Strumenti per l'alta risoluzione.........

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Certo che se leggiamo quanto viene scritto in un forum in cui si paragonano telescopi rifrattori con telescopi riflettori, e la consueta logorroica sterile discussione su quale sia meglio o peggio, e poi vediamo pure dei post in cui ci si domanda se chi scrive sa di cosa sta parlando, dobbiamo prendere in seria considerazione l'assistenza post vendita dei nostri telescopi, o corriamo il rischio di contestazioni relative a difettosità dovute ad incapacità di gestione dello strumento........
Maxproject

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daniela
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Messaggio da daniela »

Non penso che correremo rischi di contestazioni, la nostra documentazione scrivera' bene in chiaro che eventuali difetti vengono documentati con metodi oggettivi tipo test chart e riguardano le performances dello strumento (eventuali difetti cosmetici vengono trattati separatamente). Se poi il cliente lamenta problematiche che non riesce ad evidenziare, noi non possiamo far altro che consigliargli una visita oculistica.

Daniela

"L'essenza della liberta' e' la matematica"

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Cercheremo di essere incisivi su questo argomento.
Maxproject

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enrico
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Messaggio da enrico »

Incisivi perchè? Io credo nel mio piccolo che se uno vede il prodotto e capisce come è fatto, non credo debba essere una cima per entrare in un concetto costruttivo molto articolato, sicuramente non sono strumenti per chi compera dobson col tubo in plastica. Insomma mezzo ad alte prestazioni per chi sa o vuole imparare a guidarlo come si deve. Tutto qua, se uno non capisce questo, meglio che non comperi un northek.
Enrico

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Effettivamente noi pensiamo che i nostri strumenti siano laboriosi da preparare all'osservazione o al settaggio definitivo (vedasi i moltissimi gradi di libertà). Pero' ben ragionando e discutendo con astrofili preparati, alla fine stringendo il discorso noi ci stiamo preoccupando del nulla......., puo' un astrofilo essere considerato minimamente preparato se non sa collimare uno strumento? se non ha almeno una infarinatura di base sulle leggi dell'ottica strumentale? se non capisce che per ottenere alcuni risultati occorre anche il sito o la postazione osservativa o la serata giusta? Insomma l'ABC dell'astronomia osservativa....
Sarebbe come pretendere che un pilota di auto da competizione non deve avere la minima conoscenza di base sulla meccanica/elettronica del proprio mezzo.......non pensiamo sia pensabile questo.
Pero' attenzione: questa parte - a torto ritenuta noiosa, perchè se non la apprende, MAI si potrà usare al meglio un qualsiasi telescopio di un qualsiasi produttore, vediamo che è sottostimata da molti anche "esperti".
Non è questo il modo di affrontare la passione dell'astronomia, forse con un po' più di sforzo teorico si capirebbero le performances e/o valenze di ogni telescopio, la scelta sarebbe più ponderata, i soldi meglio spesi, e i mercatini meno pieni di materiale usato seminuovo.
C'è ancora gente che ritira il telescopio collimato dal costruttore, e poi - pur osservando itinerando - non mette mano alla collimazione per mesi o anni, quando questa scollimazione è facilmente visibile anche a bassi ingrandimenti.......e non pensiate che siano pochi.
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Di certo la padronanza delle tecniche strumentali è fondamentale.
In alta risoluzione (e non solo....), è indispensabile per quanto riguarda lo strumento:
a) collimare con assoluta precisione in prossimità del corpo da riprendere (si avete capito bene, se non collimate o collimate su di un oggetto molto lontano ,NON SIETE collimati in modo ottimale per il pianeta da riprendere);
b) avere una meccanica che permetta la collimazione FINE. Niente viti che ballano o il cui gioco meccanico sia il mezzo che porta alla collimazione, niente giochi in qualsivoglia parte del supporto secondario;
c) avere MOLTI punti del tubo ottico settabili. Centraggio primario e secondario, centraggio del primario e mantenimento dell'angolo rispetto all'asse ottico (come sapete uno specchio non è in una cella per rifrattori che blocca il tutto, ma ha dei giochi lasciati da progetto), controllo del mantenimento asse ottico meccanico (primario centro > secondario centro > paraluce primario centro > messa a fuoco centro > sensore e nessuna flessione dei vari aggeggi di aggancio).
Questi sono punti che possono anche non piacere, ma sono punti inderogabili e non discutibili per uno strumento che si definisca minimamente fruibile in contrapposizione ai tubetti tagliati storti, ai secondari incollati sul dischetto di plastica, alle messe a fuoco sbilenche ecc ecc.
Invitiamo, dal nostro piccolo, molti astroimager di qualità a considerare questi aspetti e a concentrarsi sulla loro corretta esecuzione, probabilmente molti risultati già ottimi miglioreranno ulteriormente.
Maxproject

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

e noi ci domandiamo come e quanto sia necessario lavorare di elaborazione per rimediare a strumenti astronomici che non rispondono minimamente ai requisiti necessari.
E' veramente bravura o solo abilità nel maneggiare software? Noi cerchiamo e speriamo nella prima, la seconda deve essere un mezzo e non un fine per "drogare" ad ogni costo una immagine fotografica.
Maxproject

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daniela
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Messaggio da daniela »

Quote: Leggiamo con divertimento l'esperto parere del tuttologo di turno sugli oculari da utilizzare in applicazioni planetarie. Leggiamo anche di un attento lettore di mailinglist che prende paripari le altrui opinioni e le riporta - come proprie senza attribuirle.... Naturalmente noi non siamo gli ispettori del galateo ne' la polizia della buona educazione per cui stiamo a guardare, salvo ricordare a chi ci legge che noi, come prevedono le norme elementari di buona educazione e rispetto reciproco, se riportiamo scritti altrui e' perche' abbiamo chiesto e ottenuto il permesso dell'autore. Detto questo, credo che qualcuno dei nostri lettori che magari non si e' finora dedicato all'osservazione planetaria potra' giovarsi di alcune considerazioni. Innanzitutto gli ortoscopici di Abbe, i Plossl, e i plossl modificati non nascono come oculari da osservazione planetaria, ma semmai da osservazione lunare - oltre che per uso generale, su strumenti a focale lunga (diciamo da f/8 in su) ma tutto sommato se la cavano discretamente anche su strumenti un po' piu' aperti. Questi oculari, Abbe e Plossl, infatti, sono nati proprio quando i progressi dell'ottica hanno permesso di costruire strumenti "corti" che hanno soppiantato i soliti f/12 e f/15.... nonche' per rispondere all'esigenza di campi meno stretti (su un f/15 e oltre, il limite del campo e' dato dal cono di luce dello strumento, non dall'oculare). Per uso planetario dedicato su strumenti a lunga focale, sono decisamente piu' adatti altri tipi di oculari, quali gli Steinheil (ossia i monocentrici e supermonocentrici), i kellner, gli huygens.....
Oggigiorno, come ha riportato l'attento lettore, esistono oculari a largo campo quali i Pentax XW che offrono prestazioni piu che buone anche in applicazioni planetarie. Tutto vero, pero' l'attento lettore - forse per non averci mai guardato dentro - omette di precisare che questi oculari dal campo piano lavorano adeguatamente su strumenti dal campo piano: acromatici lunghi (molto lunghi), costosi APO spianati (che si contano in "unita'" e anche poche) e strumenti a specchio con spianatori dedicati ecc ecc.... Altrimenti, quel blasonato oculare da un pacco di soldi fara' - e non per colpa sua - una figura assai meschina.

--- Original message by daniela on Apr 25, 2009 09:20 PM
Abbiamo anche letto commenti campati per aria sulla serie di oculari Takahashi "LE", che non e' una sigla magica ma significa "Long Eye Relief". Si tratta di Erfle, come il costruttore ci spiega esaurientemente nel materiale illustrativo e negli infomercial. Hanno quindi tutti i pregi e tutti i difetti e tutte le aberrazioni di tali schemi. Se servono si comprano e se non servono si lasciano li'... evidentemente non (ripeto, NON) sono adatti a strumenti a focale aperta, indipendentemente dal fatto che tale rifrattore abbia o meno il campo spianato. Il trattamento AR moderno minimizza l'incidenza delle immagini fantasma (ma non puo' cambiare la sostanza dei fatti, e cioe' che un Erfle non e' adatto ad osservare regioni del cielo con oggetti luminosi all'interno del campo o subito fuori).
Inoltre non esistono e non sono mai esistiti oculari "Hi-LE", gli LE sono tutti Erfle, forse la confusione e' insorta dal fatto che le focali piu' corte usano vetro ED e vengono quindi venduti con la sigla ED LE. La serie precedente di oculari Tahahashi, che erano ortoscopici, definiva invece le focali piu' corte come "Hi-Ortho" in quanto queste hanno uno schema modificato che migliora l'estrazione pupillare rispetto agli ortoscopici classici, che come sappiamo, a focali corte hanno estrazione pupillare scarsa e scomoda.

Daniela

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