Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Andrea Maniero »

ottimissima recensione ,

ovviamente dimostra che c'e' bisogno di un'intervento indispensabile oltre una certa soglia ,
entro il Kg di peso pero' ritengo che possa comportarsi ancora bene o pensi che comunque
necessiti di interventi ? Mi riferisco al treno ottico per Hi-res che generalmente non dovrebbe superare il Kg forse 1,5 max ?

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roby2008
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da roby2008 »

Ciao Andrea,
La precisione meccanica e’ una condizione inderogabile per sfruttare al massimo la correzione ottica e la qualita’ costruttiva dell’ intubazione, e per questo, va sempre rispettata. Pertanto, se il fuocheggiatore manifesta uno scostamento, anche di 1 decimo di millimetro, questo valore deve essere corretto, a prescindere dal treno ottico e dal peso degli accessori.

Ciao
Roberto Milan



Edited by roby2008 on Nov 29, 2012 at 01:14 PM

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roby2008
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da roby2008 »

Per eseguire la rotazione a 360° sul fuocheggiatore Feather Touch 3545 della Starlight Instruments, e’ necessario allentare di circa di ¼ di giro un collare filettato che tiene bloccato in sede un accoppiamento flangiato a profilo conico. L’ intervento, tuttavia, da origine ad una separazione momentanea dei due componenti e l’ effetto si evidenzia come una scollimazione del treno ottico, (accertato con un collimatore autocostruito) che permane anche quando poi si restringe il collare di blocco.

A mio modesto avviso, ruotare un fuocheggiatore che ha una leva di 26 cm e che raggiunge i 2,6 Kg di peso senza accessori, e’ un concetto che andrebbe approfondito. Per un fuocheggiatore da 2 pollici, ad esempio, visto il peso e dimensioni contenute, non e’ un problema (vedi recensione JMI EV 1c sul sito di Binomania), ma per un fuocheggiatore da 3,5” e massiccio come il Feather Touch 3545, il problema sussiste e deve essere preso seriamente in considerazione. Pertanto, per contenere pesi e misure, il nuovo congegno meccanico e’ stato collegato sul draw tube, ovvero sul filetto Witworth (24 filetti per pollice) dell’ End Cap (nel complesso il back focus viene accorciato di 27 mm). Con questo accorgimento non si ruota tutto il fuocheggiatore, come da progetto originale, ma solo gli accessori.

Costruito in alluminio Anticorodal lavorato dal pieno e complementato con due cuscinetti assiali a rullini di 95 mm di diametro, il dispositivo presenta una lunghezza di 40 mm, un diametro massimo di 112 mm e un peso complessivo di 500 grammi. Il progetto si basa principio della rotazione tramite albero – boccola. L’ albero in questo caso e’ forato al centro e opportunamente dimensionato per permettere al cono di luce di arrivare sul piano focale. Il movimento e’ ulteriormente stabilizzato per mezzo dei due cuscinetti assiali che sono contrapposti fra loro e precaricati. Per mantenere le tolleranze di lavorazione non e’ stata eseguita l’ anodizzazione. Le superfici interne sono state verniciate di nero opaco e rivestite con velluto adesivo. Le tre manopole zigrinate posizionate a 120° hanno solo il compito di bloccare il fuocheggiatore nella posizione desiderata durante l’osservazione.

Ciao. Roberto Milan

http://s19.postimage.org/x5m378xbn/DSCF1506.jpg

http://s19.postimage.org/jpz2hsotv/DSCF1514.jpg



Edited by roby2008 on Dec 2, 2012 at 01:28 PM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Il nostro nuovo modello MAXTAR 300 che sta lentamente prendendo forma nel tavolo da disegno, incorporerà sistemi molto avanzati (meccanici) per il controllo degli assi ottici.

Siamo prevalentemente e fortemente orientati ad una meccanica precisa piuttosto che a un groviglio di elettroniche che in campo amatoriale servono solo ad annebbiare la vista dei clienti. Una buona meccanica (nei tubi ottici) precisa non si rompe e funziona sempre, un'elettronica sofisticata ha i suoi pro ma anche i suoi contro, e se poi il costruttore sparisce o se c'è un guasto totale?

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

salvatorelovecchio
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da salvatorelovecchio »

Intanto faccio i miei complimenti a Roberto per la sua ennesima fatica, come sempre ben realizzata e di sicura funzionalità.

Poi, credo che una buona meccanica sia spesso alla base di tutto questo hobby, non di rado si trovano delle elettroniche, spesso complesse, che servono a nascondere diversi errori di progettazione, anzi credo proprio che certe meccaniche siano costruite in un certo modo proprio perchè poi molti difetti vengono mascherati dall'elettronica.
In ogni caso una buona meccanica aiuta sempre e rende tutto più facile.

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massimoboe
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da massimoboe »

L'elettronica ha un costo molto conveniente rispetto alla meccanica, diciamo 3 a 10.
Il problema reale è che - se non si ricorre a sistemi molto ben costruiti e di lunga garanzia - è soggetta a improvvise rotture o a malfunzionamenti. Questo sulla base di un uso esteso della medesima e per tanti anni da parte nostra, non solo in astronomia.

NortheK ritiene che una messa in asse meccanica, vuoi con la precisione, vuoi con una progettazione molto avanzata, stabilisca un aumento dei costi iniziale ma una durata "a vita" del prodotto, riducendone così il costo finale.

Elettroniche che vediamo in tubi ottici amatoriali, sono molto pericolose, anche perchè ricorrono a sub forniture generaliste e non appositamente studiate per il nostro settore, e questo può comportarne la morte prematura (pero' aiutano molto nella scenografia......).

Massimo

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Abbiamo notato un prodotto che sarà in distribuzione con l'anno nuovo. Abbiamo analizzato con cura le immagini disponibili e ci siamo documentati.
Emergono alcuni fattori interessanti:
- è un prodotto di blasone ad un costo da blasone
- ha una tecnologia minimalista e di costi molto contenuti (per il costruttore)
- abbiamo qualche dubbio, suffragato dal costruttore con determinate scelte, che lo strumento possa performare in funzione del suo diametro/rapporto focale/costo.

E' interessante verificare come si stia giocando la partita molto pericolosa, già persa da altri, sul minimalismo per contenere pesi e ingombri (in realtà per contenere i costi). Noi con un blasone come quello non lo avremmo fatto, poi potrebbe anche darsi che non abbiamo capito niente.

Ma può uno strumento ultraleggero sostenere treni ottici posteriori dai 6 ai 10 chili?

Questo è da verificare, ma l'ottica di cui è fornito richiede questi sistemi di ripresa posteriori.

Maxproject



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Edited by maxproject on Dec 6, 2012 at 11:14 AM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Proprio come il cacio sui maccheroni cade una ricorrenza che spunta nei forum generalisti. Abbiamo parlato qui in questa piattaforma dei rifrattori acromatici da 100 mm f 11 venduti da un importatore ad un prezzo molto popolare.
Abbiamo paragonato questa tipologia di telescopi a simil grondaie, suscitando il risentimento di alcuni possessori.
Perchè? Beh molto semplice: se il telescopio costa circa 400 euro o poco più o poco meno, come ci spiega un importatore di buon livello significa che dal produttore orientale lo ha paganto molto molto meno della metà (400 euro, meno IVA/2 e ancora via un pezzo, li hanno proposti anche a noi insieme a tanti altri modelli). Se facciamo un giro nei negozi di bricolage con quello che resta comperiamo appunto qualche metro di grondaia.
Ora non c'è nulla di male a utilizzare questi telescopi, accettandone tutti i pro (poca spesa) e i contro, e qui ci si rivolge alle specificità del tubo in questione.
Ne abbiamo provato qualcuno, di default pesantemente scollimati e non collimabili, rifiniti molto alla carlona e con problemi non piccoli di mantenimento degli assi ottici. Chi se ne frega costano pochissimo! Queste sono scelte di chi compera legittime e che a noi non interessano, come a questi clienti non deve interessare perchè ci sono persone disposte a pagare quasi 2000 euro per il DP100, vogliamo metterli a fianco e capire perchè uno costa 400 (ma in fabbrica 120 euro circa) e l'altro quasi 2000 (ma in fabbrica quasi 2000), o siamo ancora con il fuoco acceso nella caverna pensando che a noi un DP 100 costa 150 euro e tutto il resto è guadagno? Oppure che noi costiamo tanto per il differenziale dei costi Cina-Europa? Oppure perchè "forse" lavoriamo bene e la differenza è un bene tangibile e preservabile nel tempo?

Maxproject

p.s. un piccolo dettaglio: questi astrofili sono poi anche quelli che non mancano mai di richiamarci nei forum con palese conflitto di interessi, pure mal celato (i messaggi ci sono e si possono anche mettere qui).


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Edited by maxproject on Dec 7, 2012 at 09:36 PM

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Una piccola precisazione, perchè sembra che la cosa non sia chiara. Quando noi parliamo di mantenimento degli assi ottici e meccanici si intende che, dopo aver eseguito la collimazione, il telescopio deve essere stabile otticamente e meccanicamente per tutta la notte osservativa, questo indipendentemente da dove lo si giri o dall'andamento termico ambientale.

Non è nei nostri intendimenti un telescopio collimato in prossimità dell'oggetto da riprendere, o da ricollimare dopo due ore.

Maxproject

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(G. Schiaparelli)

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Comunque in questo lungo discorrere che abbiamo fatto sugli assi ottici e meccanici, emerge un fatto incontrovertibile e che tocca sia gli strumenti fatti bene che quelli traballero.

E' una questione di cui non tutti hanno coscienza e contro la quale sbattono il cranio a volte con grande scoramento.

Quando ritiriamo il nostro telescopio di qualsivoglia marca e modello, e lo portiamo a casa, dobbiamo sempre mettere in conto un periodo più o meno lungo (anche in funzione del nostro tempo e della nostra pignoleria) per metterlo a punto. E se il telescopio è fatto bene ha anche ampi gradi di libertà controllabili, se è un pochino traballero ha pure lui ampi gradi di libertà (ma non controllabili).

Ne consegue che con il primo arriveremo ad un settaggio ottimale per il nostro lavoro, settaggio che si verificherà in caso di trasferte, cambi stagionali o trasporti, oppure ad ogni seduta con un rapidissimo test, con il secondo ad ogni sessione e magari in prossimità dell'oggetto da studiare cercheremo di portare il asse tutto il marchingegno.

Ciascuno rifletta sulla conseguenza di questo elemento di cui nessuno parla, ma che è verificabile (basta andare ad un qualsiasi star party, vedere quanti osservano con il telescopio collimato, vedere quanto ci mettono ad essere operativi, e poi trarre le proprie conclusioni).

Maxproject

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