Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
A seguito di questo progetto, cioè il retrofit di uno strumento fotografico provvisto di uno spesso menisco frontale, che la meccanica originale non è in grado di gestire, stiamo effettuando i disegni della meccanica. Una pre-analisi della struttura (in carbonio per esigenze di peso), e soprattutto l'inserimento di sistemi di regolazione e tilt del menisco stesso, ci sta obbligando all'uso di lamierati in lega dello spessore di 60 mm.. Possiamo dunque immaginare che si parte da un piastrone spesso 60 mm. di forma quadrata (300 mm. x 300 mm.) e da li si inizia a scavare a controllo tutta la componentistica: cella di collegamento al tubo, controcella con tutti gli elementi di regolazione.
Se ci domandiamo perchè questa scelta e non usiamo una semplice "fetta" di lega lavorata al tornio, rispondiamo che questo è l'unico metodo per garantire precisioni centesimali nelle spianature e nei profili. E' su questo elemento che cercheremo di intervenire in modo molto accurato per non toccare la parte rimanente del telescopio, evitando così - si spera - di spendere risorse inutili.
Maxproject
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Se ci domandiamo perchè questa scelta e non usiamo una semplice "fetta" di lega lavorata al tornio, rispondiamo che questo è l'unico metodo per garantire precisioni centesimali nelle spianature e nei profili. E' su questo elemento che cercheremo di intervenire in modo molto accurato per non toccare la parte rimanente del telescopio, evitando così - si spera - di spendere risorse inutili.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Rimarrà dunque, sempre allo strumento di cui si è parlato nel post precedente, poi una messa a punto molto laboriosa, ma che potrà fare con comodo il cliente da casa, avendo tutti i gradi di libertà relativi al menisco disponibili.
Rimangono delle improbabili incognite (per esempio correttore non montato in modo adeguato), tuttavia una pre analisi dello strumento ha mostrato un devastante errore meccanico che si ripercuote esattamente sul menisco, possiamo dunque pensare che li finiscano i problemi almeno in gran parte se non nella totalità.
Rimane un aspetto che è quello relativo alla messa a fuoco con lo spostamente del primario.
Questo NON E' MAI un sistema consigliabile e performante, viene usato perchè è di costo limitatissimo, tuttavia come abbiamo già detto il nostro progetto è di limitare al massimo gli interventi sul telescopio incriminato, riservando (speriamo di no) al futuro eventuali migliorie.
Maxproject
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Edited by maxproject on Oct 31, 2009 at 10:32 PM
Rimangono delle improbabili incognite (per esempio correttore non montato in modo adeguato), tuttavia una pre analisi dello strumento ha mostrato un devastante errore meccanico che si ripercuote esattamente sul menisco, possiamo dunque pensare che li finiscano i problemi almeno in gran parte se non nella totalità.
Rimane un aspetto che è quello relativo alla messa a fuoco con lo spostamente del primario.
Questo NON E' MAI un sistema consigliabile e performante, viene usato perchè è di costo limitatissimo, tuttavia come abbiamo già detto il nostro progetto è di limitare al massimo gli interventi sul telescopio incriminato, riservando (speriamo di no) al futuro eventuali migliorie.
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Edited by maxproject on Oct 31, 2009 at 10:32 PM
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Ci ha contattati un autocostruttore il qualche ha chiesto informazioni sul nostro sistema di bilanciamento del primario BWK (vedi meccaniche di precisione nel sito). Abbiamo dunque indirizzato l'interessato al link, il quale ci ha risposto piccato che il prezzo richiesto a listino è sproporzionato al prodotto e che è una forma di angheria nei confronti dell'astrofilo.
Premettiamo una cosa: un prezzo in NortheK viene calcolato in base ai costi del prodotto e dei costi diretti e indiretti (mano d'opera ecc), al quale viene applicato un giusto ricarico che sta a significare una attività imprenditoriale e non di misericordia. Chi non condivide questa logica si può tranquillamente accomodare presso i nostri colleghi, anche se dubitiamo che i medesimi svolgano opere caritatevoli, e ad un prezzo più basso corrisponda un prodotto diverso.
Ma non è solo questo che vogliamo dire. L'astrofilo in questione a sostegno della propria tesi ha addotto dei prezzi ricavati dal ferramenta, ovviamente non ha visto il nostro manufatto e nemmeno ha capito perchè è stato fatto in un certo modo. Rimane che dopo un po' di mail in cui ha continuato a sostenere la propria linea abbiamo capito che il concetto progettuale del medesimo è completamente errato. Fatto notare questo, abbiamo dato dei suggerimenti disinteressati al medesimo ma - con nostro stupore - abbiamo constatato un arroccamento granitico nelle proprie considerazioni. Puo' anche darsi che noi si sbagli totalmente il progetto o che dopo tre anni di prove e sperimentazioni siamo completamente fuori strada.
E' pero' importante - a livello aziendale - sottolineare e annotare come sia molto e molto difficile far passare determinati concetti ad una fascia di clientela, che non avendo padronanza degli elementi fondamentali, usa come unico parametro il prezzo richiesto, e su questo basa un proprio giudizio (attenzione: non sulla funzionalità, ma sulla serietà aziendale, il che è ben più grave).
Questo fatto, di cui terremo conto non nella redazione dei listini, ma nella redazione del marketing, ci spiega anche perchè ci sono astrofili che acquistano strani prodotti in lamierino e sono convinti di aver preso il top del mercato, dimenticando di aggiungere che è il prezzo l'elemento fondamentale che li ha guidati all'acquisto.
Maxproject
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Premettiamo una cosa: un prezzo in NortheK viene calcolato in base ai costi del prodotto e dei costi diretti e indiretti (mano d'opera ecc), al quale viene applicato un giusto ricarico che sta a significare una attività imprenditoriale e non di misericordia. Chi non condivide questa logica si può tranquillamente accomodare presso i nostri colleghi, anche se dubitiamo che i medesimi svolgano opere caritatevoli, e ad un prezzo più basso corrisponda un prodotto diverso.
Ma non è solo questo che vogliamo dire. L'astrofilo in questione a sostegno della propria tesi ha addotto dei prezzi ricavati dal ferramenta, ovviamente non ha visto il nostro manufatto e nemmeno ha capito perchè è stato fatto in un certo modo. Rimane che dopo un po' di mail in cui ha continuato a sostenere la propria linea abbiamo capito che il concetto progettuale del medesimo è completamente errato. Fatto notare questo, abbiamo dato dei suggerimenti disinteressati al medesimo ma - con nostro stupore - abbiamo constatato un arroccamento granitico nelle proprie considerazioni. Puo' anche darsi che noi si sbagli totalmente il progetto o che dopo tre anni di prove e sperimentazioni siamo completamente fuori strada.
E' pero' importante - a livello aziendale - sottolineare e annotare come sia molto e molto difficile far passare determinati concetti ad una fascia di clientela, che non avendo padronanza degli elementi fondamentali, usa come unico parametro il prezzo richiesto, e su questo basa un proprio giudizio (attenzione: non sulla funzionalità, ma sulla serietà aziendale, il che è ben più grave).
Questo fatto, di cui terremo conto non nella redazione dei listini, ma nella redazione del marketing, ci spiega anche perchè ci sono astrofili che acquistano strani prodotti in lamierino e sono convinti di aver preso il top del mercato, dimenticando di aggiungere che è il prezzo l'elemento fondamentale che li ha guidati all'acquisto.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Anche nella realizzazione del newton classico da 250 mm. f 4,4, pur disponendo di una meccanica molto sofisticata e di tutti i gradi di libertà possibili, abbiamo optato per il montaggio della messa a fuoco su di una piastra basculante. Questo permette, con poca spesa, di arrivare a perfezionare in modo assolutamente univoco il piano centro della messa a fuoco con l'asse ottico dello strumento.
Sembra banale, ma è fondamentale per poter spremere bene e fino al limite il diametro ottico disponibile, soprattutto se abbinato ad un correttore che deve stare perfettamente in asse.
Questa basetta basculante è piazzata su di una piastra spianata e nervata in lega dello spessore di 10 mm. e sostenuta da due ponticelli, laterali, che si incaricano di mantenere l'asse meccanico assolutamente entro le tolleranze.
Pensiamo .....agli utenti che hanno la messa a fuoco fissata con 4 viti ad un tubo in alluminio calandrato.......
Maxproject
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Sembra banale, ma è fondamentale per poter spremere bene e fino al limite il diametro ottico disponibile, soprattutto se abbinato ad un correttore che deve stare perfettamente in asse.
Questa basetta basculante è piazzata su di una piastra spianata e nervata in lega dello spessore di 10 mm. e sostenuta da due ponticelli, laterali, che si incaricano di mantenere l'asse meccanico assolutamente entro le tolleranze.
Pensiamo .....agli utenti che hanno la messa a fuoco fissata con 4 viti ad un tubo in alluminio calandrato.......
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Abbiamo letto, curiosando nel web, una recensione di un gruppetto di astrofili che hanno visitato il laboratorio di un conosciuto costruttore di telescopi italiano. Diamo per scontato che questo costruttore sia serio ed affidabile.
Ad un occhio attento e curioso come il nostro non è sfuggito un piccolo dettaglio. C'è una fotografia in cui viene mostrato un fondo di un telescopio in cui era necessario ricavare il centro della piastra di detto fondo (per attaccarci la messa a fuoco posteriore) e tre fori a 120° per collegarsi al tubo.
Noi di norma eseguiamo queste operazioni partendo da lamierati spianati a 0,1 mm. e poi con un centro numerico ricaviamo gli angoli e il punto zero dove effettuare il foro centrale. Questo consente di tenere le tolleranze molto strette, pur portandosi dietro tutti i piccoli errori che ogni pezzo (anche in tolleranza) ha, e che alla fine hanno una sommatoria da verificare al montaggio finale. Se non si fa così i centri meccanici e ottici non potranno coincidere dentro il parametro dei 0,02 mm. che ci diamo come standard (e nn solo noi).
Come ha realizzato l'operazione questo costruttore? Molto semplice: ha tracciato con un righello il centro della culatta e poi con un goniometro da cancelleria ha ricavato gli angoli, ha poi disegnato tutto col pennarello e ha forato.
Non sta a noi dire se questo è corretto o non lo è. Noi riportiamo un fatto e un metodo di lavoro nostro in contrapposizione a quello di altri, ma gli astrofili sono proprio cosi' facilmente gestibili? parrebbe.......
Maxproject
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Ad un occhio attento e curioso come il nostro non è sfuggito un piccolo dettaglio. C'è una fotografia in cui viene mostrato un fondo di un telescopio in cui era necessario ricavare il centro della piastra di detto fondo (per attaccarci la messa a fuoco posteriore) e tre fori a 120° per collegarsi al tubo.
Noi di norma eseguiamo queste operazioni partendo da lamierati spianati a 0,1 mm. e poi con un centro numerico ricaviamo gli angoli e il punto zero dove effettuare il foro centrale. Questo consente di tenere le tolleranze molto strette, pur portandosi dietro tutti i piccoli errori che ogni pezzo (anche in tolleranza) ha, e che alla fine hanno una sommatoria da verificare al montaggio finale. Se non si fa così i centri meccanici e ottici non potranno coincidere dentro il parametro dei 0,02 mm. che ci diamo come standard (e nn solo noi).
Come ha realizzato l'operazione questo costruttore? Molto semplice: ha tracciato con un righello il centro della culatta e poi con un goniometro da cancelleria ha ricavato gli angoli, ha poi disegnato tutto col pennarello e ha forato.
Non sta a noi dire se questo è corretto o non lo è. Noi riportiamo un fatto e un metodo di lavoro nostro in contrapposizione a quello di altri, ma gli astrofili sono proprio cosi' facilmente gestibili? parrebbe.......
Maxproject
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
In coda comunque a tutti questi post è importante sottolineare un fatto, che rileviamo in questi ultimi tempi. E' importante ed è basilare nella politica industriale e commerciale del nostro marchio.
Vedendo i nostri prodotti i riscontri sono sempre molto positivi, questo non lo diciamo per bearci di un fatto, ma riportiamo elementi concreti e non sporadici. ma non è questo l'elemento importante.
Se disarticoliamo meglio possiamo sezionare le impressioni in modo molto più schematico:
a) i prodotti sono considerati di alto livello e di buona progettazione, con soluzioni di molto superiori allo standard amatoriale;
b) i prezzi - paragonati ai pariclasse ma di progettazione più elementare - sono competitivi
(verificatelo pure);
c) gli astrofili si dividono in varie categorie
1) vorrei ma non posso, ripiego sul consumer e ne tesso le lodi giusto per mantenerne alto il sovraprezzo europeo;
2) posso ma non capisco, sono fermamente convinto che il consumer sia l'eccellenza del mercato, e tutti ne parlano un gran bene, quindi è un "mostro di telescopio";
3) belli i vostri telescopi ma tutte quelle regolazioni li non servono. Io ho un xyz molto più semplice e va benissimo, quindi perchè devo avere tutti quei gradi di libertà ? (risposta: comperati una macchinina a pedali e poi spiegami perchè dovresti comperare una macchina a benzina, oppure vallo a chiedere a chi un telescopio lo sa usare collimato e settato per ogni impiego);
4) uso altri schemi che voi non avete, o diametri, oppure ho già un buon prodotto;
5) begli strumenti quando e se potro' ne comperero' uno.
Noi siamo molto preoccupati del tipo 3. Se dopo pagine (centinaia) di spiegazioni un cliente potenziale si pone ancora questo quesito, vuol dire che non abbiamo assolto bene al nostro compito. Evidentemente manca ancora un salto qualitativo tecnico da parte di molti, che preferiscono dietro ad un tubo del ferramenta, mettere sensori da molte migliaia di euro e poi perdersi in problemi infiniti per ricavare qualcosa, che poi va rattoppato in photoshop per nascondere le magagne della meccanica.
Continueremo con maggior impegno nella divulgazione del nostro progetto, e in occasione di Erba (e non solo), spiegheremo nel dettaglio le soluzioni e le scelte tecniche adottate.
Maxproject
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Edited by maxproject on Oct 31, 2009 at 10:40 PM
Vedendo i nostri prodotti i riscontri sono sempre molto positivi, questo non lo diciamo per bearci di un fatto, ma riportiamo elementi concreti e non sporadici. ma non è questo l'elemento importante.
Se disarticoliamo meglio possiamo sezionare le impressioni in modo molto più schematico:
a) i prodotti sono considerati di alto livello e di buona progettazione, con soluzioni di molto superiori allo standard amatoriale;
b) i prezzi - paragonati ai pariclasse ma di progettazione più elementare - sono competitivi
(verificatelo pure);
c) gli astrofili si dividono in varie categorie
1) vorrei ma non posso, ripiego sul consumer e ne tesso le lodi giusto per mantenerne alto il sovraprezzo europeo;
2) posso ma non capisco, sono fermamente convinto che il consumer sia l'eccellenza del mercato, e tutti ne parlano un gran bene, quindi è un "mostro di telescopio";
3) belli i vostri telescopi ma tutte quelle regolazioni li non servono. Io ho un xyz molto più semplice e va benissimo, quindi perchè devo avere tutti quei gradi di libertà ? (risposta: comperati una macchinina a pedali e poi spiegami perchè dovresti comperare una macchina a benzina, oppure vallo a chiedere a chi un telescopio lo sa usare collimato e settato per ogni impiego);
4) uso altri schemi che voi non avete, o diametri, oppure ho già un buon prodotto;
5) begli strumenti quando e se potro' ne comperero' uno.
Noi siamo molto preoccupati del tipo 3. Se dopo pagine (centinaia) di spiegazioni un cliente potenziale si pone ancora questo quesito, vuol dire che non abbiamo assolto bene al nostro compito. Evidentemente manca ancora un salto qualitativo tecnico da parte di molti, che preferiscono dietro ad un tubo del ferramenta, mettere sensori da molte migliaia di euro e poi perdersi in problemi infiniti per ricavare qualcosa, che poi va rattoppato in photoshop per nascondere le magagne della meccanica.
Continueremo con maggior impegno nella divulgazione del nostro progetto, e in occasione di Erba (e non solo), spiegheremo nel dettaglio le soluzioni e le scelte tecniche adottate.
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Edited by maxproject on Oct 31, 2009 at 10:40 PM
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Be insomma il tipo 3 sono quelli che al bar hanno conosciuto la signora delle pulizie dell'osservatorio dei professionisti, e siccome si sono pavoneggiati a raccontare di come loro hanno un favoloso telescopio marca X e modello y, la signora - prima di mandare i noiosi a quel paese - ha detto, ah, anche all'osservatorio abbiamo tre X, due modelli y e un z. Al che quei personaggi, oltre ad illudersi di avere fatto una notevole impressione alla signora, si sono anche convinti di possedere il top del top del top del top e impestano ovunque con i loro infomercial (si perche magari sperano di vendere il modello y per prendersi il piu' "avanzato" modello z....) Noi non abbiamo naturalmente niente in contrario - anzi, ben vengano! - a che gli utenti acquistino telescopi spartani per le applicazioni che null'altro richiedono che telescopi spartani (un esempio lampante e' la fotometria, ma se ne potrebbero fare parecchi altri). Peccato che raramente gli strumenti spartani finiscano in mano a questo tipo di utenti, che ne siamo certi fanno felici i nostri colleghi che li producono, ma fanno felici anche noi e tutti gli appassionati del cielo! perche' macinano dati e con un impegno tutto sommato abbordabile fanno un sacco di lavoro - che, va detto, altri con strumentazione di eccellenza non riescono a raggiungere. Magari in parallelo con altri strumenti di eccellenza, oppure no; questo non lo sappiamo, ma in entrambi i casi ci congratuliamo con questi appassionati. E saremo sempre a loro disposizione per far funzionare al meglio lo strumento "bugdet". Solitamente invece, come ben sappiamo, gli strumenti di quella categoria finiscono in mano a utenti di tutt'altro livello, sappiamo di renderci antipatici ma pazienza, sappiamo che finiscono in mano agli appassionati non di astronomia ma di chiacchiere da bar - detto tutto.
Daniela
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"L'essenza della liberta' e' la matematica"
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Abbiamo inviato ad alcuni amici e a tutti quelli del Team le foto delle parti lavorate relative a questo strumento. A fine settimana è pronto anche il tubo in carbonio e saranno anodizzati tutti i componenti.
Abbiamo parlato con il Cliente e abbiamo chiesto il permesso di portare ad Astrofest questo strumento (ovviamente non montato e senza ottiche.......per sicurezza), il quale ci ha autorizzati a farlo.
Invitiamo tutti gli interessati a venirci a trovare e a vedere come si puo' retrofittare una parte di questi strumenti, meccanicamente antichi, portandoli ad altissimi livelli tecnici, si puo' poi estendere anche il retrofit ad altre parti........E' un peccato che ottiche cosi' buone non siano valorizzate da meccaniche adeguate.
Vi aspettiamo per poter mostrare cosa abbiamo fatto, compatibilmente con il budget di spesa concordato con il Cliente.
Maxproject
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Abbiamo parlato con il Cliente e abbiamo chiesto il permesso di portare ad Astrofest questo strumento (ovviamente non montato e senza ottiche.......per sicurezza), il quale ci ha autorizzati a farlo.
Invitiamo tutti gli interessati a venirci a trovare e a vedere come si puo' retrofittare una parte di questi strumenti, meccanicamente antichi, portandoli ad altissimi livelli tecnici, si puo' poi estendere anche il retrofit ad altre parti........E' un peccato che ottiche cosi' buone non siano valorizzate da meccaniche adeguate.
Vi aspettiamo per poter mostrare cosa abbiamo fatto, compatibilmente con il budget di spesa concordato con il Cliente.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Quote: meccanicamente antichi
Non meccanicamente antichi, ma meccanicamente antiquati.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
La diretta conseguenza di questo retrofit qualitativo, e degli altri che stanno seguendo, è stata una sorte di stupore sul come e sul perchè si sia arrivati sul tavolo della officina in quelle condizioni. Questo ovviamente a noi non interessa, è un problema di chi li costruisce, di chi li vende, di chi li compera.
Ma - dopo aver smontato 4 strumenti del medesimo costruttore e aver trovato il medesimo progetto di assemblaggio che si porta dietro anche i problemi:
tubo pseudo calandrato e fermato con una striscia interna rivettata, e poi esternamente abrasa e verniciata a polvere in modo da sembrare un monolitico;
griffe frontali a mezza luna per bloccare il menisco;
primario che dondola allegramente nel suo cannotto di scorrimento;
bordi del tubo non ortogonali (errori da 0,7 a 1,1 mm);
vediamo anche che l'utenza non crede a questo, anzi in alcuni casi specifica bene: strumento smontato e perfettamente allineato con bordi regolari ecc ecc ecc. , dalle foto di questi lavori si vedono eguali progetti costruttivi.
E' una reazione degli anticorpi astrofili timorosi di aver pagato caro uno strumento che forse non vale tutti quei soldi? Noi non siamo in grado di dirlo, visto che non possiamo nemmeno affermare che tutti i telescopi di questo costruttore abbiano il medesimo grado di im-precisione.
Maxproject
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Edited by maxproject on Sep 11, 2010 at 09:09 PM
Ma - dopo aver smontato 4 strumenti del medesimo costruttore e aver trovato il medesimo progetto di assemblaggio che si porta dietro anche i problemi:
tubo pseudo calandrato e fermato con una striscia interna rivettata, e poi esternamente abrasa e verniciata a polvere in modo da sembrare un monolitico;
griffe frontali a mezza luna per bloccare il menisco;
primario che dondola allegramente nel suo cannotto di scorrimento;
bordi del tubo non ortogonali (errori da 0,7 a 1,1 mm);
vediamo anche che l'utenza non crede a questo, anzi in alcuni casi specifica bene: strumento smontato e perfettamente allineato con bordi regolari ecc ecc ecc. , dalle foto di questi lavori si vedono eguali progetti costruttivi.
E' una reazione degli anticorpi astrofili timorosi di aver pagato caro uno strumento che forse non vale tutti quei soldi? Noi non siamo in grado di dirlo, visto che non possiamo nemmeno affermare che tutti i telescopi di questo costruttore abbiano il medesimo grado di im-precisione.
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Edited by maxproject on Sep 11, 2010 at 09:09 PM