Vellutino, vernice..........quale scegliere?

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enrico
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da enrico »

Sento parlare e leggere di queste due tipologie di rivestimento per i percorsi ottici degli strumenti.
Francamente non ho capito quando usare una conviene o non conviene e se effettivamente
c'è un guadagno in termini di risultato osservativo.
Pochissimi costruttori applicano il vellutino , tutti verniciano, c'è un motivo?
Massimo mi ha detto che il mio Cassegrain lo può fare nelle due versioni (con vellutino o verniciato), per cui sto cercando di informarmi.
Grazie
Enrico

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maxproject
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da maxproject »

Ciao Enrico, rispondo tardi alla tua, ma sono stato assente per motivi personali.
Come ti ho detto a voce diamo la possibilità all'utente di scegliere le due versioni: con floccato o verniciato antiriflesso nero.
Ci sono due ragioni principali che ci spingono a lasciare al cliente la scelta:
a) il luogo/modo in cui conserva lo strumento;
b) le preferenze osservative.
In prima analisi noi preferiremmo vendere solo i verniciati, perchè ci risparmia parecchio lavoro e tutto è più scorrevole. Ci rendiamo altresi' conto che il floccato ha un potere di abbattimento dei riflessi notevolmente superiore alla vernice anti riflesso (tra l'altro di difficile funzionalità, visto che le migliori contengono metalli pesanti e sono state messe fuori mercato).
Il luogo in cui si conserva il telescopio è fondamentale. Se - ad esempio - usi tenere il telescopio all'aperto e rinchiuderlo in un sacco apposito, noi (oltre ad essere FERMAMENTE contrari a questo sistema) sconsigliamo l'uso della pellicola floccata. Bisogna rendersi ben conto che stiamo parlando di uno strumento di alta precisione con molte parti di precisione.
Questi sacchi - per quanto ne raccontino i produttori - introducono sistematicamente della condensa che va a depositarsi in parti delicate dello strumento (p.e. gli snodi sferici che per quanto protetti possono anche ossidare in alcune parti), nei perni di precisione che anche se non si muovono non sta bene vederli rovinati ecc. Un escamotage utile è - in questo caso - pensare a dei sistemi di rimozione della condensa e di assorbimento, possiamo dare idee a chi lo desidera. un conto è usare il telescopio 4 o 5 ore ad una temperatura piu' o meno standard, diciamo da +25 a + 15, dove c'è condensa che poi si esaurisce da sola una volta riportato in un ambiente aerato, oppure a +1 - 15 dove si forma brina ghiaccio che poi si asciuga sempre riportando in un ambiente a temperatura normale e aerato, un'altro conto è ficcare il tutto dentro un cappuccio che d'estate surriscalda e tira dentro di se tutta l'umidità, senza lasciarla evaporare ma condensandola in punti ben determinati dello strumento.
Tanto che in caso di danno dovuto ad accumuli di condensa questo comporta la decadenza della garanzia (ovvio: se ci sono danni in due anni ben evidenti è perchè questa condensa è stata ernomemente superiore a quella ambientale). La pellicola floccata autoadesiva da noi usata è stata studiata appositamente per strumenti astronomici, nella sua deposizione aggiungiamo dei collanti per rendere ancora più tenace il suo contatto alle superfici, ma questo puo' anche deteriorarsi in caso di umidità costante (giorni per esempio) e prolungata.
Mettiamola cosi: il telescopio all'aperto dentro un sacco per alcuni giorni d'estate, ecco questa è la strada più corta per rovinarlo. Bisogna prevedere dei sistemi di aereazione e evaporazione (per esempio: ventoline collegate ad una presa con un piccolo timer che le gestisce l'arco della giornata).
I telescopi NortheK sono costruiti con elementi che non si ossidano, tranne alcune parti che sono in acciaio inox o cromato che alla lunga possono presentare segni di danno, e anche gli snodi sferici, in acciaio (non inox) e bronzo composito vengono chiusi in gabbie di polimero di protezione e ricoperti da un olio idrorepellente, quindi tutto è già studiato a priori per funzionare anche in condizioni pessime e molto gravose (ecco perche i cuscinetti lineari sono in polimero per uso in ambienti sporchi: funzionano anche se li immergete nella sabbia), ma è comunque buon senso mantenere lo strumento come uno "strumento di precisione" e non un ammasso di ferraglia.
Torneremo su questo argomento.
ciao
Max

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maxproject
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da maxproject »

Se ci prendiamo la briga di studiare a fondo il problema delle riflessioni interne in un tubo ottico, ci rendiamo subito conto di quanto - in determinate lunghezze d'onda - il vellutino sia fortemente più performante della vernice nero opaco.
Parlando di queste ultime occorre notare quanto sia difficile trovarne di performanti. I neri più belli e opachi erano in alcuni prodotti a base di piombo, oramai tolti dal mercato per ovvi motivi ecologici. Ora (e noi abbiamo fatto approfondite ricerche presso molti produttori industriali) i neri sono tutti grigiastri e mai "nero intenso". Questo ci spinge , in contradizione con quanto sopra, ad adottare il vellutino dove è possibile metterlo. Recentemente abbiamo avuto ulteriori spunti da un nostro cliente, per cui applicheremo questa pellicola anche in un modo diverso.
Proseguono i contatti con un importante produttore di tessili floccati per cercare di realizzare un prodotto "ad hoc" e che performi in ogni situazione.
Intanto per il cliente rimangono le due opzioni, mentre in mancanza di indicazioni precise useremo un metodo misto frutto di un po' di ricerche tecniche al riguardo.
Maxproject

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maxproject
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da maxproject »

Rimane comunque l'opzione al cliente di scegliere le due possibilità in ALCUNE parti del telescopio. Per esempio: il paraluce del DP 100 puo' tranquillamente usare il floccato oppure essere verniciato di nero opaco, il fondo è già anodizzato nero, e proprio perchè svolge la funzione di paraluce che si usi un sistema o l'altro ha poca influenza.
Maxproject

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massimoboe
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da massimoboe »

Sicuramente è interessante parlare un attimo della applicazione di questo (o altri) vellutino.
NortheK vende il proprio articolo Flok, appositamente studiato per astronomia con risposte di abbattimento molto elevate a determinate lunghezze d'onda. Ancora stiamo valutando con una grande azienda specializzata delle opzioni tecnologiche di maggior valenza.
Ma torniamo all'argomento principale: un utente può acquistare queste carte floccate in un qualsiasi colorificio o centro commerciale. Sono carte decorative con bassissimo valore adesivo, cio' si trasforma in scollamento facile e in caduta dei pelucchi.
Flok è una evoluzione di questo prodotto, con colle più tenaci e con un controllo del valore disperdente dei pelucchi.
Naturalmente è sempre una carta floccata che va applicata dove serve e nei dovuti modi.
Prima di tutto la superfice che deve ricevere la floccatura deve essere ben pulita e sgrassata, attenzione ai tubi già verniciati, potrebbe staccarsi facilmente la vernice per le tensioni stesse del supporto gommoso della carta, e quindi dare origine a scollature e distacchi.
Quindi per prima cosa si pulisce bene la parte da ricoprire, se verniciata consigliamo di grattarla con una carta vetrata molto sottile, e poi lavare via i residui con degli stracci imbevuti di un qualsiasi prodotto sgrassante. Il tubo non è necessario ritorni alle origini prima della verniciatura, ma è importante "rompere" le possibilità di distacco di grossi pezzi di vernice.
Ci sono diversi metodi per applicare il vellutino, ma senza complicarsi la vita è utile (in tubi completi, non in piccoli particolari) tagliate il foglio in strisce della lunghezza paria al tubo (+ 5 cm) e larghe 15-20 cm. Il taglio deve essere più preciso possibile e diritto, in modo che poi l'incollaggio avvenga in modo ottimale e non si vedano molto le giunte tra una striscia e l'altra.
Si traccia poi una linea che segna il punto di partenza in cui applicheremo la prima striscia di carta floccata. Questa linea deve essere esattamente diritta per partire nel modo giusto e trovarsi con tutte le giunzioni esatte, è bene in questo caso essere in due, si lavora meglio e con migliori risultati.
Applichiamo dunque la prima striscia adiacente alla nostra linea. Dovremmo cosi partire giusti e precisi. Come si incolla? Tenete la carta bianca attaccata alla striscia, scollate per la sua intera lunghezza circa due cm di carta ed ancorate la striscia al punto di partenza. Voi da una parte e il vostro aiutante dall'altra. A questo punto quando vi siete sincerati che:
a) siete partiti perfettamente allineati;
b) il bordo della carta floccata (quello alto 15-20 cm) è PERFETTAMENTE simmetrico al bordo del tubo (questa è una ulteriore garanzia che stiamo partendo giusti, mentre dall'altra parte usciremo di circa 5 cm che poi rifileremo con un taglierino);
iniziate a spingere lentamente e lungo tutto il tubo il vellutino, a mano a mano che spingete e incollate staccate la carta bianca, a tratti di 2 cm per volta circa. Con questa attenzione eviterete la formazione di bolle d'aria e quindi il rischio di distacchi. Spingete e premete bene la carta sul tubo.
Cosi' si procede pezzo dopo pezzo, se il tubo è in carbonio e quindi nero naturale anche se rimangono uno o due mm. di spazion tra una striscia e l'altra non ha nessuna importanza, se invece il fondo è colore alluminio, bisogna evitare che questi distacchi si vedano.
Fate attenione: se sovrapponete la carta floccata il potere incollante è praticamente zero e si staccherà dopo poco.
L'ultima striscia sarà la più impegnativa, ci dirà se siamo partiti giusti o storti e dovremo adattarla allo spazio da ricoprire con la massima cura.
Terminato il lavoro, rimane ancora:
a) rifilare la parte sporgente con un taglierino nuovo e affilato;
b) verificare la presenza di bolle. Se si sono formate si passa sopra col taglierino e poi si schiaccia per bene, l'aria esce e si incolla la carta;
c) con il nostro tagliarino, lungo le due circonferenze del tubo, alzeremo la carta floccata per circa 4-7 mm. e ci metteremo una qualsiasi colla tenace, poi abbasseremo il vellutino e lo comprimeremo. Questo sistema eviterà che nel tempo lungo la parte più debole si formino dei distacchi antiestetici.
Ad operazione conclusa si prende una spazzola di carta adesiva, e si passa più volte sul vellutino applicato, toglieremo così ogni pelucco non ancorato ed eviteremo di trovarcelo sulle ottiche.
Meglio fare delle prove prima di procedere, ci vuole comunque un po' di manualità. Flok una volta applicato e pressato praticamente non si scolla più e si strappa dalla sua base, ciò costringe ad una successiva pulizia del tubo. I vellutini commerciali si scollano senza nessun problema, ma sono molto molto meno tenaci nel tempo.
Massimo

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enrico
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da enrico »

Nel mio cassegrain ho scelto il floccato in tutto il tubo, mentre nei paraluce interni preferisco mantenere solo la verniciatura nera sopra l'anodizzazione opaca, non ci dovrebbero essere riflessi anche perchè ho controllato con Massimo l'esatto dimensionamento dei paraluce e dei relativi diaframmi interni. Ad ogni modo posso sempre aggiungere dopo il floccato se si presentano dei riflessi fantasma.
L'annerimento interno generale mi sembra assolutamente completo.
Ciao
Enrico

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maxproject
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da maxproject »

Venerdi' abbiamo finalmente scelto la tecnologia per produrre un nuovo sistema di floccatura per i nostri tubi.
Si tratta di una realizzazione fatta in partnership con un produttore di livello mondiale di questi prodotti, uno studio appositamente fatto per NortheK su specifiche per il nostro settore, di cui deterremo brevetto ed esclusiva mondiale.
E' un prodotto rivoluzionario quanto a usabilità, resistenza all'umidità, facilità di applicazione, abbattimento dei riflessi.
Fra qualche giorno inizieremo i test dei vari provini per poi passare ad una applicazione su scala per qualche strumento.
Garanzia assoluta sulla assenza di pelucchi svolazzanti, scollamenti ecc.
Maxproject

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maxproject
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Vellutino, vernice..........quale scegliere?

Messaggio da maxproject »

P.S. con questo si risolve anche il problema di quelli che tengono il tubo nel sacco.
METODO CHE NOI SCONSIGLIAMO CALDAMENTE AI NOSTRI CLIENTI PERCHE' ASSOLUTAMENTE NON ADATTO AD UN TELESCOPIO, NORTHEK NON SI ASSUME RESPONSABILITA' E NON MANTIENE GARANZIE PER CHI USA QUESTO METODO IN MODO CONTINUATIVO.
Maxproject

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