Elementi oggettivi sulla intubazione esterna di un telescopio.

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maxproject
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Elementi oggettivi sulla intubazione esterna di un telescopio.

Messaggio da maxproject »

Ad uso e consumo di chi ci legge, è utile parlare un attimo delle intubazioni monolitiche in carbonio.
Prima si è parlato del tubo estruso (con i problemi che si porta dietro, ad esempio - qui aggiungiamo - in anodizzazione, che noi preferiamo alla verniciatura, anche se talvolta ci sono degli inestetismi dovuti all'estrusore), poi di quello calandrato , pero' la terza via (lasciando da parte il truss) è il monolitico di carbonio.

Premesso che se si vuole un buon monolitico che non torce deve avere un buon spessore, è fondamentale il progetto del tubo stesso (tessuti, resina e trattamenti), o avremo qualche problemino. Il costo è molto alto e noi pensiamo sia veramente utile solo in strumenti corti per uso fotografico, altrimenti restiamo partigiani del tipo truss, più solido geometricamente e con un costo simile.

E' necessario padroneggiare bene il progetto di un tubo monolitico in carbonio: terminali, aneli di rinforzo, e tutto quanto occorre per poterne sfruttare le caratteristiche. Chi non affronta questo metodo o ragionamento si troverà il tubo che "casualmente" torce in alcune situazioni. Non è un lavoro adeguato ad un amatore, a meno di non avere un budget corposo e allora abbondare parcchio negli spessori.

Maxproject

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maxproject
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Elementi oggettivi sulla intubazione esterna di un telescopio.

Messaggio da maxproject »

Aggiungiamo che un sistema monolitico in carbonio leggero (1,5 mm o 1 mm di spessore per parte), lo vediamo molto bene per un telescopio dobson anche smontabile (in due sezioni) fino a 300 mm di diametro , qui veramente si riesce a stare leggere e meccanicamente ben in asse, di più che non con un tralicciato. Peccato il costo , ma se uno vuole la fuoriserie dei dobson e non avere rotture di scatole nel montaggio......

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Bisogna prestare attenzione alla tentazione, facile, di pensare che se al tubo di lamierino metto un tubo in carbonio ho risolto molti problemi.

Questo non è fattibile tecnicamente, o meglio si puo' fare sprecando molti soldi e ottenendo risultati di scarsa rilevanza.

In primo luogo l'interfaccia metallo carbonio va analizzata e progettata ad hoc. Mica penserete di fare 4 fori a 45° col goniometro da cancelleria e poi ficcare 4 viti? Abbiamo scritto molto su questo tema, e abbiamo sempre detto che le raccorderie vanno incollate con le apposite epox. Su come incollare: chiedere bene e spiegare bene, non è come incollare due tubi del giardino. Su questi dettagli vi giocate il funzionamento del telescopio.

Un tubo che rimanga un tubo decente costa molto se è in carbonio, ed è un po' sciocco sprecare queste prestazioni applicando il resto così come viene, magari al risparmio. Meglio rinunciare nel caso.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Sul tubo calandrato ci sono costruttori che usano 1 o 2 mm anche in grossi riflettori.
Invitiamo a prestare attenzione a questo dettaglio. Noi - forse - lo consiglieremmo per una versione ultraleggera in carbonio (che equivale a 3-4 mm di alu).
Il DK 230 è 4 mm per parte ottenuto da 10 mm di alu tornito.......con anelli di rinforzo da 8 mm ai bordi, ed è un 230 lungo 700 mm. Ci sarà una ragione o no?
E' sempre il solito dilemma: è molto facile farsi ammaliare da cose che ci rendono teoricamente la vita più facile, a quel punto inizia un calvario infinito e molte brutte parole per i soldi spesi malamente.
Maxproject

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Rileggendo qua e la le varie soluzioni, i resoconti dei tubi acquistati, più o meno magici, più o meno leggeri, ottiche più o meno super lambda......potrei parafrasare con un detto che dovrebbe essere una pietra miliare, e che i molti post stanno a dimostrare:

VOLERE E NON POTERE = PRENDERLO IN QUEL POSTO E VIVERE FELICI

non sarà molto elegante, ma nasconde una profonda verità......

massimo

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

E il truss tube?

NortheK ha realizzato un truss (UnitorK 25 - 35 - 45) che è modulare per qualunque schema ottico, sia a fuoco posteriore che laterale. Perchè? La risposta è molto semplice: realizzare un buon truss è molto costoso per via dei tanti pezzi che sono necessari, e quindi se si fa un progetto modulare, è chiaro che i costi di prototipizzazione, studio e messa a punto andranno spalmati su di un maggior numero di telescopi. Inoltre la minuteria viene prodotta in grandi tirature abbassando molto i costi di realizzazione.

Ma questo discorso vale se parliamo di truss realizzati con un complicato progetto meccanico e che devono lavorare in modo impeccabile. Non possiamo e non vogliamo paragonare questi prodotti ai vari autocostruiti. Non sarebbe serio per noi e non sarebbe serio per i clienti. Infatti far mantenere le ortogonalità ad un truss leggero è molto più complesso che non in un monolitico, ancora ogni singolo elemento va posizionato con molta precisione per avere poi alla fine il rispetto dimensionale progettato. Certamente dobbiamo un pochino sorridere quando vediamo truss fatti con anelli ottenuti alla piegatrice e con tubi standard di alluminio tagliati alla sega a nastro, ma questo è un ambito prettamente da bricolage che rispettiamo e apprezziamo, mentre NON lo apprezziamo quando viene paragonato ad un lavoro più serio con pure la presunzione di aver scoperto l'acqua calda.

NortheK ha spinto al massimo la tecnica dei truss con il carbonio, usato da molti assemblatori in tutto il mondo, ma ha voluto migliorare ulteriormente il progetto rendendo il progetto un sistema modulare, variabile e di assoluta precisione: tutti gli elementi sono lavorati a macchina utensile e non ci sono (come per quasi tutti gli altri) elementi tagliati ad acqua o al laser. Le planarità sono rispettate e al costo di una estetica poco accattivamente abbiamo ottenuto poco peso e performances molto elevate.

Dunque ci pare giusto proseguire il ragionamento su questo tipo di intubazioni,in modo che l'utenza si possa rendere conto delle difficoltà che emergono nella sua realizzazione.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Dunque gli elementi che contraddistinguono un truss tube (lasciando stare gli autocostruiti) sono la sua indeformabilità (facile per le geometrie, difficile per l'assemblaggio), il fatto di smaltire velocemente le termiche, il minor peso con prestazioni meccaniche superiori.

Se osserviamo molti truss sono praticamente dei pentoloni a cui ci si sporge con il sistema triangolare per sostenere il secondario. Questo metodo è - in linea teorica - l'unico possibile con masse grandi (400-500 mm e oltre), mentre - ad esempio - se osservate il nostro 250 - noterete che il concetto del sistema truss è stato spinto più avanti, dove - in virtu' del piccolo diametro - non si sono volute applicare giunzioni che sono sempre un problema per mantenere in modo opportuno gli assi.

Nella serie 350 e poi in quella 450 che sarà una ulteriore evoluzione, abbiamo approcciato il progetto in modo totalmente diverso - costretti a questo dai pesi e dalle masse, nonchè dagli ingombri - ma cercando di migliorare e di molto quanto già presente sul mercato.

Un truss è costoso perchè è composto da molti pezzi. Se i pezzi sono eseguiti a regola d'arte hanno una incidenza molto elevata, se poi si usa il carbonio questo delta si alza ulteriormente (ma noi sconsigliamo un truss in alluminio in quanto, entro certi diametri, è un non senso tecnico). Dovete considerare che anche il montaggio richiede molto tempo e molti controlli e questo incide negativamente sul prezzo finale.

Ma se si realizzano economie di scala, come i progetti modulari, ecco che ci si può permettere di offrire un prodotto tecnicamente superiore ad un costo allineato o inferiore a molti altri competitors.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Pero' chiaccherando con i molti amici che quotidianamente ci scrivono o ci contattano in qualche modo, è sempre emersa una situazione importante, relativa ai costi reali di produzione di un pezzo meccanico.
Mentre non ci sono mai discussioni o spiegazioni da dare a chi è abituato a produrre, o a trattare o a lavorare prodotti di qualità e tecnici, è molto difficile far comprendere ad un amatore quanto sia difficile produrre qualità, e quanto sia sbagliato pensare di comperarla a certi prezzi.
Parliamoci chiaro: la qualità si realizza con la perizia, con la tecnica e senza tanti compromessi. Un prodotto consumer è realizzato con perizia (che guarda solo ed esclusivamente alla riduzione dei costi), senza tecnica e con un numero enorme di compromessi.
Duole pero' costatare come molti appassionati prendono come riferimento di "prodotto qualitativo" un (facciamo un esempio) newton magari da 1000 euro.
Ci spieghino poi questi appassionati come e perchè questo tubo da 1000 euro dovrebbe essere qualitativo, quando una messa a fuoco (non al top ma buona) da 2" costa oltre 300 euro..... e sei nei 1000 ci dobbiamo ricavare altra meccanica, l'ottica, e il margine per il costruttore, l'importatore o commerciante, quanto potrà valere quel telescopio? Poco veramente poco, siamo a livello di giocattoli e nulla di più.
Non siamo noi che costiamo cari, sono gli altri che non danno un prodotto adeguato al prezzo richiesto.....la differenza è sottile ma fondamentale.
Se poi ci inoltriamo nel mondo delle montature è peggio ancora. A parte i consumer che di meccanico hanno ben poco in senso strettamente tecnico, ci sono poi prodotti di fascia intermedia che costano un pochino meno delle nazionali, ma a quali compromessi? I proprietari ovviamente negano (e non potrebbero fare altrimenti), ma un occhio esperto sa bene vedere dove si sono cercati i risparmi e le economie, poi è strano ma questi prodotti intermedi non vanno nelle riprese a lunga focale......
E' la stessa differenza tra un cuscinetto per assi da 100 mm che costa 300 euro e un cuscinetto per assi da 30 mm di precisione che costa 100 euro. Quale sarà il prodotto intrinsecamente più preciso e funzionale NEL TEMPO?
Si perchè non bisogna dimenticare che un buon prodotto è destinata a durare e il va e vieni di telescopi e montature che è la fortuna dei produttori di bassa qualità non ha un senso veramente logico.......se non appunto per chi vende.
Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Abbiamo aggiunto un nuovo stampo ai tubi in carbonio.
Diametro interno 412 mm, esterno max 440 mm. anche honeycomb

Per chi serve........
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Un astrofilo che conosciamo personalmente, ha costruito un telescopio di ragguardevole diametro. Attualmente, presumiamo dopo alcune prove, si trova nella situazione che necessita di un cambio del tubo monolitico. Prendiamo questo esempio, solo per dare una indicazione utile per tutti gli autocostruttori e non per altre motivazioni sia ben chiaro.
L'astrofilo in questione chiede un monolitico in alu da 3-4 mm di spessore e circa 450 mm di diametro interno, la lunghezza è di circa due metri.
Esistono ancora estrusori di questi diametri, i nostri fornitori arrivano a circa 550 mm di diametro interno.
Il problema qua pero' non è trovare il tubo (occhio: si comperano 6 mt e si pagano tutti, con gli onerosissimi costi di trasporto visto che il fornitore non è italiano), quanto trovarlo così grande e sottile (3 mm). Si trovano fino a 6 mm di spessore a salire. Occorre dunque in ogni caso metterlo al tornio per ridurlo e ricavare i parallelismi. Ammesso di riuscirci (e non è proprio una stupidata) il costo è molto alto perche' il lavoro è lungo e con non pochi rischi per chi lo esegue.
Se vogliamo monetizzare potremmo dire che un siffatto tubo può costare circa 2000 euro.

Maxproject

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