Standard industriali e costruttori di telescopi.

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maxproject
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Standard industriali e costruttori di telescopi.

Messaggio da maxproject »

Quando ci apprestiamo ad acquistare un bene durevole (come un telescopio non un giocattolo), dobbiamo considerare la questione degli standard industriali e soprattutto delle strutture che li realizzano.
Un tubo ottico che costa 6000 e passa euro non può essere costruito in una cantina con mezzi di fortuna.
Diversi sono i costruttori di materiale astronomico, stratificati secondo il loro target di vendita massivo o qualitativo. Tuttavia richiamiamo l'attenzione sul fatto che quelli di maggior successo sia massivo o qualitativo sono tutti ben strutturati.
Ben strutturati significa avere una capacità progettuale e costruttiva all'avanguardia, un reparto scorte adeguato, un pool piccolo o grande di ricerca tecnica e progettazione, una adeguata provvista finanziaria, buone capacità imprenditoriali e commerciali.
Possiamo raccontarcela per giorni, ma i costruttori nei garages o negli scantinati, andavano bene 20 anni fa. Oggi anche solo le normative sulla sicurezza impediscono una qualsiasi attività di questo genere a meno che non sia invisibile.
Una struttura regolarizzata anche piccola ha costi fissi molto alti, che ricadono inevitabilmente sul prodotto.
Ma, sia ben chiaro, suscita tenerezza quel o quei costruttori che tirano un tubo tanto per campare e hanno pure problemi a comperarsi la serie di viti (non ci credete, ovvio: guardate i siti, sembrano tutti delle piccole zeiss). Se poi vi domandate come mai il telescopio non arriva mai, non è dovuto al sovraccarico di lavoro, bensì ai problemi d'acquisto dei materiali che vanno pagati perlopiù in anticipo e senza discussioni. Eppure vediamo a catalogo strumenti che sappiamo questi non avranno mai i mezzi anche solo per ingegnerizzarli, non parliamo di fare un prototipo: povero pollo quello che li ordina versando un congruo acconto, che sparirà velocemente per ripianare spese precedenti e al cliente arriverà quel che arriverà.
Chiedete al vostro costruttore o negozio cosa ha in casa e se veramente lo ha, già su questo capirete molto.
Essere inseriti in uno standard industriale significa godere di una ricaduta aziendale non di poco conto: accessibilità al credito, accessibilità ai fornitori (i quali prima di vendervi controllano anche i bilanci), accessibilità a strutture esterne molto costose ma assolutamente qualificate, e soprattutto possibilità di sperimentare in proprio un progetto e non di farlo provare al primo cliente.........
Conoscenza delle norme tecniche, della legislazione commerciale e contabile sono pilastri sui quali un imprenditore non deve e non può derogare, pena la vita clandestina (ancora per poco) o la morte prematura.
Quando NortheK ha iniziato la propria storia, aveva comunque 25 anni di attività imprenditoriale di buon successo (senza diplomi stupidi appesi al muro), relazioni con il credito più che buone, intonsa reputazione commerciale e finanziaria. Questo ha permesso investimenti consistenti fin dal primo giorno e ci permette anche di non cercare disperatamente la vendita di un tubo di telescopio. Cerchiamo di fare le cose per bene, e non è detto che un possibile ordine ci interessi proprio se dietro al medesimo non vediamo un cliente in grado di comprenderne la valenza. Stiamo costruendo un successo e non un fatturato.
Alle prime battute qualche furbone ci ha snobbati pensando che eravano uno dei tanti appassionati che si mette a fare telescopi in nero. Oggi ci cercano per avere collaborazioni: spiacenti il treno è passato, ciascuno rimanga nel suo brodo e combatta le proprie battaglie con i mezzi che ha.
Ma quanta fatica facciamo a far capire agli amatori che non si possono acquistare prodotti da persone che non riescono a chiudere il mese........il rischio di trovarsi un catorcio invendibile senza garanzie è dietro la porta.
Volete assistenza certa e responsabilità sul prodotto che vi è stato venduto? Bene, analizzate prima il fornitore, poi il telescopio. Altrimenti il Made in China è li bello che pronto.
Mentre ai più anziani che hanno sempre lavorato nell'ombra......non disperate la pensione arriva presto.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Standard industriale vuol dire anche competenza. Competenza vuol anche dire non forare le celle col trapano a colonna facendo il segnetto col righello, o anodizzare di nascosto l'alluminio per risparmiare i 150 euro necessari per ogni tubo, contravvenendo cosi' le norme di sicurezza sul lavoro.
Standard industriale vuol dire usare strumenti a pressione regolamente verificati dagli organi preposti, e forniti di tutto quanto è necessario per lavorare secondo gli standard non solo di sicurezza ma di buona esecuzione del manufatto. Vuol dire acquistare un componente corrispondente al progetto, testarlo e poi immagazzinare le giuste scorte a scanso di eventuali carenze di mercato, vuol anche dire avere un potere d'acquisto con alcuni piccoli costruttori e di poter imporre ai medesimi le proprie specifiche tecniche e non sperare nel colpo di fortuna saltuario. Vuol dire avere la possibilità e i mezzi per citare in giudizio fornitori, contestatori pretestuosi, prestatori d'opera che non siano all'altezza di quanto pattuito.
Queste sono alcune cose che stanno a significare una corretta esecuzione tecnica, una adeguata assistenza al cliente, un buona capacità di risolvere i problemi, una elevata capacità di innovare.......
Sono elementi da considerare e che rientrano nella tecnica di uno strumento.

Maxproject

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Vittorio
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Messaggio da Vittorio »

Noooo secondo me stai esagerando! Per costruire un telescopio professionale basta una bella cantina (però non troppo umida), una bella sega a nastro e un paio di torni e frese cinesi Mi raccomando l'anticipo...che sia sostanzioso, altrimenti a fine mese non ci arrivi. Dimenticavo....un sito internet è importante, mettici un paio di disegni cad e un ray tracing mirabolante e stai sicuro che qualche catorcio lo vendi

Vittorio
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Messaggio da Vittorio »

Dimenticavo...io sono stato un ottimo e grasso pollo

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Vittorio, tutti siamo prima o poi anche al di fuori del mercato dei telescopi, dei polli.......succede ed è normale.
Quello che scriviamo serve solo a spiegare a molti utenti che non hanno idea di cosa consiste una operazione impreditoriale seria, le sfaccettature che vanno analizzate.
A volte ci troviamo di fronte a grosse società che ci trasmettono ordini (non per astronomia) di cospicuo valore, e foss'anche di piccolo valore, la valutazione del dossier fornitore è per loro un fatto inderogabile, indipendente dal prezzo e del prodotto. Passato il primo esame si inizia la trattativa commerciale.
Se gli astrofili conoscessero i dossier competitors che noi abbiamo sul tavolo, sicuramente da qualcuno di questi non compererebbero. Ci sono situazioni finanziare sull'orlo del baratro e, evidentemente solo un fesso si ferma al bilancio,leggendo gli stralci informativi si capisce molto bene la reale situazione e il reale posizionamento sul mercato di una data struttura.
Invitiamo tutti coloro che si riempiono la bocca di cretinate imparate sul forum o sulle pagine colorate dei siti, ad una maggiore cautela. Poi: chi è autore del suo male pianga se stesso.

Maxproject


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Edited by maxproject on Dec 18, 2010 at 11:37 AM

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Spesso ci si domanda perchè un prodotto industriale (inteso come industrializzato con i giusti canoni di un progetto e normato secondo quanto prevede la diligente costruzione di un prodotto manifatturiero) costi molto. Le risposte sono sopra, ma noi sosteniamo che prodotti come i NortheK non costano affatto più del dovuto.
E' proprio grazie ai parametri che abbiamo indicato nei post precedenti che riusciamo ad abbattere enormemente i costi di produzioni, mantenendo degli standard qualitativi molto alti, se non ci sono problemi costruire 20 o 30 tubi alla volta senza preoccuparsi di venderli, è anche ovvio che si avrà il meglio al miglior prezzo.
Chi altro, che NON sia mass market, propone prodotti come i nostri al nostro prezzo? E con quali garanzie di struttura? Queste domande devono essere oggetto di riflessione.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Il concetto di industrializzazione, non va inteso come produzione in larga scala di un prodotto (accezzione questa obsoleta), ma come capacità aziendale di rapportarsi al mercato e - soprattutto ai fornitori - con un approccio molto ben delineato.
Potremmo paragonare il costruttore che acquista diversi pezzi dalla subfornitura, magari messe a fuoco, di diverse marche e precisioni per soddisfare le richieste dei clienti, e NON domandandosi quale di questi fornitori sia affidabile nel tempo e nella qualità richiesta.
Ecco questo è un approccio ARTIGIANALE. A noi preoccupa di più la solidità e la qualità ripetibile nei prodotti di un fornitore, che non il prezzo di acquisto.
Con questo sgomberiamo il tavolo dalle molte problematiche che vanno ad esasperare l'assistenza e il customer service.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

NortheK ha una concezione tecnica che semplifichiamo in "teutonica", pur che anche questi non sono esenti da problemi, siamo molto vicini alla pedanteria e noiosaggine germanica, ma anche alla visione produttiva e progettuale di quello che è ad oggi l'unico e vero leader tecnologico europeo in senso generale.
Tra le nostre subforniture diremo che il 90% sono di quel paese o della medesima area culturale, mentre per le lavorazioni o le trasformazioni gradiamo molto di più collaborazioni italiane di eguale capacità tecnica (meno organizzate pero') ma di maggiore abilità esecutiva (prerogativa riconosciuta alla meccanica italiana in tutto il mondo).
E' molto lontano dal nostro pensiero cambiare un prodotto approvato e testato, se non per cause di forza maggiore, cerchiamo prima del prezzo l'affidabilità e le garanzie qualitative costanti. E' un segno esattamente inverso a quelli che comperano dove costa meno o dove capita. Anche questo è customer service.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Questo argomento è comunque importante, perchè tende subito a tagliare le gambe a quei personaggi poco chiari e sotto mentite spoglie, che cercano di sponsorizzare iniziative che partono da idee entusiastiche ma senza l'adeguato supporto industriale. Non è sufficiente crearsi lo scaffale con le coppe da primato presunto per potersi accreditare imprenditori nel settore tecnico.
Un progetto e una concezione industriale esigono - a prescindere - un modello di metodo e pensiero che non si recuperano dalla letteratura (ecco perchè alcuni veri esperti non sono mai riusciti ad esplicare una iniziativa con un senso economico), o peggio ancora dalla lettura di forum, documenti in internet e qualche notiziola da vecchi documenti.
Un progetto va anche valutato su questo e per questo, i fautori del bianco che più bianco non si può, siamo poi così sicuri che riescono a gestire un'attività tecnica e non di semplice commercio? Siamo sicuri che gli hobbysti venditori sotto banco ci saranno ancora domani? Sono domande che bisogna porsi prima di spendere i propri soldi.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Lo standard industriale viene rapidamente valicato dal marketing che oggi il web rende molto facile e mascheratore di quello che non c'è.
Dal marketing di una azienda capite anche la sua valenza industriale. Quando cominciate a vedere logo nei siti amatoriali, o da referaggi, il significato è molto semplice, cioè si cerca di intercettare una utenza abbastanza impreparata agli argomenti tecnici.
Chi costruisce e progetta secondo determinati canoni, e soprattutto imposta una politica finanziaria pesante, con notevoli investimenti in scorte e attrezzature non puo'assolutamente avvalersi di questi mezzi, che agli occhi dei più esperti (cioè il target del costruttore qualificato) sviliscono il costruttore medesimo, non tanto per chi mette il banner quanto piuttosto per la scelta di avvalersi di queste forme pubblicitare di scarsa rilevanza e nessun contenuto tecnico.

Maxproject

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