Dobson & Dobson.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Vorremmo iniziare una discussione, a cui chiediamo a tutti di intervenire, sul tema dei telescopi dobson, a seguito di alcune pressanti richieste che ci vengono fatte e dei nostri continui dinieghi. E' sicuramente utile per noi e per i clienti capire un posizionamento aziendale che ha una sua motivazione importante, e poi da questo trarre le conclusioni più appropriate.

In linea generale, corregga qualcuno se sbagliamo, il concetto base del telescopio dobson è quello di avere uno strumento:

a) di basso costo (in primis ed in relazione al diametro dello specchio);
b) di abbondante apertura o quantomeno la più grande che si può usare;
c) semplicità d'uso e trasporto;
d) immediatezza nell'operatività, dopo l'acclimatamento.

E' su questi quattro punti che si gioca la convenienza di questo telescopio, ed è su questi quattro punti che lavorano i clienti che a tale modello si rivolgono. Pochissimi pensano ad un dobson in stazionamento fisso (non per colpa degli astrofili........lo sappiamo), quasi tutti hanno l'esigenza di migrare verso cieli bui.

STRUMENTO DI RIFERIMENTO: NEWTON 500 MM. F 4 (PER POTER FARE DEI PARAGONI)

Primo concetto: il basso costo.
Ci sono due strade maestre da seguire per centrare questo primo target, e cioè l'autocostruzione o l'acquisto.
Autocostruire questo telescopio (acquistando a parte le ottiche) non è un'impresa difficilissima, a patto di partire con le idee ben chiare, un minimo di spazio e attrezzatura elementare, una BUONA manualità. Ci sono tantissime soluzioni, tantissimi siti internet che insegnano e spiegano, tantissime opzioni. Se poi - magari saggiamente - ci si mette in due astrofili, meglio ancora. Potremmo dire che il successo è assicurato, che i difetti (inevitabili) che andremo a scoprire giorno per giorno potranno essere corretti, che il criterio (ATTENZIONE) di autocostruire NON deve mai giustificare soluzioni stupide (per esempio messe a fuoco sbilenche o celle progettate tanto al chilo). Ci sono anche molti costruttori che vendo parti sciolte che anche se costicchiano risolvono moltissimi problemi e sul totale della spesa incidono veramente poco. Rimane ancora da sottolineare che le menti più eclettiche e non sclerotizzate nei soliti libri o post da forum possono anche creare qualcosa di nuovo ed innovativo a proprio uso e consumo. Non a caso abbiamo visto dobson realizzati da astrofii molto portati alla creatività che sono vere e proprie opere tecniche di alto livello. Chi autocostruisce puo' decidere a priori quanto puo' spendere e dove concentrare il proprio capitale (nel diametro, nella qualità, nella sofisticazione ecc.).
Per NortheK è molto difficile fare questo ragionamento, in quanto per propria forma mentale concentra il progetto nel segmento della qualità.......sicuramente non siamo un'azienda che può produrre dobson da fabbro ferraio e manco da falegname, non si addice alla nostra forma mentale. Il privato fa quello che si sente di fare, come si sente di farlo e a seconda delle proprie convinzioni e/o possibilità.
Quanto potrebbe costare questo dobson se il Sig. Tizio volesse farlo? Il delta prezzo è variegato, perchè le soluzioni sono tantissime e tutte a costo via via a salire, se però stiamo sul concetto "devo spendere poco" e "devo funzionare discretamente", allora diventa abbastanza facile farsi due conti, ESCLUDENDO LE ORE DI LAVORO che in questo caso non devono essere conteggiate (ed è un non senso, perchè al limite uno va a lavorare le medesime ore e si compera lo strumento fatto e garantito, ma ciascuno la vede a modo suo).
Specchio Oldham Optical 3548 euro più iva = tot. 4257 euro finito
Messa a fuoco FT da 2" (circa) 350 euro
Un cercatore o simile (circa) 100 euro

Questi sono i costi certi, poi ci sono gli incerti: cella del primario che facciamo finta di fare in alluminio tagliato ad acqua su travetti in alluminio anch'essi e un minimo di viti e bulloni :
(circa) 250 euro

un supporto secondario (circa) 250 euro

parti in legno e componentistica varia 700 euro

cifre molto variabili e molto discutibili, ma è solo per dare una traccia grossolana:

Totale del newton 500 mm. f 4,1 autocostruito (e neanche male) = Euro 5900-6200

Va detto che non abbiamo derogato su alcune questioni, come ad esempio la qualità della cella, la qualità della messa fuoco ecc. Ci sono strumenti artigianali che costano quasi questa cifra ma hanno componenti molto scadenti. La parte del leone la fa l'ottica che comunque ha sempre un suo valore. Salvo il caso - pari al 90% dei casi - in cui il nostro bravo artigiano ci vende esente fattura ecc. ecc., il costo dello specchio scende subito di almeno un 35% (noi siamo di quelli che le tasse le pagano e tali intendiamo rimanere).

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maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Secondo concetto: di grande apertura o il massimo che si può scegliere.

Su questo tema diventa importante ragionare con attenzione. Costruirsi, ad esempio, un dobson da 200 mm. è un non senso da qualsiasi punto di vista lo si guardi. I prodotti di fascia bassissima hanno inondato il mercato e offrono mercanzia a costi irrisori, probabilmente anche inferiori a chi puo' o vuole autocostruire. Le performances sono tolleranti per i soldi che vengono chiesti.

Se leggiamo il post precedente possiamo ragionare su di un aspetto importante:
a) la messa a fuoco (che funziona) costa tanto in un 250 mm. quanto in un 500 mm.;
b) il cercatore come sopra;
c) le parti accessorie come sopra;

le uniche discriminanti sono:
a) l'ottica;
b) la cella;
c) il supporto secondario fino ad un certo punto.

Ma poi subentra un secondo aspetto importante, che è la trasportabilità, la propria capacità di alzare pesi e masse, il mezzo su cui dobbiamo caricare il telescopio. Sono questi i vincoli invalicabili che ci danno già da subito un "confine" al nostro progetto.

Dobson a f3 o meno sono stupidaggini che lasciamo a chi desidera stupire piuttosto che utilizzare in modo fruibile uno strumento.

L'autocostruttore puo', grazie alla profonda conoscenza delle proprie esigenze, progettare al meglio lo strumento, oppure per chi non vuole costruire, ordinarne uno ad hoc al costruttore di turno.

Attenzione: sottolineiamo che noi siamo partigiani di strumenti che funzionano e non di accrocchi piantati su alla bella meglio e che funzionano perchè sono costati poco. Un telescopio va o non va, non ci sono vie di mezzo. Questo è un faro che ogni autocostruttore o astrofilo dovrebbe avere sempre dinanzi a se.

Vediamo realizzazioni di nostri colleghi che francamente ci lasciano parecchio interdetti, queste realizzazioni vanno ad intercettare una fascia di utenza che ha il "dobson come convinzione" e non come chiarissima collocazione dello strumento stesso. Le ore e le pagine spese a spiegare il più e il meno sembrano più una giustificazione e un rattoppo a determinate scelte che non l'affronto del tema da un punto di vista strettamente tecnico. All'amico dell'amico finisce lo strumento che funziona, allo sf.....to di turno finisce quel che riesce. Questo spiega perchè sul mercato ci sono usati invenduti ed invendibili, perchè le lamentele girano parecchio e perchè - alla fine - se vuoi uno strumento che funziona bene lo paghi caro e salato (e non potrebbe essere altrimenti). E' anche sotto questo aspetto che il rapporto peso-diametro-costo al cm. va valutato con attenzione. Non si dimentichi che chi compera il dobson è "mentalmente" disposto ad accettare prestazioni di un certo tipo, chi acquista un 250 mm. equatoriale in carbonio pianta polemica e piste per un graffio sulla vernice, pur avendolo magari pagato meno.

Quale diametro scegliere a questo punto? Senza dubbio un diametro che sia il massimo che la nostra logistica ci permette! Senza dubbio il meglio che riusciamo a mettere insieme o a farci costruire ma, ancora senza dubbio, senza voli di fantasia e pesando bene - nel caso lo si vada ad acquistare - cosa ci propone il costruttore. Se dobbiamo stare su qualità medio basse l'import è li apposta!

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Maxproject

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wide
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io starei sui 16 pollici come diametro ideale, 12 sono pochi e ti stufi in fretta, 20 sono impegnativi per il singolo anche se ultimamente in italia c'è una bella selva di questi mostri.... autocostruire o comprare un dob top level magari in u.s.a.? io con la pessima esperienza del cinesone 16 ho optato per una terza via.... direi quasi obbligata visto che il mio tele è invendibile anche a 500 euro, ne prelevo l'ottica, la riallumino ed eventualemente rifiguro e vado in cerca di una struttura seria fatta da un artigiano spero serio......
purtroppo in italia il concetto di spendere poco ha trovato vasti consensi complice la pessima fama di alcuni nostri costruttori nel proporre a prezzi folli strumenti dichiarati capolavori di tecnologia e qualità rivelatisi verie e proprie truffe/fregatura come da tradizione tipicamente italica....

wide
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comunque io sarei anche uno di quelli a cui piacerebbe vedere qualche evoluzione del volgare legno dei dobson, bello e buon materiale economico ma ormai ha rotto le scatole (a me... ), una struttura obsession classic in composito o materiali similari sai che goduria e

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daniela
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Messaggio da daniela »

Ciao Wide, ma perche' grande diametro deve necessariamente voler dire dobson?
Parliamo di diametri, diciamo a partire da 12" (sotto, io penso che non ha senso non soltanto autocostruire, ma proprio fare un dobson; sono stata derisa per questo mio commento, se vai a leggerti certi archivi.... vabbe'). Dicevo, abbiamo dobson piccoli cominciando dai 12" (te ne stufi, vero, ma solo dopo che di cose ne hai viste tante; e con l'import costano veramente cifre irrisorie; e vent'anni fa un 30cm era un sogno irraggiungibile anche con un budget discreto) diciamo da 12" a 16", questi sono maneggevoli, gestibili da una persona anche da solo e anche senza essere maciste, si puo' spazzolare il cielo con una certa comodita' e velocita' (vabbe' fatto salvo che di solito si scollima....), l'utente medio osserva con i piedi per terra e quello basso si procurera' uno sgabellino oppure si orientera' verso un rapporto un po' piu' spinto (tanto anche a f/5 un correttore di coma ci vuole), insomma si tratta di uno strumento veloce e relativamente trasportabile, uno strumento dalla logistica piu' impegnativa di, per dire, un rifrattore da 6" su equatoriale ma neanche tanto di piu'. Poi abbiamo la classe dei pesi medi, diciamo fino a 22" o 24", qui il discorso inizia un po' a cambiare, se da una parte si vede molto di piu', dall'altra le uscite si debbono pianificare, meglio se con un amico, si deve prendere una scala - non si osserva all'altezza del primo piano questo no, pero' la scala deve essere alta per ovvie ragioni di stabilita', sposto zona di cielo debbo scendere e spostare la scala, quindi devo pianificare nei dettagli anche la seduta osservativa, comunque non e' uno strumento che se mi viene voglia di osservare prendo e lo tiro fuori..... E poi abbiamo i grossi diametri, quelli a cui io credo che tutti gli appassionati di visuale pensino con malcelato desiderio, pero' quelli sono un'impresa! A parte pagare lo strumento (e vabbe') la spesa dell'acquisto e' solo l'inizio. Movimentare un simile bestione e' affare serio, e anche osservare con un simile bestione non e' uno scherzo. Ma a questo punto secondo me ci si deve porre la domanda: che cosa cerco da un Dobson? Soprattutto se non e' un piccolino? Ci saranno utenti che si autorisponderanno che per loro va bene un Dobson di legno che mantiene i costi all'osso (ci sono per forza di cose dei compromessi, comunque non e' detto che si debba lavorare male e uno strumento di quel tipo puo' avere la sua valenza, anche se non saremo noi a produrlo) e ci saranno utenti che si autorisponderanno che non ci avevano mai pensato, che avevano in mente il Dobson di legno perche' e' praticamente l'unica opzione disponibile sul mercato e/o autocostruibile per diametri generosi, o magari risponderanno che il Dobson di legno non lo sopportano e il pensiero da' loro l'orticaria ma che fare? Non c'e' altro, difficile trovare un buon 50cm o 60cm (su su fino al metro e anche un po' oltre....) che esca da quegli schemi, a meno di non avere tanti ma veramente tanti soldi da spendere.
A tutti gli amici che si riconoscono in questa esigenza saranno dedicati parecchi modelli nei prossimi mesi. Da telescopi fotovisuali dalle massime performances pensati per postazione fissa o almeno semifissa, fino alla serie TAG di strumenti visuali - ma non solo - relativamente trasportabili per il loro diametro, di dimensioni fisiche non troppo disagevoli, e che non saranno piu' solamente "lo strumento da luna nuova".

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

wide
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ecco appunto ti sei risposta da sola daniela: per diametri importanti l'unica riposta a prezzi diciamo tollerabili è dobson.... e sarei ben felice di abbandonale tal tipo tipo struttura se vi fossero serie altenative.......per un TAG da 14 pollici potrei farci la firma a vita

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Messaggio da daniela »

perche' non usare questo spazio per condividere idee? Che cosa vogliamo dal grande diametro, a parte usarlo "da dobson" ogni luna nuova di bel tempo. Piu' idee riusciamo a costruire prima di iniziare a disegnare, e poi a fare il prototipo, e piu' sofisticato e versatile sara' lo strumento; mentre purtroppo le modifiche "del senno di poi" si possono fare ma sono sempre costosissime.

Daniela

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Messaggio da maxproject »

Wide, scarterei, fossi al tuo posto questa opzione. Se ti fari bene i conti ti ritroverai con una sedia sghemba pagata come una poltrona di pelle di leopardo. Un telescopio performante va progettato nel suo insieme e non affidando un'ottica cosi' cosi' ad un presunto artigiano o meno che cerca di intubarla come meglio riesce (e comunque sa che ottica sta maneggiando....).
Maxproject

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Quote: comunque io sarei anche uno di quelli a cui piacerebbe vedere qualche evoluzione del volgare legno dei dobson, bello e buon materiale economico ma ormai ha rotto le scatole (a me... ), una struttura obsession classic in composito o materiali similari sai che goduria e
--- Original message by wide on Nov 24, 2009 07:35 PM
Noi pensiamo a situazioni molto piu avanzate degli obsession, in due versioni con due ben distinti livelli di flessibilità e di costo. Un gradino più avanti di tutti i competitors mondiali, una cosa diversa e innovativa, si passa dal telescopio fatto col traforo al telescopio di grande diametro altazimutale.........
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Messaggio da maxproject »

Terzo concetto: semplicità d'uso.

E' noto che i dobson sono i telescopi più semplici da usare. E' noto che i dobson sono i telescopi che quasi sempre lavorano con settaggi fuori posto e che ben pochi astrofili possono tenere i parametri ottici e meccanici in ordine. Sono le strutture stesse che non lo permettono.
Esasperanti calcoli sulle celle dei primari si perdono in flessioni dei tubi e in supporti dei secondari modello anni 30. Le messe a fuoco economiche provvedono a riportare la situazione ad un livello ancora più basso.

Cosa intendiamo per semplcità d'uso: ottenere uno strumento di rigorosa concezione costruttiva che permette la messa a punto di tutti i parametri in modo preciso, veloce e puntuale. Dopo un po' di esercizio questo deve essere fattibile in 5-10 minuti al massimo e mantenuto per tutta la nottata osservativa.

Semplicità d'uso vuol dire essere sempre in asse, vuol dire avere una collimazione stabile, vuol dire mantenere un primario senza deformazioni, vuol dire avere un'ottica di buona esecuzione che permette di sfruttare il diametro disponibile, vuol anche dire poter usare il proprio telescopio dal giardino di casa non solo per contemplare gli oggetti deboli, ma anche per fare lavori astronomici di buon livello......

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