Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

La accettabilità di un gioco assiale o di una flessione in qualche parte del sistema di messa a fuoco, dipende dall'utilizzo che ha il telescopio. Naturalmente il deep sky magari con campi corretti piuttosto ampli ha determinate esigenze, meno stringente l'osservazione visuale, mentre per l'alta risoluzione se si vuole portare lo strumento ai suoi limiti è inderogabile che anche il sistema di focalizzazione sia ottimizzato.
I vari calcoletti che presentano ragionamenti secondi i quali con determinati rapporti focali il problema della messa a fuoco sia meno sentito, sono corrispondenti alla realtà se calati in un contesto teorico. NON sono corrispondenti alla realtà se devono operare in una struttura che ha le sue tolleranze e imprecisioni intrinseche (l'assolutamente preciso non esiste). Il che sta a significare che , piaccia o no , gli errori alla fine si sommano e non si annullano a vicenda.
E' dunque significativo sostenere che, per esempio , in un telescopio visuale una messa a fuoco decente (con un fuori asse non superiore a 0,1 mm per intenderci, sul draw tube) è sopportabile, ma è inutilizzabile in qualunque ambito osservativo fotografico. Abbiamo scritto sopportabile non accettabile.
Questi ragionamenti un po' grossolani fanno anche capire perchè esistono sul mercato messe a fuoco da 100 euro a 3000 euro, e spiega anche perchè se si vuole lavorare bene purtroppo i costi salgono in proporzione.........

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Qualunque visualista con un ventennio di esperienza può testimoniare che, ad esempio, in alta risoluzione e con fuochi lunghi una messa a fuoco molto precisa e dolce, in barba al ragionamento della profondità di fuoco che è solo una faccia della medaglia, riesce a far performare ottimamente il telescopio. E questo in alta risoluzione.

Con fuochi corti diventa si preponderante il tema della profondità di fuoco che si riduce, ma anche in caso di imaging il problema di tenere in asse correttori e riduttori, con il loro bel CCD attaccato dietro.

Noi pensiamo che il problema di una messa a fuoco sghemba non sia considerato a sufficienza dai dilettanti. Ovvio: meglio non considerarlo, meglio non dire che sarebbe risolutivo sulle performances di un telescopio............costerebbe.

Maxproject

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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Dunque per poter dire:
il mio telescopio è collimato e in asse ed è FRUIBILE per tutta la sessione osservativa, indipendentemente da quello che decido di osservare o riprendere, sfruttando al 100% il tempo disponibile, bisogna rispondere a dei requisiti

a) lo strumento mantiene la collimazione fine, il test è disturbato dal seeing e dalle termiche se non ancora gestite;

b) la messa a fuoco visuale o fotografica performa in modo adeguato, indipendentemente che la si sottoponga a variazioni di avvicinamento o allontanamento. Ne consegue che lavoreremo sempre con il cono di luce in asse e centrato (centrato: sugli oculari, sui correttori, sui sensori);

c) la struttura meccanica non si deforma cambiando centro di gravità, orientamento, accessori (dentro i parametri del costruttore);

d) ho una possibile massa vetrosa limitata per poter gestire velocemente le termiche;

e) se succede un inconveniente lo risolvo subito e non vado a tentativi.

Questa è la differenza tra un bene tecnico e un bene di altra categoria.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

I lettori ci scuseranno se siamo un pochino sommari nelle nostre descrizioni. Capirà chiunque che si cammina sulle uova, tutti leggono, alcuni pensano, molti criticano negli altri forum e i colleghi copiano. Siamo dunque costretti a tenere un profilo non troppo esplicativo (in Accademia siamo più specifici), tuttavia i lettori ben comprendono quello che stiamo spiegando anche se non in modo approfondito per le ragioni di cui sopra.

Tornando al mantenimento degli assi e delle messe a fuoco, vorremmo sottolineare come - per l'ambito fotografico - esistano veramente pochi strumenti funzionanti CON I SENSORI DI OGGI, e tutti hanno un costo molto alto. Alto perchè obiettivamente la costruzione è onerosa ma non indenne da problemi (eterno problema: masse contenute). Allora serve un mega sensore con la messa a fuoco sbilenca o che si sposta a sufficienza da far introdurre ai correttori errori su una parte del campo ripreso? In questo senso ripetiamo quello che già tanto tempo fa abbiamo detto: meglio moderare le proprie pretese e cercare di avere il meglio per il proprio budget, ottimizzando tutti gli aspetti, e solo in questo caso ci si divertirà sempre.

Maxproject

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Ma se vogliamo ancora un esempio che spiega meglio il ragionamento osserviamo le immagini di cui sotto. NON stiamo dicendo che la costruzione è sbagliata, stiamo portando un esempio dove è molto facile cadere in deformazioni del piano, proprio per come è concepito lo strumento. Del telescopio di cui riportiamo le foto non avanziamo alcun parere, giusto che non ne abbiamo ne prese le misure ne smontato uno (le foto dei clienti non ci interessano......sapete come la pensiamo).

Questa è la culatta che tiene specchio/piatto/truss/messa a fuoco/sensore:



Ecco dunque un esempio di una cella a punti flottanti, questo è solo il piatto che tiene lo specchio,



praticamente il sistema è sostenuto dal cannotto centrale e la collimazione avviene con le viti tira spingi. Noterete che la piastra della culatta ha anche il compito di sostenere tutto il truss.

Ribadiamo che non ci pronunciamo in alcun modo su questo progetto, tuttavia siamo un po' partigiani della ragione che fare stare tutto su con una piastra debolmente nervata come quella in fotografia, ci fa pensare ad una potenziale presenza di deformazioni con il variare del baricentro. E' - ovviamente - un ragionamento neutro, prendiamo le foto che troviamo perchè, ONORE a questo costruttore, è uno dei pochi che mostra il suo prodotto aperto, gli altri molto furbescamente non lo fanno..........

Maxproject


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Edited by maxproject on Feb 3, 2013 at 02:09 PM

vesna71
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da vesna71 »

Vorrei portare un mio piccolo contributo a questo importante thread, parlo come auto costruttore a tempo perso…
Il problema del mancato mantenimento dell’assialità non sono mai riuscito neanche lontanamente ad eliminarlo, purtroppo la meccanica del mio tele lascia un po’ a desiderare, infatti nell’arco di una serata sono costretto a collimare più di qualche volta, è anche vero che a causa di questo difetto ho imparato a compiere questa operazione in brevissimo tempo, un paio di minuti al massimo e tutto torna in “linea”.
Se nel cielo profondo, a bassi-medi ingrandimenti, queste problematiche risultano meno evidenti ( ho ancora “stampate” nella mente le visioni mozzafiato della nebulosa “Velo”, della “California”, della “Aquila” con evidenti le “colonne della Creazione”, della “Bozzolo”, ho visto parte dell’Anello di Barnard e forse qualche nodulo della Simeis-147 ), è nell’osservazione in alta risoluzione dei pianeti e delle galassie che si evidenziano i limiti del mio giocattolino, d'altronde mi ingegno alla meglio ma le attrezzature a mia disposizione vanno bene per il bricolage casalingo o poco più quindi non sono in grado di ottenere risultati migliori.
Mi è capitato di osservare in diretta un decadimento improvviso della qualità dell’immagine, avevo puntato una galassia ad alti ingrandimenti, sul momento percepivo una sorta di barra centrale con andamento sinusoidale con evidenti chiaro-scuri nell’alone e tutto ad un tratto… poff! …mi sono trovato di fronte ad un batuffolo di luce leggermente allungato privo di qualsivoglia dettaglio, istintivamente levo lo sguardo al cielo pensando al passaggio di qualche nuvola, invece il cielo era terso e sereno, provo a ricontrollare lo star test e noto che la figura di diffrazione era completamente stravolta!
Psicologicamente è snervante sapere che l’immagine che sto contemplando potrebbe in realtà essere degradata da un’improvvisa scollimazione, ogni volta che osservo con il mio tele penso a quanto mi sto perdendo non avendo a disposizione un sistema ottico-meccanico degno di chiamarsi TELESCOPIO.
Scusate la lungaggine.

Massimo

http://massimovesnaver.altervista.org/index.html

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massimoboe
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da massimoboe »

Caro Omonimo,
questa tua testimonianza è molto esplicativa su quanto andiamo a sostenere da tempo e che sembra di non facile comprensione da parte di molti.
Alla fine quello che conta è che tu ti diverta con quello di cui disponi, riconoscendone i limiti e cercando di gestirli nel modo migliore che ti è possibile.
Il thread sugli assi ottici e complicazioni meccaniche trova nel tuo post una degna sintesi dove, al di la di calcoli assurdi e discussioni spesso divergenti, l'esperienza e l'entusiasmo hanno già da tempo dimostrato.

Massimo

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

A completamento dei post precedenti richiamiamo l'attenzione dei lettori sul tema della collimazione (e il suo mantenimento e/o raggiungimento), invitando a leggere in "Argomenti Tecnici" l'articoletto "La Collimazione" di Thierry Legault. Leggetelo bene, e bene lo leggano anche coloro che asseriscono di non aver mai toccato la collimazione dopo un anno di spostamenti (in un consumer poi......).

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Tanto per ri-ribadire quello che i fautori dello storto che va bene lo stesso, e sono magari astroimager, dimenticano:

https://www.northek.it/ArgTech.cfm?ID=28

Maxproject

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enrico
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da enrico »

Vesna 71, credo che ti stai sbagliando.

In un altro forum dedicato ai dobson affermano che il telescopio di legno funziona perfettamente tutta la notte, che non deve essere collimato, che dopo averlo spostato per centinaia di km è ancora collimato, che - in sostanza - quello che hai scritto te non è vero.

Dicono anche che è meglio avere un gigante di legno e usarlo una volta ogni uno o due mesi, piuttosto che uno strumento più facilmente utilizzabile. Quindi sbagli. Cos' dicono: dobson 1 a zero.

Ciao
Enrico

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