![](http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2011_11_02/2248Immag070[1].jpg)
http://www.youtube.com/watch?v=Hil4qGqdGWs
![](http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2012_01_17/1869Immag071.jpg)
![](http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2012_01_17/78Immag073.jpg)
Salve a tutti vorrei portare la mia esperienza su questo strumento che ho potuto utilizzare per un buon periodo di tempo , siccome le cose sono parecchie lo faro’ a step in modo che se qualcuno volesse chiedermi qualcosa a riguardo dell’argomento discusso potra’ avere rapide delucidazioni .
• Aspetto esteriore .
Non nascondo il fatto che dopo averlo portato a casa passai qualche giorno a braccia conserte per osservare meticolosamente questo strumento sistemato sopra la montatura , per capirne i concetti costruttivi osservai ogni singolo pezzo , ogni singola vite , gli spessori dei materiali , la loro collocazione cercando di conoscere questa strana creatura . E si strana perche’ si distingue indubbiamente dalla concezione di telescopio che avevo fino a prima . La costruzione impressiona per il progetto che rende questo strumento subito identificabile come uno strumento semiprofessionale e non similgiocattolo adottando delle soluzioni tecniche introvabili in altri strumenti blasonati di pari diametro .
Gia’ a prima vista ci si trova di fronte a qualcosa di innovativo che a fianco di un tradizionale strumento di pari apertura ispira la classica domanda : “cosa avra’ di diverso a parte l’estetica? “ .
Diciamo che gia’ la struttura truss in carbonio trasmette una particolare sensazione di rigidita’ che in questa concezione strutturale esprime il suo massimo in una versione strumentale trasportabile , e che con i suoi diametri generosi fa’ dormire sonni tranquilli in quanto a problemi di flessioni e torsioni .
L’aspetto seppur un poco imponente per un 250mm in questa configurazione lascia stupiti per la leggerezza complessiva dell’ottica completa di staffa , cercatore e fuocheggiatore elettronico , facendone un’ottica che ben si presta ad un astrofilo che vuole spostarsi in cerca di cieli bui e siti dal seeing favorevole alle riprese planetarie considerando anche la possibilita’ di poterlo sostenere con montature poco impegnative come una comune EQ6.
• Sistemi di collimazione
Senza dubbio i piu’ completi e precisi che io abbia visto in uno strumento di soli 250mm , all’apparenza un lusso , un optional a detta di qualcuno non necessario che pero’ si sono rivelati particolarmente utili per permettere una precisa collimazione impensabile finora con i sistemi tradizionali tipo le tre viti e la sfera per il secondario e dadi e controdadi per il primario ( ammesso che certi strumenti li possiedano ! ) In particolare mi ha impressionato il sistema si collimazione e sostegno del secondario Axys A1 che con i sui perni autolubrificanti ha permesso una precisione di collimazione che sullo SCT C11 mi sognavo e sul Toscano anche , basti notare il livello di dettaglio raggiunto in un'immagine di Giove in condizioni medie di seeing e a focale equivalente di oltre 9000mm.
![](http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2011_11_03/2847particular.png)
. Lo stesso sistema di blocco della collimazione e’ molto efficiente tanto che per testarne l’affidabilita’ montavo e smontavo il tubo ad ogni sessione e lo ponevo in verticale con la culatta in su’ , ma al momento di rimontarlo i dischi di Airy rimanevano al suo posto come li avevo lasciati nella sessione osservativa precedente , altra cosa utopistica negli SC e Newton economici , degno di nota e’ il fatto che ho potuto effettuare la collimazione completamente al buio senza rischio di caduta delle chiavi per la regolazione e senza l’utilizzo di pericolosi cacciaviti . Sicuramente un sistema molto piu’ preciso ed affidabile di quelli comunemente utilizzato , unica nota forse da sottolineare e’ che e’ un po’ invasivo entrare con le mani vicino al sostegno del secondario per sbloccare/bloccare la collimazione . E’ presente anche un micrometro centesimale che pero’ io no ho utilizzato ma indispensabile per l’imaging deep-sky quando si vogliono raggiungere precisi punti di back focus con CCD fissi che non concedono spostamenti grossolani . C’e’ anche la possibilita’ del centraggio degli spider , anche questi in maniera precisa , una comodita’ di cui ho sentito la mancanza nel Celestron ( e in altri strumenti in modo significativo ) quando si e’ trattato di centrare il supporto del secondario che ballava nel foro della lastra correttrice , ok in quell’occasione usai un calibro ma la lastra con quale sistema si poteva regolare ?
Continua……………….
Edited by Andrea Maniero on Nov 3, 2011 at 08:05 PM
Edited by Andrea Maniero on Nov 8, 2011 at 11:41 PM
Edited by Andrea Maniero on Jan 17, 2012 at 09:24 PM