Se io fossi NortheK..............

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

@ Skymap:

Escluderei a priori il modello SC perchè non ha molto senso, costa troppo produrre run di pochi pezzi, mentre di trova il MK Intes ottimo a run piccoli e a costo più basso. Viceversa, il Cassegrain puro è molto migliore del MK (per alcuni aspetti non strettamente legati solo all'ottica), ma ci sono due problemini in sospeso:

a) il costo è elevato (simile a un RC);
b) il supporto secondario essendo fornito di spider va fatto in un certo modo e non consente di minimizzare l'ostruzione ai livelli chiedi da Adriano. Un buon cassegrain con primario f 3 può lavorare a f 12.

Quindi anche qua, se si vuole contenere i costi bisogna fare delle scelte salomoniche che come si legge dai post sopra, scontentano qualcuno.

Adriano: un MK a f 10- o f 15 è improponibile?

Max

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Mah Giano, purtroppo bisogna constatare che la tua analisi non è campata in aria. E lo dimostra il fatto che ci sono fazioni (non del tutto disinteressate) che spingono in direzioni ben precise, anche se non lo danno a vedere.
E' chiaro che NortheK NON può validarsi sul mercato italiano, sia per questioni economiche che culturali.
Le conoscenze di base sono molto basse e non c'è nessuna intenzione di incrementarle, anzi - ovunque noi spingiamo in quella direzione - si lavora in senso contrario (e poi scoprirete perchè).
Resta che non abbiamo mai visto aziende di gamma elevata finire in malora, mentre i venditori di carabattole stanno con il cappio al collo e il concorrente che mette il sapone sulla corda.
Piuttosto il problema vero è che questa situazione è anche colpa di molti produttori italiani che non hanno mentalità imprenditoriale e capacità di innovazione, chiunque si improvvisa costruttore e fa battaglie di prezzo, lasciando dietro di se la scia degli improvvidi acquirenti spennati (e questo è colpa del cliente...).
Noi stiamo trasmettendo un messaggio, esplicato in questo forum dal 2008 e nel sito anche, chiaramente per recepirlo bisogna anche essere disposti a leggere e a ragionare, ma finchè nella piattaforme popolari ci si limita ad argomenti che definire da neofiti è un neologismo (non sempre, però la media è quella), è anche chiaro che c'è una PRECISA volontà perchè questo avvenga, altrimenti nessuno compererebbe il consumer. E non mi risulta che una volta, quando un buon telescopio costava circa 15 stipendi c'erano meno astrofili, anzi.......

Max

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Tanto per dare un'idea di cosa sta parlando Adriano questo è il bifilare di VSK, attenzione che il prezzo è perfettamente allineato al costo e alla precisione del manufatto. Se si decide di optare per componentistica meccanica di questa cifra, i costi sono questi, l'unica variabile puo' essere l'importo dell'IVA se fatto in Europa, e qualche variazione sulle lavorazioni a macchina, ma non si può scendere del 50%:



Max

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skymap
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Messaggio da skymap »

Quale sarebbe il vantaggio di usare quel sistema per misurare le doppie anziché il ccd ?


Tornando al telescopio... qualche volta mi viene in mente l'idea di un retrofit del mak 150 che dorme nella sua scatola, l'ottica non è niente male peccato per una meccanica dozzinale, il mirror shift che è sempre un dipende...
E' un'operazione fattibile ?

Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
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Adriano
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Messaggio da Adriano »

@Massimo,

Pensavo ad un micrometro strutturato in maniera più semplice, doppio reticolo interno a nonio mobile, senza lettore analogico esterno.
Ti preparo una bozza, per la fattibilità della cosa.

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

@Adriano,

si se mi fai una bozza posso ragionare meglio, quello che conta è capire quanta precisione ci deve essere nella costruzione.

Grazie
Max

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Skymap,

il vantaggio di usare un sistema meccanico a uno con il ccd è tutto da dimostrare. Infatti nel primo sistema avremo un meccanismo di un certo peso che influirà sicuramente nella meccanica di un ipotetico telescopio amatoriale piccolo, e NON sappiamo a priori quale grado di precisione garantisce il costruttore (grado che va poi verificato sul campo con dei test severi di calibrazione).

Il sistema elettronico offre il vantaggio di essere più velocemente fruibile e di poter lavorare molto in quantità mediando eventuali scarti di misurazione. Per essere precisi bisognerebbe avere una serie di misure fatte col ccd e una serie col micrometro filare in tale modo si riesce a valutare lo scarto medio dei due sistemi.

Si il mak è retrofittabile, il costo è variabile, in funzione di quello e di come lo si vuole fare (es. messa a fuoco esterna, cella menisco collimabile, ecc.), non parliamo comunque di qualche 100 euro ma di cifre più consistenti.

Ciao
Max

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Riflettendo su questi argomenti e evidenziando i molti problemi (e vi possiamo garantire che sono tanti, che non vengono ne citati ne discussi, ma che portano i proprietari a dismettere rapidamente il prodotto acquistato) che il consumer offre come patimento in molti casi ai suoi clienti, viene da domandarsi se ci sia una logica nel proporre una miglioria in serie (per abbattere i costi) per determinati telescopi commerciali.

Ha un senso? Ha un valore?

Secondo noi no, perchè comunque il telescopio performerà come il suo punto più mal riuscito, ne consegue che per potersi pagare il retrofit, questa operazione non può essere marginale ma abbastanza estesa. Ne vale poi la pena?

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

Dai ragionamenti che abbiamo fatto nei post precedenti, emerge una fotografia abbastanza chiara di quello che è il mondo amatoriale.

Una azienda che aspira ad avere un posizionamento sul mercato in maniera duratura e con la NECESSARIA copertura dei vari segmenti (necessaria perchè i numeri sono sempre piccoli, indipendentemente che si venda un consumer o una eccellenza, sempre piccoli restano), deve poter presentare una gamma di telescopi e accessori quanto più ampia possibile.

Ecco dunque l'esigenza di piccoli strumenti dall'uso veloce e di buona qualità, perchè comunque di astrofili così ce ne sono parecchi, e quelle poche sere che si dedicano alla osservazione lo vogliono fare senza complicazioni, senza pesi enormi da spostare, ecc.

Resta da stabilire quanto e se convenga ad una azienda produrre telescopi di questo tipo.

Industrialmente ci sono molti aspetti da osservare, che qui non mettiamo per ovvie ragioni, ma il vero problema di fondo è che un consumer fatto male viene venduto a 800 euro (e in fabbrica costa 200 dollari) , un buon telescopio di eguali dimensioni costa 3000 o più euro.

E' questa la forbice che impedisce ai costruttori di entrare in un simile mercato.

Un astrofilo si sta dilettando a dare giudizi sulle produzioni dei produttori (italiani), tra cui noi ovviamente, definendo le nostre meccaniche "vecchie" e non abbastanza "modaiole". Anche questo è un aspetto importante: si confonde il tecnico senza discussioni con il gusto da collezionista. NortheK è un'azienda per prodotti tecnici. Si riportano anche produttori esteri che realizzano buoni strumenti (che al di la di pochissimi esemplari che stanno su mezza mano non sono stati venduti) e ci si domanda perchè i produttori italiani non realizzano tali maraviglie. E anche questo è un aspetto: un prodotto ha un senso se è vendibile e non è oggetto di culto e sogno da parte di pochi. Chi ha i mezzi per qualcosa di "speciale" richiede progetti su misura e non certo a catalogo! Nessuno produce una meraviglia per tenerla nel magazzino e per farne oggetto di discorrere tra gentiluomini nelle giornate piovose.

Ora nel nostro discorrere è importante tenere sempre presente che , per quanto riguarda i produttori , sono i costi e i ricavi che portano a determinate scelte. Poi la fantasia e l'immaginifico restano nella testa dell'astrofilo........

Max

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

A proposito di fantasia e immaginifico, restiamo sopresi (ma forse neanche tanto) della scarsa conoscenza dei molti astrofili che si avvicinano al mondo del telescopio qualitativo.
Ora non è ovvio che un dilettante deve conoscere a fondo la tecnica strumentale, perchè altrimenti non sarebbe un astrofilo standard, ma nemmeno che si facciano richieste le più strampalate possibili.
Noi siamo sempre disponibili a spiegare per ore, cosa che facciamo abitualmente, di persona e per telefono le motivazioni che portano alla scelta di un tubo ottico (inteso come schema, non come marca) rispetto ad un'altro. Cadiamo per svenimento quando ci accorgiamo che chi ascolta non sta capendo di cosa si sta parlando.
Qual'è l'epilogo: di norma il bottegaio che la conta giusta, oppure il costruttore che dice al cliente QUELLO CHE SI VUOL SENTIR DIRE, vendono, che è ben diverso dall'esigenza pratica presente e futura dell'astrofilo......
Probabilmente dovremo fare così anche noi.

Maxproject


Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Edited by maxproject on Jul 26, 2013 at 09:44 PM