Febbraio 2015.

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massimoboe
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Febbraio 2015.

Messaggio da massimoboe »

Febbraio.

“Il miglior risultato si ottiene aumentando la distanza tra lo specchio primario e lo specchio secondario, in quanto si riduce l’aberrazione sferica, l’errore sul fronte d’onda è di 506 nm PTV e 94 nm RMS.

Questo risultato è inferiore alla qualità minima che ci si aspetta da un telescopio da 500 mm, il cui valore si aggira sui 200 nm (L/2,75 a 560 nm).

Le possibili cause sono:

- Astigmatismo. E’ difficile essere sicuri della sua origine (errore di figurazione della superficie, deformazione dello specchio primario, costrizione meccanica dello specchio primario o secondario, costrizione meccanica del correttore).

- Aberrazione sferica. Errata distanza di lavoro tra primario e secondario o errata conica del primario o del secondario.
- Errori zonali.

Ecc.”

Questo è un estratto adattato di un test eseguito in un telescopio da 500 mm con correttore. Non ci interessa sapere chi è il costruttore e nemmeno saperne il costo.

Ci interessa evidenziare come e quanto la meccanica sia influente nei risultati finali e prestazionali in strumenti dal costo non proprio popolare (a parte che in questo caso specifico pure l’ottica non è un gran che).

Si noti che il costruttore è molto nominato dagli astrofili per le mirabolanti correzioni superficiali delle proprie ottiche, correzione che – secondo noi - se reale va abbinata a meccaniche altrettanto dignitose, altrimenti si parla come sempre di aria fritta.

E questo lo diciamo con chiarezza, essendo consapevoli di quanto sia difficile costruire una struttura meccanica in grado di sfruttare al massimo una configurazione ottica di buona qualità.

Ribadiamo: meno certificati ottici e più attenzione a come è stato costruito il telescopio.

Massimo Boetto

Agli ingegneri piace risolvere i problemi. Se non ci sono problemi sottomano, gli ingegneri li creeranno.
Scott Adams, Il Principio di Dilbert, 1996

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