Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
E gli oculari?
In a message dated 4/5/2011 11:37:31 AM Central Daylight Time,
mike@scopenews.com writes:
> I
> dont care that the eyepiece spins when you focus them.
Spinning eyepiece can be a problem with registration. Most eyepieces do not
have optical and mechanical axes co-incident.
Rolando
Se lo dice lui..............
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
In a message dated 4/5/2011 11:37:31 AM Central Daylight Time,
mike@scopenews.com writes:
> I
> dont care that the eyepiece spins when you focus them.
Spinning eyepiece can be a problem with registration. Most eyepieces do not
have optical and mechanical axes co-incident.
Rolando
Se lo dice lui..............
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(G. Schiaparelli)
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
non a caso Baader produce (e A-P commercializza) il sistema click-lock che tutti noi poveri tapini non titolari di una officina meccanica acquistiamo dicendo GRAZIE GRAZIE. Anche Takahashi ha il proprio sistema autocentrante, pensato per oculari piu leggeri.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
Daniela
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Confusamente, ma non arrabbiatevi, seguiamo il ragionamento sugli assi ottici e meccanici un pochino da palo in frasca, a mano a mano che ci giungono stimoli e suggerimenti, il post quindi non si sviluppa in modo lineare.........ma comunque le nozioni o gli spunti che diamo pensiamo siano comunque utili.
Se consideriamo celle per primari di grandi dimensioni (segnatamente da 600 a 750 mm) vogliamo provare ad immaginare in che modo dovremo costruire una struttura che tiene il primario in sede, senza deformarlo oltre i limiti consentiti e SENZA DEFORMARSI per il proprio peso. Ci sono parecchie immagini e progetti sul web che mostrano celle semplificate costruite con travature metalliche e sistemi elementari. Questi sono concetti meccanici che vanno bene per telescopi di prezzo, visuali e senza alcuna pretesa prestazionale che non sia l'osservazione visuale di alcuni oggetti. Se pero' cominciamo a ragionare e pensiamo ad un simile diametro in postazione fissa, è conseguente il suo utilizzo fotografico, astrometrico, fotometrico ecc.
Quali sono le implicazioni tecniche per l'utilizzo di queste applicazioni? Gran parte della struttura si esplica soprattutto nella cella del primario, che a seconda dello schema deve sostenere anche tutta l'accessoristica di rilevamento (con unica variante nel newton che merita poi discorsi a parte).
A seconda del nostro progetto, scartando a priori i telescopi in ferro fatti in lamierati tagliati al plasma (ce ne sono molti anche fino a 800 mm che però............), avremo strutture estremamente complesse da realizzare che hanno anche una funzione autoportante e indeformabile indipendentemente dalla strumentazione accessoria collegata al telescopio.
Nella serie 600 di NortheK mostreremo come intendiamo ricavare questi sostegni, con le precisioni che il rigore tecnico richiede per far performare superfici ottiche di questo diametro.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
Se consideriamo celle per primari di grandi dimensioni (segnatamente da 600 a 750 mm) vogliamo provare ad immaginare in che modo dovremo costruire una struttura che tiene il primario in sede, senza deformarlo oltre i limiti consentiti e SENZA DEFORMARSI per il proprio peso. Ci sono parecchie immagini e progetti sul web che mostrano celle semplificate costruite con travature metalliche e sistemi elementari. Questi sono concetti meccanici che vanno bene per telescopi di prezzo, visuali e senza alcuna pretesa prestazionale che non sia l'osservazione visuale di alcuni oggetti. Se pero' cominciamo a ragionare e pensiamo ad un simile diametro in postazione fissa, è conseguente il suo utilizzo fotografico, astrometrico, fotometrico ecc.
Quali sono le implicazioni tecniche per l'utilizzo di queste applicazioni? Gran parte della struttura si esplica soprattutto nella cella del primario, che a seconda dello schema deve sostenere anche tutta l'accessoristica di rilevamento (con unica variante nel newton che merita poi discorsi a parte).
A seconda del nostro progetto, scartando a priori i telescopi in ferro fatti in lamierati tagliati al plasma (ce ne sono molti anche fino a 800 mm che però............), avremo strutture estremamente complesse da realizzare che hanno anche una funzione autoportante e indeformabile indipendentemente dalla strumentazione accessoria collegata al telescopio.
Nella serie 600 di NortheK mostreremo come intendiamo ricavare questi sostegni, con le precisioni che il rigore tecnico richiede per far performare superfici ottiche di questo diametro.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Per il discorso di cui sopra, è fondamentale la scelta del metallo da utilizzare. Abbiamo in Italia costruttori che utilizzano regolarmente piastre di ferro e su questo basano la costruzione, basando il risultato su una fede smisurata sulla massa del telescopio (ecco 600 mm da 700-800 kg) che nella teoria assorbe tutti i problemi di flessione e vibrazione. Le strutture interne sono ovviamente costruite con la medesima filosofia, con molte parti saldate e semplificate al massimo, giusto che è il peso a tenere tutto a posto (ma cosi non è, perchè poi le termiche pensano a sistemare ogni cosa e con i sensori di oggi questo è l'elemento caratteristico tra un telescopio che funziona e uno che non funziona, mentre 30 anni fa con i sensori di allora, molti difetti passavano inosservati. Tipico il caso di un osservatorio pubblico conosciutissimo, ma il cui telescopio principale va - non va - forse va).
E' importante sottolineare che, ad esempio, scegliere con cura le leghe da utilizzare, sottoporle a ricottura sono ovvi passaggi per arrivare ad uno strumento scientifico e non ad un betoniera.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
Edited by maxproject on Apr 13, 2011 at 09:25 PM
E' importante sottolineare che, ad esempio, scegliere con cura le leghe da utilizzare, sottoporle a ricottura sono ovvi passaggi per arrivare ad uno strumento scientifico e non ad un betoniera.
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Edited by maxproject on Apr 13, 2011 at 09:25 PM
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
La scelta della lega opportuna, non ha solo un significato prestazionale a prodotto finito, ma un senso ed un logica anche su quello che è il processo industriale per realizzare il nostro manufatto.
Se vogliamo precisione e facile lavorabilità si dovranno fare delle scelte ben precise, se potremo anche permetterci pesi elevati e costi quadruplicati ci sono altre possibilità, ancor più importanti, ma a quel punto siamo fuori dagli ambiti amatoriali in tutti i sensi.
Nel nostro progetto dunque si va delineando un ragionamento molto semplice e pragmatico, nel senso che l'ottenimento degli assi ottici e meccanici passa entro la cruna di una ottimizzazione del dettaglio tecnologico, perchè noi possiamo fresare il piu' bel telescopio del mondo, ma sbagliare con le masse o la lega con cui è realizzato, e da solo si porterà fuori asse ad ogni variazione termica (e il solito osservatorio pubblico famoso.........appunto si puo' usare solo in alcuni mesi dell'anno, per il resto ci si accontenta.....)
Maxproject
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Se vogliamo precisione e facile lavorabilità si dovranno fare delle scelte ben precise, se potremo anche permetterci pesi elevati e costi quadruplicati ci sono altre possibilità, ancor più importanti, ma a quel punto siamo fuori dagli ambiti amatoriali in tutti i sensi.
Nel nostro progetto dunque si va delineando un ragionamento molto semplice e pragmatico, nel senso che l'ottenimento degli assi ottici e meccanici passa entro la cruna di una ottimizzazione del dettaglio tecnologico, perchè noi possiamo fresare il piu' bel telescopio del mondo, ma sbagliare con le masse o la lega con cui è realizzato, e da solo si porterà fuori asse ad ogni variazione termica (e il solito osservatorio pubblico famoso.........appunto si puo' usare solo in alcuni mesi dell'anno, per il resto ci si accontenta.....)
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
A dimostrazione che quanto andiamo scrivendo viene letto con attenzione e con cura, oggi ci arriva una richiesta per una cella ad alta tecnologia per un riflettore da 750 mm da un osservatore non italiano. Stiamo definendo tutte le informazioni necessarie per valutarne poi la progettazione, ma sarà nel caso ovviamente una evoluzione della ST 600 che contiamo di finire molto rapidamente.
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Questi elefanti di grande peso e massa, vengono prodotti ancora oggi da alcuni costruttori con le tecniche di 40 anni fa o forse ancora di più.
Saldature nemmeno ben rifinite, supporti anch'essi saldati, piastroni tagliati in ferro sono gli elementi che contraddistinguono un progetto obsoleto e non più utilizzabile.
Se in passato i sistemi di rilevamento erano "tolleranti", oggi sono molto "intolleranti" ai fuori asse e alle dilatazioni.
Ne consegue che ogni progetto va opportunamente calibrato e che i costosi sensori richiedono altrettante costose soluzioni, altrimenti meglio stare su materiale economico su tutta la linea, così da evitare sperpero di risorse.
Questo lungo ragionamento che abbiamo portanto fin qui, in modo disordinato, ha comunque ben chiaro il filo conduttore e noi vorremmo che i nostri lettori prendessero spunto da quanto in esso contenuto per osservare con attenzione i propri telescopi e quelli delle altre proposte commerciali. Da li in poi NortheK ha la sua valenza tecnica e commerciale e sta ad una utenza accorta fare le giuste scelte.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
Saldature nemmeno ben rifinite, supporti anch'essi saldati, piastroni tagliati in ferro sono gli elementi che contraddistinguono un progetto obsoleto e non più utilizzabile.
Se in passato i sistemi di rilevamento erano "tolleranti", oggi sono molto "intolleranti" ai fuori asse e alle dilatazioni.
Ne consegue che ogni progetto va opportunamente calibrato e che i costosi sensori richiedono altrettante costose soluzioni, altrimenti meglio stare su materiale economico su tutta la linea, così da evitare sperpero di risorse.
Questo lungo ragionamento che abbiamo portanto fin qui, in modo disordinato, ha comunque ben chiaro il filo conduttore e noi vorremmo che i nostri lettori prendessero spunto da quanto in esso contenuto per osservare con attenzione i propri telescopi e quelli delle altre proposte commerciali. Da li in poi NortheK ha la sua valenza tecnica e commerciale e sta ad una utenza accorta fare le giuste scelte.
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(G. Schiaparelli)
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Apparentemente sembra che stiamo confondendo fiaschi con fischi, ma ci siamo intromessi in una discussione in cui si dibatte del valore della ostruzione in un telescopio. Vengono postati diagrammi ricavati da rapidi programmini di calcolo e si discute più o meno lungamente su quanto questo percento ostruente sia determinante.
Vorremmo fosse ben chiaro, anche agli esperti, che discriminare sul campo tra un 25% (per esempio) di ostruzione e un 32% è una condizione puramente autoreferenziale per chi la enuncia.
Se noi mettiamo il nostro telescopio in una camera neutra, quindi con tutti i valori di contorno controllati e controllabili, davanti ad una tavola tecnica che si trova facilmente in commercio per questo genere di test, discrimineremo la differenza, posto e garantito che tutto il resto sia invariato e invariabile (stesso primario per esempio, per togliere di mezzo altre questioni che per alcuni sembrano casi vitali, ma non lo sono nella realtà).
Ma se il telescopio lo montiamo in equatoriale e poi lo portiamo nel nostro prato e cominciamo ad usarlo............quanto pensate siano importanti questi punti percentuale dell'ostruente, rispetto al secondario che si sposta o al primario che scivola sulla sua sede, o alla messa fuoco storta?
Ragionate e provate e poi decidete chi sta menando il can per l'aia.
Forse certi ragionamenti hanno un valore per i possessori di micro telescopi che amano mettersi a discorrere su come si forma un disco di airy, della forma di ogni anello, ecc , ecc... ma questo è un passatempo da salotto, non è un argomento di tecnica astronomica FINTANTO che tutte le posizioni di contorno non sono risolte in modo ottimale, allora e solo allora prendiamo i nostri grafici che ci traccia la teoria e cerchiamo di riprodurli nella pratica.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
Vorremmo fosse ben chiaro, anche agli esperti, che discriminare sul campo tra un 25% (per esempio) di ostruzione e un 32% è una condizione puramente autoreferenziale per chi la enuncia.
Se noi mettiamo il nostro telescopio in una camera neutra, quindi con tutti i valori di contorno controllati e controllabili, davanti ad una tavola tecnica che si trova facilmente in commercio per questo genere di test, discrimineremo la differenza, posto e garantito che tutto il resto sia invariato e invariabile (stesso primario per esempio, per togliere di mezzo altre questioni che per alcuni sembrano casi vitali, ma non lo sono nella realtà).
Ma se il telescopio lo montiamo in equatoriale e poi lo portiamo nel nostro prato e cominciamo ad usarlo............quanto pensate siano importanti questi punti percentuale dell'ostruente, rispetto al secondario che si sposta o al primario che scivola sulla sua sede, o alla messa fuoco storta?
Ragionate e provate e poi decidete chi sta menando il can per l'aia.
Forse certi ragionamenti hanno un valore per i possessori di micro telescopi che amano mettersi a discorrere su come si forma un disco di airy, della forma di ogni anello, ecc , ecc... ma questo è un passatempo da salotto, non è un argomento di tecnica astronomica FINTANTO che tutte le posizioni di contorno non sono risolte in modo ottimale, allora e solo allora prendiamo i nostri grafici che ci traccia la teoria e cerchiamo di riprodurli nella pratica.
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(G. Schiaparelli)
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- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Quanto è importante il mantenimento degli assi e della collimazione in uno strumento, è un punto fondamentale che noi diamo per scontato, ma altrettanto non fanno gli astrofili.
Osservando con attenzione moltissime immagini, ad esempio in alta risoluzione, che gli amatori postano nel web rimaniamo basiti dalla bassa qualità delle medesime, nonostante i diametri utilizzati e anche ad un ipotetico alto valore di seeing.
Appena saranno pronti i reports di NortheK, potremo dimostrare fianco a fianco quanto questo elemento sia fondamentale, sdoganando così il senso comune che quello che conta è la superficie ottica e in seconda battuta la meccanica.
Affermiamo senza ombra di dubbio - e lo dimostreremo - esattamente il contrario.
I raffronti sono difficili perchè noi li vediamo ma non avremo il permesso degli autori (che usano telescopi di altri costruttori o autocostruiti) di pubblicare le foto. Proveremo a chiederli e proveremo a mettere dei fianco a fianco, magari ponendo i telescopi NortheK in condizioni di diametro e seeing sfavorevole rispetto a quanto dichiarato dagli altri autori.
Ci si sta lavorando con i diversi beta tester sia in alta risoluzione che in deep sky. I resoconti saranno pubblicati in argomenti tecnici con apposite monografie, in modo tale che chi ha eventuali dubbi sul nostro prodotto potrà fugarli senza paura di inquinamenti più o meno mascherati.
Noterete come e fino a che punto la meccanica sia fondamentale, in barba ai lambda/millanta/xxxx.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
Osservando con attenzione moltissime immagini, ad esempio in alta risoluzione, che gli amatori postano nel web rimaniamo basiti dalla bassa qualità delle medesime, nonostante i diametri utilizzati e anche ad un ipotetico alto valore di seeing.
Appena saranno pronti i reports di NortheK, potremo dimostrare fianco a fianco quanto questo elemento sia fondamentale, sdoganando così il senso comune che quello che conta è la superficie ottica e in seconda battuta la meccanica.
Affermiamo senza ombra di dubbio - e lo dimostreremo - esattamente il contrario.
I raffronti sono difficili perchè noi li vediamo ma non avremo il permesso degli autori (che usano telescopi di altri costruttori o autocostruiti) di pubblicare le foto. Proveremo a chiederli e proveremo a mettere dei fianco a fianco, magari ponendo i telescopi NortheK in condizioni di diametro e seeing sfavorevole rispetto a quanto dichiarato dagli altri autori.
Ci si sta lavorando con i diversi beta tester sia in alta risoluzione che in deep sky. I resoconti saranno pubblicati in argomenti tecnici con apposite monografie, in modo tale che chi ha eventuali dubbi sul nostro prodotto potrà fugarli senza paura di inquinamenti più o meno mascherati.
Noterete come e fino a che punto la meccanica sia fondamentale, in barba ai lambda/millanta/xxxx.
Maxproject
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(G. Schiaparelli)
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Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Per non essere fraintesi...........l'analisi riguarderà non tanto l'aspetto estetico legato più alla elaborazione degli autori, quanto agli altri parametri che definiscono la definizione e la qualità di un set ottico meccanico.
Maxproject
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