Sistemi di raffreddamento.

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Sistemi di raffreddamento.

Messaggio da maxproject »

Per la questione delle termiche veniamo spesso investiti dall'argomento "carbonio" nella intubazione.

Duole considerare che anche su questo giri molta disinformazione. Se è vero che il materiale in se è un isolante ed è altamente conduttivo, è anche vero che chi ne parla non lo usa. In campo amatoriale non ci sono costruttori che realizzano (esclusi noi ) materiali compositi appositamente realizzati per l'impiego astronomico.

Questo ha un significato ben preciso: dobbiamo usare il composito per sfruttarne le grandi performances meccaniche e cercare di ottimizzarlo per abbatterne le negatività tecniche che ci sono. Ma non bisogna farsi menare per il naso dagli esperti che tentano sortite più o meno mascherate sulla nostra nave. Citiamo l'esempio in cui un astrofilo conosciuto riporta quanto detto da un (stimatissimo da parte nostra) costruttore di rifrattori "chi usa tubi in carbonio per i telescopi rifrattori si mette in grossi guai.....", e altrimenti non potrebbe dire questo costruttore, perchè sarebbe come ammettere che la propria linea produttiva è obsoleta e/o va cambiata. Una buona regola industriale è quella di non cambiare mai quello che si vende in modo da poter abbattere i costi di sviluppo e di ricerca.

Sull'altro versante ci sono progettisti che usano Honeycomb convinti di aver risolto un grande problema, grazie al peso contenutissimo e al costo limitato. Vorremmo capire in che modo - allora - si giustifica l'andamento di un Honeycomb fortemente negativo rispetto ad un wrapping, eppure chi li progetta e li sta progettando per immetterli sul mercato non è uno sprovveduto.

E' ovvio che la grande confusione e la inesistente certezza da parte dei consumatori delle performance di questo materiale, generano terreno fertile per i tosatori di pecore.

Il controllo delle termiche è ANCHE legato alla intubazione che va gestita in un determinato modo, ma è SEMPRE un anello di una lunga catena, con buona pace di chi la fa tanto facile....., noi non siamo incantatori di serpenti ma poniamo sul tavolo dati oggettivi e presto pure sperimentali eseguiti con misurazioni normate e certificate. Agli altri il controbattere con altrettanta documentazione.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Sistemi di raffreddamento.

Messaggio da maxproject »

E dunque il primo passo da fare, dando per scontato che tutto quello che dovevamo fare è stato fatto (diametro del tubo, sistema passivo di raffreddamento, eliminazione dello strato limite, protezione dalle termiche temporanee esterne, ecc.) possiamo mettere nel nostro telescopio un sistema di controllo termico attivo.
Ci sono parecchi sistemi, quello scelto da NortheK è un sistema innovativo che scompiglierà un pochino le proposte dei concorrenti. Il layout del progetto è pronto, si tratta di scegliere la componentistica adeguata e affidabile e poi affidare la costruzione ad una azienda specializzata del settore (a ciascuno il suo mestiere), che oltre a certificare i parametri che andremo a garantire, fornirà sufficienti garanzie economiche e di supporto/assistenza.
Pero' diamo un dettaglio: le sonde termiche certificate (cioè che danno letture veritiere e sicure) non sono quelle da 50 euro...... Un qualificato produttore normato ci chiede circa 250 euro per sonda dando una tolleranza di lettura di 0,3 gradi.
Tanto per capire che anche qui chi la fa facile......

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

vesna71
Messaggi: 25
Iscritto il: 05/12/2012, 10:29

Sistemi di raffreddamento.

Messaggio da vesna71 »

Per raffreddare l’ottica del mio modestissimo dobson, trattasi di uno specchio di 35cm da 38mm di spessore, utilizzo una ventola posteriore da 12cm ed una anteriore da 5,5cm che rispettivamente aspirano e soffiano alla massima velocità ( 12V ), se lo sbalzo termico non è eccessivo in circa 70/80 minuti riesco ad ottimizzare le prestazioni dello specchio, in seguito lascio acceso al minimo ( 6V ) solamente la ventola posteriore che consente l’aspirazione dello strato limite per tutta la sessione osservativa.
Dalle foto che ho visto in rete, sui vostri Newton utilizzate tre ventoline posteriori ma un’unica ventola centrale di adeguata dimensione non dovrebbe creare un flusso più laminare e più simmetrico al bordo dello specchio evitando eventuali deformazioni dello stesso?

http://massimovesnaver.altervista.org/index.html

Avatar utente
maxproject
Messaggi: 3109
Iscritto il: 25/09/2008, 11:57

Sistemi di raffreddamento.

Messaggio da maxproject »

Bisognerebbe disegnare la cella e fare due conti per essere certi. In linea generale noi sosteniamo che tre (o sei) ventole siano molto più funzionali che una ventola sola, il flusso è più simmetrico e riesce a lambire meglio non solo la massa vetrosa ma anche il materiale della intubazione, raffreddandolo per quanto può servire.

Considerando che le tre ventole sono poste ai margini della culatta, anche il loro pescaggio della massa d'aria è più regolare e lavora in modo più omogeneo con le tre ventole radiali che aspirano aria dalla superficie.

In linea di massima questi sono i ragionamenti che vediamo applicati anche da costruttori di strumenti molto pesanti e difficili da gestire sul fronte delle termiche.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)