I micrometri.

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Ed ecco una prima analisi del campo :



La collimazione è praticamente perfetta. Soggetto M13

Ora analizziamo il piano:



Osserviamo dunque gravi deformazioni SIMMETRICHE del piano focale. Il fatto che il telescopio fosse perfettamente collimato ci indica subito che il problema è da ricercare nella distanza primario/secondario. Non ci possono essere altre cause (a parte il sensore storto ma difficilmente sarebbe simmetrico) visto che il cono era libero da ogni interferenza.

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Di tutto questo, o caro lettore, lascio a te l'ulteriore considerazione. Io scendo dall'Ippogrifo; tu, se ti aggrada, puoi continuare la volata.
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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Abbiamo così iniziato a lavorare spostando la distanza tra i due specchi, agendo ESCLUSIVAMENTE sul secondario. Essendo collimati il primario non ha motivo di essere toccato.

L'avvicinamento è stato in questo primo tantativo di 0,04 mm (4 centesimi), notiamo la collimazione ancora in ordine:



e il piano ancora fortemente deteriorato:



Notate BENE come 0,04 mm hanno già ridotto la curvatura.

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Edited by maxproject on Jun 19, 2013 at 06:35 PM

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maxproject
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I micrometri.

Messaggio da maxproject »

Saltiamo alcuni passi intermedi per non tediare i lettori, e arriviamo ad un avvicinamento del secondario di 0,20 mm (2 decimi), osserviamo la collimazione:



e ora osserviamo il piano focale:



Si iniziano ad osservare delle lievi asimmetrie. Pensate cosa verrebbe fuori con una vite commerciale chiusa da una manopola o da un dado......

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Messaggio da maxproject »

Continuiamo nei nostri test. Questa volta abbiamo totalizzato uno spostamento in Z (avanti e indietro per intenderci) di 0,30 mm totali. Noterete subito la piccolezza degli spostamenti e la grande efficacia sul piano focale. Avendo il micrometro una precisione di 0,02 MM (due centesimi), è molto facile procedere di 2-6 centesimi alla volta ottimizzando al massimo il risultato.

Ora la collimazione dopo 0,30 (tre decimi) di mm :



e ancora la curvatura del piano focale:



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salvatorelovecchio
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Messaggio da salvatorelovecchio »

Molto ben fatta questa dimostrazione passo passo, solo in questo modo ci si può rendere conto di molte cose.
Ma giusto per curiosità, quanto è lunga la parte filettata di ogni singolo micrometro.
Utilizzate micrometri esistenti o li fabbricate voi (sarebbe da pazzi, ma conoscendovi...)

Saluti

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maxproject
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Messaggio da maxproject »

Ciao Salvatore,
domani se riusciamo finiamo con il proseguimento della dimostrazione.

I micrometri, a seconda del modello hanno corse da 10 a 15 mm, il filetto interno è ovviamente registrabile per poter annullarne ogni gioco.

Sono prodotti in Germania da una azienda specializzata, se li facessimo noi costerebbero 10 volte tanto, loro ne fanno a centinaia di pezzi per volta e abbattono enormemente i costi. Sono ovviamente scelti tra quelli con scafo in acciaio e predisposti per lavorare in ambienti industriali, sporchi e acidi.

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Messaggio da maxproject »

Apriamo una piccola parentesi che forse scrivemmo anni fa da qualche parte.

I più semplici affermano che le molle sono più che sufficienti per la collimazione, perchè appunto collimano e risultano collimati.

Giova ricordare, a questi novelli Galileo, che una molla è di per se un elemento instabile. Se noi acquistiamo molle commerciali anche di qualità, avremo dei valori di compressione e decompressione ben dichiarati ma che non sono e non saranno stabili nel tempo. Tutti gli elementi esterni (temperatura, tempo di compressione o decompressione, pesi ecc) concorrono a far lavorare la molla a casaccio , oppure per una molla di qualità (come quelle di AxyS) entro un range ben preciso e per lungo tempo, ma sempre random infatti in AxyS non concorrono al mantenimento dell'asse ottico.

Non è un caso che i migliori costruttori di molle (per uso militare ad esempio), in cui è fondamentale un controllo molto preciso delle forze sulle medesime, le ricavano dal pieno con lavorazioni a macchina e trattamenti termici molto complessi. Queste molle sono acquistabili su progetto anche in pochi pezzi da alcuni soprattutto negli States, ma il loro costo è praticamente uguale a quello dei micrometri.

Non è un caso che se si lavora con superfici lavorate a precisione lambda....xxxxxxxx è necessario tenere conto anche di questo. Chi lo nega è perchè non ha capito come funziona un telescopio, in barba alle simulazioni.

Ovvio che su telescopi di prezzo non si può pretendere il montaggio di componenti del costo di centinaia di euro.......non avrebbe un senso , perchè poi il resto dello strumento andrebbe per conto suo.

La molla si usa in componenti dove è necessario un comportamento ELASTICO, cioè non in componenti per telescopi, che devono essere mobili ma stabili.

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Messaggio da maxproject »

Si è dunque proseguito (saltiamo alcuni passi ripetitivi) per portare il campo piano e poi verificare la collimazione.

A 1,2 mm circa di spostamento in Z questa è la situazione:



mentre il piano migliora notevolmente, notare che la deformazione è nello stesso senso della scollimazione, occorre dunque agire sul secondario e leggermente sul primario se si verificano delle asimmetrie dei vari centroidi:



Notare la buona qualità del campo spianato, CCD inspector comunque permette molte analisi, ma lo scopo di questo thread è di dimostrare come la praticità d'uso dei micrometri sia un plus qualitativo che ha un suo costo e una sua ragione.

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Messaggio da maxproject »

Per i nostri colleghi, un dettaglio approssimato di come sono montati i micrometri:



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salvatorelovecchio
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Messaggio da salvatorelovecchio »

Poi non dire che ti copiano alcuni particolari !