Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Il contributo è sempre ben accetto, purchè non sia il riporto di posizioni sempre e continuamente oggetto di contrasto con altri e, quindi - pretestuosamente - causa di argomentazioni che girano in tondo senza arrivare ad alcuna conclusione.

Come la pensa NortheK lo sanno anche "i sassi", più volte ho invitato a leggere le pagine del forum proprio per capire il nostro pensiero. Nessuno è obbligato a condividere un' opinione, sopratutto a riportare ciò che è GIA' STATO oggetto di discussione qui e altrove, non è sicuramente costruttivo.

Aggiungo, per onestà intellettuale, che se tu mi dici che non hai la competenza tecnica di postare determinate argomentazioni, vuol dire che le stai riportando per "partito preso", dunque non è un metodo costruttivo, ma distruttivo.

Penso di essere stato molto chiaro.

Massimo Boetto

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

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daniela
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da daniela »

Non vogliamo interromperti o impedirti di continuare la discussione, al contrario sentiti libero di scrivere. Ci fa piacere che siamo d'accordo su tutto o quasi. Pero', vista la tua attenzione alle variabili termiche, la tecnica costruttiva dello specchio e' una nota stonata. Tu dici che 0.1C sono indispensabili (noi diciamo che sono ottimali, come puoi leggere negli archivi; Wesley e' dell'idea che 0.25C vadano bene). Pero' poi utilizzi uno specchio con delle giunzioni termiche? Mahhhhhhh....... Capisco che la lavorazione specchio-di-Palomar sia al di la' di quanto possiamo spendere, ma noi abbiamo optato per specchi sottili in un pezzo unico. Beh, siccome tutti quanti credo abbiamo un computer dal quale stiamo scrivendo, penso che ciascuno di noi ha chiara la differenza tra un dissipatore con la maiuscola e uno ordinario, per esempio uno puo' andare a leggere http://www.enzotechnology.com/forging.htm ma tutto sommato basta appoggiare la mano sull'heatsink. Se poi per le nostre esigenze non e' necessario, no problem. Ma francamente non ritengo che uno specchio che non e' ricavato da un pezzo unico possa essere entro 0.1C, chiedo a Emanuele se ha acquisito dati in tal senso, di pubblicarli. Non mi riferisco, ovvio, a serate tiepide e senza escursione termica, in cui le varie parti dello specchio hanno raggiunto l'equilibrio con l'aria in maniera indipendente.

Puoi postare la marca della cella anche in pubblico, non ci sono problemi in tal senso.

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Emanuele tu sei una persona fisica, un appassionato, un privato. Noi una entità fiscale e giuridica, e come tale dobbiamo naturalmente dare una protezione al nostro lavoro.

Si puo' parlare e discutere, senza cercare a tutti i costi di riportare in evidenza argomenti tecnici che francamente restano senza risposta perchè monchi del complessivo ragionamento che determina la progettazione di un telescopio.

Per inciso è come se parlassimo per tre giorni del bordo smussato di uno specchio.........

Maxproject

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Legittima considerazione. Invece noi la pensiamo così:

1) struttura (un telescopio deve essere perfettamente in ordine per sfruttare il seeing e le termiche)
2) termiche
2b) seeing
3) diametro
4) precisione ottica
5) astroimager (che diremmo più che altro: elaboratore di immagini, perchè se tutto quadra ha ben poco da fare).

Le prime due sono condizione inderogabile per usare il seeing in modo ottimale, che è l'unico valore scarsamente manipolabile dall'astrofilo (o si sposta o si sposta).

Buon pomeriggio
Maxproject

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mario rossi
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Iscritto il: 08/09/2012, 12:57

Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da mario rossi »

ciao a tutti, chiedo scusa per l'intromissione :D
A mio avviso, in entrambi gli "elenchi" avete dimenticato un punto fondamentale, che personalmente metto al primo posto.

1) Postazione osservativa
2) tutto il resto, nell'ordine che si preferisce a seconda della sensibilità personale.

Se (come nel mio caso) non si ha tempo per andare in trasferta e si usa lo strumento dal balcone di casa, in pieno centro urbano e con due grù ed un palazzo in costruzione di fronte, non c'è telescopio perfetto che possa aiutarti ad avere un numero superiore di "serate utili".. saranno sempre prossime allo "zero" :D

Per quanto mi riguarda, il costo del telescopio diventa irrilevante rispetto all'impegno economico che mi comporterebbe il cambiare postazione osservativa, ovvero lasciare l'appartamento per trasferirmi in villa, o in adeguata sistemazione equivalente :D

Ciao a tutti :D
Piero

" La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!" - Albert Einstein