Regolazione spider

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Oggi abbiamo notato che un nostro collega sta cercando di copiare AxyS. Lo fa con i pochi mezzi di cui dispone e - purtroppo per lui - sbagliando anche alcuni pezzi. Evidentemente non ha capito i concetti che sono alla base di questo pezzo meccanico, rileviamo un disegno sbagliato degli spiders, un errato progetto della vite che regola il bfl. Staremo a vedere i malcapitati clienti come potranno lavorare.
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Abbiamo indagato oltre e vediamo già il problema nelle foto postate dai clienti. I clienti non se ne sono accorti.
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Beh non c'è che dire che se proviamo a disegnare uno supporto secondario e relativa regolazione per un grosso strumento (600-800 mm) la cosa si fa intrigantissima e molto divertente. La bibliografia tecnica da certi spunti, ma noi nel nostro piccolo siao convinti che si possa lavorare molto in questo campo, sperimenteremo un approccio semplicistico nel TAG da 600 e poi lo svilupperemo per applicazioni professionali. Vedremo.
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Spendiamo due parole sul disegno degli spider di un telescopio.
Esistono molte scuole di pensiero, ma esiste anche una documentazione tecnica molto specializzata su questo argomento (estratti di studi più corposi su strumentazione professionale di ultima generazione), che spiega in modo (difficile) ma comprensibile quali sono le scelte da operare.
Se si parla e si legge in generale con gli astrofili, emergono diverse correnti partigiane chi delle tre lamine, chi delle quattro, chi del monobraccio, chi delle lamine ricurve, chi del sistema a S laterale ecc.
Ciascuna soluzione ha un preciso comportamento sul risultato ottico, e noi ci siamo basati su questa documentazione (di cui possiamo postare il riferimento in argomenti tecnici) per operare le opportune scelte.
Resta che nella serie 250 il sistema a 3 lamine è risultato il migliore, ma - purtroppo - quando si comincia a ragionare sul versante meccanico bisogna considerare l'ottica si ma anche quest'ultimo elemento.
E' proprio la meccanica e non l'ottica, che ci pone un pesante vincolo nelle scelte progettuali.
Vogliamo un secondario che non vive appeso al suo sostegno o che si deforma in funzione del centro di gravità variabile durante il moto? Diremmo di si. Ecco che si aprono dunque problemi nuovi e più complessi, soprattutto per chi come noi non si ferma al blocchettino da 100 gr in alu tagliato e allo specchio incollato, ma a meccaniche più complesse e pesanti, con una propria leva non indifferente.
Scartiamo a priori tutte le soluzione a lamina semicircolare (orribile dal punto di vista statico come la storia di molti telescopi insegna), o alla doppia esse (peggio ancora), ai vari fili di tiraggio che poi entrano in risonanza.......
Ci resta, nel caso di sistemi pesanti o con lamine lunghe (per esempio i 355mm) il sistema a 4 lamine che è economicamente accettabile e progettualmente affrontabile, mentre - non si esclude - che in misure ancora più grandi si possa tornare alle tre lamine........
Maxproject

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Gupise
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Messaggio da Gupise »

Quote: Pero' se vogliamo scendere un po' piu' nella parte tecnica del supporto di uno specchio secondario, dobbiamo ragionare un attimino su quelle che sono le prerogative tecniche di un simile pezzo del telescopio. A torto viene costruito alla bella meglio dai molti e a torto viene considerato poco importante dagli utenti.
Pero' riflettendo non ci vuole molto a estrapolare quali sono i pilastri portanti nel progetto di un supporto secondari:

a) permette al 90% la collimazione, se questo non è preciso nemmeno la collimazione lo sarà, o lo sarà per poco;
b) permette al 50% la determinazione della distanza primario secondario, da questo parametro, a seconda dello schema ottico, avremo più o meno aberrazioni di vario ordine;
c) permette che quando abbiamo settato (a) e (b) restino tutti e due al loro posto nonostante i movimenti del tubo durante la sessione osservativa.

Allora facciamo una somma di queste gravosità tecniche, possiamo affermare senza ombra di dubbio che il supporto per secondari non è un pezzo da progettare con il righello e quattro tondi di alluminio, ma ci vuole *** per forza *** un buon concetto meccanico che lo governa e un buon criterio nella sua esecuzione.

E dunque se a 600x sposto il micrometro del secondario per raggiungere il back focus che mi ha prescritto il progettista ottico, e la stella mi rimane al centro senza scollimare, sono o non sono a posto meccanicamente? Ciascuno faccia le sue prove con il proprio telescopio e poi ci sappia dire se dobbiamo provare a 1000x.

Maxproject

--- Original message by maxproject on Jun 22, 2010 05:07 PM
Discussione vecchiotta ma ci tengo a dire la mia.

Max, io l'ho provato! Per andare a fuoco con la barlow 1,8x ed il ccd ( 9 metri di focale!) ho dovuto avvicinare il secondario con il micrometro e con grosso stupore oltre a ritrovare la stella a monitor, era collimata esattamente come 1 minuto prima.
Spettacolo!

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Anche perchè se lo diciamo solo noi sembra una infomercials.

Ciao
Max

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

salvatorelovecchio
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Messaggio da salvatorelovecchio »

Allora serve una buona meccanica !

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

A partire dal prossimo anno è prevista una ulteriore modifica al nostro supporto per secondari AxyS A1-A3. Si tratta di una delicata variazione meccanica che renderà ancora più efficiente il sistema, in senso industriale, consentendone l'uso su una scala molto più ampia di modelli.
Questo dovrebbe aiutare a ridurre i costi e ad aumentarne l'efficienza.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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