Costruire un pantografo.

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Frank
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Costruire un pantografo.

Messaggio da Frank »

Parte 11° e penultima.

Testa.

Non è mia intenzione valutare la testa, quello che penso di questa è scritto nella parte 3°, anche se ho dovuto fare delle modifiche. La mia ha quasi tre anni e probabilmente stata modificata e forse migliorata.
Quanto segue si riferisce alla mia acquistata nel 2012.
Mi limito a qualche considerazione in funzione dell'abbinamento al pantografo.
Sulla testa mancano due fori filettati, uno da 3/8 e uno da 1/4 per riporre le manopole a fine uso ed evitare di perderle o dimenticarle nel cassetto alla prossima uscita.
Il limite di visuale dello zenit, con strumenti non angolati, può facilmente essere superato girando il braccio verticale di 180°. Da fare solo con strumenti non troppo pesanti.
Utilizzandola con un morsetto tipo Vixen bisogna costruire un adattatore filetto ¼ – barra Vixen per agevolare il cambio strumenti.
Manca una maniglia per muovere il braccio dove è fissato lo strumento senza forzare su questo.
Dopo aver costruito un pantografo fare un supporto per il red dot è una sciocchezza e con un paio d' euro di materiale si risparmia il costo dell'accessorio.

Altre considerazioni sono al di fuori dell'abbinamento e evito di parlarne.

Ecco una serie di foto esplicative di quanto scritto sopra.

I fori filettati non li ho fatti avendo optato definitivamente per la barra Vixen. Nel caso rimediassi i due maschi necessari provvederò comunque.

60 Braccio rovesciato.



Il Canon pesa 1,2 Kg, anche aumentando lo sbraccio, con il contrappeso da 3,5 Kg non ci sono problemi. Resta inteso che il problema, se si esagera con il peso, è la leva sulla frizione della testa.


61 Morsetto e maniglia.



Il morsetto è quello della EQ6 che ho sostituito con uno Losmandy. Sposta venti mm in alto lo strumento, non è un bene ma non mi ha mai dato problemi. Non voglio tagliarlo se ne avessi bisogno sulla EQ6...................
La maniglia è un semplice tubetto di alluminio lungo 55 mm bloccato con una vite lunga 55 mm + lo spessore del piatto dove è fissata, la cui testa non passa all'interno del tubo.
Sarebbe stato meglio anche solo 20 mm più lunga ma nella posizione standard andrebbe a sbattere contro la ghiera di regolazione della frizione.

62 Maniglia e frizione.



Anche cosi impugnando con la sinistra la maniglia sul pantografo e con tre dita questa si riesce a muovere agevolmente e con precisione.

63 Morsetto e adattatore.



L'adattatore disponibile come accessorio potrebbe non essere sufficiente e in tutti i casi è carente.
Ad esempio il Canon ha le bombature sporgenti rispetto al piano della filettatura da ¼ e va ad appoggiare sul morsetto, non sui pomelli. Occorre introdurre uno spessore.

64 Adattatore.



Utilizzando una barra Vixen tagliata a misura del morsetto + 10 mm e un pezzetto di tubo da 50x25 x2, dovrebbe esserne avanzato qualche centimetro dalla costruzione del pantografo e si può usare come spessore. Lo spessore potrebbe non essere necessario dipende dallo strumento e dalle misure del morsetto. La vite è da M6 a testa conica, ripassata con la filiera da ¼, quanto basta per potersi avvitare nel binocolo. Non è facile trovare una vite passo da ¼ che sta nel profilo della barra Vixen e così si risolve.

65 Vite di posizione.




Inserendo una vite nella barra, nel punto ottimale, la posizione dello strumento è definitivamente memorizzata, prima bisogna forare la barra Vixen per agganciare lo strumento nella posizione più vicino possibile al punto di equilibrio.

66 Un economicissimo supporto per red dot.



Questa è la posizione come è comparso nelle varie foto ed è quella che preferisco.

67 Rotazione.



Anche se sembra molto sporgente è fissato in modo da non urtare la base durante la rotazione.
Si possono scegliere diverse posizioni.

68 Montato sotto il piano strumento.



Anche qui garantisco che passa senza urtare ma è molto scomodo e oltre una certa inclinazione la base della testa copre la mira.

69 Montato utilizzando le viti di predisposizione.





Costruirlo è una sciocchezza.

70 Supporto.



So cosa pensate, doveva essere una prova per scegliere la posizione più comoda e poi è rimasto così, maledetta pigrizia.

Basta prendere 150 mm di tubo da 18 mm x 12 mm, il centro fori della predisposizione è 35, forare di conseguenza il tubo ( per posizione foto 69 ).

71 Morsetto red dot agganciato.




72 Morsetto red dot.



Per quel che ne so, questi economici sono tutti così, meglio verificare prima in caso di acquisto.

Per la fenditura è semplicissimo.
Agganciate al tubo il red dot nella posizione desiderata, si fa fatica tende a scivolare, segnare sul tubo con una matita il profilo del morsetto quindi con una punta da 2,5 mm eseguire sulla riga una serie di fori vicinissimi uno all'altro poi allargate con una punta da 3 mm, con una limetta eliminare quello che la punta non a tolto e raddrizzare il piano. Attenzione che è facile spezzare la punta quindi guanti e occhiali di protezione obbligatori.
Dopo aver costruito il pantografo questo è uno scherzo e fa risparmiare almeno 25 euro.

Se invece non interessa risparmiare si può costruire un supporto per red dot simile a quello optional
utilizzando un red dot “Serio”, anche se poi fa la stessa funzione di quello economico.

73 Red dot.



Il lavoro è un poco più complicato ma non difficile.

74 Red dot pronto all'uso.




Per fare il supporto ho utilizzato un ritaglio (avanzo) di tubo rettangolare da 76 x 38 x 2, squadrato, forato, piegato e arrotondato. Per piegarlo senza romperlo va scaldato ( con un phone per capelli ad es. ) tenuto caldo mentre si piega. Va piegato in due tempi spostando la linea di piega di un paio di mm, così si ottiene una curva dolce senza fessurazioni.

75 Arrotondando l'angolo si manovra sulla frizione senza rischio.



76 Con i fori di ancoraggio doppi copro con comodità tutti gli strumenti, anche se non è necessario restare in asse con lo strumento.




77 Differenza aggancio red dot.



Questo è più largo e visto il tipo di supporto utilizzato ho dovuto fare la staffa di accoppiamento.
Anche questa di lima, partendo da un pezzo di barra da 32 x 16 tagliato a misura del supporto.
Se non si ha una buona pratica con la lima potrebbe essere frustrante.
Investire 12 euro nell'acquisto della staffa + 12 euro del supporto è molto più pratico.
Nulla vieta di utilizzare un tubo come per il primo, risparmiando staffa e supporto o circa tre ore di lima, rinunciando ad un poco di praticità.

78 Staffa a coda di rondine.



Questo non lo inserisco nel conto, mi pare per spendaccioni, anche se è il più funzionale.

Aggiornamento costi:


Costi:
1) 1 Pz. cavalletto = 100 euro.
2) 1 Pz. Testa = 170 euro.
3) 1 Pz. Perno = 70 euro.
4) 1 Pz. dado autofrenante da M10 inox = 0,2 euro.
5) 1 Pz. rosetta per M10 inox = 0,2 euro.
6) 1 Pz. rosetta per M10 fascia larga inox = 0,2 euro.
7) 1 metro di barra da 8 mm in bronzo = 4 euro.
8) 12 Pz. feltrini tondi diametro 25 spessore 3 mm = 3 euro.
9) 4 Pz. manopole in plastica M8 pezzi 4 = 4 euro.
10) 8 Pz. dadi autofrenanti da M8 inox = 1,6 euro.
11) 12 Pz. rosette per M8 x 30 inox = 2,4 euro.
12) 8 Pz. dadi ciechi M8 inox = 1,6 euro.
13) 3 metri tubo rett. 50x25x2 = 16 euro
14) 1 Pz. giunto esagonale 17 x M10 x 30 mm zincato = 1,5 euro
15) 13 Pz. tappi in plastica per tubo 50x25x2 = 3 euro.
16) 1 Metro barra filettata M10 inox = 5 euro.
17) Barra piena diametro 18 mm per 120 mm in bronzo o alluminio = 6-10 euro (1 metro)
18) 1 Pz. dado M10 inox = 0,2 euro.
19) 1 Pz. rosetta elastica per M10 inox = 0,2 euro.
20) 1 Pz. dado ad alette M10 inox = 0,2 euro.
21) 1 Pz. manopola in plastica M8 = 1 euro
22) 1 contrappeso per EQ6 da 5,2 kg. = 64 euro ******** Correzione 49 euro.*********
23) 1 Pz. dado cieco M10 = 0,2 euro.
24) 1 Pz. barra piatta in alluminio 50x15x200 mm = 3 euro.
25) 1 Pz vite a brugola 3/8 ( non inox ) = 1,5 euro.
26) 2 Pz viti M6 x 50 inox = 0,4 euro.
27) 2 Pz. dadi autofrenanti M6 inox = 0,4 euro.
28) 2 Pz. rosette per M6 x 25 inox = 0,4 euro
29) 2 Pz viti M6 x 40 inox = 0.4 euro.
30) 1 Pz vite M4 x 30 inox = 0,2 euro.
31) 1 Pz. vite M5 x 30 inox = 0,2 euro. *** Per la maniglia***
32) 1 Pz. rosetta elastica per M5 inox = 0,2 euro. ***Per la maniglia***
33) 1 maniglia = 3 euro.
34) 2 metri di piatto 20 x 2 mm = 4 euro.
35) 2 Pz.viti testa a brugola da M5 x 40 mm inox = 0,4 euro.
36) 4 Pz. rosette per M5 inox = 0,8 euro.
37) 4 Pz. dadi autofrenanti da M5 = 0,8 euro. *Fine parte pantografo*
38) Morsetto Vixen lunghezza 80 mm = 39 euro.
39) 1 Pz. vite per morsetto = 0,2 euro.
40) 1Pz. rosetta per vite per morsetto = 0,2 euro.
41) Tubo tondo in alluminio diametro 12 mm lungo 60 mm = 1 euro.
42) 1 Pz. vite M6 x 60 inox = 0,2 euro.
43) Tubo rettangolare 18x12 mm in alluminio = 1 euro.
44) Barra Vixen lunga 175 mm = 28 euro.
45) 2 Pz. tappi in plastica per tubo 18x12 = 0,2 euro.
46) 1 Pz. vite M6 inox per aggancio binocolo = 0,2 euro.
47) 1 Pz vite M4 x 8 mm inox per posizione barra = 0,2 euro.
48) Red dot = 24 euro.

Pantografo: totale = 455,2 euro.
Modifiche testa: totale = 94,2 euro

Il totale pantografo è diminuito perché ho corretto il costo del contrappeso per EQ6. Avevo controllato in due differenti siti il costo e giurerei che era di 64 euro. Comunque meglio così è sempre lontano dagli 11 euro del mio ma di questi tempi 15 euro risparmiati..............

Fine 11° e penultima parte.
Edited by Frank on Jun 29, 2015 at 09:14 AM

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Parte 12° (ultima)

Conclusioni.

Finito il pantografo vale la pena di spendere qualche parola e spero di non annoiare.
L'aspetto economico dovrebbe far capire alcune cose importanti per comprendere sia la logica dei prezzi sia l'importanza della qualità dell'esecuzione.
Il totale relativo al solo pantografo è di136 euro, cifra tutto sommato modesta ma per poterlo usare dobbiamo spendere ancora 319 euro nell'ipotesi che non possediamo nulla dell'occorrente, più altri 94 euro di modifiche testa non strettamente indispensabili.
Il conto è chiarissimo 455 euro, per un prodotto casalingo non sono pochi, senza contare le ore di lavoro e garantisco che se si parte da zero è facile aggiungere parecchi euro in errori vari e magari doversi comunque accontentare di un risultato non pienamente soddisfacente.
Da questo conto sono escluse molte finiture che non si perdonerebbero ad un produttore, ad esempio manca la verniciatura. Non abbiamo considerato, come premessa, il costo dell'attrezzatura.
Non disponiamo di alcuna garanzia. Se commercialmente venduto andrebbero aggiunti margine, tasse e IVA. Altro costo importante sarebbe un minimo di marketing. Il tutto per un prodotto di nicchia. La mancanza di un progetto con relativi disegni ( quelli postati, a parte il perno B, li ho eseguiti per il forum ), altro costo risparmiato, è stato possibile con errori trascurabili per l'esperienza lavorativa maturata nel settore meccanico, altrimenti gli errori sarebbero potuti essere molto dolorosi per il portafogli e magari anche per qualche dito dimenticato tra i tubi ( parte 8° ). Utilizzandolo per quasi tre anni ho validato il pantografo, anche questo è un costo molto importante per un produttore serio. Anche investendo in un buon progetto le sorprese non mancano mai e sono quasi sempre spiacevoli.

Viene facile fare un paragone con l'autocostruzione di un telescopio e concludere che di risparmio sicuramente non se ne parla e di tanti compromessi da digerire invece si. Ciò non toglie che l'autocostruzione è un piacere di per sé.

Sono tutti elementi su cui riflettere, posso solo affermare che se il risultato ci soddisfa e ci siamo divertiti a costruirlo, vuol dire che abbiamo speso bene.


Tutti i componenti, ad esclusione del tondo da 80 mm per il perno B e il piatto da 50x15 mm, sono di buona reperibilità detto questo.......... qualche altra considerazione di carattere pratico.

Il pantografo così come è finito è ben lungi dall'essere al meglio possibile è il risultato di una costruzione facile e con un occhio al risparmio. Si potrebbe risparmiare qualche altro euro utilizzando viteria zincata invece che inox, quello per l'inox è una mia debolezza e anche una necessità, abitando vicino al mare la ruggine la vince facile. Ho pure sostituito tutta la viteria del cavalletto. Se si disponesse di macchinari anche se da “hobbisti” il risultato sarebbe di gran lunga migliore, magari funzionerebbe uguale ma si sa anche l'occhio vuole la sua parte.
Prendendosela comoda si può risparmiare ancora attendendo l'occasione di materiali di recupero, potrebbe diventare un'attesa estenuante.
Anche le quattro manopole di regolazione del movimento non sono indispensabili un dado fa lo stesso servizio è solo scomodo.
L'estetica è sicuramente la parte più facilmente migliorabile, mi pare di aver già detto che la pazienza per le finiture non è un mia qualità.
Altri dettagli si possono migliorare, per esempio trafficando col contrappeso per fare le diverse foto inserite nei post mi sono accorto della mancanza di un foro dove appoggiare il pomello di sicurezza durante il cambio.
Quindi sicuramente ognuno troverà delle modifiche per renderlo ancora più pratico.

79 Foro per pomello.




La posizione è la più semplice e facile per il mio a cui ho dovuto applicare un piedino di plastica per rendere gradevole alla vista il perno B. Qualunque altra posizione andrebbe bene.

Altra possibilità di risparmio è la scalabilità del pantografo, se non si intende usare strumenti pesanti tipo il Vixen BT 80 (oltre 5 Kg) si può proporzionalmente ridurre le dimensioni del tutto e utilizzare differenti sezioni di tubo, questo esiste in commercio in molte misure. Alcune sono più comuni di altre quindi prima di perdere tempo a scalare, verificare la disponibilità presso i rivenditori. Oltre al risparmio si guadagnerebbe in spazio e trasportabilità.

La posizione della squadra dove si fissa la testa può essere variata. Non di molto verso il basso e senza problemi verso l'alto variando la lunghezza del tubo su cui poggia, senza esagerare. Riuscire ad usare il cavalletto sempre tutto chiuso rende il sistema più robusto, quindi se variando la posizione della squadra non si compromette la stabilità e si ottimizza per la propria altezza ben venga.

Ancora, si può risparmiare tutto il lavoro e soldi, relativi alla barra contrappesi bilanciando uno strumento leggero e solo quello, riempiendo di economico piombo per pescare la parte finale dei tubi. Il Canon pesa 1,2 Kg, in posizione standard necessita di circa 5 Kg di contrappeso posto alla distanza di 340 mm dal centro del perno B. Nei tubi si riesce a infilare circa 2,8 Kg di piombo tra l'attuale supporto barra e il tappo in plastica, che dovrà essere meglio fissato. Quindi basta agganciare nel punto di equilibrio un peso per bilanciere da palestra di 2 Kg ed è fatta. Il peso totale da muovere diventa di 14,3 Kg ancora agevole.

Oppure se non vi sono problemi di reperibilità dell'alluminio, come è stato per me, i due tubi L70 mm di supporto contrappeso si possono realizzare da barra piena, filettando il foro sulla barra si evita il lavoro dell'esagono e volendo si riesce a far stare tutto nel profilo dei tubi da 800, riducendo la lunghezza a 50 mm, senza decentrare i fori per i perni in bronzo.

Sono solo esempi per evidenziare che si può ottimizzare e personalizzare a piacere. Unica raccomandazione è di prestare attenzione alla sicurezza per qualsiasi modifica venga fatta.

Giusto un'ultima nota a ricordare che questo è un pantografo quindi non aspettatevi una rigidità paragonabile ad una montatura altazimutale. Considero il Vixen BT 80 il limite di stabilità accettabile e il Celestron 6” se pur possibile, una forzatura, non per il peso ma per l'ingombro sulla testa dato dalla differenza di posizione tra asse strumento e asse di rotazione braccio. Questa è una mera valutazione personale.

80 Una foto del mio angolo lavoro. L'attrezzatura non basta mai.





81 Buon lavoro a tutti.





Grazie.
Regards
Frank
N.B. Per qualunque inesattezza, chiarimenti o altro sono qui. Vedere delle foto di pantografi costruiti sarebbe una grande soddisfazione.

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Messaggio da Frank »

Un piccolo aggiornamento.
Ho deciso di abbellire il pantografo facendolo anodizzare color Northek in omaggio a Max che ci ospita sul suo forum.
Naturalmente non poteva andare tutto liscio, figurarsi.
Trovato per caso l'anodizzatore, non proprio fuori porta, chiedo un preventivo e per la modica cifra di 26 euro, cavalletto incluso, decido di provare non aspettandomi un capolavoro.
Come dicevo se deve andare storta non c'è nulla da fare.
Il lavoro è stato fatto bene contrariamente a quanto pensavo ma............

Nella prima foto il pantografo anodizzato blu Northek ( simile ) sul cavalletto per l'ETX Meade, nella seconda foto i pezzi del cavalletto anodizzati.
Dovrebbero essere tre serie di tre pezzi ma in basso ne manca uno, perso da quel ******** dell'anodizzatore.
Pazienza buon viso a cattivo gioco, era comunque una schifezza, anche se lo avevo imbullonato bloccandolo ad altezza fissa non era proprio un esempio di stabilità.
Alla prima occasione compro il profilato e faccio delle nuove gambe per la testa, che va bene, così da non dover modificare il perno.

Foto 82 pantografo


Nella foto il perno appare leggermente + chiaro, si nota solo in condizioni di forte illuminazione.
Ero stato avvertito che i pezzi in alluminio solido avrebbero assunto una tonalità leggermente differente da quelli di tubo.


Foto 83 cavalletto



Mentre era smontato ho sostituito l'esagono M10 in zincato, che cominciava ad arrugginire, con
uno in bronzo.

Foto 84 esagono



Avendo rimediato i maschi, ho fatto i due fori sulla testa uno da ¼ e uno da 3/8 .

Foto 85 fori per riporre le viti.




Regards

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Frank
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Messaggio da Frank »

Buongiorno.
A volte le cose si aggiustano da sole, nell'ultimo post raccontavo della disavventura con l'anodizzatore e della parte di gamba persa.
Dunque, circa tre settimane fa ricevo una telefonato da Pieter ( l'uomo “Anodo”) che mi chiede
se posso passare a ritirare il pezzo ritrovato.
Avendone dette di male, seppur tramite asterischi, di Pieter devo ricredermi.
Pur essendo passati ben tredici mesi, occorre coraggio per rimangiarsi quel che si è detto cioè
aver giurato e ri giurato che il pezzo era stato restituito e non lo aveva perso lui ed invece di fare finta di niente ammettere l'errore e porvi rimedio.
Pieter ha conquistato un cliente, sicuramente mi rivolgerò ancora a lui in futuro.

Le nuove gambe erano in programma per il prossimo mese, non so ancora se depennarle dalla lista
o meno, come avevo detto, anche se queste non sono il massimo come stabilità per le nuove
occorrono parecchie ore di fresatrice.

Ecco le foto del completo in blu.





Saluti.

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Messaggio da Frank »

Parte 1.

Buongiorno, in occasione dell'ultimo post ho fatto caso al numero delle letture di questo tread e rileggendo il tutto ho pensato che nonostante l'interesse, il costo stimato anche se evidentemente abbondante, abbia spaventato molti dal tentare la costruzione. In particolare il costo della testa influiva in maniera esagerata.
Avendo io per primo la necessità di un piccolo pantografo ultra portatile, ho provato a costruirne uno adatto a piccoli strumenti quali bino o cannocchiali di peso modesto e che si presti anche all'osservazione terrestre.
Oltre al peso che deve essere ridotto al minimo, l'ingombro e sopratutto la semplicità costruttiva testa inclusa, erano gli obbiettivi, naturalmente anche il costo.

Questo è il risultato:



Prima della verniciatura.



L'altro lato.



Non fate caso al colore bianco, ho usato questa vernice per testarla a sfregamento dovendola usare
per un altro lavoretto e questo mini pantografo si prestava ottimamente.
Ho optato per un mono braccio e fino 1,8 Kg di strumento non sembrano esserci problemi. Il condizionale è d'obbligo essendo in uso da meno di un mese ma la semplicità è tale che si può azzardare. Il test comunque continua.
Tutto è stato realizzato con tubo quadro da 20x20 e 25x25 quest'ultimo in due differenti spessori.
In solido sono solo i perni di rotazione.

Obbiettivo peso:
La testa incluso il perno di rotazione in bronzo/ottone (a seconda del disponibile, uno vale l'altro per questo impiego) è risultata di 0,6 Kg.
La parte leverismi cosi come la vedete in foto pesa 0,7 Kg.
Il contrappeso costruito in alluminio riempito di piombo pesa 1,7 Kg. Si potrebbe ridurre il peso bilanciando un unico strumento e ottimizzando la sporgenza del contrappeso.
Cioè più si accetta un maggiore ingombro e più si può ridurre il peso.
Il totale è di tre Kg e mi pare un buon risultato.
Da questo conto è escluso tutto il movimento di rotazione e aggancio al cavalletto, nel mio caso il peso è poco meno di un Kg ma molto dipende da come lo si vuole fare e dal cavalletto utilizzato. Si vedrà nell'ultima parte.
Ho stimato che si può ridurre di un ulteriore15% circa (contrappeso escluso) sforacchiando qua e là ma oltre ad essere poca cosa l'effetto estetico sarebbe ridicolo.

L'ingombro: come detto mono braccio con la parte contrappeso corta rispetto alla parte testa.
Questa scelta che pare di corto respiro è invece “risparmiosa” in misure. Una leva lunga rimane
lunga mentre un contrappeso di fortuna è facilmente reperibile ovunque, basta un sacchetto di plastica e dei sassi.
Ecco le misure:





La foto è un poco deformata ma garantisco che il metro è in linea con l'ingombro.






La costruzione: qui le cose non sono proprio limpide, ho provato diverse soluzioni per ridurre al minimo il ricorso a macchina utensile (Fresatrice e Tornio, considero il trapano come macchina comune in tutte le case). Quello che vedete sotto è il meglio che sono riuscito a fare.



Escludendo la parte di accoppiamento al cavalletto, di cui già detto, i componenti da lavorare a tornio e fresatrice sono solo due di cui uno è doppio.
Sono i tre in alto a sinistra, prima torniti e poi fresati quadri.
Escludo gli spessori (rondelle) in bronzo, si possono usare anche normali rondelle in inox. In questo caso occorre accettare che il diametro esterno non corrisponderà al quadro del tubo, questo è solo un problema estetico, mentre l'attrito tenderà ad incidere l'alluminio ma prima di avere problemi passerà molto tempo. Nel caso si opti per queste occorrerà tenerne conto modificando le misure in funzione dello spessore reperito.
Fine prima parte.
Tanti auguri di buone feste.
Edited by Frank on Dec 23, 2016 at 05:47 AM

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Messaggio da Frank »

Parte 2

Esecuzione:

Per cominciare meglio partire dalla parte più rognosa, la testa, senza la quale tutto il resto sarebbe solo un esercizio di traforo.



Niente di complicato ma occorre prestare attenzione all'accoppiamento dei due tubi verticali da 20x20 con il tubo da 25x25 orizzontale. La rigidità ottenuta con questo accoppiamento mi ha stupito ci ho provato per curiosità, non ci avrei scommesso una Lira.
In pratica si tratta di incastrare e quindi bloccare con viti i due tubi da 20 dentro quello da 25 tenendoli appoggiati a un lato di quest'ultimo per avere rigidità una volta serrate le viti e contemporaneamente sul fondo per mantenere il tutto in squadra.

Prima di procedere con i disegni qualche avvertenza.
Tutte le misure sono in millimetri, essendo tutte da realizzare per aggiustaggio mi pare inutile mettere tolleranze varie e decimali dove non necessario.
Le sezioni dei tubi a volte sono rappresentate come se si trattasse di barra solida per rendere meglio l'idea ma sempre tubi sono.
Quando mancano quote è perché sono ripetitive (es. fori) o ci si riferisce alla mezzaria.
Postando molte foto di corredo ai disegni non ho realizzato tutte le viste del pezzo ritenendo inutile tale lavoro.

Tubo orizzontale da 25x25 spessore 1,8:



La quota 13,4 è solo indicativa, occorre partire dallo spessore del tubo evitando di lasciare dei gradini che impedirebbero al tubo verticale di appoggiarsi in piano.

Tubo verticale da 20x20 spessore 1,4:



La quota “15” mm relativa al centro fori dove vanno i due perni se eseguita prima dell'accoppiamento sommerebbe parecchi errori che potrebbero portare ad un non corretto allineamento tra i due fori quindi meglio tracciarla per differenza partendo dal basso, appoggiando su una base piana in verticale i tubi assemblati e se fosse disponibile un truschino bene altrimenti con pazienza usando un calibro. Naturalmente che rimanga 14,5 piuttosto che 15, 5 non fa alcuna differenza, l'allineamento ha la “precedenza”.
Le quote relative ai fori da 5 mm di accoppiamento andranno verificate in funzione dello spessore dei tubi reperiti.

Ecco le foto esplicative dell'accoppiamento:






Questa è sicuramente la parte più delicata di tutta la costruzione, ho realizzato una delle due di lima, partendo da un foro da 16 centrato, per assicurarmi fosse possibile e lo è ma non essendo masochista per la seconda ho usato la fresatrice. Si può anche usare il metodo descritto nel pantografo precedente per realizzare il porta red dot.
Si tratta di realizzare la cava in modo che il tubo da 20x20 entri leggermente forzato cioè senza gioco assicurandosi che appoggi sia sul fondo che sul fianco.
Occorre armarsi di grande, grande, grandissima pazienza oppure passare alla fresatrice.
Anche i due fori da cinque dovranno essere molto precisi, li ho posizionati in modo che il dado posto all'interno lavori sul fianco del tubo cosi da rendere meno faticoso lo smonta e rimonta quando si prova.



Notare lo spostamento verso un lato nel tubo da 25x25 è questo appoggio che consente di avere una buona rigidità una volta serrate le viti con forza.



Ovviamente, come da foto sopra, il taglio del tubo da 20x20 dovrà essere perfettamente a 90° con il tubo stesso, pena impossibilità a mantenere la squadra tra i due tubi.
Alla prima verifica, una volta assemblati, tra tubi avevo una differenza di nove centesimi misurando la distanza tra i due tubi da 20 prima in alto e poi in basso.
Credo di aver avuto parecchia fortuna e sono convinto che mezzo millimetro sia un risultato accettabile. Una volta assemblata la squadra viene forzata dai dadi di registro o dalle rondelle in bronzo, se forza troppo sia in un senso che nell'altro la fluidità di rotazione ne risentirà.



La parte sotto, il foro da 16 corrispondente a quello quadro sopra da 20x20 è necessario per poter assemblare il tutto se fosse da 18 non guasterebbe. Infilare i dadi sulle viti non è facile.
Le viti sono lunghe ben oltre il necessario, quelle avevo, visto che ci stavano ho preferito non tagliarle. Non necessitano rondelle e forse manco ci starebbero oltre a complicare l'assemblaggio.
Regards
Edited by Frank on Dec 25, 2016 at 07:58 AM
Edited by Frank on Dec 31, 2016 at 02:14 PM

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Messaggio da Frank »

Parte 3.

Se si è riusciti in questo accoppiamento allora si può proseguire con gli altri componenti.

Tubo porta strumento:



Il tubo da 20x20 sp. 1,4 mm su cui va lo strumento. Il foro centrale è per fissare lo strumento con il classico filetto per binocoli.
La lunghezza totale dovrà tener conto dello spessore delle rondelle se si decide per l'inox o altro.
Non si vede il foro per la maniglia, non essendo necessaria lascio che ognuno decida come preferisce. Nel caso la si metta attenzione a non forare a cavallo del perno in bronzo.
Anche i due fori da sei per bloccare i perni o preferito metterli in linea con il foro centrale girandoli di 90° rispetto al disegno, solo per una migliore estetica.
I fori da sei vanno fatti solo da una parte, non occorre che siano passanti del tubo.



Il perno in bronzo che si inserisce all'interno del tubo porta strumento da una parte e dall'altra funge da perno di rotazione. Qui purtroppo occorre almeno un passaggio al tornio, fare il quadro di lima è possibile ma sconsiglio, occorre un'ottima manualità per realizzarlo. Lo si può fresare anche con il tornio, non è semplice ma possibile.
La quota “13” si riferisce alla lunghezza del filetto, il tratto rimanente rimane 10 mm di diametro.
Il foro diametro 8 è per la maniglia e i due pezzi, destro e sinistro, sono identici eccetto per questo foro.
Partendo da un diametro di barra da 25 mm va tornito a 23 mm così da ottenere il quadro senza spigoli evitando di doverlo riprendere al tornio.




Il quadro deve entrare nel tubo con minor gioco possibile, una rifinitura con lima e tela è consigliabile, il 17,8x17,8 prevede tre decimi di millimetro da aggiustare di lima con molta pazienza.
Dalla foto sopra si può notare un'incongruenza con il disegno del tubo riguardo la posizione dei fori da 6 mm, che sono posizionati molto vicino all'estremità del tubo rispetto alla foto. Ho corretto per lasciare più spazio all'eventuale posizionamento del foro da 8 mm per la maniglia.
I fori da M6 sul quadro non sono quotati nel posizionamento si vedrà più avanti come fare, mentre sul tubo il 6,5 mm è calcolato per una vite con testa brugola a bottone che ha un diametro standard di 11 mm.



Come detto gli spessori in bronzo su cui striscia l'alluminio possono essere sostituiti con comuni rondelle inox ottimizzando di conseguenza la lunghezza del tubo porta strumento.
Una delle due rondelle interne andrà adattata come spessore in modo da non avere gioco o forzatura quando si assembla il tutto. Occorre provare ad infilare il tutto tra i tubi 20x20 già montati su quello da 25, ovviamente con i perni inseriti passerà solo per una parte ma è sufficiente per capire da che parte correggere e quanto.
Per questo particolare che pare banale intervengono alcune variabili che difficilmente si riesce a prevedere.
Prima della verniciatura avevo montato quattro rondelle in bronzo, due interne e due esterne sul serraggio dei due dadi. Tutto filava a meraviglia, la sorpresa è arrivata dopo la verniciatura che cambiando il coefficiente d'attrito mi ha costretto a modificare l'accoppiamento utilizzando rondelle inox con frapposto del feltro per il lato dado ed inserire un sottile strato sempre di feltro sulle rondelle in bronzo per la parte interna.



In questo caso occorre navigare a vista, l'importante è che il movimento sia fluido poi quale sia il componente che scivola poco importa. Si poteva anche evitare di verniciare le parti a sfregamento, sicuramente la scelta migliore, ma nel mio caso addio test vernice.

Regards
Edited by Frank on Dec 27, 2016 at 07:06 AM

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Parte 4.

Perno, in bronzo, di rotazione testa e accoppiamento tubo quadro 25x25 spessore 3,2.



La quota “19” è la lunghezza del filetto.

Rondella in bronzo per il perno.





Anche per questo in seguito alla verniciatura ho applicato i due feltrini. Valgono le stesse considerazioni precedenti.
Il quadro è quotato con un decimo di millimetro di gioco sul tubo, qui è meno importante la precisione
dell'accoppiamento l'importante è che una volta bloccato con la vite diventi un corpo unico e rigido con
il tubo. Va da se che se entra agevolmente senza gioco tanto meglio.
Se fosse necessario si può aggiungere una vite di blocco a 90° rispetto a quella quotata.
Preferisco agevolare l'inserimento del quadro senza difficoltà perché se fosse necessario smontarlo
per ridurne l'ingombro si evita di toccare il dado di registro movimento della testa lasciandola belle pronta all'uso.
La lunghezza del perno fuori dal tubo andrà ottimizzata dopo che si è trovata la miglior soluzione
tra spessore rondella e spessore feltrini. Meglio evitare di lasciare sporgere il filetto più del necessario.



I componenti per unità:



Questo dovrebbe essere il risultato:




Per assemblare si dovrà prima accoppiare il tubo porta strumento con i due verticali e poi agganciare il tutto al tubo da 25x25.

Regards
Edited by Frank on Dec 29, 2016 at 05:16 AM

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Messaggio da Frank »

Parte 5.

Proseguendo nella parte leve diventa tutto più semplice.
Basta tagliare con buona precisione e rispettare l'interasse dei fori di 235 mm forando i tubi contemporaneamente per ottenere un buon risultato. Valgono le stesse avvertenze e consigli del
pantografo precedente.

I componenti in linea di assemblaggio:

Tubi orizzontali da 20x20 sp. 1,4 mm
Tubi verticali da 25x25 sp. 3,2 mm




Estratto da sopra:




I due fori da sei sono solo in una parete del tubo, così disegnati per il solito motivo, non serve passarle entrambi dovendo le viti far aderire rigidamente il tubo al supporto che verrà utilizzato per accoppiarlo al cavalletto.
N.B. I fori nei quadri devono essere filettati se si fanno dei fori passanti non filettati e si utilizza un dado dalla parte opposta del tubo si otterrà un accoppiamento meno solido o addirittura lasco, oltre a complicare il tutto. Ho previsto una vite lunga 15 mm per l'accoppiamento quindi questa è la lunghezza necessaria del filetto nei quadri.
Nel quadro in bronzo il foro per M6 passante agevola la maschiatura che può anche essere eseguita per tutto il foro.

I fori che servono per accoppiare i pezzi quadri ai tubi conviene realizzarli in questo modo:
Per i perni della testa:
Inserire il quadro nella corretta posizione dentro il tubo, cioè esattamente a filo con il taglio del tubo, meglio un filo dentro ma non sporgente. Con un morsetto bloccarlo stringendo il tubo. L'esiguo spessore del tubo tenderà a schiacciarsi sul quadro impedendone lo scivolamento durante la foratura, non serve forzare molto. Quindi forare con la punta per la successiva maschiatura M6. Una volta tolto il quadro si può allargare il foro sul tubo al diametro della vite, prima centrate il foro sul trapano utilizzando la punta per la maschiatura. Se si dispone di una morsa sul trapano il tutto è molto più semplice.

Per immagine:



Se si frappone tra il morsetto e il tubo del compensato si evita il rischio di segnare l'alluminio nel caso si sia serrato con troppa forza.

Per il perno di rotazione alla base della testa il morsetto è inutile, con 3,2 mm di spessore occorrerebbe stringere con troppa forza, in questo caso avendo il diametro 30 mm sopra il quadro da 18x18 che fa da battuta è facile tenerlo in posizione con la mano.
Stesso discorso per l'accoppiamento tubo-”rotazione su cavalletto”.

Dei due tubi da 25x25 spessore 3,2 utilizzati solo quello di accoppiamento al cavalletto necessita di tale spessore, quello che supporta la testa potrebbe anche essere a minor spessore come il tubo alla base della testa ma lavorando in parallelo meglio se i due tubi sono di identica sezione.

Per poter assemblare i tubi e verificare il movimento occorrono i perni di accoppiamento e gli spessori morbidi da frapporre tra i tubi su cui poi agire con il tiraggio dei dadi per regolare il movimento.



Ho provato ad usare direttamente delle viti testa a brugola da M6 x 60 mm inox e sembrano funzionare un perno in ottone filettato come nell'altro pantografo è sicuramente meglio ma questa è la soluzione più semplice ed economica. Stesso discorso per gli spessori, avevo a disposizione un pezzo di nylon tondo diametro 16 mm e ho voluto provare ad usarlo.
Funziona bene ma non noto grande differenza con il feltro e quest'ultimo è più semplice da preparare.
Il nylon è una rogna da lavorare quando si scalda durante la lavorazione tende ad indurirsi e diventa difficile da rifinire.
Molto più semplice fustellare da un foglio di feltro i dischetti necessari.



Occorre un foglio di feltro spessore un paio di mm può andare, un pezzo di tubo da 20 mm esterno da affilare da una parte per fustellare il diametro esterno e una fustella da 6 mm facilmente reperibile in commercio a basso costo. La mia serie di 10 fustelle tra cui il 6 mm in foto è costata 5 euro. La formetta per realizzare il foro da sei mantenendo il disco centrato non è indispensabile con un poco di pazienza si riesce anche ad occhio e una piccola scentratura oltre ad essere ininfluente non sarà poi visibile. Per quelle esterne le solite rondelle inox per M6 meglio a fascia larga. Attenzione ad utilizzare un feltro compatto tipo quello per le le gambe delle sedie, altrimenti si rischia di avere un leggero, ma fastidioso, molleggio nel movimento.

Regards

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Messaggio da Frank »

Nella parte due ho sostituito il disegno dei due tubi da 20x20 laterali nella testa .
Non è cambiato nulla ho solo aggiunto una vista che rende meglio l'interpretazione delle foto.
Anche se era nelle premesse, mi è parso che due differenti viste nell'unico disegno fosse troppo "garibaldino".
Sorry.
Edited by Frank on Dec 31, 2016 at 02:22 PM