Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Si diceva dunque che un buon supporto tiene il primario abbastanza ben posizionato (ovviamente il sistema di collimazione posteriore e i pads laterali ben costruiti, sono li apposta per il ritocco finale ad inizio sessione), è molto importante che gli astrofili comprendano che in determinati settori come il deep, dove spesso e volentieri si ha a che fare con gruppi di correzione e riduzione, il punto critico è quello di tenere posizionato il primario ma CHE LA SUA POSIZIONE RELATIVA al correttore non cambi. Molti strumenti non performano per questo, proprio perchè promettono dimensioni stellari ricavabili dal calcolo ottico e sul banco, ma non sotto il cielo.........

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Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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Messaggio da maxproject »

Anticamente le costruzioni di strumenti anche grandi era molto spartana, se osservate questa foto (600 mm di diametro , 6 cm di spessore circa), noterete che i supporti laterali sono costituiti da dei semplici dischetti morbidi spinti da una vite. Ce ne sono 12 per distribuire in modo adeguato le forze.

Lo strumento è in uso presso lo York University Observatory



La cella è molto semplice, diremmo elementare, ma ai tempi del progetto era uno standard, del resto molto simile a strumenti uguali venduti oggi in campo amatoriale.

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Messaggio da maxproject »

Ed ecco le griffe anti ribaltamento, soluzione che oggi farebbe inorridire, ma che ancora una volta troviamo applicate con disinvoltura:



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Messaggio da maxproject »

Perchè abbiamo messo queste due foto? Molto semplicemente ai tempi in cui è stato realizzato lo strumento questo era lo standard, oggi simili strumenti pesano un terzo e danno risultati di gran lunga migliori.

In effetti osservando le foto fatte con questo telescopio i problemi ci sono e ci sono tutti, questa meccanica non sarebbe in grado di far performare il diametro usato con i sensori moderni sia in deep che in alta risoluzione. Ma ai suoi tempi era un'altra storia....

Ricordate il ragionamento sui posizionamenti corretti e il rigore nel dover mantenere questi posizionamenti.

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Messaggio da maxproject »

Un piccolo dettaglio: notiamo che i supporti laterali, di qualsivoglia fattura, sono in numero elevato, a questo c'è ovviamente una spiegazione che sia i progettisti del 80 cm RCOS che del 60 cm vecchiotto conoscono bene. Si ponga discernimento su questo fatto e non si fraintenda quanto viene affermato da alcuni per certi tipi di telescopi.

Un telescopio va progettato nel suo insieme e considerandolo come un prodotto tecnico che deve performare (cioè consentire il massimo che il suo diametro e schema ottico ammettono in situazioni disturbate , che sono diverse da quelle di laboratorio).

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Messaggio da maxproject »

Aggiungiamo, comunque, che approfonditi studi sull'argomento sono stati fatti da professionisti del settore, magari ingegneri che sanno il fatto loro, e che progettano telescopi di grande apertura ed elevate prestazioni (come alla Rcos). Strumenti e prestazioni che molti amatori possono solo tentare di simulare ed infatti servono malvolentieri le commesse per dilettanti. Poi ciascuno ci ricama quello che gli pare, ma a fronte di fiumi di inchiostro restano strumenti ben funzionanti e usati in campo professionale.

Nel nostro prossimo strumento metteremo 32 pads laterali: meglio abbondare, più ce ne sono meglio funziona ().

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Edited by maxproject on Aug 24, 2013 at 09:30 PM

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Messaggio da maxproject »

A parte le battute, che servono a dare un po' di lavoro notturno a chi si sente in dovere di confutare quanto noi affermiamo, i pads laterali sono un elemento importante. Esistono programmi di progettazione meccanica che possono determinare il funzionamento di ogni singolo elemento e le interferenze sul disco di vetro. Naturalmente ai nostri post si risponde (????) con i link , dimenticandone sempre "casualmente" un pezzo.

Si arriva a dire, tra le righe, che noi procediamo a casaccio: mettiamo molti pads perchè essendo ignoranti pensiamo che funzioni meglio. Restituiamo al mittente queste sottointese affermazioni, perchè "forse" la conoscenza non sta solo in un posto , ma è abbastanza diffusa magari tra persone che non pensano di "non essere le ultime arrivate", ma - anzi - svolgono il proprio lavoro con coscienza e serietà al servizio dei propri clienti. 30 anni di storia sono più che sufficienti.

Lo spazio acquisito da NortheK dal 2008 a oggi è uno spazio importante, di brand e di riconoscimento qualitativo. Crediamo di essere qualche gradino più in alto di chi aspetta il 27 del mese (con rispetto per tutti coloro che lo aspettano e non cercano di assumere posizioni che non gli competono), preoccupandosi di ricercare medaglie nel mondo degli astrofili.


Naturalmente riferimenti a persone e fatti è puramente casuale........
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Messaggio da maxproject »

Dunque abbiamo parlato della importanza di mantenere entro parametri certi e riproducibili i posizionamenti del disco primario rispetto, ad esempio, di gruppi di correzione / riduzione. Per far questo dovremo soddisfare alcuni requisiti:

a) i supporti laterali devono lavora al meglio, in qualunque posizione del tubo rispetto al suo centro di gravità;
b) il cannotto centrale che supporta il paraluce e - presumibilmente - contiene il sistema di correzione / riduzione deve avere una posione che segua in modo continuo gli eventuali spostamenti del primario , siano essi spostamenti per la collimazione, siano scivolamenti per la variazione del CG,
c) occorre considerare che il foro del primario, i bordi del primario non sono ricavati con una precisione centesimale (es. i fori si ottengono o con il water jet o con la foratura a utensile, noi abbiamo optato per la seconda in quanto più precisa, e per alcuni modelli ci siamo fatti fare gli utensili), e su questo si deve lavorare con il progetto della meccanica.

Elementi di discontinuità, per intenderci interruzioni, su tutto il sistema quando è in movimento (es. collimazione e assestamento termico) , stanno a significare una deterioramento delle immagini sia in bassa, media e alta risoluzione.

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Messaggio da maxproject »

Ci sembra corretto ribadire ancora una volta che il fatto di avere un tubo, traliccio o truss come volete, che già intrinsecamente mantenga un minimo di ortogonalità negli assi ottici e meccanici, è un elemento basilare.

Si ribatte che quando uno strumento è collimato, il tubo storto non ha alcuna influenza.

Si risponde che prima di tutto - come ben sanno i fruitori di tubi storti - la collimazione è abbastanza noiosa, che in secondo luogo un tubo storto o non ortogonale ha i suoi comportamenti nell'attacco alla montatura, che anche l'equilibratura ne risente ovviamente perchè il centro di gravità è difficilmente controllabile, si risponde anche che a dimostrazione che il tubo storto collimato va bene lo stesso, alcuni astrofili molto famosi tribolano da anni perchè collimano con il tubo storto, e stranamente il telescopio (famoso) fatica a funzionare.

Ora, va tutto bene, uno può usare un tubo anche di gomma se lo ritiene opportuno, ma è un po' come affermare che uno pneumatico non perfettamente equilibrato funziona lo stesso. Ovvio! ma come funziona?

E' molto difficile ottenere un minimo di ortogonalità in tubi con molti pezzi, e non a caso un buon produttore prevede molti gradi di settaggio dei vari componenti. Spiace? beh si è un po' noioso mettere a punto il telescopio........nel caso si può anche cambiare hobby.

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Messaggio da maxproject »

Anche questo thread, postato separatamente, tende sempre sullo stesso argomento degli assi ottici e meccanici:

https://www.northek.it/forum/index.cfm?page=topic&topicID=806

e' solo una ulteriore conferma che il tema è scottante.

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