Ottobre 2014
La scarsa padronanza tecnica di una parte di alcuni amatori, non è dovuta ad incapacità, ma semplicemente al rifiuto di voler approfondire specifiche tematiche.
Pretendere, con i mezzi tecnici di oggi, di voler padroneggiare una disciplina difficile come l’astronomia senza impegnarsi un pochino, è abbastanza illusorio.
E’ pensabile ottenere risultati privi di artefatti e manovre da giocolieri, nel campo dell’imaging, senza capire perché un determinato pezzo è stato costruito in un certo modo e non in un altro? E’ pensabile concentrarsi in ambiti complessi senza aver la pur minima idea di quali devono essere i concetti ispiratori di una realizzazione ottico/meccanica, sperando poi che tutto funzioni?
Ecco che compaiono telescopi i cui progetti sono a “prescindere” molto discutibili, ma ben adeguati ad un mercato privo delle conoscenze tecniche di base, anche se poi i proprietari fanno un grande sfoggio di competenza (?).
Il produttore conosce bene il mercato di sbocco e sa come realizzare un prodotto appetibile a quella fascia di utilizzatori. La compartimentazione dei costruttori è una chiara dimostrazione di quanto sopra.
La domanda che sorge spontanea è che ci si dovrebbe chiedere come mai parte dell’astrofilia mondiale di qualità (e quindi non solo astroimager pasticcioni in gara) utilizza certi strumenti e non li cambia per tantissimi anni ,e da questi togliamo ovviamente gli sponsor indiretti. I medesimi implementano strumentazione accessoria di pari livello e producono con COSTANZA risultati di valore, che è diverso dal risultato spot occasionale seguito da una pletora di mediocrità.
A concorrere verso un indirizzo al ribasso della fascia strumentale, c’è una corsa alle dimensioni. Che poi la postazione, la propria esperienza, l’accessoristica e le risorse finanziarie non consentano di usare il telescopio BENE e con PERIZIA, questo non è un problema, e i costruttori si adeguano.
E’ sufficiente parlare a lungo e in confidenza con molti astrofili per confermare quanto detto fino a questo punto.
Purtroppo il telescopio funzionante come si deve, al prezzo del mercatino, non lo hanno ancora inventato e, a parte le cretinate enunciate come scoperte, questa è la dura realtà con cui fare i conti. Chi ha una buona esperienza e ha acquistato materiale consumer, lo rimette in grado di funzionare adeguatamente con una spesa finale uguale a quella di un prodotto definitivo e ben realizzato.
Massimo Boetto
Agli ingegneri piace risolvere i problemi. Se non ci sono problemi sottomano, gli ingegneri li creeranno.
Scott Adams, Il Principio di Dilbert, 1996