Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Viene asserito con un tortuoso giro di parole che il nostro DK 350 f 20 progettato per planetario costa molto (vero rispetto a strumenti budget, non vero se considerato un bene durevole e tecnico) e che tutto sommato si puo' anche pensare che performa al pari di un commerciale di pari apertura. Poi vengono poste questioni sul peso e sul fatto che occorre un certo tipo di montatura (vero) e che va allocato possibilmente fisso (vero) e in una postazione favorevole alla alta risoluzione (vero). Essendo un prodotto scientifico anche il suo uso è di conseguenza, usare telescopi cosi sofisticati nel cortile asfaltato è un po' darsi dei cretini davanti allo specchio, del resto le specificità tecniche di questo telescopio sono da considerarsi il punto di partenza per poter dissertare di alta risoluzione a livello serio. E' ovvia ricaduta che l'utenza del DK 350 è una utenza di un certo tipo, pensiamo ad esempio a gruppi di 2 o 3 astrofili che si associano per costruirsi la propria postazione per alta risoluzione ad esempio, o ad astrofili con possibilità di spesa che hanno anche una postazione favorevole, controllata e sicura.
Ma questa - purtroppo - è la cruda realtà se si voglio raggiungere determinate performances, nessuno si sognerebbe di costruire un RC da 350 mm del peso di 20 kg (......) sapendo già a priori che la collimazione non c'è e il tubo si storta. Quanti RCOS vedete trasportabili? La massa (non quella delle betoniere) va a braccetto con precisione e stabilità.
Chiudere gli occhi di fronte a questo tema vuol dire accontentarsi e chiuderli anche davanti a tutti gli altri problemi, come fanno (noi pensiamo per costrizione e non per convinzione) i fruitori di grandi strumenti in alta risoluzione.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai uno strano 250 mm , a parte il guadagno, performa a ridosso di un 36 cm e pure in condizioni sfavorevoli. Questa è la dimostrazione che quando non si può per "X" motivi (logistici, economici, di tempo ecc.) è molto meglio scalare in diametri inferiori ma di buona qualità, altrimenti è solo fatica sprecata.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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Andrea Maniero
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da Andrea Maniero »

Alla faccia di quelli che "forti" della loro esperienza dicono che i migliori astroimagers stanno passando ai commerciali di grosso diametro perche' tanto non serve spendere €10.000,00 per un'ottica da Hi-res ! E poi? E poi nei commerciali della stessa casa succedono queste cose !

:

http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?p=492045#post492045

Ovviamente sara' un caso sporadico ! Tanto si spende ....tanto si ha!!

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maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da maxproject »

Avere un telescopio ben costruito, con rigore e con precisione vuol anche dire poterlo usare senza pensieri e senza tante problematiche. Sappiamo che l'utenza più alla buona non concepisce questo ragionamento e pensa o crede che avere un primario sempre in asse in qualunque situazione sia meno importante di altri fattori.
Ma possiamo testimoniare che i nostri telescopi, e con noi i nostri clienti, richiedono pochissimo settaggio prima dell'uso (e solo se il cliente è - come noi auspichiamo - superpignolo), è bellissimo vedere il cielo sereno e portare fuori il telescopio ad acclimatare, senza poi a pensare null'altro che non ad usarlo. Credete che questo sia un fatto normale? Per noi si, per molti nostri concorrenti no, è una tribolazione continua a meno di "accontentarsi".

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Abbiamo letto di un astrofilo che ha comperato un telescopio newton da 250 mm in carbonio, fuocheggiatore in plastica, ottima ottica. Il costo è stato di 2400 euro, adesso upgrada con una messa a fuoco da 250 euro o giu' di li. Poi scoprirà che la cella del primario non tiene la collimazione e che il secondario seguirà medesima sorte.
Quanto avrà speso questo astrofilo alla fine per avere un telescopio non performante al top del suo diametro?
Forse il mantenimento degli assi sarà la sua maledizione, perchè anche il tubo storce.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Il nostro NortheK RC 250 viene usato nella sua versione standard con un riduttore AP 0,67x, che porta la focale a 1500 mm per chi non vuole usare i 2100 mm di focale nominale.
In linea generale diremo che gli assi vengono mantenuti e la collimazione anche. E' una situazione che si può ulteriormente ottimizzare cambiando la messa a fuoco con una capace di maggiori carichi e con un (costoso) correttore dedicato. Tuttavia stiamo dimostrando che - chiacchere a parte - stranamente ANCHE in questo telescopio le ottiche Oldham funzionano molto bene, che la meccanica è di ottimo livello tanto che ANCHE con un riduttore commerciale e multiuso lo strumento funziona in modo eccellente. Proprio in questa classe di telescopi il mantenimento degli assi è fondamentale, ancor più quando non si usano messe a fuoco da 1400 euro e correttori/riduttori dedicati e appositamente montati al banco.
Nessuna disperazione al montaggio e al settaggio, con strani movimenti imprevedibili...........

Nei prossimi modelli vedremo ulteriori innovazioni.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Quanto conta la dilatazione dei materiali con cui è costruito un tubo astronomico relativamente alla sua collimazione, al suo mantenimento degli assi ottici, soprattutto ma non solo in senso assiale? Beh leggiamo di alcuni astrofili che, per ragioni che "io non posso" sconsigliano l'utilizzo del carbonio nelle intubazioni.
A parte motivazioni di ordine economico, industriale per alcuni costruttori e di marketing per altri, non ci vuole molta scienza per dimostrare che una buona intubazione in composito performa sempre e comunque meglio di una in metallo. La ragione - ad esempio - ve la spiega un astroimager che si trova il fuoco fisso e fermo per tutta la sessione e non deve rifuocheggiare ogni dieci minuti, che poi alcuni pensano sia il seeing ...........Ma non sara' che il nostro tubo si allunga e si accorcia e che ci sono pure microslittamenti degli elementi ottici e meccanici?
Abbiamo scritto anzi no, riportato, che 1/100 di mm di fuori fuoco compromette la qualità di una ripresa in alta risoluzione.
Allora fate questo esercizio: calcolate la dilatazione di un tubo in alluminio di 3 mm di spessore lungo 1 mt con un delta termico di 5 gradi. Poi provate a variare i valori con lo stesso metodo e metteteci anche le deformate delle strutture di sostegno delle ottiche. Quanto viene?

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Messaggio da maxproject »

Dal nostro discorso vengono, ovviamente esclusi i giocattolini da 70-80 mm venduti nei negozi per hobbysti.

Maxproject

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roby2008
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da roby2008 »

E’ triste leggere sui vari forum popolari le disavventure che alcuni astrofili sono costretti a subire a causa di lavorazioni meccaniche alquanto grossolane ( vedi ad esempio, proprio in questi giorni, il Maksutov da 180mm di diametro con seri problemi di collimazione ). Possibile che i costruttori non prendano atto di questo? Non sarebbe forse meglio, a fronte di un modesto aumento di prezzo, migliorare l’ intubazione di questi telescopi commerciali?

Roberto milan


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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Diciamo che intubare bene questi strumenti, anche se fatto in Cina, non costerebbe proprio poco, e perderebbero il vantaggio di essere prodotti la. Questa è la ragione per cui non viene fatto, oltre al fatto che chi li compera guarda solo il prezzo e ha poca dimestichezza con la tecnica strumentale. Quindi a che pro produrre meglio se poi il target non lo capisce?

Naturalmente, pubblicità progresso:

Ho sentito da persona che pareva esperta al ASTROFEST di ERBA,un simpatico TOSCANO,che sovente capitano dei tubi tagliati a fetta di salame,ovvero obliqui.

Il difetto da te riscontrato pare essere di quel tipo.

Se smonti il tubo ,lo metti su un piano di riscontro e con il classico cilindro rettificato ,oppure una squadra a cappella,vedi subito come stanno le cose.

Inutile dire che il problema non è l'ortogonalità del tubo, ma fare pubblicità è necessario sempre.........

Maxproject

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skymap
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.

Messaggio da skymap »

Se è il mak 180 della SW lo conosco, lì secondo me c'è proprio un difetto nel progetto.

A parte la cella che è un ferraccio e la culatta è fissata con 4 viti passanti nel tubo, la barra vixen è avvitata al tubo... un lamierino che sarà spesso 1 mm !!! con il peso che ha il vetro su quel telescopio non so come faccia a rimanere in asse.
Forse converrebbe metterlo su piastra e 2 anelli per avere rigidità.

Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain