La pallina e le tre molle
Inviato: 07/12/2008, 17:39
Di ritorno dalla fiera di Forli', nella quale abbiamo potuto incontrare i nostri collaboratori e molti amici astrofili, nonchè operatori del settore con i quali intratteniamo ottimi rapporti personali, possiamo sottolineare quanto scarso sia il mercato in questo momento di prodotti innovativi.
Purtroppo si tratta per la maggior parte di rivisitazioni di strumenti conosciuti e - comunque - ancor piu' dolente è il fatto che la forbice tra prodotto di massa e prodotto di alta qualità si è allargata. Acquistare un prodotto con certe prerogative inizia a diventare estremamente oneroso, soprattutto se ci si concentra nel settore delle riprese fotografiche.
Ancora piu' grave è il fatto che a questo costo molto alto dei prodotti ritenuti di "fascia alta", non corrisponde sempre un adeguato progetto tecnico.
Abbiamo osservato con molta attenzione, ad esempio, un telescopio che fino ad oggi non ha riscosso molto successo (un Ritchey Chrétien) di una piccola azienda del settore. Questo telescopio, molto scenografico sicuramente, ha la prerogativa di avere il tubo collassabile e quindi una presumibile facilità nel trasporto.
Se osserviamo bene questo progetto, noteremo subito alcune particolarità. E' realizzato in lega Avional, la meno indicata a nostro modesto parere per strumenti di precisione, in virtù delle proprie deformazioni e della debole resistenza che offre agli utensili che la lavorano.
Il sistema collassabile ha mostrato molti segni nelle parti in scorrimento. Questo di per se non sarebbe un problema, se non per il fatto che già implica un disallineamento meccanico della struttura in fase di estensione.
La cosa che ci ha lasciati stupefatti è il supporto del secondario (un massiccio secondario da , circa 150 mm di diametro): la cella poggia su di una sferetta e il tilt è affidato a tre molle libere....... Resta da capire come si possa pensare di ottenere le relative tolleranze meccaniche ed ottiche . Per inciso un simile sistema un po' migliorato è stato applicato anche da altri costruttori presenti e famosi.
Al di la di brochures colorate e tubi montati non abbiamo visto nessuno che ha avuto il coraggio di presentare un proprio telescopio smontato, illustrando ai clienti le vere soluzioni tecniche (che non ci sono), le implementazioni meccaniche e le scelte fatte in fase di progettazione.
Per il resto prodotti abituali e ben conosciuti che si vendono soprattutto per la non conoscenza tecnica dell'utenza piuttosto che per il valore intrinseco del prodotto.
Maxproject
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Edited by maxproject on Feb 25, 2009 at 11:17 PM
Purtroppo si tratta per la maggior parte di rivisitazioni di strumenti conosciuti e - comunque - ancor piu' dolente è il fatto che la forbice tra prodotto di massa e prodotto di alta qualità si è allargata. Acquistare un prodotto con certe prerogative inizia a diventare estremamente oneroso, soprattutto se ci si concentra nel settore delle riprese fotografiche.
Ancora piu' grave è il fatto che a questo costo molto alto dei prodotti ritenuti di "fascia alta", non corrisponde sempre un adeguato progetto tecnico.
Abbiamo osservato con molta attenzione, ad esempio, un telescopio che fino ad oggi non ha riscosso molto successo (un Ritchey Chrétien) di una piccola azienda del settore. Questo telescopio, molto scenografico sicuramente, ha la prerogativa di avere il tubo collassabile e quindi una presumibile facilità nel trasporto.
Se osserviamo bene questo progetto, noteremo subito alcune particolarità. E' realizzato in lega Avional, la meno indicata a nostro modesto parere per strumenti di precisione, in virtù delle proprie deformazioni e della debole resistenza che offre agli utensili che la lavorano.
Il sistema collassabile ha mostrato molti segni nelle parti in scorrimento. Questo di per se non sarebbe un problema, se non per il fatto che già implica un disallineamento meccanico della struttura in fase di estensione.
La cosa che ci ha lasciati stupefatti è il supporto del secondario (un massiccio secondario da , circa 150 mm di diametro): la cella poggia su di una sferetta e il tilt è affidato a tre molle libere....... Resta da capire come si possa pensare di ottenere le relative tolleranze meccaniche ed ottiche . Per inciso un simile sistema un po' migliorato è stato applicato anche da altri costruttori presenti e famosi.
Al di la di brochures colorate e tubi montati non abbiamo visto nessuno che ha avuto il coraggio di presentare un proprio telescopio smontato, illustrando ai clienti le vere soluzioni tecniche (che non ci sono), le implementazioni meccaniche e le scelte fatte in fase di progettazione.
Per il resto prodotti abituali e ben conosciuti che si vendono soprattutto per la non conoscenza tecnica dell'utenza piuttosto che per il valore intrinseco del prodotto.
Maxproject
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Edited by maxproject on Feb 25, 2009 at 11:17 PM