I prodotti NortheK costano cari.

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maxproject
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I prodotti NortheK costano cari.

Messaggio da maxproject »

Attenzione pero'. Qui stiamo parlando di strumenti che in fabbrica costano 500 dollari.
Abbiamo detto che il costo cinese *** a parità di qualità *** è come quello occidentale circa, abbiamo anche detto che i costi europei e italiani sono gravati da oneri impropri e occulti che mortificano la produzione. Dov'è la contraddizione?
In realtà c'è un piccolo dettaglio: un telescopio cinese da 5000 euro ha un margine di redditività buono e che giustifica l'operazione, un telescopio di pari qualità e prezzo italiano ha un margine di remunerazione praticamente irrisorio, tale da non giustificarne la costruzione. Ovvio: il nostro margine se lo mangiano i balzelli più o meno leciti.

NortheK vende direttamente al pubblico, dunque senza ulteriori ricarichi, altrimenti i prezzi salirebbero di almeno un 20%.

Abbiamo letto che un imprenditore "serio" (?) potrebbe produrre telescopi come i cinesi a pari prezzo scavalcando la catena distributiva. Ci piacerebbe leggere anche come e in che modo l'autore è arrivato a queste conclusioni e se conosce anche i potenziali del mercato.

C'è poco da dire e poco da fare: l'Europa si è messa il cappio al collo, i cinesi hanno messo il sapone sul cappio e gli americani tirano la corda.........

Alla base di questo noi abbiamo preso le nostre decisioni già quattro anni fa, e la lenta quanto inesorabile disintegrazione dei produttori "border-line" italiani ha già una sua motivazione.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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I prodotti NortheK costano cari.

Messaggio da maxproject »

Vogliamo analizzare più a fondo il tema dei costi, infatti vediamo che non pochi aspirano a costruire strumenti amatoriali, convinti che la realizzazione dei medesimi sia molto più economica di quanto presentato nei listini di vendita.

Bisogna chiarire bene due concetti fondamentali:
a) vogliamo realizzare un prodotto che sia "rispondente ad un criterio di qualità globale";
b) vogliamo realizzare un prodotto brutto ma che costi poco.

A e B non sono confutabili. I prodotti economici sono anche quelli TECNICAMENTE più brutti (non parliamo delle sciocchezze tipo il tono del bianco nel tubo o della vite colorata in Ergal, queste sono caratteristiche che hanno un loro perchè, uguale a quello del fiocco sul pacco regalo).

Un cliente che si appresta ad acquistare un prodotto "B" si aspetta un prezzo il più basso possibile, accetta situazioni piuttosto imbarazzanti anche per chi lo ha costruito, capisce - e non ammette - che sta comperando un compromesso per sua legittima scelta e si autoconvince che così va bene. Questo almeno in pubblico. In privato no: infatti quà in NortheK c'è un via vai di gente con questioni sospese (non con noi) e non riesce a venirne a capo.

Non è - quanto sopra - colpa del produttore, almeno in larga parte. Il medesimo si è adeguato ad un mercato (di ieri) che ingoiava qualunque cosa e che viveva nella convinzione che se un prodotto era ben pubblicizzato era anche di alto livello, oppure che se era costruito da tizio visto che opera nel settore da 30 anni sicuramente va bene. E' un pochino l'andazzo dei tempi moderni: non soffermarsi a ragionare sulle questioni.

La crisi economica degli ultimi 4 anni (e dei prossimi 4) ha scompigliato o, meglio, ha rimesso a posto le cose. Quando il denaro scarseggia la gente si fa furba e cerca di spenderlo meglio.

Pertanto vale il concetto che uno spende quello che può o che ritiene opportuno, ma soprattutto si rafforza sempre di più il ragionamento che a parità di prezzo o anche a prezzo superiore scelgo il prodotto più avanzato tecnicamente.

La questione poi è un'altra: discriminare tra un prodotto avanzato tecnicamente e uno non adeguato.

La nostra azienda ha scatenato in 3 anni, correnti di pensiero che prima sonnecchiavano e che comunque si sono sentite in dovere di operare in continuazione per confutare quanto andiamo ad esporre. Tralasciando elementi sul cui buon senso qualcosa da ridire ci sarebbe, è interessante notare questo fenomeno, se non altro dal punto di vista del marketing. Una buona azienda è sempre attenta ai movimenti e alle correnti di pensiero. Più volte abbiamo esposto fenomeni sociali al riguardo, sempre e solo circoscritti a poche persone, ma che hanno un significato ben preciso dal punto di vista della impostazione mentale di una fetta di amatori astronomi.

Si sono portate avanti molte opinioni, tutte legittime, discutibili comunque. Soprattutto per chi come noi conosce le verità che non vengono rese pubbliche, e - ci fa sorridere - che gli opinion leader non si sentano in imbarazzo nell'enunciarle sapendo che noi conosciamo la realtà dei fatti.

Ma, come in ogni mondo di appassionati, ci sono persone che trovano in questo hobby un modo per sentirsi più appagati e avere, magari, quel seguito che nella vita di tutti i giorni non è possibile avere. Ecco la spasmodica corsa ad accreditarsi in qualunque modo e in qualunque situazione. Ci si concentra dunque verso l'unica azienda italiana che ha fatto della battaglia a questi atteggiamenti un proprio punto di forza (gli altri si coprono in religioso silenzio e lasciano scorrere l'andazzo, forse perchè la tipologia dei propri prodotti ha bisogno di questo "andazzo").

Ma tutto questo ragionamento c'entra con il discorso iniziale? Ovviamente si e molto più di quanto si pensi.......

Vedremo come.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

C'entra e parecchio.

I punti sono diversi e vanno analizzati sommariamente, ma messi in evidenza.

Il mercato ha i suoi perchè e chi pensa di contrastarlo deve essere disposto ad una forte battaglia contro il comune pensare, essere innovatore, fregarsene se alcuni lo snobbano, e fregarsene anche di tutto quello che non passa nell'ingranaggio ben oliato del web. NortheK è partita con questi presupposti, il tempo poi ci dirà se siamo stati stupidi o meno.

La tecnologia moderna consente risultati fino a ieri impensabili, pensiamo alle meraviglie delle macchine digitali, o a quanto pc/tablet/telefonini ci propongono ogni giorno. Tuttavia se osserviamo con grande cura i brand del mercato significativi rileviamo con immediatezza che ciascuno di questi - pur mantenendo integra la propria collocazione sulla fascia di qualità che ha costruito in anni di reputazione - ha ben distinto i propri prodotti. Un "consumer" ottimo ma a prezzo abbordabile (ci viene in mente Nikon, piuttosto che Canon, e tanti altri), ma ha anche ben identificato una serie di prodotti riservati al pubblico esigente, esigente ma non per questo stupido solo perchè dalle tasche profonde. Ad una differenza di prezzo sostanziale corrisponde una qualità di costruzione (e di risultato) appagante per chi compera quel bene.

Chi non comprende queste differenze prestazionali e di costruzione o non si può permettere il differenziale di prezzo, sta nella fascia più economica del brand, o addirittura scende anche di marca. Ma pensiamo che nessuno sano di mente si metta ad affermare che una macchinetta pocket della Nikon performa come una ad uso professionale e che quindi il professionita è uno stupido che butta via i suoi soldi.

Il mercato dei telescopi è un pochino diverso. Per tanti anni sono mancate al mercato proposte di un certo tipo (anzi no, per il vero ci sono e pensiamo ai telescopi RCOS o ad alcuni modelli Takahashi, per non citare i marchi che hanno dismesso il mercato amatoriale).

E come mai in astronomia si pensa che il telescopio pocket da tasca performa come quello ad uso più professionale (per modo di dire perchè il professionale ha altre prerogative), anzi ci si sforza di spiegare con grande enfasi e dispendio di forze che il prodotto di brand superiore non serve, è pieno di cose inutili e che togliendo pezzi qua e la costerebbe molto meno? Ecco che spuntano gli opinion leader, che indossato il mantello dell'esperto ci spiegano dove stiamo sbagliando. Con la sola differenza che "loro" cercano un po' di medaglie a costo zero, noi ci mettiamo capitali e ricerca e non abbiamo proprio bisogno di dimostrare a poche persone - seguite da altrettante poche, anzi abbastanza isolate - che abbiamo ragione.

Continua.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

E' dato e diamo per scontato che un prodotto NortheK NON è la perfezione tecnica, ne tantomeno il massimo che si può realizzare.

Creare un prodotto per mercato amatoriale (il nostro segmento professionale ha ben altre prerogative e ben altri costi) costringe a scelte ponderate ma inderogabili: peso, dimensioni, target price.

Ma prendiamo per esempio un pads laterale della cella per primari ST 35. Ciascuno può andare nell'apposita pagina ed osservare con cura e attenzione come è stato fatto (noi mostriamo, agli altri fare altrettanto.....stiamo aspettando):



a parte chi dice che non serve, osservate attentamente come è stato fatto e per chi ha praticità di parti meccaniche salta immediatamente all'occhio quanto sia lungo da fare e perchè è stato fatto così.

Si poteva fare anche così (per telescopi della nostra fascia di prezzo):



Come potete vedere dalle dimensioni della scarpa è una cella per un telescopio molto grande, con un costo ben oltre i 10.000 euro. Ma l'economia realizzativa salta subito all'occhio e le sei viti giganti in nylon non danno sufficiente garanzia di stabilità al disco di vetro. Infatti lo spostamente delle masse è un problema (si dice e si legge) importante in questi strumenti. Noi non sappiamo quanto ciò corrisponda al vero, ma - autonomamente - siamo partiti con un progetto diverso che secondo il nostro giudizio è più performante.

Continua

Maxproject




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Edited by maxproject on May 13, 2012 at 01:59 PM
Edited by maxproject on May 13, 2012 at 04:56 PM

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Andrea Maniero
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Messaggio da Andrea Maniero »

:......... Ecco che spuntano gli opinion leader, che indossato il mantello dell'esperto ci spiegano dove stiamo sbagliando.........................


Sto' aspettando anch'io che si presentino in questo forum tecnico dove possono sfoggiare la loro preparazione tecnica e le loro conoscenze per controbattere a quanto NortheK espone , ma vedo che il terreno loro preferito resta limitato sempre e comunque ai forum popolari dove il livello di preparazione tecnica , a parte poche eccezioni , e' medio-basso e dove comunque e' piu' facile farsi appuntare le famose "medaglie" .
Hai ben descritto il marketing di aziende nel settore foto/ottico , marketing che si puo' estendere anche ad altri settori di beni strumentali e non , basti pensare che anche nel mio settore quello della della GD alimentare vengono studiati , messi in produzione e venduti almeno 3 assortimenti dello stesso prodotto : BUDGET - CLASSIC -PREMIUM per incontrare le esigenze di una larga fetta di consumatori . Ad un mio collega che acquista i tortellini budget ho chiesto : COME SONO ? Buonissimi dice lui costano un terzo dei PREMIUM spendo meno e mangio lo stesso . Anch'io li ho provati per curiosita' ............sono finiti nel giardino di casa a nutrire gli uccelli , adesso ho dei merli che pesano 1Kg ! Vedremo come sta' lo stomaco del mio collega tra alcuni anni !
Tutto questo per quotare quanto esposto da Max , i costi hanno un loro perche' al di sotto dei quali non si puo' andare tentando di ottenere la stessa qualita' ..

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Che ci si dia un gran da fare per dimostrare che i prodotti NortheK sono costosi ed inutili è un compito che si sono assunti alcuni astrofili.

E' apparso (strano....) un post di un astrofilo che cerca di convincere che l'alta risoluzione di alta qualità si puo' fare oramai con un telescopio in configurazione dobson.

Si mettono dei link. A parte che nel principale link che contiene anche le immagini migliori bisogna saper conteggiare quante sono state fatte con un 10" in equatoriale e quante con un dobson da 16". Se poi ci si prende anche la briga di fare dei confronti si nota facilmente come i risultati siano "al di sotto" di quello che il 16" doveva dare, pur operando in una postazione molto favorevole (bosco e prati in territorio pianeggiante).

Fino a qui niente di male, tutti noi abbiamo fatto fin da ragazzi i nostri esperimenti, qualche volta riusciti, qualche volta meno. Diciamo che questo è lo spirito che deve animare l'astrofilo.

Molto grave continuare a diseducare l'astrofilo illudendolo che con certi strumenti si può lavorare con una certa continuità (e nulla da dire se ogni 50 sedute si tira fuori una buona immagine). Lo scopo è ovviamente puramente personale o forse anche commerciale a questo punto. Con fatica pensiamo che ci siano scopi diversi da queste prese di posizione sistematiche e ben documentabili.

Ricordiamo che l'autore delle immagini è anche autore di un ottimo programma di elaborazione, e questo già lo fa partire molto più avvantaggiato di altri. Il medesimo poi ha una azienda che produce e mette/rà in commercio CCD astronomici e cupole.

Lasciamo al lettore discernere tra buon senso e boutade di poco conto.

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Messaggio da maxproject »

E sulla stessa scia di quanto sopra, abbiamo richiesta di un telescopio di buone dimensioni, ad uso fotografico. Il tutto si limita ad una telefonata, ad una offerta da parte nostra con delle caratteristiche di massima ed un invito ad approfondire i vari aspetti tecnici (lo facciamo per abitudine, già che difficilmente un amatore è in grado di discernere tra un tecnicismo funzionante e una boutade commerciale).

Il cliente ammette che il nostro prodotto (non a noi...) è meccanicamente superiore, ma il prodotto di Tizio ha questo e quello con mirabili elettroniche e controlli termici nei vari punti del tubo, ecc. ecc.

A parte la mancanza di buon senso nel condurre una trattativa, in cui l'interessato avrebbe almeno dovuto telefonare e chiedere dei raffronti e i medesimi gadget (per inciso al 90% inutili), poi prezzi alla mano finali decidere chi scegliere come fornitore.

Resta che vince chi la spara più grossa e, constatiamo in questo e in altri casi, che a dire al cliente la realtà dei fatti tecnicamente corretti NON è producente. Meglio sparare meravigliose performances poi nessuno dei fortunati è in grado di confutarle...e se si azzarda a farlo è colpa del seeing ecc ecc ecc.....

Non sempre chi può spendere cifre molto alte è all'altezza di capire cosa sta comperando. Lo scopo del nostro sito è anche questo: spiegare e cercare di far capire che non hanno ancora inventato il motore curvatura.....anche se lo vendono già.

Con pazienza stileremo l'elenco dei cadaveri coperti dalla polvere.

Maxproject

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Messaggio da maxproject »

Comunque, da quando questo forum esiste, abbiamo insegnato ad illustri colleghi come porre l'accento su alcuni termini tecnici. Se prima si faceva il truss con carbonio delle canne da pesca, adesso si usa "carbonio ad uso aereonautico" (cioè?), sempre pezzi di canne da pesca sono....... Il tanto discorrere ha spiegato, prima ai costruttori, poi (forse) ai clienti alcuni temi importanti.

Aspettiamo sempre di vedere "meccaniche miracolose" aperte e sventrate, fino ad allora sono solo baggianate per creduloni. Se nascondi il tuo lavoro è perchè non hai nulla da mostrare, se lo fai perchè hai paura che ti copiano vuol dire che non hai padronanza della materia.

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Messaggio da Andrea Maniero »

Ho chiesto un preventivo per la realizzazione di un'intubazione in calandrato da 2 mm , di diametro 360mm e lunghezza 1000mm , una piastra e contropiastra in Alu 6061 diam. 360mm , un tubo Alu 50mmx600mm spessore 1.5mm + 200mm x 85mm .

Senza cella primario e sostegno secondario preventivo : 4000,00 Euro !
Secondo voi a quanto ammonta il valore dell'intubazione ?
Edited by Andrea Maniero on May 24, 2012 at 03:06 PM

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Messaggio da maxproject »

Non ho capito la piastra e contropiastra. Intendi delle testane di rinforzo o due dischi di alu diametro 360 mm?

A 4000 euro prendi il nostro U35 in alu......per cui fai i conti.

L'alu da calandrare costa 8 euro al chilo, cosi anche i due tubetti, la calandratura 100 euro forse, e le piastre le se sono fini (entro 5 mm) le tagli ad acqua a 20 euro.

Mettici poi un 200 euro di guadagno e hai fatto i conti. Ma è roba da scarcassoni.

Max

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