Conta veramente il diametro dello strumento?

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Andrea Maniero
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da Andrea Maniero »

Oltre agli "ammiragli e mozzi" e una nutrita "ciurma " e' comparsa sulla scena anche una forma aliena xenomorfa a supporto , con teorie e teoremi virtuali che per quanto indiscutibili restano sui supporti magnetici dei PC , purtroppo tale forma aliena ha portato
solamente "carta" e poca sostanza pratica personale sull'argomento che visuale non tratta (essendo "evoluta" ne e' una conseguenza) . A questo nostro "ospite sceso sulla Terra " sarebbe da far visionare il film "La guerra dei mondi " dove anche la piu' tecnologica ed evoluta mente ha dovuto scontrarsi con con la povera e cruda realta' quotidiana del nostro pianeta! Per difendere "il popolo eletto " e' perfino ricorsa ad informazioni attinte da Wikipedia ( ma non sono di fonte umana tali informazioni? ) .



Da notare che la terapia di gruppo ha avuto il suo effetto , i benefici sono stati i seguenti:

universalità : si trae beneficio dal rendersi conto che tutti i suoi sintomi possano essere condivisi;
- acquisizione di nuove informazioni: la pluralità che caratterizza il gruppo è fonte, inevitabilmente, di notizie e chiarimenti sui problemi condivisi;
- instillazione di speranza : il farsi coraggio vicendevolmente mobilità l'ottimismo tra i partecipanti e la sensazione di potercela fare;
- cambiamento del copione familiare : il gruppo consente la messa in scena, attraverso un delicato gioco di transfert e controtransfert, di vecchi drammi familiari, che con la presenza esperta del " terapeuta" possono essere rivisitati e cambiati al fine di raggiungere migliori livelli di benessere;
- altruismo : i partecipanti al gruppo sperimentano l'importante vissuto di essere non solo bisognosi ma anche competenti e in grado di soddisfare richieste altrui, attraverso le loro indicazioni o suggerimenti;
- comportamento imitativo : ogni partecipante ha la possibilità di osservare e prendere a modello gli aspetti positivi del comportamento degli altri partecipanti .
- coesione di gruppo : i partecipanti sperimentano la sensazione che qualcosa di importante sta per avvenire all'interno di un contesto protetto e accogliente. La coesione di gruppo altro non è che la percezione dell'esistenza di un setting o un contenitore le cui “pareti” sono formate dai vari membri e dalla loro voglia di far parte del gruppo;
- catarsi : il contesto gruppale sviluppa la potenzialità liberatoria attraverso l'immedesimazione nell'altro e nelle sue problematiche;
- fattori esistenziali : non costituiscono di per se un fattore di cambiamento ma una consapevolezza necessaria affinché gli eventi avversi della vita possano essere vissuti con meno drammaticità

Come quella di possedre un grosso diametro e di restare delusi per il non poter raggiungere il livello dei migliori .

Ciao
Edited by Andrea Maniero on Jun 16, 2011 at 11:22 AM
Edited by Andrea Maniero on Jun 16, 2011 at 01:52 PM
Edited by Andrea Maniero on Jun 16, 2011 at 03:41 PM

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Andrea Maniero
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da Andrea Maniero »

Edited by Andrea Maniero on Jun 16, 2011 at 01:59 PM


Per rientrare in tema leggiamo :

"Si crede che la meccanica sia fondamentale come una montatura molto robusta. Penso che per le riprese deep lo sia davvero. Ed in quell'ambito, che NON è però il nostro, questi telescopi penso siano davvero un bel punto di arrivo.
Ma nell'hi-res che succede? Come mai si vedono riprese ed immagini meravigliose fatte con telescopi semplicemente commerciali e con montature spesso sotto-dimensionate al semplice peso del solo tubo? ...................

Ma tutto sommato a noi che ci importa? Che ci importa se l'inseguimento non è ottimale? C'è sempre Iris, registax, avistack che fanno il loro lavoro...ed egregiamente!!! E lo stesso per le parti meccanice. Non dimentichiamo la reale semplicità costruttiva di un telescopio: una volta che il primario è in asse con il secondario....perchè andiamo a complicarci la vita?"


Stranamente quanto letto cozza contro quanto affermato da chi l'imaging in alta risoluzione
sa' cos'e' ed e' riconosciuto da tutti ( incluso da chi scrive sopra ) come persona capace e competente il quale afferma :

""....Senza dubbio per analogia con gli effetti speciali del cinema, alcune persone pensano che l'elaborazione delle immagini è efficace perchè può rimediare a dei problemi di ripresa quali la turbolenza, un'ottica scadente o mal regolata, un cattiva messa a fuoco, un cattivo inseguimento, ecc... Cio' e' una leggenda "




Questa affermazione pero' sfugge alle conoscenze dei piu' e passa in secondo piano , essendo la "nave" governata da un autoproclamato "comandante" che sfoggia qualche stelletta per meriti acquisiti sul "campo" .

Sembra di assistere alle vicende dell'armata Brancaleone !

Il diametro conta , e come conta , solo se nella possibilita' di poterlo utilizzare al massimo o molto vicini alle sue potenzialita' . Una canzone recita " .....Tutto il resto e' noia ....."

ciao
Edited by Andrea Maniero on Jun 16, 2011 at 02:17 PM

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maxproject
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

E in coda a questo rimangiarsi i discorsi per darsi delle giustificazioni, abbiamo pure commenti di questo tipo:

"Alla faccia di chi sostiene che il diametro non conta...ma mia faccia il piacere...l'invidia rende ciechi, e la superbia...ipocrita..."

L'invidia, già invidiosi di cosa? Mah forse qua ci sono altri problemi, non solo strumentali.

Maxproject

Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
(G. Schiaparelli)

Surveyor
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da Surveyor »

Salve ,

seguo da tempo i vostri interventi di carattere tecnico ed anche critico , trovando in questo forum un grado di preparazione , conoscenza ed onesta' intellettuale imprevisto se confrontato con i contenuti che si possono leggere nei piu' comuni forum popolari .

Sono un astroimager planetario di lungo corso , uno di quelli ( tanti ) che preferisce starsene fuori dai forum , nell'ombra per così dire , che pero' legge e segue ciò che viene scritto dai numerosi astrofili in ambito di astrofotografia planetaria .
Non potevo esimermi , dopo aver letto quanto sopra , ad intervenire riguardo non solo all' argomento che qui si stà trattando , ma anche a riguardo del basso grado di preparazione tecnica strumentale di alcuni astrofili , (come gli stessi autori dell affermazioni di cui sopra) , emerso dai loro interventi .

Tuttavia e' incontrovertibile la superiorita' di un diametro maggiore possibile in ambito astrofotografico finchè l'utilizzo di tale diametro rientra all'interno di tutta una serie di specifiche condizioni che gli permettono di operare al massimo del suo potere risolutivo ,
queste sono molteplici e vanno come ben sappiamo dalla qualita' ottico /meccanica al sito osservativo al grado di preparazione della persona che gestisce le variabili e pochi punti in percentuale a sfavore dell'uno o dell'altro possono compromettere il risultato finale .
Dai commenti letti negli interventi di ben due forum popolari nazionali , è palesemente emerso che la scelta strumentale è stata dettata , per alcuni , da motivi prettamente economici non potendo accedere a strumentazione ben piu' avanzata e conseguentemente piu' costosa , per altri , per motivi di imolazione con astroimager famosi , con la mera illusione di poter un giorno arrivare ad essere altrettanto famosi , per altri ancora la motivazione e' stata il poter dare un contributo scientifico ( il Wesley impact ad esempio e' stato fotografato anche con strumenti di soli 90mm! ) ottenibile esclusivamente con determinate aperture strumentali , in fine quelli che acquistano per puro hobby per realizzare immagini artistiche non curandosi di cio' che andranno ad acquistare tanto poi prima o dopo finira' su Astrosell , questi "facoltosi" forse non tengono conto che il poter spendere non significa saper spendere in modo intelligente , ma ognuno giustamente spende come vuole chi legge poi trae le proprie conclusioni .

Motivazioni di puro contenuto tecnico a tali scelte non ne sono emerse se non dai "critici " i quali senza obbiettare sulle potenzialita' dei cm hanno invece evidenziato tutta una serie
di fattori in grado di limitare le capacita' operative di diametri medio-grandi .
Un astroimager planetario puntera' ad avere a disposizione quante piu' serate operative possibili e il meno limitate dal seeing , cio' dopo aver eliminato nella maggior quantita' possibile ogni elemento deleterio dal punto di vista termo/meccanico dalla sua strumentazione , fuori asse , giochi sui raccordi/accessori ecc.. scegliendo quindi uno strumento in grado di garantire la maggior affidabilita' operativa possibile per il piu' lungo arco di tempo permesso poi anche dalle condizioni meteo .
Rinunciare ad alcuni centimetri centimentri a volte ha i suoi vantaggi magari ne spiego il perche' dal mio punto di vista nel prossimo post altrimenti via annoio !

Ciao Surveyor

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maxproject
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

Buonasera Surveyor,
grazie per la partecipazione al nostro piccolo forum.

Non ci annoi affatto, anzi ogni contributo è gradito e molto apprezzato anche se necessariamente non dovesse collimare con il nostro punto di vista.

Ti esortiamo dunque a continuare la tua esposizione al riguardo.

Maxproject

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maxproject
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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

Noi in NortheK, appena finiamo di montare un telescopio, iniziamo a fare alcuni test, per verificare che tutto sia stato messo al posto giusto (i pezzi sono centinaia per ogni tubo e tutto combacia perfettamente: fori, smussi, angoli, perni) e nella sequenza di montaggio corretta. In seconda battuta facciamo una collimazione al banco per determinare l'esatta distanza primario/secondario ed avere il back focus dello stesso valore che Norman ci scrive nel certificato ottico, la collimazione classica giusto per capire se stiamo in asse e un controllo dell'immagine per verificare se ci sono elementi di disturbo (esempio: tensioni laterali). Fatto tutto questo lavoro si monta il telescopio sulla montatura e lo si prova nel cielo, cambiando posizionamenti, inclinazioni, inversioni al meridiano ecc. Ad ogni spostamenti si verificano che i parametri di cui sopra non sai siano spostati oltre il consentito. Se tutto questo avviene vuol dire che il telescopio è montato correttamente.
Passiamo poi alla seconda fase, che è anche quella che deve fare ogni cliente quando usa il telescopio e con la frequenza che ritiene più opportuna: si riverifica prima di tutto il back focus, se Norman ci da 250 mm ammettiamo una tolleranza di 10-20 mm in più o in meno (ogni set ottico ha le sue tolleranze), da qui verifichiamo che una volta trovato il valore corretto l'immagine non sia affetta da problemi (sferica per esempio), poi passiamo ai vari test (rugosità ecc.). Se tutto è okei il telescopio viene consegnato al cliente o messo nello scaffale a magazzino.
Noi siamo molto fortunati perchè riusciamo a fare queste operazioni con una buona facilità, per esempio il back focus lo si setta perfettamente con il micrometro centesimale del secondario, anche facendo uno star test a 6-800x la stella resta al centro del campo pur traslando assialmente il secondario. I sistemi di collimazione nel primario sono un gioco avendo i tre micrometri, a volte basta una rotazione di 0,02 mm di uno dei tre per avere il perfetto posizionamento. Le tre viti autolubrificanti di AxyS dotate di microfiletto consentono posizionamenti di assoluta precisione del medesimo perchè prive di giochi e impuntamenti.
Thyerri afferma che nella messa a fuoco un fuori fuoco di 1/100 di mm compromette una ripresa planetaria.
Le nostre messe a fuoco sono parte integrante del sistema autocentrante di NortheK nel sistema StabilobloK, ne consegue che QUANDO SI COLLIMA IL PRIMARIO, tutto il treno ottico si sposta esattamente come lo specchio e quindi noi avremo sempre e solo il primario in asse con il paraluce, la cella e la messa a fuoco e se il sensore ha il naso diritto pure con quello.
Domandina: con sistemi che non garantiscono il fermo di ogni elemento ottico con cui sono costituiti è possibile affermare che il telescopio è collimato? E se non lo è e poi lo collimiamo siamo sicuri che tutto stia al suo posto appena spostiamo il tubo? E se affermiamo di si abbiamo fatto un test per la collimazione fatto come si deve verificando anche l'aspetto intra ed extra di ogni anello? E quanto tempo abbiamo perso per fare questo?
Un sacchetto di caramelle a chi riesce a dimostrare questo con un commerciale budget (e con molti artigianali).

Maxproject


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Edited by maxproject on Jun 19, 2011 at 10:55 PM

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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

Olè! Autoincoronazione

http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?t=40126

Si trova facilmente di meglio e con diametri molto minori..............

Incoraggiamo l'autore a fare ulteriori prove, puo' ottenere di più.


Maxproject

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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

Naturalmente tubo ai massimi livelli, montatura ai massimi livelli, accessori ai massimi livelli, ma apertura del 50% inferiore:

http://www.amun-ra.org/equipment.asp

Guardate quelle in luce bianca, almeno capiamo di cosa stiamo parlando.



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Edited by maxproject on Jun 19, 2011 at 10:27 PM

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Messaggio da maxproject »

Guardate sempre in luce bianca, tubo ai massimi livelli, su montatura ai massimi livelli, ecc ecc ecc.

http://www.avertedimagination.com


wowww guardate Giove e Saturno con un 10", forse nessuno gli ha detto che esistono i 14", gli scriviamo subito.

maxproject



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Edited by maxproject on Jun 19, 2011 at 11:02 PM
Edited by maxproject on Jun 20, 2011 at 12:42 AM

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Conta veramente il diametro dello strumento?

Messaggio da maxproject »

Dear Mr. Friedman,
We saw Your awesome images of Solar System bodies and we noticed You are using small diameter telescopes for imaging.
We take the freedom of letting You know that the best Italian astroimagers claim that the 14" Schmidt-Cassegrain telescopes are the unrivalled "must" to serve this purpose.
We invite You, in case You had never heard about these marvels, to contact us immediately and we will put You in touch with these expert astroimagers, so that You may learn about these telescopes' unrivaled features.

Respectfully Yours

Batman & Robin

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