Sulla usabilità di un telescopio (realtà, fatti nascosti, esigenze dell'astrofilo).

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maxproject
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Sulla usabilità di un telescopio (realtà, fatti nascosti, esigenze dell'astrofilo).

Messaggio da maxproject »

NortheK ha frequentemente posto l'accento sull'usabilità dei propri prodotti.

E' necessario specificare bene cosa si intende per usabilità. Il confine è molto labile e soggettivo, ciascuno la intende a modo suo e ne piega il termine in funzione dei tanti fattori (logistici, economici e di tempo disponibile) a cui è soggetto.

Dunque NortheK ha una opinione propria, che è poi la "motivazione" che fa scegliere un telescopio nostro rispetto ad alcuni altri. Chi non condivide questa visione tecnica difficilmente acquista un prodotto NortheK.

Questo thread è oramai indispensabile, perchè alcuni dilettanti stortano e deformano le informazioni per darsi ragione, tanto che si può anche pensare che noi affermiamo bianco e altri nero, quando invece ci sono motivazioni di fondo ben chiare (come quella sopra esposta), e altre - strettamente riservate e personali - che non vogliamo qui discutere (cosa che faremo più avanti e in modo lapidario e definitivo, con gli adeguati supporti). Si tratta dunque di condividere o NON condividere un modo di vedere lo strumento astronomico. Nessuno ha ragione e nessuno ha torto: ci sono astrofili che usano telescopi da 500 euro e astrofili che usano strumenti di pari diametro e schema da 20.000 euro. La differenza non è solo, ovviamente, nel prezzo, perchè sarebbe come ammettere che uno dei due è un deficiente e l'altro è super furbo. Apposta NortheK consuma centinaia di pagine, ore e schede tecniche per illustrare i propri prodotti, e anche qui molto presto metteremo in "telescopi a confronto" nuovi casi. Noi spieghiamo e illustriamo con la massima trasparenza, il Cliente decide, ma nel nostro caso sa a priori cosa compera.

Vorremmo che i nostri lettori portassero il loro contributo, pulito da polemiche e riferimenti totalmente inutili, esponendo il proprio modo di vedere e pensare il telescopio. Ciascuno, fatti 100 gli astrofili, avrà un SUO modo di intendere il prodotto. E questo potrebbe essere molto interessante da ragionare insieme.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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vesna71
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Sulla usabilità di un telescopio (realtà, fatti nascosti, esigenze dell'astrofilo).

Messaggio da vesna71 »

In questi ultimi tempi, causa impegni di lavoro ma complice anche le copiose nevicate degli ultimi mesi che bloccano gli accessi alle mie usuali postazioni d’alta montagna, mi sono dovuto “adattare” alla visione del cosmo dalla pianura, più precisamente dal giardino di casa.
Fina a non molto tempo fa, uscivo solamente per recarmi in posti bui lontano il più possibile dall'inquinamento luminoso delle città e solamente in occasione della luna nuova... quanto tempo non sfruttato per questo bellissimo hobby!
Ho iniziato sessioni osservative quasi giornaliere del nostro sistema solare alternando Luna e pianeti, adesso è il turno di Giove e Saturno non disdegnando neanche qualche puntatina a qualche stella doppia.
Per cercare di migliorare la qualità delle osservazioni ho anche acquistato il correttore di coma Paracorr della TeleVue nonché la torretta binoculare Baader/Zeiss Mark-V con correttore ottico 1,7 X da 2" abbinata, momentaneamente, ad una coppia di oculari ED Planetary da 12mm, ebbene questo nuovo set-up sta mettendo a dura prova la "meccanica" del mio dobson evidenziando ora più che mai grossi problemi di assialità tra ottica-focheggiatore-oculare.
Nel corso degli anni ho acquistato oculari ed accessori sempre più performanti, almeno sulla carta, che però hanno evidenziato il limite del mia modesta costruzione, sia ben chiaro non rimpiango niente del mio presente da auto costruttore, e divertente e propedeutico e nel corso degli anni mi ha fatto capire qual è il mio modo di pensare Astronomia.
E’ praticamente un’assurdità spendere migliaia di euro in accessori, oculari per poi andare a risparmiare sul pezzo fondamentale, sulla chiave di volta attorno la quale ruota l’intero sistema, il TELESCOPIO!
Il concetto di dobson mi sta diventando un po’ stretto, la semplicità di uno strumento di relativa grande apertura, facilmente trasportabile, da come la vedo io, è un risultato di tanti compromessi che non mi concede la serenità di una serata osservativa/contemplativa delle meraviglie celesti.
Adesso scusate ma esco a godermi sua maestà Giove.

Massimo

http://massimovesnaver.altervista.org/index.html

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maxproject
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Sulla usabilità di un telescopio (realtà, fatti nascosti, esigenze dell'astrofilo).

Messaggio da maxproject »

Grazie Massimo per il tuo contributo.

Quanto descritto è UNO dei tanti aspetti che incidono sulla scelta dello strumento. Si puo' essere d'accordo o non si può essere d'accordo, ma comunque questo è un caso largamente condiviso da NortheK e non solo.

E' naturale che ci sono anche coloro che non lo condividono, e sono nel pieno diritto di farlo, magari preferendo lunghi spostamenti in luoghi impervi per osservare poche, pochissime volte ma nelle condizioni migliori.

Chi ha ragione? Ancora una volta nessuno. Massimo ha esposto fin dove lo ha portato la sua esperienza di visualista, e sulla base di questa esperienza fa le scelte strumentali più consone. Ma proprio per quello che scrive Massimo si evidenzia l'assurdità di talune posizioni integraliste, che non vogliono sentire ragioni.........tranne scendere a compromessi quando conviene.

Il buon senso dice di ascoltare le esigenze di tutti (e credete che questo non costi a chi produce telescopi e deve venderli?) e di rispettare le singole posizioni. Ciascuno ha il proprio modo di intendere e di vedere la propria passione, ma nessuno puo' pensare che la verità sta in casa propria....

Maxproject

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skymap
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Sulla usabilità di un telescopio (realtà, fatti nascosti, esigenze dell'astrofilo).

Messaggio da skymap »

Io sono uno che utilizza un C8 su montatura cinese, faccio osservazioni generaliste, un po' di imaging planetario/lunare con scarsi risultati un po' per poca capacità e a volte per problemi hardware/software che rovinano la serata, riprendo misure di doppie.
Ho comprato gli accessori (barlow, oculari, ccd) di livello un po' superiore al tele, è roba che resta.

Rimango con questo setup non eccellente perché ho poche occasioni di uscite, da casa ormai è out, e una spesa importante non la vedo giustificata per lasciare un taka o un northek parcheggiato nella stanza e farlo uscire 5/6 volte l'anno se va bene.
La media purtroppo è quella, mi sono scelto una passione difficile da praticare per me...




P.S. una volta si aspettava la pensione per dedicarsi agli hobby, io ci arriverò con il pannolone forse...

Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Anche questo di Skymap è un altro aspetto che non va sottovalutato, rispecchia la situazione che malvolentieri molti appassionati si trovano ad affrontare. Ci spiega chiaramente perchè in casi come questo diventa ostico spendere cifre cospicue, anche in questo caso ci sono astrofili che fanno come Skymap, altri che preferiscono magari un bel apo di alto livello, ma piccolo, per spostarsi nel w.e. in cieli bui.........

E' sempre questione di prospettive e di punti di vista, e lo ripetiamo, tutti condivisibili e non discutibili.
Sarebbe un grave errore dire: compera un NortheK da 250 mm che tanto lo sposti......come sarebbe altrettanto stupido dire comperati un dobson da 400 mm e lo usi una volta al mese. Se Skymap non fa nessuna delle due scelte, vuol dire che PER LUI così va bene e non sta agli altri criticare questa scelta.

Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

E dunque possiamo dire che un telescopio è ottimo in FUNZIONE della FRUIBILITA' soggettiva di ciascun astrofilo? Ovviamente si.

Se dai vari post, commenti, forum, facebook, ecc. togliamo le polarizzazioni sciocche ed estremistiche, scopriremo che ciascun dilettante ha il suo modo di intendere l'astronomia. Qua si cammina un pochino sulle uova perchè diventa difficilissimo non riportare esempi, cosa di cui ci siamo ripromessi stare alla larga, ma che sono calzanti a pennello.

Ciascuno si diverta a leggere ovunque con la mente sgombra ogni e qualsiasi influenza, e capirà da solo che c'è qualcosa che non quadra.

NortheK è una entità commerciale che non vive di qualche foglio da 100 euro messo in tasca in nero per chiudere il mese. Ha evidentemente realizzato un progetto, investito risorse ed ha un piano finanziario da rispettare. Per giungere a questo obiettivo ha ovviamente cercato di intercettare un certo tipo di clientela da fidelizzare o fidelizzata e che costituisce e costituirà il bacino di consumo. Da questo presupposto, meramente finanziario, nasce anche la propria proposta strumentale e la propria filosofia aziendale: il miglior strumento disponibile al miglior prezzo di mercato.

Dal paragrafo precedente si puo' dire che al cliente XYZ non interessa un NortheK perchè comperando un WWWWWW ha il massimo delle prestazioni ad un prezzo più basso. Vero. MA PER LUI e non per il mondo intero o quantomeno per un'altra tipologia di astrofili. Ed è qui che casca l'asino, perchè a cercar battaglie e a dimostrare di aver sempre ragione significa non aver capito che il mercato è costituito da diversi soggetti, ciascuno con mentalità e cultura diversa (e possibilità economiche) che male accolgono chi si arrogantemente si mette a far lezione di ragioni.

NortheK, e non potrebbe fare altrimenti visto che non lavora per il bene del mondo, sostiene la propria strategia commerciale che -a priori - sappiamo può intercettare solo alcuni astrofili (chi ci scrive e compera difficilmente frequenta il web in modo eclatante, ma ha conoscenze di tutto rispetto).

Fatte queste premesse, uno dei punti cardine dei nostri prodotti è la fruibilità o usabilità che dir si voglia. Inutile e sciocco dire che il telescopio wong wang è più grosso e costa meno: non ha e non avrà mai lo stesso grado di usabilità, ma accoglierà i favori di chi non ritiene opportuno spendere le cifre da noi richieste, chiudendo un occhio sui problemi che ci sono (e vengono ammessi sempre in via personale, mai in comune con gli altri astrofili). Massimo ha scritto una cosa importante, ed è lui un autocostruttore che sa comunque lavorare bene (visitate il suo sito), manifestando comunque una profonda onestà intellettuale, riconoscendo limiti pregi e virtu' di quanto ha realizzato.

Sul criterio di usabilità discuteremo e dimostreremo come non tutti possono essere d'accordo, ma un'azienda seria deve comunque fare delle scelte e adottare delle strategie produttive che non necessariamente accontentano fette più o meno grandi di astrofili. Contano i numeri alla fine del bilancio e non la filosofia piegata alla propria convenienza.

Maxproject

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

La fruibilità del telescopio è - per un'azienda - direttamente collegabile alla vendibilità del prodotto in funzione del suo prezzo end user e del bacino di utenza.

In altre parole: vale come esempio il costruttore di Schmidt Cassegrain che ha realizzato telescopi semplici, più recentemente costruiti senza troppa attenzione alle meccaniche, e dal costo contenuto. In altre parole telescopi altamente usabili (peso contenuto, costo contenuto, la realizzazione non troppo accurata copre eventuali disfunzioni dovute agli spostamenti, perchè francamente non si riesce poi capire da cosa derivino queste disfunzioni) e ben mirata al pubblico consumer, il loro obiettivo è dunque stato sempre centrato al 100% dal punto di vista aziendale, il numero di pezzi venduti in 50 anni dimostra che i concetti non sono sbagliati, ma NON lo sono per QUEL mercato. Se un utente paga un 35 cm 6000 euro lo sa, e non lo ammette, che non può certo avere pretese sconfinate, ne accetta le prerogative di progetto e non le discute e non potrebbe essere altrimenti.

Si deve considerare con attenzione che un astrofilo quando compera uno strumento, bello o brutto che sia, spende il limite del suo spendibile e diventa dunque praticamente impossibile rapportare il suo prodotto con altri più costosi, ma grandi uguale.

Possiamo dunque affermare che l'usabilità di alcuni mass market (non tutti....) è alta in relazione al prezzo pagato e rapportata al tipo di cliente che li sceglie (malvolentieri, inconsapevolmente, consapevolmente e volentieri).

Max

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Giano
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Messaggio da Giano »

salve.

quoto un passaggio ...
"Se un utente paga un 35 cm 6000 euro lo sa, e non lo ammette, che non può certo avere pretese sconfinate, ne accetta le prerogative di progetto e non le discute e non potrebbe essere altrimenti.
Si deve considerare con attenzione che un astrofilo quando compera uno strumento, bello o brutto che sia, spende il limite del suo spendibile e diventa dunque praticamente impossibile rapportare il suo prodotto con altri più costosi, ma grandi uguale."

parole di buon senso, ma che purtroppo si scontrano con la realtá prevalente, per cui, compro un 350 o qualunque altra cosa, spendendo il meno possibile ...
MA DOPO, i paragoni vengono fatti eccome e sempre e solo sulla base del prezzo/diametro ...
ne sobo riprova le molte discussioni senza o con poco costrutto, che finiscono, sempre, dopo aver alzato un poco di caos, per essere archiviate senza lasciare traccia né risultato ...
la favola della volpe e l'uva, come ho letto qualcuno citare, é ben azzeccata nel mondo dell'astrofilia italiana, ma per non generalizzare ingiustamente, intendo i molti che cosí si comportano, tra quelli che frequentano alcune note piattaforme di molte chiacchere inutili, inframezzate,( per fortuna, ma per quanto ancora ? ) da qualche raro gioiello di pensiero e/o di resa pratica ( costruzione-astrofotografia-divulgazione) ...

saluti

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Ciao Giano,
un solo appunto: la parole si scontrano con la realtà prevalente........

Parole corrette, ma facciamo notare che:
- dal nulla nasce il nulla e finisce nel nulla, e NON a caso alcune posizioni vengono difese da pochi astrofili;
- chi ha il motorino del cervello ben acceso sa comunque soppesare ogni e qualsiasi espressione (anche le nostre, beninteso) e darne un peso specifico adeguato.

Dunque noi possiamo testimoniare, attraverso i nostri Clienti e la corrispondenza fitta ed estenuante con molti astrofili (defilati dalle piattaforme web, perchè non sono interessati al chiacchericcio e non hanno tempo e voglia da perdere) che, chi ne ha la possibilità, non si pone nemmeno il dubbio se scegliere un mass market o un telescopio (non necessariamente NortheK) di livello qualitativo adeguato. Ma non si creda che questo viene fatto per pure ragioni estetiche o di immagine (del prodotto), leggendo le domande che ci vengono poste e le esigenze che ci manifestano gli utenti è LAMPANTE che il problema fondamentale è proprio l'usabilità. Argomento di cui stiamo dibattendo, perchè alla fine uno strumento che non resta collimato o che ha un'ottica "strepitosa" , fino al prossimo costruttore da sponsorizzare, e quindi la "strepitosa" non è più così ma diventa mediocre......è pieno il mercato. E chi usa i telescopi seriamente queste cose non se le beve proprio.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

A parte poi che chi fa i confronti "ad minchiam" prendendo il diametro e il prezzo, incorre in grossi problemi, ma evidenzia con prepotenza la scarsa competenza su quello di cui dibatte (perchè nei telescopi non si considera solo nel diametro dell'obiettivo ma l'insieme della costruzione, ovvio, come qualunque bene: un auto dalle prestazioni e dalla qualità degli interni, ecc).

Dunque torniamo al fulcro del discorso, cioè l'usabilità dello strumento. Quando si discute di presenza o con mail con tanti amici astrofili (che non sono tutti clienti, ovviamente), ci vengono manifestati i problemi di questo o di quel prodotto. Quasi sempre sono problemi di progetto, piegato alle ragioni di costo per un prezzo finale basso, oppure.........strumenti di alto blasone venduti perchè nel web hanno pubblicato tante belle bellissime foto, ma dai funzionamenti un pochino diversi: per una foto buona si sono sudate le sette canoniche camicie perchè il telescopio non è "a prescindere" performante in ogni sua parte.

La fruibilità è un bene intangibile che deve essere insito nel prodotto acquistato. Se comperiamo un telescopio da 1000 euro ci sta anche che sia traballero, ma se comperiamo un telescopio da 6000 o più euro non ci sta proprio che funzioni ogni tanto, o che la sua messa in opera richieda un costante lavorio da parte dell'astrofilo.

Maxproject



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Edited by maxproject on Mar 7, 2013 at 09:57 PM
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