Costruire un pantografo.

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Frank
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Costruire un pantografo.

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Parte 6

Dunque, dalla foto direi che ci siamo abbiamo tutto l'occorrente tranne tre particolari di cui solo uno ritengo indispensabile farlo come in foto.



Il tubo corto centrale serve come sicurezza per non rischiare di schiacciarsi le dita, specialmente durante il trasporto. Questo va assolutamente messo.
Ho utilizzato un pezzo di tubo da 18x12 lungo 105 mm. Si può usare anche tubo da 20x20 che esteticamente è più gradevole ma l'avevo finito.
Va posto al centro come in foto e lasciato libero di ruotare assieme ai due tubi così da non consentire che vadano in pacco. La lunghezza di 105 mm e per evitare il rischio di impuntamenti se troppo corto quindi un poco più lungo ma non più corto.
Ho messo una rondella in nylon, in feltro fa lo stesso, serve solo per mantenerlo in linea con gli altri tubi.



La maniglia è comoda ma non indispensabile, così come la posizione è una preferenza personale.



Bastano 190 mm di tondino in alluminio diametro 5 mm. Filettarlo M5 per 35 mm di lunghezza da entrambe le parti e poi piegarlo in morsa, meglio se a caldo, in modo da ottenere due lati lunghi 60 mm.
Quindi misurare l'interasse e forare il tubo da 25x25 di conseguenza, per la posizione fare solo attenzione a non interferire con le altre viti.

Il terzo è invisibile nella foto se non per le due viti poste sul tubo nella parte sinistra.
Si tratta della guida per il contrappeso.




Un pezzetto di esagono da 17 mm in bronzo, il 17 nominale entra comodamente nel tubo, mentre occorre dare un colpo di lima a due spigoli per farlo passare, ho quotato anche questi 17 mm ma è sufficiente che passi quel che viene viene. La vite da M4 serve per tenerlo in posizione quando il contrappeso non è inserito e non deve arrivare al foro diametro 8 mm dove scorre la barra del contrappeso. Quella da M6 quando si stringe per bloccare il contrappeso rende tutto sufficientemente solido. Per l'esagono si può usare come nell'altro pantografo uno di quelli zincati reperibile in commercio ed eliminare il filetto passando la punta da 8.
Oppure usare della barra filettata come sostegno del contrappeso.




Inserisco foto e disegno della parte contrappeso ma la ritengo troppo macchinosa da realizzare mantenendo i propositi all'inizio elencati.
Ho usato un tubo in alluminio diametro 50 mm, tornito due tappi sempre in alluminio e fissati con delle viti da M4 come in foto. Il tubo e riempito con del piombo e fissato al pantografo tramite il tondo in ottone da 8 mm. Con un peso totale di 1,7 Kg si bilancia comodamente 1,5 Kg di strumento, stando tutto dentro.







Molto più semplice usare un peso da palestra da 1,5 o 2 Kg e fissarlo nel punto di equilibrio senza alcuna regolazione con una semplice vite. Sicuramente non sarà un esempio di estetica ma rispetterà pienamente le necessità “Progettuali”, ammesso che si usi un solo strumento.

Regards

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enrico
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Messaggio da enrico »

Grande lavoro e grande autocostruttore il Frank!

Enrico

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Frank
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Messaggio da Frank »

Grazie Enrico, "grande" di età.

Proseguo con il "minipanto".

Parte 7.

Dovrebbe esserci tutto, si può passare alla verifica economica.




Per l'elenco dei componenti mi atterrò alla numerazione della foto sopra.
Escludendo per ora il 19.

01-04-05-07-08: tubo alluminio 20x20 sp.1,4 mm lunghezza 1300 mm (incluso 105 mm salva dita)
03 : tubo alluminio 25x25 sp. 1,8 mm lunghezza 300 mm
02-06 : tubo alluminio 25x25 sp. 3,2 mm lunghezza 350 mm
Il costo del tubo è difficile da quantificare se comprato in verga da 2 m nei vari “brico” dovrebbe essere di circa 35/40 euro ma l'unico che varrebbe la pena acquistare è il 20x20 vista l'esigua quantità delle altre due misure. L'unica via per risparmiare è cercare nel rottame da qualche artigiano i pezzi necessari e con un poco di fortuna con una decina di euro si portano a casa i tubi già tagliati a misura. Lo spessore può essere cambiato senza problemi adattando i pezzi di conseguenza.
Per il 25x25 (02 in foto) meglio uno spessore adeguato al compito. Sono comunque convinto che anche uno di spessore minore sia sufficiente ma non ho provato.

09-10: meno di mezzo Kg di ottone o bronzo solo qualche euro di materiale più la lavorazione che in totale prende meno di un'ora ma qui se ci si deve affidare ad un tornitore si va a contrattazione.
Si può anche usare del normalissimo ferro avendo cura di frapporre all'alluminio delle rondelle inox e mettendo in conto che se non si vernicia si ossiderà.

09-10-11-12-13-16: Bulloneria inox più precisamente in ordine:
vite M6 x 15 testa brugola 1 pz.
vite M6 x 15 testa brugola 2 pz.
vite M6 x 60 testa brugola + 1 dado autofrenante M6 + 2 rondelle per M6 ( nella foto è un pezzo di barra filettata con due dadi, fa lo stesso lavoro ma con la vite uguale a quelle del movimento si ottimizza)
vite M6 x 60 testa brugola 4 pz. + 4 dadi autofrenanti M6 + 8 rondelle x M6 ( sostituiscono quelle in nylon della foto, mentre per quelle centrali si passa al feltro).
vite M5 x 10 testa brugola 4 pz. + 4 dadi normali M5.
dado M10 autofrenante 3 pz.
Forse 5 euro in tutto e se si opta per viteria zincata ancora meno.
Un foglio A4 di feltro circa mezzo euro.
Il conto al risparmio si assesta tra i 30 / 40 euro. Difficile essere più precisi se si punta all'economicità assoluta.

Il particolare 22 è la vite per bloccare lo strumento e potrebbe essere difficile se non impossibile trovarla in commercio sufficientemente lunga. Consiglio di mettere in conto anche questa, peraltro è semplicissima da fare. La cosa più semplice è prendere una vite M6 di adeguata lunghezza e ripassare il filetto con la filiera da ¼ per i pochi giri che occorrono e dovendo andare in battuta sul tubo senza grande sforzo non ci sono problemi.



Ho messo una rondella in nylon non proprio “perfetta” per non farla cadere dal foro, si può usare una guarnizione in gomma per rubinetti che fa lo stesso.


Se si decide di mettere anche la maniglia accanto allo strumento (il numero18) questo è il necessario: tondino da 8 mm in alluminio lungo 105.




La sporgenza massima è 76 mm se non si vuole toccare la base della testa.




Una foto in più, anche se ripetitiva non guasta.



Dal costo sono esclusi i tappi in plastica per i tubi, non necessari ma esteticamente gradevoli, la verniciatura e tutti quelle parti che ho ritenuto opzionali.
Il contrappeso va valutato bene nel costo, è sicuramente più economico un tondo di ferro da rottame
ma ancor meno elegante anche se più facile da ottimizzare tramite forature di alleggerimento.
La posizione ovviamente può anche essere variata facendo più fori sul tubo, si avrà una regolazione grossolana ma meglio che niente.
Rispetto al piombo sarà anche più ingombrante essendo il peso specifico circa il 30% inferiore.

Regards

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Frank
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Costruire un pantografo.

Messaggio da Frank »

Parte 8.

Da non dimenticare che manca l'aggancio al cavalletto e senza questo è tutto inutile.

Questo è quello che ho costruito per il mio:





Ho voluto fare una prova con una specie di cuscinetto, acquistato su una bancarella per pochi centesimi e che avevo già utilizzato in un altro lavoro. Non ne vale la pena, a strisciamento, lavoro molto più semplice si ha lo stesso risultato. Farebbe invece comodo un reggispinta a rullini sotto la rondella in ottone dove c'è il seiger così da poter stringere un poco più energicamente il dado da M12 che blocca il tutto sulla testa del cavalletto.



Non ho ben capito cosa sia e a cosa servisse era una confezione da 12 pagata meno di 2 euro, acquistata per curiosità.



Interporre qui un reggispinta darebbe sicuramente soddisfazione maggiore del simil cuscinetto e consiglio di farlo anche se occorre fare una rondella con la guida per il reggispinta.
Erano gli ultimi due rimasti.
Mettere il reggispinta agevola molto lo smonta e rimonta dal cavalletto, rimane comunque efficiente anche la soluzione con semplice rondella. Come si vede nella foto d'insieme dei componenti, ho provato entrambe le soluzioni, occorre solo un poco di pazienza quando si regola il tiro del dado.



Tutto questo sopra si può tranquillamente sostituire con questo:




Il disegno sotto è +/- adattabile a qualsiasi cavalletto per astronomia.



Funzionerebbe come il pantografo precedente, a strisciamento. Se il cavalletto a disposizione non ha un piano adatto come superficie si dovrà interporre un anello su cui farlo scivolare.
Il cavalletto che ho utilizzato era venduto dalla Meade per l'etx 90.
Il pezzo di tondo da 60 di diametro per circa “120 mm” di lunghezza necessario, pesa poco meno di un Kg ed il costo dovrebbe aggirarsi tagliato a circa 7 euro più la lavorazione.
Il 18x18 è indicativo e varia in funzione dello spessore del tubo da 25x25, ovviamente dovrà entrare nel tubo quadro con minor gioco possibile ma in maniera agevole. Vale anche qui il discorso dello smontaggio dalla parte del quadro, senza dover allentare il dado da M12, rende tutto più rapido e comodo.
L'accoppiamento è piuttosto critico occorre fare attenzione che il tutto rimanga in squadra, quando si eseguono i due fori M6 conviene seguire la stessa procedura del perno di rotazione, cioè forare i due pezzi assieme e fare il secondo foro dopo che si è serrata la vite sul primo.

Tirati i conti mi è venuto a costare circa 16 euro, completo di tutto come in foto, avendo recuperato quasi tutto dal rottame del fabbro e calcolando al millimetro il poco materiale da barra utilizzato.
Sono escluse dal conto le lavorazioni essendo “Made in Frank garage”.



Al momento è piazzato sulla colonna, ho deciso di rischiare nuovamente con l'anodizzatore e il cavalletto è in lavorazione, appena finite le ferie provo ad andare a recuperarlo.
Speriamo bene.............................

Lo dico ora anche se era meglio nella premessa, meglio tardi che mai.
Un limite di questa costruzione è l'impossibilità di osservare lo zenit, utilizzando strumenti non angolati, senza assumere pose da contorsionista, è il prezzo da pagare per una testa di facilissima costruzione.

Mi pare ci sia tutto per poter cominciare e finire. Per qualsiasi dubbio, inesattezze o altro basta chiedere, in particolare per i disegni che ho eseguito alla “buona”.


Thanks and Regards.

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Frank
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Messaggio da Frank »

Nell'ultimo post accennavo al limite di non poter osservare allo zenit, a dirla tutta la prima versione prevedeva la testa con i tubi inclinati ma dopo aver rimuginato per qualche giorno su come fare ero giunto a conclusione che complicava troppo il tutto.
L'altro ieri testardamente ho voluto provare per capire se fosse veramente molto più complicato e l'accoppiamento dei due tubi da 20x20 con quello da 25x25 si è risolto abbastanza facilmente ma cade uno dei quattro vincoli iniziali cioè ridurre al minimo il ricorso a macchina utensile.

Comunque ecco foto del risultato e passaggi di lavorazione. Non mi pare occorrano disegni, l'unica
differenza con il disegno precedente è la fresatura dell'alloggiamento e il differente fissaggio, spiegato nei passaggi sotto.



Il piano di contatto tra i tubi è fresato a 25° e riduce l'altezza del tubo rispetto alla verticale di circa 8,5 mm, ho allungato di 10 mm per compensare.



Se montata girata di 90° aumenta la distanza dal supporto e rende ancora più agevole l'uso allo zenit.



Con due fori di guida a 90° si può passare da una posizione all'altra in pochi secondi.
Ovviamente la maniglia si ribalterà al contrario della posizione di primo montaggio.
Per averla dalla parte giusta occorre girare il tubo porta strumento.



I 10 mm di compensazione hanno consentito alla maniglia di girare senza urtare il 25x25.



Non che avessi pensato alla maniglia, semplicemente visto che tutto andava bene cambiare dove non necessario..............



Nella posizione più sporgente si perdono circa 6 cm in altezza da terra rispetto a quello con la testa dritta.
Sarebbe facile recuperarli allungando i tubi ma il rischio di rendere il tutto instabile è alto.

I passaggi di costruzione sono semplici:



Partento da un tondo da 20 mm in aluminio lo si fresa quadrato per entrare nel tubo da 20x20 per circa 40 mm.



Posizionati nei tubi, con lo stesso sistema dei quadri precedenti li si fissa ai tubi, devono entrare forzati



Una vite da M5 per 15 mm è più che sufficiente.



Occorre bloccarli con una vite prima di fresarli per essere sicuri che non si muovano.
Importantissimo fresarli assieme anche una piccola differenza di inclinazione della fresatura verrebbe amplificata sulla lunghezza in modo da renderli inutilizzabili.
Questo foro va posizionato con cura in modo che rimanga poi all'interno del profilo del 25x25 e non essere di intralcio alle viti di fissaggio.



La lunghezza della fresatura è circa 8,6 mm, questa misura è risultante dai 25° di inclinazione fresando fino allo spigolo, in modo che non rimangano gradini.



I due alloggiamenti sul tubo da 25x25 vanno fatti di conseguenza cioè eliminando una parete del tubo, come in quelli dritti, e esattamente
metà di quella a 90° corrispondente, quest'ultima farà da battuta per il 20x20.








I tubi devono entrare forzati negli alloggiamenti, come sotto devono rimanere in posizione anche
senza le viti di fissaggio.



Verificato che tutto è come deve, si può procedere a posizionare una vite da M6 per 15 mm, alla base del tubo da 25x25 che renderà il tutto ben solido.
La vite è centrata sul quadro solido inserito nel tubo 20x20.
Per cronaca: questa volta l'errore della distanza tra i due tubi è venuto di 26 centesimi di mm. Quasi 3 volte l'errore precedente che era di 9 centesimi. Avevo stimato che fino a mezzo millimetro non ci sarebbero dovuti essere problemi ora posso dire che fino ad un quarto di millimetro non ve ne sono.






Questo è tutto quello che occorre, non molto di più del precedente ma con la differenza che fare questo di sola lima sarebbe una bella impresa, comunque non impossibile.




Pulito, lucidato e pronto all'uso.

Regards

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maxproject
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Costruire un pantografo.

Messaggio da maxproject »

Quando poi si leggono thread come questo, in un forum commerciale, crediamo che anche chi ci avversa puo' solo dire grazie.

Grazie ad un astrofilo molto preparato che perde ore e ore per postare il suo lavoro, grazie per insegnare a tutti gli altri che non sanno, come fare spendendo poco.

Grazie per ottenere un prodotto di alto livello qualitativo e alla portata di chiunque abbia il pollice opponibile. E' un servizio utile e importante, è la dimostrazione che questa piattaforma (come è stato per molti thread) non è solo commerciale, ma anche fruibile e utile a chi non compera e non compererà NortheK.

Ringraziamo Frank per il prezioso apporto. E sollecitiamo i nostri lettori a postare o scrivere dei suggerimenti utili a tutti gli altri......

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

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Frank
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Costruire un pantografo.

Messaggio da Frank »

Rieccomi, non voglio tediare con la storia di Pieter ma ci sono news.

Innanzi tutto grazie Max per il post, interessante questo aspetto di condivisione che hai sottolineato del forum di natura commerciale, non ci avevo pensato.

Devo fare un piccolo passo indietro, quando successe il fattaccio con il primo cavalletto non mi arrabbiai con Pieter, mi sembrava una brava persona ed ero convinto che la cosa si sarebbe risolta.
Dissi amichevolmente a Pieter la stessa cosa scritta nel forum cioè che avrei rifatto le gambe del cavalletto.
La settimana prima di natale porto il secondo cavalletto a Pieter che era in ferie e lascio detto di farmi sapere il costo e tempi di lavorazione. Non avendo ricevuto nessuna chiamata ero un poco preoccupato, decido di andare direttamente senza chiamare, ero in zona.
Sotto il risultato, i pezzi erano pronti e non vi è stato modo di pagare il lavoro, ha rifiutato il denaro scusandosi ancora almeno una ventina di volte per il il fattaccio precedente.



A volte mantenendo la calma e un atteggiamento positivo si riesce a risolvere il tutto, vero che è
occorso un anno.
Pieter ha definitivamente conquistato un cliente e io la sua fiducia.
Se a suo tempo fosse finita a stracci in faccia ci avremmo rimesso tutti e due.

Regards

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Frank
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Messaggio da Frank »

Un paio di suggerimenti:

Nel caso il feltro trovato non abbia una buona consistenza e il pantografo tenda a molleggiare sulla posizione
si può provare a fustellare dei dischetti in plastica da un blister qualsiasi, di cui ormai sono piene le pattumiere,
quindi frapporre il feltro tra due dischetti e provare in questo modo a registrare i dadi.
Ho fatto qualche prova e pare funzionare, scivola bene e il feltro comprimendosi garantisce una regolazione del movimento.







Altro problema è l'alluminio, se i tubi sono di alluminio al naturale oltre ad ossidarsi e
assumere un colore grigio spento tendono sempre a sporcare le mani.
Se invece fossero di alluminio anodizzato sarebbe solo un problema di estetica.
Ad esempio il primo pantografo era di tubi anodizzati e non vi è stato alcun problema, l'ho fatto diventare blu solo per estetica.

Le soluzioni sono solo due: anodizzare o verniciare.

L'anodizzazione è sicuramente la scelta migliore però con l'incognita dei costi.
La verniciatura pur essendo una rottura di scatole è fattibile con un costo molto contenuto e seguendo le indicazioni sotto con un buon risultato.

Preparazione: grattare tutte la superfici con una spugna a grana per finitura (vanno bene anche quelle per
il legno ) in modo da togliere la patina grigiastra ma lasciare una rugosità su cui si aggrappa la vernice.
Utilizzando un diluente pulire per bene tutti i pezzi e da ora evitare di toccarli a mani nude.

Essendo pochi pezzi una bomboletta spray dovrebbe essere d'avanzo, ora viene la parte più delicata.
Per un buon risultato occorre portare i pezzi ad una temperatura di circa 50/60 C° e poi velocemente spruzzarli.
Ho recuperato un forno a microonde rotto che disponeva anche del riscaldamento a convezione ancora efficiente.
Per sicurezza ho eliminato tutta la parte a microonde e lo tengo solo per verniciare.




Non è facile trovare la temperatura giusta i pezzi sono molto leggeri e si raffreddano rapidamente,
occorre fare qualche tentativo. Se troppo freddi è inutile se troppo caldi la vernice si cuoce e si presenta a buccia di arancia.
Appena verniciati vanno rimessi in forno sempre attorno ai 50/60 C° e lasciati raffreddare nel forno.
Anche così occorre aspettare un paio di giorni prima di maneggiarli, per essere sicuri che siano perfettamente asciutti.
Per i pezzi troppo lunghi che non entrano in forno e per chi non ha un forno si può usare una heat gun,
scaldando i pezzi immediatamente prima e subito dopo averli spruzzati.



Ovviamente così il tutto è più approssimativo ma con qualche tentativo si fa subito la mano e il
risultato è comunque buono. In questo caso l'attesa di un paio di giorni è tassativa anche se pare che
sia immediatamente asciutta non è così, qualche zona meno esposta al calore o con maggiore spessore
di vernice potrebbe ancora appiccicarsi alle dita e il danno è fatto.
Se si è stati bravi nello spruzzare una mano è sufficiente altrimenti ripetere il tutto per la seconda.

Le parti dove scivola il feltro vanno protette, meglio lasciarle al naturale. Per mascherarle la cosa più semplice da
fare è utilizzare una vite con dado per bloccare due rondelle ( una per parte ) a fascia larga sulla parte da non verniciare.
Attenzione a non toglierle prima che siano passati i due giorni.







Se non si stringe a sufficienza il dado...............




Se si usano i dischetti tranciati dal blister la vernice non dovrebbe dare problemi ma non ho fatto alcuna prova.

Regards

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Frank
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Messaggio da Frank »

Dopo altre prove sul campo e circa 4000 Km di maltrattamenti nel vano di carico, ecco l'ultimo e definitivo up grade.
Ho optato per l'anodizzazione.



L'utilizzo con il rifrattore 80/400 a segnato il limite sopportabile dal minipantografo, sebbene di peso modesto (circa 2,3 Kg, angolare e oculare inclusi) una volta pronto all'uso e in posizione di fuoco, lo sbilanciamento sul tubo di supporto è notevole e occorre registrare i due dadi con molta pazienza per ottenere un movimento accettabile.
Ho aggiunto al rifrattore un piccolo contrappeso in ottone da circa 300 grammi per ovviare al problema.



Così è decisamente più rapido trovare il giusto serraggio dei due dadi di registro e il movimento si può definire fluido.
NB il contrappeso è fissato sulla slitta del rifrattore, non sul pantografo.

Ho costruito una tendina da usare con il pst, un piccolo riparo dal Sole, che da parecchio sollievo.



Alla fine si è rivelato un oggetto pratico e poco ingombrante che da parecchia soddisfazione quando si osserva senza un target particolare. L'uso con il rifrattore 80/400, non previsto nella costruzione è stata la ciliegina sulla torta che mi ha permesso, assieme a due carissimi amici, una particolare nottata di osservazione sotto un dark sky, veramente dark che resterà impressa nella mia e nella loro memoria.
Cool