanto da dover rifigurare lo specchio).

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Aggiungiamo una nota relativa agli spider di sostegno del blocco secondario.

La buona consuetudine dice che:

3 spider sono migliori in alta risoluzione (ma producono stelle a 6 punte)
4 spider sono migliori in deep sky (e producono stelle a 4 punte)

NortheK monta indifferentemente un sistema o l'altro in quasi tutti i modelli.

Lo spessore dei medesimi non è un vincolo stringente nella determinazione dei risultato sul piano focale, entro certi limiti conta poco, così come in deep sky quando si presentano situazioni di pesi elevati del secondario si ricorre a spider appaiati (due a due), senza che questo pregiudichi il risultato fotografico del telescopio.

Soluzioni un pochino esotiche, come sostegni curvi o monobarra possono in liena teorica dare risultati migliori in alcune applicazioni, ma poi nei fatti - in telescopi sempre molto leggeri come quelli amatoriali - creano più problemi che soluzioni.

Ricordiamo, inoltre, che anche l'annerimento degli spider non ha alcuna influenza sul risultato finale al piano focale, possono anche non essere neri.

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