150 anni.....e non si vedono.
Inviato: 17/03/2011, 13:51
Oggi si discuteva con un astrofilo conosciuto e molto esperto, con il quale intratteniamo rapporti di amicizia molto stretti e tra le varie argomentazioni affrontate è emerso anche un pensiero comune (nostro e suo), relativamente agli astrofili italiani.
E' curioso notare come in Italia gli astrofili, non appena nasce una nuova realtà produttiva orientata alla eccellenza qualitativa, indipendentemente dalla possibilità o desiderio di aver quei prodotti, scatenino una guerra a sostegno di produttori dalla reputazione piuttosto dubbia, o dalla qualità ancor meno che decente. E' curioso questo , perchè anche se noi non possiamo accedere ad alcune eccellenze, dovremmo comunque essere contenti che in Italia
ci sono ancora aziende che sanno rischiare e con un progetto industriale ben chiaro, sfidando produzioni di massa e produttori esteri qualificati.
E' un comportamento tipicamente italiano, tenuto da astrofili dalla scarsa cultura tecnica (diremmo inesistente....) e facilmente attratti da tutto ciò che è nuovo e colorato.
Il sostegno ad iniziative squisitamente tecnologiche, anche se non accessibili per tanti motivi (costo, tipologia di prodotto, ecc. ecc.) dovrebbe essere un fattore di piacere per il consumatore, che può constatare che non solo all'estero ci sono esecuzioni di alto pregio e di alta gamma.
Molto meglio portare un tubo da 300 dollari come esempio di qualità tecnica, soprattutto se questa qualità si è acquistata con quattro noccioline e una banana, e non si è nemmeno in grado di capire cosa si è acquistato, quel che conta è che sia nuovo, ben pubblicizzato, colorato e recensito sulle riviste.
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)
E' curioso notare come in Italia gli astrofili, non appena nasce una nuova realtà produttiva orientata alla eccellenza qualitativa, indipendentemente dalla possibilità o desiderio di aver quei prodotti, scatenino una guerra a sostegno di produttori dalla reputazione piuttosto dubbia, o dalla qualità ancor meno che decente. E' curioso questo , perchè anche se noi non possiamo accedere ad alcune eccellenze, dovremmo comunque essere contenti che in Italia
ci sono ancora aziende che sanno rischiare e con un progetto industriale ben chiaro, sfidando produzioni di massa e produttori esteri qualificati.
E' un comportamento tipicamente italiano, tenuto da astrofili dalla scarsa cultura tecnica (diremmo inesistente....) e facilmente attratti da tutto ciò che è nuovo e colorato.
Il sostegno ad iniziative squisitamente tecnologiche, anche se non accessibili per tanti motivi (costo, tipologia di prodotto, ecc. ecc.) dovrebbe essere un fattore di piacere per il consumatore, che può constatare che non solo all'estero ci sono esecuzioni di alto pregio e di alta gamma.
Molto meglio portare un tubo da 300 dollari come esempio di qualità tecnica, soprattutto se questa qualità si è acquistata con quattro noccioline e una banana, e non si è nemmeno in grado di capire cosa si è acquistato, quel che conta è che sia nuovo, ben pubblicizzato, colorato e recensito sulle riviste.
Maxproject
Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)