Test interferometrici.
Inviato: 27/12/2008, 13:32
Crediamo che questo spinoso argomento sia molte volte tirato in ballo dagli astrofili, sia perchè pochi se non pochissimi hanno padronanza dell'argomento, sia perchè le riviste e i documenti accompagnatori degli strumenti allegano questo magico foglio.
Non entriamo nel merito della affidabilità di questo interferometro. Spetta ad un ottico esperto affrontare queste questioni, possiamo solo dire che, a riprova di quanto andiamo dicendo, nei nostri contatti aziendali abbiamo incontrato nell'ordine sia una nota casa costruttrice di interferometri (Zygo) sia un costruttore di ottiche non amatoriali ed esclusivamente riservate al settore scientifico, o industriale di altissima tecnologia.
Discorrendo a lungo su questa questione, e valutando anche di presenza alcuni test effettuati dai costruttori/utilizzatori di questi interferometri, i medesimi sono stati molto molto chiari su di un punto: l'interferometro è uno strumento molto affidabile e indispensabile per il controllo delle ottiche, posto e dando per scontato che chi lo usa sia un tecnico professionista e abbia padronanza assoluta del mezzo.
In "argomenti tecnici" Oldham spiega in modo cristallino la sua scelta di controllo delle ottiche. Scelta che condividiamo perchè semplice, riproducibile e a basso costo, nonchè molto affidabile sul risultato finale essendo poco soggetta a chi la realizza. Contornando questi test da altri facilmente eseguibili e ad uno star test accurato possiamo essere certi dalla qualità delle nostre ottiche. (Presto pubblicheremo un aggiornamento di questo testo con degli approfondimenti interessantissimi).
Oggi acquistare un interferometro è alla portata di chiunque (ci sono usati revisionati a poche migliaia di euro, o si possono anche autocostruire con il minimo delle competenze richieste), il modo e i protocolli d'uso no.
Occorre essere chiari: è di forte impatto emotivo vedersi un report stampato dall'interferometro con tutti i bei numerini e i grafici colorati, magari con alla fine sthrel 0,99 e altri valori che nemmeno aziende d'eccellenza (LOMO per esempio) vogliono garantire, perchè a priori sanno praticamente irraggiungibile e qualora lo si raggiunga è piu' un caso fortuito che non un esito cercato......... Naturalmente, i produttori e i commercianti fanno leva sul fatto che la quasi totalità del mercato non ha la voglia e la competenza di disquisire su questo argomento. Ecco che allora scatta la molla della "pigrizia" in cui si crede a quel che si legge senza chiedersi a come si arrivi a questi risultati, magari al costo di poche centinaia di euro.....
Un punto importante: in Italia chi esegue i test li esegue anche per i costruttori di ottiche, i quali vendono le ottiche al dilettante e che poi magari per "diffidenza" riesegue il test dal medesimo tester. Dando per scontata la correttezza professionale di queste strutture di controllo, nonchè la serietà e professionalità, possiamo solo aggiungere che un vero controllo andrebbe eseguito, nell'ordine:
a) col medesimo metodo di controllo del costruttore;
b) col medesimo tipo di interferometro e treno ottico che lo accompagna;
c) da una persona diversa, ma ripetiamo non per malfidenza ma per mettere due professionalità ed esperienze diverse in contrasto attivo e costruttivo;
d) la seconda persona non deve avere interessi legati ai costruttori, ma essere un ente autonomo che rilascia una certificazione firmata, e quindi soggetta a controdeduzioni in sede civile qualora non veritiera.
Puo' sembrare complicato e impossibile, ma in ambito industriale questa è la norma ed è semplice e abituale seguirla.
Sono questi i motivi che hanno spinto Oldham a certe scelte, e noi diciamo da commercianti/costruttori quali siamo, che è sempre necessario richiedere una chiarezza cristallina al proprio fornitore su quanto viene fornito, senza lasciarsi influenzare da strutture semi professionali (anche e soprattutto estere, e qui protremmo aprire una lunghissima discussione in cui i risvolti sarebbeo "travolgenti" per molti lettori), che vivono di questi test, di queste sponsorizzazioni, di questi supporti esterni. Abbiamo test pubblicati e dichiarati che poi rieseguiti da strutture certificate dimostrano esattamente il contrario. Chi ha ragione?
NortheK non chiude la porta ai test interferometrici, ovviamente, come detto hanno la loro validità e importanza e sono per certi versi anche insostituibili, ma - qualora decida di utilizzarli - opterà per protocolli molto precisi ed applicati ad enti esterni che nulla abbiano a che vedere con chi ha realizzato le ottiche.
Vediamo comunque con molto favore il costruttore di ottiche che, a fianco di tutti i test tradizionali, aggiunge anche quello interferometrico in modo da poter mettere sul medesimo piano e comprendere meglio quanto è uscito dal proprio laboratorio d'ottica.
Maxproject
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Non entriamo nel merito della affidabilità di questo interferometro. Spetta ad un ottico esperto affrontare queste questioni, possiamo solo dire che, a riprova di quanto andiamo dicendo, nei nostri contatti aziendali abbiamo incontrato nell'ordine sia una nota casa costruttrice di interferometri (Zygo) sia un costruttore di ottiche non amatoriali ed esclusivamente riservate al settore scientifico, o industriale di altissima tecnologia.
Discorrendo a lungo su questa questione, e valutando anche di presenza alcuni test effettuati dai costruttori/utilizzatori di questi interferometri, i medesimi sono stati molto molto chiari su di un punto: l'interferometro è uno strumento molto affidabile e indispensabile per il controllo delle ottiche, posto e dando per scontato che chi lo usa sia un tecnico professionista e abbia padronanza assoluta del mezzo.
In "argomenti tecnici" Oldham spiega in modo cristallino la sua scelta di controllo delle ottiche. Scelta che condividiamo perchè semplice, riproducibile e a basso costo, nonchè molto affidabile sul risultato finale essendo poco soggetta a chi la realizza. Contornando questi test da altri facilmente eseguibili e ad uno star test accurato possiamo essere certi dalla qualità delle nostre ottiche. (Presto pubblicheremo un aggiornamento di questo testo con degli approfondimenti interessantissimi).
Oggi acquistare un interferometro è alla portata di chiunque (ci sono usati revisionati a poche migliaia di euro, o si possono anche autocostruire con il minimo delle competenze richieste), il modo e i protocolli d'uso no.
Occorre essere chiari: è di forte impatto emotivo vedersi un report stampato dall'interferometro con tutti i bei numerini e i grafici colorati, magari con alla fine sthrel 0,99 e altri valori che nemmeno aziende d'eccellenza (LOMO per esempio) vogliono garantire, perchè a priori sanno praticamente irraggiungibile e qualora lo si raggiunga è piu' un caso fortuito che non un esito cercato......... Naturalmente, i produttori e i commercianti fanno leva sul fatto che la quasi totalità del mercato non ha la voglia e la competenza di disquisire su questo argomento. Ecco che allora scatta la molla della "pigrizia" in cui si crede a quel che si legge senza chiedersi a come si arrivi a questi risultati, magari al costo di poche centinaia di euro.....
Un punto importante: in Italia chi esegue i test li esegue anche per i costruttori di ottiche, i quali vendono le ottiche al dilettante e che poi magari per "diffidenza" riesegue il test dal medesimo tester. Dando per scontata la correttezza professionale di queste strutture di controllo, nonchè la serietà e professionalità, possiamo solo aggiungere che un vero controllo andrebbe eseguito, nell'ordine:
a) col medesimo metodo di controllo del costruttore;
b) col medesimo tipo di interferometro e treno ottico che lo accompagna;
c) da una persona diversa, ma ripetiamo non per malfidenza ma per mettere due professionalità ed esperienze diverse in contrasto attivo e costruttivo;
d) la seconda persona non deve avere interessi legati ai costruttori, ma essere un ente autonomo che rilascia una certificazione firmata, e quindi soggetta a controdeduzioni in sede civile qualora non veritiera.
Puo' sembrare complicato e impossibile, ma in ambito industriale questa è la norma ed è semplice e abituale seguirla.
Sono questi i motivi che hanno spinto Oldham a certe scelte, e noi diciamo da commercianti/costruttori quali siamo, che è sempre necessario richiedere una chiarezza cristallina al proprio fornitore su quanto viene fornito, senza lasciarsi influenzare da strutture semi professionali (anche e soprattutto estere, e qui protremmo aprire una lunghissima discussione in cui i risvolti sarebbeo "travolgenti" per molti lettori), che vivono di questi test, di queste sponsorizzazioni, di questi supporti esterni. Abbiamo test pubblicati e dichiarati che poi rieseguiti da strutture certificate dimostrano esattamente il contrario. Chi ha ragione?
NortheK non chiude la porta ai test interferometrici, ovviamente, come detto hanno la loro validità e importanza e sono per certi versi anche insostituibili, ma - qualora decida di utilizzarli - opterà per protocolli molto precisi ed applicati ad enti esterni che nulla abbiano a che vedere con chi ha realizzato le ottiche.
Vediamo comunque con molto favore il costruttore di ottiche che, a fianco di tutti i test tradizionali, aggiunge anche quello interferometrico in modo da poter mettere sul medesimo piano e comprendere meglio quanto è uscito dal proprio laboratorio d'ottica.
Maxproject
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