Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Ma questa vicenda, che assume contorni grotteschi per chi vuol testardamente dimostrare di aver ragione, quando i fatti lo smentiscono, è un chiaro sintomo che l'estremo estremizzato è un percorso sbagliato da seguire.
E' sbagliato pensare che visti i calcoli il progetto deve funzionare per forza (se no i test e i prototipi non si farebbero.....e nemmeno le prime seriali di prova), cosi' come - le stesse persone - chiudono i due occhi su aspetti che anche solo il buon senso di un astrofilo con la quinta elementare suggerirebbe di valutare diversamente......
E' molto più onesto mantenere un equilibrio senza estremizzare le posizioni, cadendo anche in situazioni molto imbarazzanti e da psicosi di massa.
Noi sosteniamo con forza che le leggi della fisica non si toccano e che hanno il loro valore indissolubile, sosteniamo anche che le medesime leggi si devono applicare con criterio nel proprio ambito d'uso e non nel programma di un pc (perchè di converso allora si citino norme di laboratorio e non proprie opinioni o esperienze che valgono per se stessi ma non è detto valgano anche per gli altri), sosteniamo anche che è un pochino ridicolo perdersi in puntigliose puntualizzazioni per poi far finta di non vedere l'ovvio. E' una questione di onestà intellettuale. Questa c'è o non c'è.
I nostri tubi costano troppo e sono fuori mercato qualcuno sostiene. Noi rispondiamo di si, sono fuori mercato per una certa fascia di utenza, per un'altra fascia no sono assolutamente competitivi, ed è quest'ultima che cerchiamo di servire. Poi ci dovranno spiegare come mai quelli molto competitivi come qualità e prezzo sono bananosi e sbilenchi e trovano rapidamente la via dei mercatini......
Coerenza e buon senso.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 10, 2010 at 12:25 PM
E' sbagliato pensare che visti i calcoli il progetto deve funzionare per forza (se no i test e i prototipi non si farebbero.....e nemmeno le prime seriali di prova), cosi' come - le stesse persone - chiudono i due occhi su aspetti che anche solo il buon senso di un astrofilo con la quinta elementare suggerirebbe di valutare diversamente......
E' molto più onesto mantenere un equilibrio senza estremizzare le posizioni, cadendo anche in situazioni molto imbarazzanti e da psicosi di massa.
Noi sosteniamo con forza che le leggi della fisica non si toccano e che hanno il loro valore indissolubile, sosteniamo anche che le medesime leggi si devono applicare con criterio nel proprio ambito d'uso e non nel programma di un pc (perchè di converso allora si citino norme di laboratorio e non proprie opinioni o esperienze che valgono per se stessi ma non è detto valgano anche per gli altri), sosteniamo anche che è un pochino ridicolo perdersi in puntigliose puntualizzazioni per poi far finta di non vedere l'ovvio. E' una questione di onestà intellettuale. Questa c'è o non c'è.
I nostri tubi costano troppo e sono fuori mercato qualcuno sostiene. Noi rispondiamo di si, sono fuori mercato per una certa fascia di utenza, per un'altra fascia no sono assolutamente competitivi, ed è quest'ultima che cerchiamo di servire. Poi ci dovranno spiegare come mai quelli molto competitivi come qualità e prezzo sono bananosi e sbilenchi e trovano rapidamente la via dei mercatini......
Coerenza e buon senso.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 10, 2010 at 12:25 PM
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Troppo spesso l'utente medio non capisce che il costruttore sarebbe ben lieto di vendere il proprio prodotto al prezzo più basso per intercettare la maggiore quantità di clienti. Purtroppo i costi della meccanica di precisione sono elevati e non si possono accettare compromessi. Che i vostri tubi siano costosi è un dato di fatto, ma costosi in relazione a cosa? Al tubo banana? Al cinese storto? o al tubo italiano calandrato, saldato e incollimabile? Se prendiamo la Vs stessa meccanica, ma costruita in America o in Germania da produttori seri forse non risultereste più così cari! Perchè nessuno si è mai lamentato dei prezzi della Zeiss o di RCOS? Forse perchè hanno un nome altisonante che riempie d'orgoglio il possessore? Prima o poi i Vs prodotti avranno la diffusione che meritano, ovviamente tra astrofili di un certo livello, e a quel punto nessuno avrà più nulla da dire!
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Crediamo , caro Vittorio, che tu abbia pienamente ragione. E noi siamo anche molto pazienti, sappiamo attendere il tempo necessario perchè il pubblico ci conosca.
D'altro canto speriamo che il nostro essere cosi' puntigliosi, rompiscatole e inderogabilmente attenti ai concetti del lavoro eseguito bene, sia uno stimolo per l'astrofilia in generale, anche se non compererà mai un NortheK si abituerà a chiedere standard migliori ai produttori che valgano i soldi che OGGI vengono chiesti. Tutti ne gioveranno, gli astrofili perchè in generale entreranno in una dimensione molto diversa e meno da bar sport, i costruttori perchè potranno lavorare meglio e con criteri solidi, e il mercato in generale che si sta trasformando da consumistico a più attento ai vari aspetti legati al prodotto.
Talvolta ridiamo un pochino quando leggiao alcune cose, e se proprio non possiamo tacere interveniamo, ma non per spirito polemico, quanto per dare forza la nostro pensiero aziendale che è poi la vera novità del mercato strumentale, non solo in Europa.
Come diceva un astrofilo molto serio in francia.....(Orion ODK - Vs. RCOS) "credete che se l'Orion costa 23000 euro e l'RCOS 40000 la differenza sia il guadagno del Sig. RCOS"....purtroppo molti pensano ancora di si.
Maxproject
0
D'altro canto speriamo che il nostro essere cosi' puntigliosi, rompiscatole e inderogabilmente attenti ai concetti del lavoro eseguito bene, sia uno stimolo per l'astrofilia in generale, anche se non compererà mai un NortheK si abituerà a chiedere standard migliori ai produttori che valgano i soldi che OGGI vengono chiesti. Tutti ne gioveranno, gli astrofili perchè in generale entreranno in una dimensione molto diversa e meno da bar sport, i costruttori perchè potranno lavorare meglio e con criteri solidi, e il mercato in generale che si sta trasformando da consumistico a più attento ai vari aspetti legati al prodotto.
Talvolta ridiamo un pochino quando leggiao alcune cose, e se proprio non possiamo tacere interveniamo, ma non per spirito polemico, quanto per dare forza la nostro pensiero aziendale che è poi la vera novità del mercato strumentale, non solo in Europa.
Come diceva un astrofilo molto serio in francia.....(Orion ODK - Vs. RCOS) "credete che se l'Orion costa 23000 euro e l'RCOS 40000 la differenza sia il guadagno del Sig. RCOS"....purtroppo molti pensano ancora di si.
Maxproject
0
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Questa sera, serata dal seeing ottimo per la nostra locazione, abbiamo rapidamente settato due tubi dk 230 appena montati al banco.
Abbiamo eseguito un centraggio grossolano col cannocchiale taka, e (tenete presente che ogni set ottico ha una distanza primario-secondario variabile anche di 15 mm, ma che viene dichiarata da Norman con una precisione di +0 - 3 mm) portato il back focus esatto sul cielo con lievi movimenti del micrometro. La collimazione è stata veloce e semplice dovendo ritoccare proprio di poco le tre viti del secondario (non del primario).
In poche parole, tanto per raccontare un episodio, da un tubo uscito dalla officina è stato estremamente semplice portarlo alle tolleranze grezze della meccanica, e rifinire il tutto in circa 10 minuti di lavoro. Ora - quando si utilizzeranno questi tubi - sarà sufficiente controllare la collimazione ed eventualmente settarla in non più di 1-2 minuti di orologio.
Ma per esperienza sappiamo che la collimazione viene mantenuta molto prossima alla perfezione nonostante gli spostamenti del tubo, grazie alla sua precisione strutturale.
Provate con un tubo calandrato e un dischetto di alu con le tre vitine........ a 700x pero' eh.
Maxproject
0
Abbiamo eseguito un centraggio grossolano col cannocchiale taka, e (tenete presente che ogni set ottico ha una distanza primario-secondario variabile anche di 15 mm, ma che viene dichiarata da Norman con una precisione di +0 - 3 mm) portato il back focus esatto sul cielo con lievi movimenti del micrometro. La collimazione è stata veloce e semplice dovendo ritoccare proprio di poco le tre viti del secondario (non del primario).
In poche parole, tanto per raccontare un episodio, da un tubo uscito dalla officina è stato estremamente semplice portarlo alle tolleranze grezze della meccanica, e rifinire il tutto in circa 10 minuti di lavoro. Ora - quando si utilizzeranno questi tubi - sarà sufficiente controllare la collimazione ed eventualmente settarla in non più di 1-2 minuti di orologio.
Ma per esperienza sappiamo che la collimazione viene mantenuta molto prossima alla perfezione nonostante gli spostamenti del tubo, grazie alla sua precisione strutturale.
Provate con un tubo calandrato e un dischetto di alu con le tre vitine........ a 700x pero' eh.
Maxproject
0
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Stiamo analizzando il rimessaggio di un telescopio costruito da un nostro stimato collega italiano di buona rinomanza. Purtroppo - per il cliente - questo strumento ha dei problemi di asse meccanico piuttosto gravi. Il cliente, abile ed intraprendente, ha già apportato buone modifiche al manufatto, ma naturalmente lavorando con sistemi hobbystici non può spingersi oltre.
Ha chiesto il nostro intervento, sostituendo radicalmente l' intubazione, con un nostro U35 in alu. Cosa che faremo naturalmente, ma come - amaramente - commenta il cliente, è molto eloquente trovare fuori asse meccanici anche di un millimetro tra i vari componenti meccanici ed ottici. Pensate che collimare un DK cosi' sia poi possibile, almeno a livello della qualità ottica?
Col tempo, a mano a mano, che acquisiamo fiducia da parte degli astrofili, aumenta anche la massa di strumenti affetti da grossi problemi meccanici. Grosso modo le ottiche hanno nel mercato una media abbastanza uniforme, con ben pochi distinguo.
Vedremo il da farsi e cercheremo di risolvere al meglio il problema a questo cliente.
Maxproject
0
Ha chiesto il nostro intervento, sostituendo radicalmente l' intubazione, con un nostro U35 in alu. Cosa che faremo naturalmente, ma come - amaramente - commenta il cliente, è molto eloquente trovare fuori asse meccanici anche di un millimetro tra i vari componenti meccanici ed ottici. Pensate che collimare un DK cosi' sia poi possibile, almeno a livello della qualità ottica?
Col tempo, a mano a mano, che acquisiamo fiducia da parte degli astrofili, aumenta anche la massa di strumenti affetti da grossi problemi meccanici. Grosso modo le ottiche hanno nel mercato una media abbastanza uniforme, con ben pochi distinguo.
Vedremo il da farsi e cercheremo di risolvere al meglio il problema a questo cliente.
Maxproject
0
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
A naturalmente questo dimostra che chi dice che i tubi storti funzionano lo stesso, basta regolare i tilt, ha ragione.....
, quasi quasi gli chiediamo una consulenza con due calcoletti.
Quando la ragionevolezza si scontra con le nozioni piegate al proprio pensiero......l'inevitabile diventa proprio inevitabile.
Maxproject
0


Quando la ragionevolezza si scontra con le nozioni piegate al proprio pensiero......l'inevitabile diventa proprio inevitabile.
Maxproject
0
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Le tolleranze avranno forse una media abbastanza uniforme sul mercato, ma e' assai disuniforme la faccia tosta che determina quale prezzo chiedere.
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
Daniela
"L'essenza della liberta' e' la matematica"
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Un ulteriore elemento che ammorba moltissimi telescopi amatoriali, e ben pochi se ne salvano, è il mantenimento degli assi nella parte finale del telescopio.
In qualsiasi configurazione il tema di tenere tutto perfettamente centrato: raccorderia, messa a fuoco, camera ccd, ottica adattiva , ruota portafiltri, guida fuori asse, ecc ecc. a seconda di quello che si vuole fare, è una questione abbastanza difficile da risolvere.
Da un lato abbiamo due macigni che impongono scelte drastiche:
a) il contenimento dei pesi del tubo ottico;
b) il budget di spesa.
Sarebbe molto bello non ci fossero ne il punto (a) ne il punto (b). Purtroppo in campo amatoriale questo non si verifica e allora bisogna comportarsi di conseguenza.
Dando per scontato che si è risolto il problema del tubo a banana o a dente di sega, facciamo notare come gli astrografi più quotati al momento hanno dimensioni modeste. La ragione è data proprio dai due punti di cui sopra.
Molti stanno tentando di immettere sul mercato configurazioni fotografiche strettamente amatoriali, alcune medie (f5-7) altre estreme (f3). Ciascuno di questi prodotti soffre di problemi più o meno accentuati e prevalentemente di ordine meccanico. Notate le brochures informative: spot ecc. nessun accenno alla meccanica (che è poi quella che fa funzionare un presunto progetto ottico ottimale). Non potrebbe essere altrimenti, perchè tanto varrebbe evidenziare in modo impietoso i limiti del prodotto che si sta offrendo.
Se prendiamo ad esempio uno schema fotografico molto di moda con un diametro di 400 mm e diciamo che viene venduto a 20000 euro per esempio, poi andiamo da un costruttore veramente serio che ci da le opportune garanzie (industriali, meccaniche, di set up, di norme ecc) scopriamo che viene venduto a 40000 euro. Perchè?
Torneremo su questo tema.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 30, 2010 at 12:05 PM
In qualsiasi configurazione il tema di tenere tutto perfettamente centrato: raccorderia, messa a fuoco, camera ccd, ottica adattiva , ruota portafiltri, guida fuori asse, ecc ecc. a seconda di quello che si vuole fare, è una questione abbastanza difficile da risolvere.
Da un lato abbiamo due macigni che impongono scelte drastiche:
a) il contenimento dei pesi del tubo ottico;
b) il budget di spesa.
Sarebbe molto bello non ci fossero ne il punto (a) ne il punto (b). Purtroppo in campo amatoriale questo non si verifica e allora bisogna comportarsi di conseguenza.
Dando per scontato che si è risolto il problema del tubo a banana o a dente di sega, facciamo notare come gli astrografi più quotati al momento hanno dimensioni modeste. La ragione è data proprio dai due punti di cui sopra.
Molti stanno tentando di immettere sul mercato configurazioni fotografiche strettamente amatoriali, alcune medie (f5-7) altre estreme (f3). Ciascuno di questi prodotti soffre di problemi più o meno accentuati e prevalentemente di ordine meccanico. Notate le brochures informative: spot ecc. nessun accenno alla meccanica (che è poi quella che fa funzionare un presunto progetto ottico ottimale). Non potrebbe essere altrimenti, perchè tanto varrebbe evidenziare in modo impietoso i limiti del prodotto che si sta offrendo.
Se prendiamo ad esempio uno schema fotografico molto di moda con un diametro di 400 mm e diciamo che viene venduto a 20000 euro per esempio, poi andiamo da un costruttore veramente serio che ci da le opportune garanzie (industriali, meccaniche, di set up, di norme ecc) scopriamo che viene venduto a 40000 euro. Perchè?
Torneremo su questo tema.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 30, 2010 at 12:05 PM
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Per quanto detto sopra, nell'ambito visuale il mantenimento degli assi è fondamentale, ma in ambito fotografico è di vitale importanza.
Ricordiamoci che non sono pochi i CCD costosi che vengono consegnati con il sensore storto e prima di accorgersene si impazzisce col tubo ottico.........nonostante si spendano molti soldi, questo non è mai garanzia di qualità. Occorre analizzare sempre il costruttore così come abbiamo più volte detto.
Ammettiamo dunque di avere una meccanica che consente una collimazione estremamente precisa, che annulli il più possibile il problema delle deformazioni sia geometriche che termiche e che ci consegni in prossimità del fuoco un cono di luce regolarmente centrato (o dentro delle tolleranze opportune) e li lo mantenga per tutta la durata delle osservazioni.
Questo è un buon punto di partenza (notare che gli astrografi meno pensierosi sono sempre rifrattori, perchè in virtù dei pochi elementi di cui sono composti e dei piccoli diametri usati, sono abbastanza facili da consegnare "a posto").
In questa situazione dovremo trovare il modo di raccordare tutto quanto ci serve, mantenendo questo asse benedetto e soprattutto evitando le flessioni.
Ricordiamo che ogni filetto ha un suo gioco o tolleranza e più raccordi aggiungiamo più i fuori asse possono aumentare (non in modo matematico ovviamente....), inoltre più peso carichiamo più tutto tenderà a flettere in modo sensibile. Nessuna messa a fuoco oltre certi limiti riesce - nel settore amatoriale - a garantire assi e flessioni a zero.
Ma ancor prima di questo ci dobbiamo preoccupare di come la nostra messa a fuoco è unita al telescopio.
Un cannotto avvitato con una flangia alla piastra posteriore non è garanzia di mantenimento del piano. In tal caso la piastra va spianata molto bene (e tutto quello che è messo davanti nel caso di un fuoco posteriore va centrato assolutamente in modo perfetto). Resta che Northek ha scelto di tenere il treno posteriore esattamente staccato dalla piastra, che si deve occupare solo di sostenere il primario e di collimarlo e non deve subire nessuna altra forza.
Con il sistema autocentrante abbiamo spostato il baricentro in prossimità del primaio su un piastrone molto robusto e triangolato, in modo da scaricare quanto possibile l'effetto leva degli accessori.
Ma in un grosso o grande strumento fotografico, come ci dovremo comportare? Evidentemente in modo più complesso perchè abbiamo un elemento imponderabile: la planarità del sensore.
continueremo
Maxproject
0
Ricordiamoci che non sono pochi i CCD costosi che vengono consegnati con il sensore storto e prima di accorgersene si impazzisce col tubo ottico.........nonostante si spendano molti soldi, questo non è mai garanzia di qualità. Occorre analizzare sempre il costruttore così come abbiamo più volte detto.
Ammettiamo dunque di avere una meccanica che consente una collimazione estremamente precisa, che annulli il più possibile il problema delle deformazioni sia geometriche che termiche e che ci consegni in prossimità del fuoco un cono di luce regolarmente centrato (o dentro delle tolleranze opportune) e li lo mantenga per tutta la durata delle osservazioni.
Questo è un buon punto di partenza (notare che gli astrografi meno pensierosi sono sempre rifrattori, perchè in virtù dei pochi elementi di cui sono composti e dei piccoli diametri usati, sono abbastanza facili da consegnare "a posto").
In questa situazione dovremo trovare il modo di raccordare tutto quanto ci serve, mantenendo questo asse benedetto e soprattutto evitando le flessioni.
Ricordiamo che ogni filetto ha un suo gioco o tolleranza e più raccordi aggiungiamo più i fuori asse possono aumentare (non in modo matematico ovviamente....), inoltre più peso carichiamo più tutto tenderà a flettere in modo sensibile. Nessuna messa a fuoco oltre certi limiti riesce - nel settore amatoriale - a garantire assi e flessioni a zero.
Ma ancor prima di questo ci dobbiamo preoccupare di come la nostra messa a fuoco è unita al telescopio.
Un cannotto avvitato con una flangia alla piastra posteriore non è garanzia di mantenimento del piano. In tal caso la piastra va spianata molto bene (e tutto quello che è messo davanti nel caso di un fuoco posteriore va centrato assolutamente in modo perfetto). Resta che Northek ha scelto di tenere il treno posteriore esattamente staccato dalla piastra, che si deve occupare solo di sostenere il primario e di collimarlo e non deve subire nessuna altra forza.
Con il sistema autocentrante abbiamo spostato il baricentro in prossimità del primaio su un piastrone molto robusto e triangolato, in modo da scaricare quanto possibile l'effetto leva degli accessori.
Ma in un grosso o grande strumento fotografico, come ci dovremo comportare? Evidentemente in modo più complesso perchè abbiamo un elemento imponderabile: la planarità del sensore.
continueremo
Maxproject
0
- maxproject
- Messaggi: 3109
- Iscritto il: 25/09/2008, 11:57
Assialità assi ottici e complicazioni meccaniche.
Per il controllo della planarità dei sensori, stiamo progettando un accessorio (microplate di NortheK) che va implementato ai nostri strumenti squisitamente fotografici deep (agli altri non serve, già che la nostra meccanica da garanzie sufficienti di qualità dell'asse ottico).
Microplate viene disegnato su misura per il set up dell'utente, in funzione di pesi, ingombri e dimensioni del sensore. E' meccanica semplice ma di altissimo livello esecutivo.
Ma proprio per non vendere tanto per vendere, viene realizzato solo su misura e per applicazioni fotografiche deep, per gli altri non serve.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 30, 2010 at 02:53 PM
Microplate viene disegnato su misura per il set up dell'utente, in funzione di pesi, ingombri e dimensioni del sensore. E' meccanica semplice ma di altissimo livello esecutivo.
Ma proprio per non vendere tanto per vendere, viene realizzato solo su misura e per applicazioni fotografiche deep, per gli altri non serve.
Maxproject
0
Edited by maxproject on Dec 30, 2010 at 02:53 PM