URANIA-NORTHEK-DIGLIT

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diglit
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URANIA-NORTHEK-DIGLIT

Messaggio da diglit »

Mi sembra questo il luogo più adatto per cominciare a parlare di questo strumento "custom" che nasce riutilizzando vecchie ottiche S-C da 25 cm.
La base di partenza è stato un vecchio tubo Schmidt Cassegrain prodotto (in modo imbarazzante) molti anni fa da Urania utilizzando ottiche Zen.
Da un "cuore" ottico di qualità (Zen utilizzò un vetro spesso quasi 5 cm. per realizzare lo specchio primario), Urania sviluppò la meccanica e il tubo di contenimento per ottenere un S-C che avrebbe dovuto avere buone prestazioni.
Quando il telescopio venne recuperato dal sottoscritto versava in condizioni pietose e denunciava una meccanica tanto lontana dal poter garantire prestazioni decenti da obbligare una sua riprogettazione completa.
Le celle (di ferro dolce in spessore) erano fatte per contenere le castagne (quella del secondario forzava il povero specchio e quella del primario non aveva punti di appoggio - o meglio ne aveva uno che era l'intero piano della cella su cui erano ricavati tre feltrini malamente tagliati.... hihihi).
Il focheggiatore, a vite, aveva passo e giochi tali da essere inutilizzabile mentre il paraluce interno, vulcanizzato con qualche colla per modellismo, era realizato con un tubo da idraulico per lo scarico dei lavandini.
Una situazione tanto disastrosa da essere buffa, in poche parole.
Molte telefonate, fotografie, confronti, idee, possibili soluzioni, possibili budget... Poi si è deciso di fare le cose senza badare a spese. Di farle per ottenere il massimo delle prestazioni che un ottica S-C di alta fattura può dare.
In effetti l'ostruzione del secondario è ridotta rispetto a uno Schmidt Cassegrain commerciale, attestandosi su livelli prossimi a 0,28 e le ottiche di mano Zen (di 25 anni fa e forse più) lasciavano presagire un potenziale molto elevato.
Northek, nella figura di Massimo e Mauro, si è occupata di sviluppare una cella ad "hoc", realizzata con tutti i crismi che la produzione professionale può assicurare: profili ribassati, aspirazione dell'aria in più punti, supporti flottanti su cuscinetti sferici di massima precisione, controllo delle deformazioni dell'ottica finita e alloggiata, sistemi centesimali di allineamento dello specchio primario, cura maniacale nei dettagli e nel dimensionamento degli elementi.
Celle così, in giro, non ve ne sono.
Noto però con piacere che le ultime celle Northek che equipaggiano la nuova serie "250" (che sia Cassegrain, D-K, etc. è lo stesso) sono ancora più evolute (anche perché ospitano specchi molto più sottili).
Le ottiche di Zen, che palesavano il trascorrere degli anni, sono state portate da me presso ZAOT ed è stato richiesta la rialluminatura ad alta riflettività (teoricamente intorno al 95%-96%) mentre sulla lastra correttrice (che io desideravo non trattare in alcun modo) è stato depositato un trattamento antiriflesso SINGOLO strato su ambedue le facce. La scelta di un trattamento "light" deriva dalla mia personale necessità di avere ottiche che rimandino una immagine il più bianca possibile senza alterazioni dovute al viraggio imposto dalla rifrazione dei vetri e dalla dominante dei trattamenti antiriflesso.
Per questo (che oggi la moda non contempla e che potrebbe far storcere - a torto - il naso ai più) si leggano le caratteristiche degli strumenti di trenta e più anni fa e si confrontino side-by-side le prestazioni con quelli odierni.
La parte meccanica di "intubazione" è stata progettata direttamente dallo scrivente e affidata a laboratori di fiducia che con lo stesso collaborano in altri ambiti.

La prima luce dello strumento (che verrà collocato su una montatura "importante" per via delle sue caratteristiche e dei 25/27 kg di peso stimati) avverrà probabilmente nel mese di dicembre.

Seguiranno fotografie e un report preciso sulle fasi di progettazione, realizzazione dei pezzi, montaggio, collimazione e star test.
Per come è costruito sono CERTO che le prestazioni supereranno quelle dei mewlon di pari apertura e credo non avranno pari riscontri in strumenti di dimensioni paragonabili.


Paolo


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Edited by diglit on Oct 26, 2008 at 07:10 PM

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massimoboe
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Messaggio da massimoboe »

In effetti lo strumento valeva veramente la pena di essere rimesso in sesto. A tubo terminato sarà sicuramente strepitoso, sia dal punto di vista ottico che meccanico, e diciamolo pure anche estetico.
Come ha detto Paolo abbiamo implementato in questo primario la prima cella costruita per prototipazione della serie 250, particolarmente pesante e robusta, ma visto che Paolo ci ha detto che il tubo resta in postazione praticamente fissa e il suo ultimo problema è il peso, abbiamo optato per questa scelta, anche perchè tale cella è costruita con elementi piu' pesanti del nuovo modello, il che si adatta bene ad un vetro presante da 50 mm. di spessore.
Paolo sta facendo realizzare il tubo esterno che sarà anche ben rifinito e dotato di alcune finezze costruttive importanti.
Vedremo al ricongiungimento di tutti gli elementi, al montaggio e al controllo finale, il risultato che sarà sicuramente di alto livello, ben superiore alla spesa sostenuta o agli standard commerciali odierni.
Massimo

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diglit
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Messaggio da diglit »

gli specchi sono stati rialluminati da ZAOT con un trattamento al 95% circa di riflettività. Direi che è un buon risultato.
La lastra correttrice è stata trattata da ambedue i lati con SINGOLO strato, così come si era pensato di fare.
Intanto stiamo procedendo (molto lentamente per via di lungaggini dovute ad altri e più importanti progetti laorativi) alla realizzazione del "tubo".
Dopo mille ricerche abbiamo abbandonato la soluzione tubo già fatto dato che i diametri disponibili non superano i 300mm. spessore 5 (e noi abbiamo bisogno di circa 330mm. interni.
Così abbiamo ripiegato su un unico "foglio" di alluminio da 5mm. di spessore da calandrare e poi passare al tornio per rifilarne l'interno ed esterno ed elimirare l'inevitabile ovalizzazione. Il risultato sarà un tubo spesso circa 4mm. con una barra da 7,3 cm. di larghezza e altezza circa 22 mm. sagomata di irrigidimento (non che sia necessario) che servirà all'aggancio a coda di rondine sulla ALTER D-6.
Tra poco procediamo...

Paolo

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