Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

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daniela
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Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

Messaggio da daniela »

Vorremmo condividere con i nostri lettori alcune considerazioni sulla storia dell'utilizzo delle ottiche alla fluorite in ambito amatoriale.
La fluorite di calcio e' un cristallo che si trova in natura e si estrae da giacimenti che vengono sfruttati industrialmente vista l'importanza dell'acido fluoridrico in molti processi di manifattura. I cristalli di fluorite di calcio sono molto belli e forse qualcuno di Voi avra' avuto occasione di vederli nell'armadietto di qualche collezionista di minerali, ma sono naturalmente del tutto inadatti ad essere utilizzati in ottica; e' invece necessario cristallizzare sotto condizioni controllate il fluoruro di calcio per ottenere un materiale otticamente omogeneo. Questo processo costoso e complicato porta a cristalli che hanno notevole trasparenza nell'UV oltre che nella finestra visibile e quindi per applicazioni scientifiche e industriali l'uso della fluorite era ben conosciuto da tempo. Nell'ambito amatoriale, che io sappia, i primi telescopi fluorite si sono visti negli anni 70 e li ha proposti Takahashi. Si trattava di tripletti "lunghi" come eravamo abituati in quegli anni, un 80/1200 e un "piu' spinto" 90/1000; l'elemento fluorite all'interno aveva la funzione di rendere apocromatico lo strumento, specie in applicazioni challenging come le osservazioni di eclissi solari. Poco dopo Takahashi ha presentato la serie FC, doppietti fluorite, rinunciando all'apocromaticita' piu' rigorosa ma offrendo una serie completa di strumenti per uso fotovisuale quasi apocromatici e dal rapporto focale un po' piu' spinto degli acromatici in circolazione. La serie FC partiva da un piccolo 40mm e andava mi pare fino ai 125mm, i rapporti focali erano tutti lunghi salvo il 40mm e il 65mm che erano pensati come cercatori di lusso (ma era disponibile un 60mm piu' lungo che era un vero apo!) ed era rivolta a un pubblico che voleva qualcosa di piu' dell'acromatico ma che non poteva o voleva spendere cifre da capogiro. A fianco della serie FC, infatti, si proponeva una serie completa di tripletti fluorite, chiamati FCT, con un assortimento di diametri dai 65mm in su (mi pare fossero fino ai 150mm di serie), pensati come strumenti performanti anche / soprattutto in fotografia, benche' si prestassero molto bene anche all'uso visuale. Erano progettati sulle due focali nativa e con riduttore dedicato, e naturalmente erano pensati per lavorare al meglio con gli oculari della stessa ditta. Tornando ai doppietti FC, va fatta una considerazione: solitamente un doppietto ha uno schema di tipo Fraunhofer, con il crown davanti; ma vi erano ragioni tecniche a renderlo impossibile. Nell'utilizzo normale, la fluorite che e' fortemente igroscopica e attaccabile da molti acidi atmosferici e sostanze varie, se posta davanti, si sarebbe deteriorata rapidamente, cosa inaccettabile per un obiettivo amatoriale (tanto piu' rivolto a chi non poteva e voleva permettersi i tripletti). I progettisti Takahashi hanno dunque proposto uno schema Steinheil con il flint davanti e la fluorite al riparo. Sappiamo che le performances degli Steinheil e quelle dei Fraunhofer sono sostanzialmente simili sulla carta, anche se le curvature degli elementi ottici dello Steinheil a parita' di altri parametri sono piu' spinte (dunque maggiori costi e minore precisione, a parita' di altri parametri). Sono trascorsi gli anni e si e' evoluta la tecnologia, e ad un certo punto e' diventato possibile con i nuovi coatings mettere gli elementi in fluorite davanti, esposti all'atmosfera e alla condensa. Naturalmente Takahashi ha immediatamente adottato tale innovazione sostituendo la linea FC con la meglio performante e meno costosa linea FS, doppietti tipo Fraunhofer con la fluorite davanti. La linea FC ha subito, dall'oggi al domani, un crollo dei prezzi quasi verticale, coi prezzi dimezzati, e i prezzi di listino degli ultimi FC venduti da Takahashi ad esaurimento erano circa la meta' del prezzo pieno, per quanto fossero un po' superiori a quelli degli FS di diametro analogo. Gli FC sono diventati dunque uno strumento per collezionisti salvo il fc-60 (vista la scelta di Takahashi di non proporre piu' un 60 sufficientemente lungo, ma solo il fs-60 a f/5) e i minuscoli ma eccellenti cercatori di lusso 40 ("cannocchiale polare") e fc-50 che nella nuova serie non sono stati proposti. Oggi questi telescopi non vengono piu proposti da Takahashi in quanto i doppietti fluorite o ED non sono piu' adeguati alle esigenze fotografiche con sensori moderni, vanno quindi cercati nel mercato dell'usato. Il prezzo corrente di un fc-100 ben tenuto e' di circa 1800$ come ciascuno puo' controllare sui vari mercatini, e le sue prestazioni sono in linea con quelle di un fs-102 che costa lievemente meno (sui 1500$). Continua ad essere disponibile il FS-60 cercatore di lusso o piccolo strumento per i grandi campi stellati.

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

Messaggio da maxproject »

La padronanza della Daniela in questa materia, se vogliamo "storica", sulle vicissitudini progettuali e commerciali di un blasonato marchio, oltre ad una approfondita conoscenza del mercato mondo (che è un po' diverso da quello casalingo), ci permette di capire meglio e con la sequenza corretta alcuni prodotti, di come e perchè sono stati presentati sul mercato.
Altrimenti si costruiscono miti ma non si capisce il perchè.
Maxproject

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vellutino
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Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

Messaggio da vellutino »

mmm

si pero' mi permetterei di precisare un' affermazione

" Sappiamo che le performances degli Steinheil e quelle dei Fraunhofer sono sostanzialmente simili sulla carta, anche se le curvature degli elementi ottici dello Steinheil a parita' di altri parametri sono piu' spinte (dunque maggiori costi e minore precisione, a parita' di altri parametri). "

in quanto entusiasta possessore di un doppietto ZEISS AS 110 1650 appunto steinheil

mi permetto di affermare che " minor precisione " e' sbagliato

Lo Steinheil è migliore -- di poco. semplicemente bisogna lavorarci sopra di
più.
A parità di vetri (p.e. BK7 e F2) se si vuole fare un lavoro * serio* e soprattutto se ne si ha la
capacità, si ottiene di più dallo schema Steinheil., poco , ma di piu'
Ma bisogna lavorarci sopra.
parliamo di lavoro da perfezionisti. , e gli ZEISS AS ne sono un esempio

Senz'altro comporta maggiori costi.
Non minor precisione -- a meno di non voler
risparmiare (ma allora sarebbe un controsenso).

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daniela
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Messaggio da daniela »

Ciao bentornato e piacere di risentirti. Mi sembra che siamo pienamente d'accordo ma a beneficio magari anche di altri che ci leggono vorrei spendere due parole in piu'. La prima cosa che va detta dello Zeiss AS 110/1650 e' che - io non ricordo esattamente data di manifattura e non so molto dei procedimenti produttivi, anzi, raccontaci! - ma comunque quelle lenti sono uscite dalle mani degli ottici Zeiss che hanno preso dei vetri sbozzati da macchine "vecchia maniera" e hanno portato la correzione ottica al livello richiesto per passare il test di qualita'. Spero che Maurizio interverra' presto e ci racconti in prima persona come si lavora per fare una lente di questo tipo; e' comunque intuitivo che fare una curva piu' spinta richiede piu' tempo (= piu' ore da pagare) che farne una piu' dolce, per giunta se le curve sono piu' spinte anche la correzione ottica va curata meglio se vogliamo avere le stesse prestazioni all'oculare, quindi ulteriore tempo che va pagato a chi ci lavora. Per le ottiche Takahashi la cosa e' ancora piu' immediata in quanto il grosso del lavoro viene effettuato da macchine utensili superspecializzate a molti gradi di liberta' e quindi avere una curva piu' spinta significa maggiore tempo macchina e il calcolo e' immediato. Inoltre il 110 Zeiss e' a f/15 e le curve di un f/15 sono tranquille, anche per lo Steinheil; mentre il fs102 e fc100 sono a f/8 (curve assai piu' difficili di un f/15, ma anche discrepanza maggiore tra il Fraunhofer e il relativo Steinheil corrispondente). Vorrei anche aggiungere che la serie FC aveva le seguenti aperture (sono andata a controllare su http://www.astrosurf.com/sogorb/takahashi/takahashi.html ) 50mm (f/8) 60mm (f/8.3) 65mm (f7.7) 76mm (f/7.9) 100mm (ne sono state proposte due varianti: una versione a f/8 e una a f/10 simile a un doppietto fluorite di successo proposto da vixen) 125mm (f/8) 150mm (f/11.3). Mentre la serie FS aveva le aperture 60mm (molto spinto a f/5.9 e non tanto apo - questo e' ancora in produzione) 78mm 102mm 128mm 152mm (tutti a f/8) . Noterai che nel passaggio da FC a FS si guadagna sempre qualche millimetro: fc76 --> fs78, fc100 --> fs102, fc125 --> fs128, fc150 --> fs152. Quindi a fronte di una correzione ottica simile (visto che gli strumenti venivano venduti agli stessi acquirenti, anzi, i primi tempi pure in parallelo; per cui come benchmark si saranno presi quelli) i progettisti ottici sono riusciti a recuperare qualche mm di apertura passando ai Fraunhofer. Si puo' fare uno Steinheil preciso e corretto quanto un Fraunhofer? Certamente! Quale sara' il prezzo da pagare? Del lavoro in piu' purtroppo (minuti-uomo o tempo macchina, o entrambi) oltre che altri costi che magari non sono evidenti ma ci sono (lo Steinheil e' piu' sensibile a disomogeneita' nella partita dei vetri, ma le vetrerie non inviano abitualmente partite ad alta omogeneita' che hanno costi del tutto proibitivi e ingiustificati per questa applicazione; e che si fa se uno strumento viene male perche' gli indici di rifrazione non si prestano?) Dunque non c'erano ragioni per Takahashi di continuare a produrre gli FC ne' c'erano ragioni per gli acquirenti di comprarli al prezzo di listino prima che i FS diventassero disponibili (e come dicevo, questi prezzi sono giustamente crollati quando la tecnologia con la fluorite dietro e' diventata obsoleta).

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Si pero', pensando alla grandissima perfezione, io credo che quest'ultima sia oramai un argomento per collezionisti, non per astrofili. Quale azienda oggi puo' permettersi (perchè praticamente il bacino di utenza è vicino allo zero) di creare strumenti super perfetti?
Le situazioni del mercato e le richieste del mercato sono molto diverse da 30 o 50 anni fa.
Allora un utilizzatore di uno Zeiss era una persona molto ricca, molto competente e che comperava quello perchè il mercato offriva pochissime alternative valide.
Dando per scontato che un bellissimo AS di Zeiss sia il meglio ottenibile (?), ci si domanda quanti e quali sono gli astrofili che IN PRATICA sanno apprezzarne le valenze rispetto ad un apo di alto blasone.......
Si tratta di contemplazione il più delle volte e chi ha la possibilità di procurarseli fa bene, ma le aziende non li produrranno mai più, semplicemente perchè costerebbero 4 o 5 volte rispetto ai migliori rifrattori che il mercato offre, e nessuno li compererebbe.
Maxproject

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vellutino
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Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

Messaggio da vellutino »

pensando alla grandissima perfezione, io credo che quest'ultima sia oramai un argomento per collezionisti

beh
se questo si pensa , non vedo perche' mettere in un topic " rifrattori di classe"

meglio mettere allora " rifrattori buoni ma non eccellenti " oppure " rifrattori di alta gamma ma non proprio altissima "

Perche' relegare la perfezione ottica a " roba per collezionisti " o come mi e' capitato di leggere in altri forum " riponiamo i mostri sacri negli armadi"...

perche' se acquisto un ottica di 11 cm capace di rivelarmi dettagli su un pianeta che un riflettore del triplo di diametro non riesce darmi mi devo sentire relegato al ruolo di
" collezionista "

Perche' questa paura ogni qual volta si nominano ZEISS , NIKON e affini
cos' e' questo ostracismo piu' o meno nascosto che aleggia in ogni forum

Questo e' un forum di altissima qualita' secondo me , e proprio qui' *si deve* parlare di queste cose

ce' il terrore consapevole che strumenti cosi' perfirmanti molto probabilmente *non* verranno piu' creati ?

ecco cos'e ' forse

basta andare su astromart

centinaia di astrofili si scambiano in continuazione materiale zeiss , migliaia di astrofili possiedono qualcosa con quel marchio e fra l' altro , basta fare due calcoli per notare che e' materiale che guadagna sempre piu' valore , e' pure un investimento

La richiesta di mercato ce' eccome , e' per alcuni , ma ce' eccome

""""Dando per scontato che un bellissimo AS di Zeiss sia il meglio ottenibile (?) """"

nulla per scontato , pronto a scommettere .
zeiss AS 110 1650 vs antares CeF105 1500
vi invito tutti a casa mia e insieme vediamo scherzo mica eh ?

se poi in questo forum si deve parlare unicamente di rifrattori prodotti con un ottica commerciale allora lo si specifichi

" rifrattori di alta classe commerciali in produzione in questi giorni "

ma leggendo *alta classe* e nessuna censura agli argomenti non vedo perche' non si possa parlare dell' alta classe in persona

tanto piu' che io ho letto STEINHEIL e sono intervenuto , non avrei mai iniziato un topic sugli ZEISS steinheil cosi' tanto per fare , tanto per dare a cesare quel che e' di cesare

secondariamente quel "meno preciso " non ci stava proprio a fianco di steinheil ed ecco la mia precisazione , a cui garbatamente Daniela ha dato ragione:

ovviamente a parita' di parametri(lavoro) guardando i tempi di costruzione uno steinheil sarebbe a meta' laddove un fraunhofer sarebbe finito :-)
Ma a parita' di lavoro finito uno steinheil signori miei e' un 40% piu' corretto di un fraunhofer , un f 15 corrisponde ad un f22 ........ , per non parlare poi di un' ottica lavorata CdE vs una lavorata CeF...................

ecco semplicemente......se poi non si puo' nominare zeiss (che da quello che vedo fa molta paura)
lo si specifichi

"""si tratta di contemplazione il più delle volte""""

eh , oggigiorno ce ne sarebbe un gran bisogno

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daniela
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Alcune considerazioni sugli obiettivi fluorite / rifrattori di classe.

Messaggio da daniela »

Ciao Vellutino,
credo che sulla perfezione argomento per collezionisti forse Massimo si e' espresso male, ma lascio spiegare a lui il suo pensiero, cosi ci dira' che cosa ha inteso dire. Per quanto mi riguarda credo che la tecnologia come in tutti i settori va avanti cosi' avviene anche nell'astronomia amatoriale, e che l'unica "perfezione" che non si riesce a riprodurre e che e' argomento per collezionisti (anche se va detto che ci sono costruttori che fanno ogni sforzo per simularla...) non riguarda le performances tecniche ma quella "esclusivita' " della serie "io posso permettermi uno strumento raro e costosissimo che solo pochi privilegiati....." ecco se questo negli anni 60, e in misura minore anche solo una ventina d'anni fa era vero, oggi chi desidera un buon strumento puo comprarlo a prezzi popolari e chi desidera uno strumento di eccellenza risparmia un po' e se lo compra! E questo a me sembra del tutto positivo. Che poi lo strumento che negli anni 60 era un lusso per pochissimi e/o era la tecnologia bleeding edge di quegli anni e magari stava in un osservatorio in mano ai professionisti, e che oggi e' ancora piu' raro perche' molti esemplari sono purtroppo andati persi o distrutti o deteriorati, che questo strumento abbia un vantaggio aggiuntivo sul mercato collezionistico sara' senz'altro vero e non lo metto in dubbio, anche se non sono in grado di discutere questo aspetto e lascero' volentieri la parola ad altri. Se poi gli strumenti di questo tipo vadano usati o tenuti negli armadi - personalmente io sono piu' che favorevole a usarli che e' lo scopo per cui sono stati progettati e costruiti, e non a tenerli negli armadi di vetro di un museo. Poi si intende che i rispettivi proprietari faranno cio' che meglio credono.
Sul fatto della ottica di 11cm che rivela particolari planetari che sfuggono ad un riflettore di diametro triplo, qui direi che la rivelazione piu' evidente e' la qualita' infima del grosso strumento con cui il confronto e' stato fatto. Mi sembra lapalissiano che come si discute di un piccolo strumento di eccellenza (e non di una ipotetica schifezzina scadente di diametro e focale simili allo Zeiss) cosi' si deve prendere uno strumento degno di tale nome anche nella classe dei 35cm. Sappiamo bene che su certe applicazioni lo strumento piccolo puo' avere la meglio, ma se i dettagli planetari a piccolo diametro angolare sfuggono al bestione.... e' chiaro che i due strumenti non sono della stessa classe.
Non mi sembra che nessuno abbia paura di Zeiss, Nikon e affini, costruttori talmente poco temibili che hanno scelto di abbandonare il mercato dell'astronomia amatoriale... le ragioni non le conosco e lascio speculare ad altri, sta di fatto che questi due marchi che hai nominato non offrono piu' in vendita strumenti astronomici. Poi insomma dai Vellutino parliamoci chiaro, Zeiss ha proposto strumenti di eccellenza e strumenti meno eccellenti, accessori favolosi e accessori scadenti.... cosi' per ridere guarda ti posto questo (stessa focale stessa adu stessa elaborazione, somma di 900 frames) giudica tu! http://www.filefactory.com/file/agh145h/n/testzeissxp_jpg
Che strumenti cosi' performanti come (...inserisci qui il soggetto della frase: gli Zeiss 110/1650? Tutti gli Zeiss? Tutti gli strumenti costruiti prima della caduta del muro di berlino? Prima dell'ultima guerra?) non verranno piu' creati.... e' una tua opinione... io non dubito che strumenti piu' performanti verranno certamente creati e messi a disposizione di chiunque
sia interessato ad acquisirli.
Andare su astromart a fare affari e' un investimento? boh non lo so e non mi interessa, io gli strumenti li uso, li pago quello che mi sembra il giusto, e non ho in programma di rivenderli. Se ci sono persone che investono in strumenti astronomici d'epoca e li rivendono guadagnandoci, naturalmente avendo corso il rischio di rimetterci con uno strumento invendibile o malfunzionante (sicuro che quelli cambiano proprietario in continuazione non appena l'acquirente li prova... e contribuiscono a fare numero sui vari mercatini...), buon per loro, possiamo chiamarli antiquari specializzati (se l'attivita' si configura come attivita' commerciale) oppure se stiamo parlando di un paio di strumenti all'anno si tratta di compravendita tra privati collezionisti, entrambe le attivita' sono non solo legittime ma rispettabili, anche se io personalmente non ho questa passione. Pero' sei tu che hai esordito facendo notare che non si tratta di roba da collezionisti ma, mi sembrava di avere capito, di strumenti destinati ad essere usati per l'osservazione astronomica.
Il confronto che proponi zeiss AS 110 1650 vs antares CeF105 1500 e' evidentemente del tutto sbilanciato, non e' fra uno Steinheil di eccellenza e un Fraunhofer di eccellenza, e' fra uno strumento che ha passato un controllo di qualita' di un determinato livello e uno strumento che ha standard ben diversi, standard per carita' dignitosissimi ma comunque un prodotto che costa una cifra diversa dal precedente e che pubblicizza una correzione ottica diversa da quella del concorrente, insomma, uno strumento onesto ma in tutt'altra fascia.
A parita' di lavoro finito (quindi ne' di ore di lavoro ne' di costo) uno Steinheil e' diverso da un Fraunhofer e ti inviterei a quantificare questo "40% piu' corretto" che cosa significa e a che parametro si riferisce. Ci sono tante aberrazioni e tanti parametri e il progettista deve soppesare le sue scelte. Non entro per ora nei dettagli perche' per prima cosa vanno definiti i parametri del problema e dopo si scrive la soluzione - non va bene lavorare a rovescio partendo dallo strumento ed evidenziarne i punti di forza come se ogni strumento non fosse un compromesso, meglio o peggio adeguato di altri compromessi possibili ai fini dell'uso che se ne intende usare. Anche la tua proposta di ottimizzare su CdE (rosso, giallo, verde) anziche su CeF (rosso, verdegiallo, blu) - spero di non aver sbagliato le linee spettrali, perche' non le dai in nanometri o angstrom anziche in questa notazione spettroscopica con cui magari non tutti siamo familiari? - e' una proposta come un'altra ed e' tutto da vedere che questa regione dello spettro porti piu' informazione di altre regioni dello spettro - come chiunque abbia guardato i pianeti con uno specchio e un volgare filtro blu potra' facilmente confermarti, e lasciamo stare l'UV (mi potrai dire che un acromatico non e' adatto a lavorare in quella regione, ma qui si parlava di doppietti Fraunhofer e Steinheil con un elemento in fluorite ed espressamente proposti in parallelo alla diffusione dei moderni sensori CCD in ambito amatoriale; anche le emulsioni mi sembra che siano di solito uv-sensibili ma non conosco bene le caratteristiche delle emulsioni usate in fotografia astronomica chimica ne' ho esperienza) che comunque la pubblicita' di questi strumenti mi pare sottolineasse l'importanza anche di quella regione spettrale in cui i doppietti fluorite hanno una buona trasparenza.

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Beh c'è poco da spiegare, io ho fatto un ragionamento i produzione, poi ribadisco che se uno va comperarsi il telescopio sul mercato degli usati e trova un pezzo di altissimo pregio ègiusto che se lo comperi.
Ma io come produttore, come devo ragionare? Posso produrre un 100 mm. a 20.000 euro sperando che qualcuno me lo comperi? Direi che il mercato potenziale è talmente piccolo che non a caso è stato abbandonato da produttori certamente conosciuti e en reputati.
Per il resto io sono concorde con la Daniela: se parliamo di un AS da 100 mm ad esempio, non lo possiamo paragonare ad un riflettore con specchi commerciali, forse dovremmo realizzare una ottica "ad personam" in quarzo,superlucidata, con sthrel magari vicino a 1/80 di lambda e con una meccanica di postazione fissa in cui la voce "costi" non sia contemplata.
Allora ecco che ha senso fare paragoni. Certo che se prendiamo un AS e lo mettiamo a fianco di un SC commerciale o di un Dobson orientale, non possiamo poi stupirci della differenza di resa ottica.
In altre parole i paragoni vanno fatti tra pariclasse, poi qualcuno preferirà un modello piuttosto di un altro, ma nemmeno andrebbero fatti su schemi ottici (teoricamente di pari qualità) diversi.
Ecco il mio discorso "collezionisti", cioè l'amatore che si compera lo strumento raro per scelta e disponibilità e l'azienda che deve produrre un bene (bello, brutto, buono meno buono) che si deve vendere.
E' un po' come i collezionisti d'auto che spendono cifre folli per un modello d'auto d'epoca....sicuramente il top quanto ad artigianalità e fimiture, ma ancora proponibile oggi?
Questo forum è quindi un forum tecnico, ma proprio per questa sua estrazione rimane orientato in prodotti fattibili, senza entrare nel merito che questo è più bello di quello, soprattutto in strumenti che esistono solo in un mercato parallelo di amatori.
Non so se sono stato chiaro, ma resto a disposizione.
Max

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Messaggio da maxproject »

Aggiungo solo una postilla: non è che il nome Zeiss fa una gran paura. Non si fraintenda. Penso e ne sono ben consapevole che avendo un potenziale acquirente disposto a pagare la giusta somma richiesta, ancor oggi sia possibile produrre un telescopio di quella classe e forse - con le nuove tecnologie - ulteriormente migliorato.
E' un problema, torno a dirlo, di bacino di utenza. E una azienda su questo si deve basare, e poi sei convinto che uno a parità di costo comprerebbe un Northek piuttosto di uno Zeiss? dando per scontata pari qualità e pari prezzo di vendita. No, ci vorrebbero anni e anni di relazioni col mercato per poter creare un substrato di consumatori soddisfatti ed entusiasti del prodotto. Oggi - purtroppo - questo non è più permesso.
Max

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Poi pero' è a questo punto necessario fare una precisazione: dove si parla di "ostracismo" di alcuni marchi storici, poi defilatisi dal mercato, francamente e ripeto francamente non ho capito (e sarà un mio limite) cosa si intenda per ostracismo.
Abbiamo scritto che questo è un posto libero dove si scrive quello che si vuole (con buona educazione e buon senso per tutti), ma questo vale per tutti e due i flussi informativi, non solo per l'utente.
Non andrei a cercare problemi inesistenti. Se un astrofilo ama collezionare strumenti meravigliosi (di cui non dubito), ma che io personalmente non desidero comperare, non sta a me dirgli che sbaglia.
Se facciamo un post "auto di grossa cilindrata/auto di classe" dobbiamo solo parlare di.... magari non più prodotto o vendute in 10 esemplari all'anno? O piuttosto di prodotti effettivamente di alta classe ma che hanno ancora un mercato?
Scusami ma vedo un fraintendimento nel post, quasi ti sentissi offeso perchè non abbiamo preso in considerazione strumenti che - ripeto - oggi non sono più prodotti.
Questo penso, poi sevuoi postiamo un argomento su come costruire in riflettore con standard qualitativi (nei limiti consentiti dalle leggi dell'ottica) pari d uno Zeiss o un Nikon (e potrebbe anche essere divertente farlo........)
ciao
Max


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Edited by maxproject on May 14, 2009 at 01:10 PM